Al mattino un grosso presidio sotto la Direzione del Lavoro, con momenti
accesi, aveva già respinto, sulla base
della ferma indicazione dello Slai cobas, il tentativo da parte del Comune, accettato dalla Direzione del Lavoro e di fatto da Cgil e Cisl con un verbale, di rinviare il tutto a questa mattina, tra
l’altro senza alcuna garanzia di certa soluzione, nè per il passaggio alla nuova
ditta, dato che l’Europa Servizi si stava tirando indietro, nè per altre ipotesi
che garantissero comunque la continuità lavorativa e del servizio dal 1 gennaio
2016.
Al mattino, la situazione si è accesa quando è arrivato lo Slai cobas, che ha subito informato i lavoratori - che fino a quel momento non avevano avuto nessuna notizia dai sindacati confederali, benchè presenti da circa un'ora - del fatto che le promesse di Comune ed Europa Servizi del giorno prima erano venute meno.
Durante il presidio e gli incontri che avvenivano sopra la Direzione del Lavoro, lo Slai cobas ha ancora continuamente tenuto informati i lavoratori, che hanno visto la profonda differenza tra lo Slai cobas e Cisl e Cgil che invece rimanevano negli uffici della Dpl e anzi, tentavano di ostacolare l'azione verso i lavoratori della rappresentante dello Slai cobas.
Questo ha portato i sindacati confederali a dover accettare, a differenza di sempre, che si tenessero incontri istituzionali unitari con la presenza dello Slai cobas.
Allorchè si è capito che la situazione si stava pericolosamente arenando, lo Slai cobas ha dato indicazione di continuare e indurire
il presidio sotto la Direzione del Lavoro, che ha portato anche ad un parziale blocco del traffico. Questo ha impendito che altre proposte dei sindacati confederali, di spostare il presidio sotto il Comune,
affievolissero la lotta, riducendone anche il numero dei lavoratori.
Questa forte protesta, in cui i lavoratori dello Slai cobas erano l'anima, ha costretto il Comune a venire e ad anticipare, su pressione dello Slai cobas, nel primo pomeriggio gli incontri con la ditta sudentrante - che nel frattempo aveva cambiato posizione, accettando di firmare l'appalto - e con il dirigente della DTL per il passaggio dei lavoratori.
Ma è stato soprattutto nel pomeriggio/serata che la situazione si è nuovamente e molto
più accesa, di fronte al fatto che la ditta subentrante pur accettando di firmare
l’appalto non intendeva assumere tutti gli 88 lavoratori, ma 86 come da un
vecchio elenco, o in alternativa voleva tagliare 10 minuti di orario di lavoro a
tutti i lavoratori.
Per circa 4 ore vi è stata una occupazione del Comune, ufficio patrimonio
di via Plinio, con una sorta di “blocco” all’interno di tutti i soggetti che
dovevano salvaguardare posti e orari di lavoro: dal vicesindaco Lonoce e ass.
Cosa, al dirigente dell’Ufficio Patrimonio, dalle ditte uscenti alla ditta
subentrante, al dirigente della direzione del lavoro.
“NEANCHE UN MINUTO IN MENO DI ORARIO DI LAVORO!”
"BLOCCHEREMO IL SERVIZIO!"
“NESSUN RINVIO DI SOLUZIONI! QUESTA SERA O SI RISOLVE IL PASSAGGIO DEGLI 88
LAVORATORI ALLE STESSE CONDIZIONI, O RESTIAMO TUTTA LA NOTTE AL COMUNE!”
Hanno detto i lavoratori!
Quindi vi è stata una lunghissima e accesa trattativa con la ditta
subentrante, con momenti di forte protesta e tensione da parte dei lavoratori e
lavoratrici, anche nei confronti del Comune principale responsabile di questa
assurda situazione degli appalti comunali, in cui i lavoratori sono
costantemente a rischio di continuità lavorativa, spesso con appalti al massimo
ribasso e affidamenti di pochi mesi, lavoratori e lavoratrici che devono
lavorare in condizioni contrattuali vergognose – con pochissime ore e bassissimi
salari – sempre in condizione di precarietà, e con le ditte che scaricano il
massimo ribasso sui lavoratori.
Alla fine, erano ormai le 20, la resistenza dei lavoratori ha VINTO!
L’Europa Servizi ha dovuto accettare di assumere tutti i lavoratori e alle
stesse condizioni di prima.
Quanto è accaduto ieri, se da un lato dimostra ancora una volta
l’inaccettabilità della condizione dei lavoratori degli appalti comunali e della
politica “tappa buchi” del Comune, dall’altro dimostra che la lotta determinata,
unita dei lavoratori paga; E CHE QUESTA LOTTA RIESCE E VINCE SE E' PRESENTE LO SLAI COBAS!
Occorre nel prossimo anno una lotta comune di tutti i lavoratori degli
appalti comunali – tanti altri sono in prossima scadenza.
Lo Slai cobas dice: Basta a questa miriade di appalti; chiediamo la
costruzione di una ‘società mista’, di un’unica multiservizi in cui far
confluire tutte le attività attualmente disperse. Questo permetterebbe una
maggior tutela ai lavoratori, che uniti sono anche più forti per rivendicare
difesa del lavoro, e migliori condizioni contrattuali.
PER AVVIARE QUESTA MOBILITAZIONE LO SLAI COBAS ORGANIZZA PER IL 10
GENNAIO ALLE ORE 18 UN’ASSEMBLEA APERTA, presso la sua sede, via Rintone,
22.
Slai cobas per il sindacato di classe