La giornata di lotta ieri è iniziata all'alba. I braccianti del campo La Felandina hanno organizzato un "blocco/presidio" dell'uscita dal campo perchè nessuno andasse al lavoro. Una maccchina di un padrone ha cercato di forzare, ma è stata allontanata. La quasi totalità dei migranti ha fatto sciopero.
Quindi per un paio d'ore nel campo, in tanti hanno fatti i cartelli, striscioni per la manifestazione, tanti fatti al momento dallo Slai cobas con l'aiuto dei migranti e di persone di associazioni, insieme ad un grande pannello con articoli di giornali che testimoniano lo sfruttamento e le vergognose condizioni di vita dei lavoratori migranti, alcuni cartelli ricordavano Petty, la donna nigeriana uccisa
nell'incendio del 7 agosto.
E' stata anche l'occasione per noi per girare nel campo, entrare dentro i vari capannoni, vedere meglio le vergognose, assurde condizioni in cui sono costretti a vivere i braccianti migranti, ma soprattutto per parlare con tanti di loro.
Intanto sia Ivan Sagnè, sia molti migranti hanno usato il tempo per parlare al microfono, sia per organizzare la mattinata sia per portare con forza la denuncia e le richieste dei migranti. Un bel momento è stato quando, lanciata da Ivan Sagnè, si è cantato tutti insieme 'Bella ciao'.
Verso le 8,30 è partito il lungo corteo di trattori, macchine, pulman con più di 300 migranti. Altri sono rimasti al campo per evitare che avvenisse lo sgombero.
Arrivati a Serra Marina vi è stato un breve corteo tra i campi, ma molto vivacizzato dai braccianti migranti, con parole d'ordine, canti, tamburi improvvisati.
Al ritorno nel piazzale vari braccianti migranti si sono portati sulla strada per bloccarla, per alzare il tono della protesta, perchè il corteo non finisse come una passeggiata nelle campagne.
Qui si è aperta un contrasto tra questi migranti che volevano continuare il blocco e dicevano che bisognava andare a manifestare a Matera dove sta la Prefettura che prepara lo sgombero invece che andare da "campo a campi", e gli organizzatori della manifestazione che giustificavano la decisione di ieri, chi per la mancanza di risorse economiche e organizzative per i pulman fino a Matera, per la fretta di anticipare manifestazione a causa della minaccia di sgombero per cui non c'era tempo
per organizzarla ua Matera - Ivan Sagnè ha detto che in effetti era stato un errore venire a Serra Marina; chi valorizzando il rapporto con agricoltori solidali della zona, la presenza di sindaci e provincia e delle TV, giornalisti che avevano dato visibilità alla manifestazione, cosa che invece con 300 persone non ci sarebbe stata a Matera.
Questo dibattito è proseguito negli interventi nell'assemblea, con l'impegno degli organizzatori - Altragricoltura, Associazione NoCap - a preparare nei prossimi giorni una manifestazione nelle città, a Matera e anche a Potenza.
Lo Slai cobas è stato con i braccianti migranti durante il breve blocco stradale, ne ha condiviso le ragioni, lo ha ribadito anche negli interventi, e ritiene che era possibile gestire diversamente la necessaria protesta mantenendo l'unità, la combattività e la buona riuscita della manifestazione e sciopero.
Nell'assemblea che vi è stata nel piazzale tanti, ricchi sono stati gli interventi dei braccianti migranti.
E' intervenuto anche un rappresentante degli agricoltori che ha detto che grazie al lavoro dei migranti le imprese agricole possono andare avanti, mentre la politica pensa solo a smantellare i ghetti e che ha proposto la realizzazione di un campo attrezzato della protezione civile; poi intervento del rappresentante della provincia per cui all'incontro in Prefettura va posto prioritariamente e principalmente il NO allo sgombero.
Gli interventi dello Slai cobas sono riportati sotto.
L'assemblea quindi si è chiusa con l'unanimità sul NO allo sgombero, nessuno si deve muovere da La Felandina, finchè non c'è la soluzione, così come vanno poste al prefetto le altre importanti questioni dei documenti e delle garanzie per il lavoro.
Su quale soluzione, come sul documento presentato in prefettura ci sono differenze. Ma queste lo affronteremo dopo, soprattutto dopo aver saputo dell'incontro odierno in prefettura a Matera.
SEGUONO INTERVENTI/INTERVISTE DEI BRACCIANTI MIGRANTI E GLI INTERVENTI DELLO SLAI COBAS SC
BRACCIANTI
Non siamo contenti per tutto, non
viviamo bene, è difficile portare acqua nel campo, non abbiamo dove
dormire... Ma ora vogliono solo farci uscire di qua.
Sono qui dal 2011, lavoro sempre... Se
io ho i documenti posso andare al lavoro, ma se io non ho