Corrado Clini arrestato per peculato. Ex ministro dell’Ambiente ai domiciliari
Corrado Clini, ex ministro dell’Ambiente del governo Monti, è stato arrestato per
peculato. Con lui ai domiciliari è finito anche A
ugusto Calore Pretner, ingegnere padovano. Secondo l’ordinanza, emessa dal gip
Piera Tassoni della procura di Ferrara, i due avrebbero sottratto 3 milioni e 400mila euro da un
finanziamento ministeriale di 54 milioni destinato al progetto “
New Eden”, volto alla protezione e preservazione dell’ambiente e delle risorse idriche, da realizzare in
Iraq e finanziato con il sostegno internazionale.
Clini risultava indagato già dall’ottobre 2013 in qualità di direttore generale del ministero dell’Ambiente. Le indagini, condotte dalla Guardia di finanza di Ferrara, erano partite dall’individuazione di un flusso di
false fatturazioni
provenienti da una società cartiera con sede in Olanda, a favore della
Med Ingegneria srl, studio ferrarese i cui vertici risultano indagati
per una frode fiscale da un milione e mezzo di euro (per questi fatti a
luglio la Procura iscrisse cinque persone nel registro degli indagati e
sequestrò beni per 330mila euro).
Le fatture di Med Ingegneria facevano capo a due organizzazioni non governative con sede negli Stati Uniti, la
Nature Iraq (cui partecipava lo Studio Galli Ingegneria di Padova di cui è socio Pretner) e
Iraq Foundation.
Sono le due ong che nel 2003 stipularono un accordo bilaterale con gli
uffici del ministero dell’Ambiente, poi rinnovato nel 2008 per altri
cinque anni. Obiettivi del programma di cooperazione erano il
ripristino ambientale e il controllo dei fenomeni di piena e gestione integrata dei bacini idrografici del
Tigri e dell’
Eufrate.
Di quella attività però il nucleo di polizia tributaria non ha trovato
alcun riscontro. Per quel progetto le due ong chiesero 57 milioni
all’Ambiente, ottenendone 54.
Tra settembre 2007 e gennaio 2011
parte di quelle somme finiscono in conti “direttamente riconducibili ai
due arrestati”. A parlare di “grossi elementi probatori a carico” degli
indagati è il procuratore capo di Ferrara,
Bruno Cherchi che, assieme al colonnello delle Fiamme gialle
Sergio Lancerin
ricostruisce i passaggi di denaro attraverso tre continenti. Una parte
dei soldi del ministero, incassati da Nature Iraq, venivano accreditati
su un conto ad Amman in
Giordania, per poi partire in direzione dell’Olanda, verso la società Gbc con fatturazioni per operazioni inesistenti.
Questa tratteneva una commissione del 5% per poi girarli nei
paradisi fiscali
delle Isole Vergini e dei Caraibi. Da qui il malloppo, decurtato di un
altro 2%, ripartiva per la Svizzera per essere depositato “in conti
correnti di prestanome direttamente riconducibili agli indagati”. Un
vorticoso giro di denaro “provato senza ombra di dubbio” afferma
Lancerin, che anticipa come “la Procura di Roma (che sta valutando anche
altri fronti con il pm Galanti,
ndr) sta operando
numerosissime perquisizioni in tutto il Paese”, mentre le indagini della
Finanza proseguono anche in altre direzioni. In particolare in
Svizzera, dove si batte la pista del
riciclaggio internazionale di denaro.
Corrado
Clini, medico, è stato per venti anni – dal 1991 al 2011 – direttore
generale del ministero ed è stato nominato ministro il 16 novembre 2011
nel governo guidato da
Mario Monti. Dopo la guida del dicastero, è tornato a ricoprire l’incarico di direttore generale per lo
Sviluppo sostenibile,
il clima e l’energia sempre al dicastero di via Cristoforo Colombo. Per
anni sempre in prima linea ai vertici internazionali, si è occupato di
ambiente e di cambiamenti climatici, è stato anche chairman
dell’European Environment and Health Committee, composto
dall’Organizzazione mondiale della sanità e dai ministeri della Salute e
dell’Ambiente di 51 paesi europei e centro asiatici.
Come ministro ha affrontato alcune questioni spinose come il
caso Ilva, il naufragio della
Costa Concordia e l’
emergenza rifiuti a Roma. Clini è anche noto per le sue posizioni a favore del
nucleare
e, di un possibile ritorno in Italia ed è sempre stato favorevole agli
ogm (organismi geneticamente modificati), due temi caldi, che ha
sostenuto in vari ambiti anche appena nominato ministro, a ridosso
dell’incidente di
Fukushima in Giappone. Ad aprile 2012
ha presentato al Cipe il Piano nazionale di riduzione delle emissioni
di anidride carbonica e, insieme con i ministri
Corrado Passera e
Mario Catania (Politiche Agricole), la riforma degli incentivi alle energie rinnovabili.
(FQ)
L'ex ministro dell'Ambiente, Corrado
Clini, e l'imprenditore Augusto Calore Pretner sono stati
arrestati dalla Guardia di finanza con l'accusa di peculato in
concorso: per entrambi sono stati disposti i domiciliari.
L'operazione, condotta dal Nucleo di polizia tributaria di
Ferrara, e' stata coordinata dalla procura della citta'
emiliana. L'accusa nasce dall'ipotesi della distrazione di una
somma di 3,4 milioni di euro, su un finanziamento di
complessivi 54 milioni destinato dal ministero dell'Ambiente ad
un "progetto volto alla protezione e preservazione
dell'ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq".
L'inchiesta ha preso le mosse dall'individuazione di un
flusso di false fatturazioni provenienti da una societa'
olandese a favore di uno studio d'ingegneria ferrarese, Med
Ingegneria Srl, aderente ad un consorzio, Nature Iraq - cui
partecipavano lo Studio Galli Ingegneria Srl di Padova (di cui
Pretner e' socio) e Iraq Foundation, con sede negli Stati Uniti
- attivo nel progetto New Eden. Una prima fase delle indagini,
che ha visto la collaborazione di Eurojust e della polizia
tributaria olandese, si era conclusa lo scorso luglio con la
contestazione, da parte delle Fiamme gialle ferraresi, di
rilievi connessi all'utilizzo di fatture per operazioni
inesistenti per 1,5 milioni di euro, con l'iscrizione di cinque
indagati per frode fiscale e con il sequestro per equivalente
di beni per 330.000 euro disposto dal gip del Tribunale di
Ferrara su richiesta della Gdf.
Gli investigatori, coordinati dal procuratore di Ferrara
Bruno Cherchi, hanno accertato i trasferimenti di denaro sui
conti svizzeri dei due arrestati - fra il settembre 2007 e il
gennaio 2011 - di parte delle somme messe a disposizione di
Nature Iraq dal ministero dell'Ambiente italiano per la
realizzazione del progetto New Eden. I pagamenti, secondo le
accuse, venivano effettuati in varie tranches tramite false
fatturazioni emesse in prima battuta da societa' olandesi e in
seguito da societa' caraibiche, che trattenevano una
percentuale come loro compenso (tra il 2 e il 5%). I soldi,
secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - finivano poi nei
conti svizzeri per Clini e Pretner.
(AGI).
Il caso unico in Europa del ministro che voleva sabotare l’ambiente
La ricostruzione del consigliere diplomatico di quattro titolari del dicastero, da Rufolo a Spini
Essendo stato consigliere diplomatico di quattro ministri dell’Ambiente
(Ruffolo, Ripa di Meana, Rutelli e Spini), ho dovuto accumulare nel
tempo una purtroppo voluminosa “cartella clinica”.
La apro a caso ed
estraggo un breve passaggio di un memorandum che il ministro d’allora mi
chiese di scrivere: “I programmi di risposta ai cambi climatici in atto
hanno il loro massimo punto di riferimento nell’IPCC, gruppo
intergovernativo composto di centinaia di scienziati e patrocinato
dall’Onu, che tenemmo a battesimo nel 1988 a Ginevra dove lavoravo
allora (ricordo ancora le fatiche per ottenere i primi modesti fondi da
Roma). La partecipazione dell’Italia è ora menomata da un episodio di
lottizzazione imposta da Corrado Clini in nome della sua affinità
partitica. Vennero accreditati all’IPCC due climatologi contraddistinti
dalla dedizione al Psi piuttosto che da chiara fama scientifica: erano
notoriamente scettici sulle conclusioni raggiunte dagli oltre 200
scienziati mondiali circa le minacce dell’effetto serra al clima
globale. Mi sono dunque trovato a Washington, catapultato ai negoziati
della Convenzione mondiale sul Clima, sotto la scorta dei due ‘esperti’,
i quali si sono presentati la prima sera nella mia camera d’albergo per
chiedermi conto della posizione negoziale italiana, da loro giudicata
‘allarmistica e incompatibile con gli interessi dell’economia
italiana’”.
QUESTA SCENA degna del Padrino non era che uno dei tanti
episodi di cui è costellata la carriera di Clini. Storiche le sue
battaglie per ritardare l’introduzione in Italia della marmitta
catalitica, battaglie combattute per conto della Fiat e destinate invece
a regalare nuovi mercati alle auto tedesche.
Memorabile il suo
tradimento nei riguardi dei quattro ministri progressisti (Ruffolo, Ripa
di Meana, Rutelli e Spini) che l’avevano appoggiato malgrè tout: nel
1994, fiutato il vento, il Nostro offrì a Forza Italia un “programma
ambientale” a uso degli Attila pronti a insediarsi al governo; e il 7
giugno 1994 sferrò sul Sole 24 Ore la pugnalata finale ai quattro
ministri accusandoli di aver “gestito la Convenzione sul Clima solo come
patente verde da esibire”.
Nessun ministro successivo è riuscito a
disfarsi di Clini: né Edo Ronchi né Willer Bordon né tanto meno Mario
Monti, che anzi dovette piegarsi ai voleri di chi glielo impose
addirittura come ministro. Caso unico in Europa di ministro nominato all’Ambiente per sabotarlo.
L'autosospensione dal ministero. Il titolare dell'Ambiente
Gian Luca Galletti ha reso intanto noto che Clini,
accusato di peculato dalla procura di Ferrara e di
associazione a delinquere finalizzata alla corruzione
da quella di Roma, ha "anticipato la sua decisione di autosospendersi"
dall'incarico di dirigente del ministero dell'Ambiente "con una lettera
arrivata ieri". "Quando ci sarà notificato l'atto da parte della
magistratura - ha spiegato Galletti - procederemo alla sospensione.
Abbiamo fiducia nella magistratura a cui abbiamo dato la massima
collaborazione con trasparenza nell'interesse del ministero e
dell'indagato, credendo possa aiutare a chiarire la situazione".
L'interrogatorio di garanzia. A Ferrara l'ex ministro dell'Ambiente, accompagnato dal suo avvocato Paolo Dell'Anno, è stato ascoltato dal gip Piera Tassoni
nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta distrazione di 3,4 milioni di
euro, relativa a un finanziamento di 54 milioni destinati dal ministero
dell'Ambiente a un progetto denominato New Eden, per la protezione dell'ambiente e delle risorse idriche, da realizzarsi in Iraq e finanziato con il sostegno internazionale.
"Abbiamo
offerto al giudice elementi per poter fare valutazioni. Abbiamo
prodotto dei documenti che dimostrano l'insussistenza dei reati
contestati", ha dichiarato il legale al termine dell'interrogatorio. In
aula anche il pm Nicola Proto che col collega Filippo Di Benedetto coordina l'inchiesta. Clini non ha risposto all'interrogatorio ma ha reso dichiarazioni spontanee.
Inchieste parallele.
Oltre all'inchiesta di Ferrara, l'ex ministro nei giorni scorsi è stato
investito da una nuova bufera giudiziaria a Roma: nel mirino, la
gestione ministeriale di una gran massa di milioni utilizzati per
finanziare progetti all'estero. E l'inchiesta della capitale, che marcia
parallela a quella della procura di Ferrara, si allarga: oltre a
presunte provviste realizzate tramite progetti per centinaia di milioni
realizzati in Cina e Montenegro, nel mirino del pm Alberto Galanti ci
sono anche i finanziamenti elargiti per piani ambientali in Africa e
Sudamerica. La Guardia di finanza ha perquisito gli uffici di Clini e a
Roma ha trovato documenti utili.
Cina e Montenegro sono al
centro di progetti, rispettivamente per 200 e 14 milioni di euro,
approvati nell'arco di più di un decennio e riguardano prevalentemente
la riqualificazione ambientale di alcune aree. Il sospetto degli
inquirenti è che dietro il finanziamento di questi progetti, ottenuti
da imprese italiane, ci sia stato un giro di mazzette.
Oltre
all'ex titolare del dicastero, nel registro degli indagati sono state
iscritte altre 4-5 persone tra cui la moglie di Clini, Martina Hauser,
ex moglie del ministro dell'Interno montenegrino Andrjia Jovivevic e
assessore comunale a Cosenza. Il movimento 'Rivolta ideale', fondato
dall'avvocato
Michele Arnoni, ex segretario provinciale di Cosenza
de La Destra, ha già chiesto le dimissioni della Hauser che ha le
deleghe per la Sostenibilità ambientale e le energie rinnovabili,
insieme alla programmazione e l'ottimizzazione dell'uso delle risorse
idriche. Oggi a tornare alla carica è la Cgil locale che sollecita il
sindaco Mario Occhiuto a valutare l'opportunità politica di ritirare le deleghe alla donna, esponente di giunta. (Rep)