Questo era il lunghissimo striscione sorretto da tantissime mani che ha accolto all'uscita dalla chiesa alla Salinella, anche questa pienissima, ieri sera la bara di Antonio e i suoi famigliari, con cori, bandiere, canti della squadra del Taranto, fumogeni rosso/blù: "Antonio, uno di noi!", "Sarai sempre con noi, non ti lasceremo mai".
Anche la bara era letteralmente coperta da strisce, magliette del Taranto, perchè Antonio era anche della tifoseria, molto conosciuto tra i tifosi e nel quartiere.
Decine e decine di giovani, ragazze, donne portavano magliette con scritto "Antonio vive" e con la sua foto.
C'erano poi gli operai. I suoi colleghi di lavoro, gli operai dello Slai cobas del porto che si sono subito fermati il giorno della morte di Antonio denunciando le condizioni di lavoro, contratti precari e ricattatori, le mancanze di sicurezza, l'assenza del sindacato, degli Rls sul lavoro: una morte/assassinio annunciato! E con tanti responsabili.
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