“Sicuramente pur rendendomi conto della ristrettezza delle
risorse, ritengo che il Governo dovrebbe fare una scelta di campo,
dovrebbe avere il coraggio di fare scelte anche di discontinuità,
privilegiando il mondo produttivo, le imprese e i lavoratori. Quindi
credo che piu’ risorse, insieme magari a crediti di imposta sugli
incentivi agli investimenti dovrebbero essere un po’ piu’ ampi“: è quanto ha detto Antonio Marcegaglia, amministratore delegato del gruppo dell’acciaio Marcegaglia, a margine della riunione di Federacciai,
oggi a Milano. A chi faceva notare che l’industria dell’acciaio vive un
momento complesso, in cui resta in evidenza la vicenda dell’ex Ilva di Taranto, Marcegaglia ha detto che “certamente
lo stabilimento di Taranto, oggi ArcelorMittal, e’ un pilastro della
filiera siderurgica italiana, ma non e’ l’unico. C’e’ una serie di
realta’ importanti, che sono vitali e che quindi possano fare la loro
parte. Certamente, abbiamo un periodo non facile perche’ automobile,
elettrodomestico e meccanica in generale stanno un po’ tirando i remi in
barca anche come conseguenza del ridimensionamento del commercio
internazionale“.
martedì 15 ottobre 2019
Info - i padroni dell'acciaio si schierano con ArcelorMittal che ci regala cassa integrazione permanente e taglio dell'occupazione nell'appalto
“Non si possono cambiare le regole del gioco o incrementare i
rischi, sia aziendali che personali, per chi è stato chiamato, con
notevoli sforzi, a risolvere i problemi di Taranto“. È quanto ha affermato nel suo intervento il presidente di Federacciai Alessandro Banzato,
nel corso del suo intervento all’assemblea annuale dell’associazione
sul tema ArcelorMittal-ex Ilva. La Consulta aveva infatti restituito gli
atti al giudice per le indagini preliminari di Taranto, che aveva
chiesto di valutare l’incostituzionalità del decreto Salva-Ilva. La
legge è cambiata, ha spiegato la Corte Costituzionale, e quindi al
termine della camera di consiglio non è arrivata alcuna decisione.
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