E’ molto probabile che alla fine non ci sarà nessun nuovo decreto prefettizio. L’impressione infatti, porta a ritenere che il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, prenderà atto della proroga del governo, che ha esteso sino al 13 aprile le disposizioni presenti nel Dpcm del 22 marzo. Con i settori e le relative aziende che possono continuare ad operare: tra cui non viene citato il settore siderurgico, ma c’è il via libera per tutte le imprese o industrie a ciclo produttivo continuo: come il siderurgico di Taranto. Lasciando l’ultima parola al prefetto sulla possibilità di eventuale fermata per quelle aziende che non avessero rispettato le indicazioni di tutela sanitaria per i lavoratori.
E' molto probabile che il prefetto non emetta alcun nuovo decreto. Resterebbe in vigore il Dpcm con l'ok alla produzione e alla vendita. L'indotto tra alti e bassi
E' molto probabile che il prefetto non emetta alcun nuovo decreto. Resterebbe in vigore il Dpcm con l'ok alla produzione e alla vendita. L'indotto tra alti e bassi
Dunque, ArcelorMittal quasi certamente potrà riprendere la commercializzazione delle bramme. Mentre in fabbrica, come da accordi sindacali, continueranno ad entrare quotidianamente e spalmati sui tre turni, non più di 3200-3300 lavoratori diretti.
Per quanto riguarda invece le ditte dell’indotto, saranno chiamate soltanto le aziende che si occupano degli impianti produttivi. E’ quindi facilmente ipotizzabile che in questa fase i lavoratori dell’indotto saranno inferiori di numero rispetto ai 2000 indicati a suo tempo dal prefetto. Senza contare la sospensione dei lavori nei cantieri AIA per l’attuazione delle prescrizioni del Piano Ambientale, che ha ridotto di ulteriori 900 unità la presenza all’interno del siderurgico.
Per quanto riguarda invece le ditte dell’indotto, saranno chiamate soltanto le aziende che si occupano degli impianti produttivi. E’ quindi facilmente ipotizzabile che in questa fase i lavoratori dell’indotto saranno inferiori di numero rispetto ai 2000 indicati a suo tempo dal prefetto. Senza contare la sospensione dei lavori nei cantieri AIA per l’attuazione delle prescrizioni del Piano Ambientale, che ha ridotto di ulteriori 900 unità la presenza all’interno del siderurgico.
Stralci da Corriere di taranto - gianmario leone
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