lunedì 30 novembre 2020

Slitta l’accordo tra Governo e ArcelorMittal - Ai sindacati, andati a Roma, il governo ancora una volta chiude la porta in faccia - Sempre AM tiene le fila del gioco

(Da Corriere di Taranto)

Lo riportano diverse agenzie di stampa, tra cui il sito specializzato www.siderweb.com. Secondo quanto si afferma, la firma dell’intesa preliminare slitta all’11 dicembre. Per rispettare le scadenze previste dall’accordo ArcelorMittal-Governo dello scorso 4 marzo, secondo il sito, la multinazionale invierà una lettera formale in cui specifica di non voler recedere dal contratto di coinvestimento, chiedendo una proroga della scadenza di una decina di giorni.
Maggiori informazioni verranno probabilmente fornite nell’incontro convocato al MiSe tra il ministro Stefano Patuanelli e i sindacati, in cui viene illustrato il perimetro generale dell’intesa, che comunque sembra essere stata raggiunta salvo qualche precisazione tecnica.

domenica 29 novembre 2020

L'importante "serata Engels" - comunicato

 A Taranto si è tenuta anche in presenza nella sede Slai cobas

già disponibile

Si è tenuta ieri la celebrazione proletaria e comunista del 200° anniversario della nascita di Engels, fondatore con Marx del marxismo, autore del 'Manifesto del Partito comunista', fondatore della I Internazionale.

Abbiamo scelto di celebrarlo attraverso l'azione. L'azione fondamentale, discriminante è stata la diffusione nelle fabbriche ove siamo presenti e siamo riusciti ad arrivare di un depliant con frasi fondamentali, centrali e attuali del pensiero e dell'opera di Engels, per ogni operaio dotato di coscienza di classe, per ogni intellettuale che voglia contribuire al legame tra teoria scientifica e movimento operaio, per ogni comunista che lavori per costruire il Partito, per la rivoluzione proletaria, il socialismo e il comunismo.

Nel fare questo abbiamo risposto all'impegno che ci eravamo assunti: restituire agli operai, alle donne proletarie, ai giovani "ribelli controcorrente" il grande lavoro teorico di Engels, immenso e su tutti i campi della scienza del proletariato, dell'umanità; e abbiamo applicato l'insegnamento di Lenin: “Il nome e la vita di Engels devono essere conosciuti da ogni operaio"; lo abbiamo fatto da maoisti che considerano il loro essere comunisti al servizio del proletariato e del popolo.

L'assemblea tematica, collegata ad altri comunisti come noi dei 4 continenti, ha visto insieme compagni e militanti tutti attivi e d'avanguardia nelle lotte operaie e proletarie in corso nel nostro paese in questa fase, operai d'avanguardia, giovani del Fronte della gioventù comunista di Taranto, compagne del Mfpr, intellettuali, innanzitutto il prof. Giuseppe Di Marco. Essi hanno ripreso con loro parole i grandi insegnamenti di Engels, con la determinazione a condurre questa battaglia in ogni ambito della lotta di classe e in primis nelle fila delle avanguardie operaie di lotta, per prendere nelle proprie mani gli strumenti della teoria, porli a guida della politica proletaria e rispondere senza ombra di dubbio e contro ogni tipo di revisionismo e opportunismo alla frase del grande Engels: "...nella lotta politica di classe contro classe, l'organizzazione è l'arma più importante...". 

Non è che l'inizio, di una nuova fase della guerra di classe necessaria qui ed ora al nostro paese.

Gli interventi della celebrazione e l'informazione sulle analoghe iniziative nel mondo saranno tutti pubblicati attraverso gli strumenti disponibili, a partire dal prossimo giovedì dedicato alla Formazione operaia.

Il nuovo libricino realizzato sulla vita di Engels, inedito nel nostro paese, sarà inviato ad ogni operaio, donne, giovani, compagni e compagne che lo richiedano all'indirizzo email di proletari comunisti.

Un Quaderno di Formazione operaia è in realizzazione uscirà agli inizi del prossimo anno, per essere presentato e diffuso in tutte le forme che saranno a disposizione.

sabato 28 novembre 2020

Vittime dell’ ex Ilva, accolto a Strasburgo il ricorso di tre dipendenti Ilva

(ANSA) – STRASBURGO, 26 NOV – Tre dipendenti dell’Ilva hanno fatto ricorso alla Corte di Strasburgo contro l’Italia affermando di essere vittime degli effetti causati dalle emissioni nocive dell’acciaieria. Lo rende noto la stessa Corte europea dei diritti umani nella comunicazione del ricorso inviata al governo, che ora dovrà rispondere alle domande formulate dai giudici. Questo è l’ultimo di 4 ricorsi concernenti l’Ilva su cui la Corte ha deciso di avviare la fase processuale. Per il ricorso dei tre lavoratori la Corte chiede alle autorità italiane se “le condizioni in cui i tre uomini hanno lavorato costituiscono un trattamento inumano e degradante, in violazione dell’articolo 3 della convenzione europea dei diritti umani, tenuto conto delle emissioni nocive a cui dicono di essere stati esposti”.
Inoltre i giudici vogliono sapere se data la loro attività professionale, i tre dipendenti hanno subito anche una violazione della loro vita privata.
Nel rispondere il governo dovrà tener conto di quanto già stabilito dalla Corte nella sentenza Cordella e altri del gennaio 2019, in cui i giudici hanno condannato l’Italia per aver “omesso di adottare tutte le misure necessarie per assicurare la protezione effettiva del diritto degli interessati (tutti residenti a Taranto o zone vicine) al rispetto della loro vita privata” dato il “protrarsi di una situazione di inquinamento ambientale che mette in pericolo la loro salute e, più in generale, quella di tutta la popolazione residente nelle zone a rischio”. Infine la Corte vuole sapere se i tre dipendenti avevano a disposizione una via per ricorrere in Italia contro le violazioni che dicono di aver subìto.

venerdì 27 novembre 2020

ENGELS - DEPLIANT IERI DIFFUSO ALLE PORTINERIE DI ARCELORMITTAL - COME IN VARIE FABBRICHE DAL NORD AL SUD

Sabato 28/11 dalle 16 per collegarti, clicca sul link https://meet.google.com/ttp-vfog-idi
 o vieni nella sede Slai cobas via L. Andronico, 47 Taranto, dalle 16 in poi, dove seguiremo la serata internet con schermo e brindisi...
Ieri diffuso alle portinerie di ArcelorMittal
 


IL DEPLIANT




giovedì 26 novembre 2020

ArcelorMittal - Se non fosse tragica la situazione in ArcelorMittal, sarebbero ridicole e imbarazzanti le lamentele di Fim, Fiom, Uil, Usb

Ciò che i sindacati nazionali lamentano verso il governo, mancanza di informazione, di confronto, di trasparenza, è la stessissima cosa che gli operai dicono dei sindacati. Per due volte il consiglio di fabbrica a Taranto ha concluso le sue sedute "straordinarie" (in cui sembrava che dovesse decidere chissà quali mobilitazioni) con l'impegno di un piano di assemblee, e ogni volta neanche queste assemblee ha fatto...! Si sono perse per strada. "Almeno - dice qualche operaio - vorremmo sapere di che morte dobbiamo morire".

Nello stesso tempo questa mancanza di informazione, di confronto da parte di ArcelorMittal e del governo diventa la 'foglia di fico' per non fare nulla di serio (dato che le due ore di sciopero e mini presidio alla direzione di ieri non si possono certo considerare lotta), ma per scrivere lettere, chiedere

Nella provincia di Taranto le lavoratrici e i lavoratori braccianti o che operano nelle aziende ortofrutticole della Regione si ammalano a decine di covid

Sta diventando un epidemia nell'epidemia. Sono ormai decine e decine le lavoratrici, i lavoratori che si stanno contagiando sui luoghi di lavoro. In provincia di Taranto, Talsano sta diventando un "focolaio".

In un'azienda ortofrutticola di Locorotondo per esempio sono parecchie le lavoratrici contagiate, e in questa da Talsano vanno a lavorare circa 40 persone.

Le aziende, i padroni, i caporali nascondono i dati, fanno continuare a lavorare anche se c'è il sospetto di lavoratori contagiati; non applicano le minime misure di sicurezza; per non parlare della mancanza di distanziamento nei magazzini, in locali chiusi spesso senza ventilazione adeguata. 

A tutto questo aggiungono ricatti, minacce verso le lavoratrci di perdere il lavoro se si mettono in malattia. Certo queste minacce non sono nuove, ma oggi chi va a lavorare con un minimo di febbre o malessere può contagiare le compagne di lavoro. 

Occorre uscire dal ricatto e dalla paura. La vera paura che si deve avere è di ammalarsi, col rischio anche di morire - perchè la situazione in Puglia e anche in provincia di Taranto va molto peggio della prima fase.

Ci vuole organizzazione, per non lasciare nessuna/nessuno a vedersela da soli con i padroni. 

I sindacati confederali, se pur denunciano questa situazione, si affidano soprattutto agli Enti di controllo, che il più delle volte non arrivano o arrivano tardi.

Noi dobbiamo affidarci alle nostre forze, prima di tutto!

Le lavoratrici Slai cobas sono a disposizione, per incontrarci, fare assemblee nei paesi, in sicurezza e senza esporre nessuna ai ricatti delle aziende.

NEI GIORNI 11 E 12 DICEMBRE FAREMO SU QUESTO DELLE INIZIATIVE NEI PAESI - contattateci: slaicobasta@gmail.com - tel. 3339199075

FORMAZIONE OPERAIA - IL CAMMINO DELL'UMANITA' PER UNA SCIENZA AL SERVIZIO DEL POPOLO - Leggiamo Engels

Siamo in un'epoca storica di transizione tra un sistema sociale, capitalista/imperialista, morente, che ormai non può dare nulla di progressivo, ma solo distruzione, pandemie, ecc; che non può risolvere alcuno dei gravi problemi dell'umanità perchè esso stesso ne è il principale responsabile; e un nuovo sistema sociale, socialista, in cui con il potere proletario viene abolito lo sfruttamento, il lavoro salariato, l'oppressione di classe, la divisione di classe e si pongono le effettive basi/condizioni per una società dell'umanità nuova, il comunismo, in cui vi è un nuovo rapporto tra l'uomo e la natura.

Non sappiamo attualmente quando questa transizione - che non può essere pacifica, ma violenta/rivoluzionaria perchè la classe borghese non se ne va via tranquillamente e cerca con le guerre, le armi, la repressione di massa, le sue leggi, di mantenere il suo nero potere - quanto durerà, potranno volerci anche vari anni, ma essa è inevitabile. 

Ma già in questo sistema l'umanità si muove e si attrezza. 
Sia pure in maniera contorta - con passi avanti e passi indietro, a volte in modo non scientifico - pone potenzialmente anche le soluzioni per risolvere i gravi problemi dell'umanità. Certo non è un movimento lineare, finchè il proletariato, la nuova classe, non si organizza e non prende il potere; ma l'umanità non sta mai ferma.

Questo vale anche in questa fase di crisi pandemica, che sembra senza via d'uscita (perchè a dominare anche nelle vaccinazioni è il profitto e la concorrenza tra i paesi imperialisti). 
Ma la concezione materialistico dialettica ci dice che si troverà la strada anche ora. Certo, essa non sarà definitiva, non risolverà definitivamente la/le pandemie di questo sistema capitalista/imperialista; ma difenderà le forze popolari che dovranno rovesciare questo sistema e dare alla scienza, alla medicina la loro giusta collocazione al servizio del popolo.

Su questa concezione ci aiuta lo studio di Engels.

Riportiamo questo breve stralcio, dalla Nota storica del libro "Dialettica della natura" di Engels, che nel parlare del passaggio tra il sistema feudale e la borghesia, mette in luce come anche la "scienza naturale moderna", di cui nell'epoca precedente vi erano delle avvisaglie, potè venire alla luce nella rivoluzione.

"...La scienza naturale moderna - l'unica alla quale convenga il nome di scienza, all'opposto delle geniali intuizioni dei greci e delle ricerche sporadiche e prive di connessione tra di loro degli arabi -comincia con quell'epoca possente che ruppe ad opera della borghesia il sistema feudale - mostrò sullo sfondo della battaglia tra la borghesia cittadina e la nobiltà feudale, i contadini ribelli e dietro i contadini gli inizi rivoluzionari del moderno proletariato, la bandiera rossa già in mano e il comunismo sulle labbra - ruppe la dittatura spirituale del papa, chiamò di nuovo in vita l'antichità greca e con essa il più alto sviluppo artistico dell'età moderna, infranse i limiti dell'antico orbis e scoprì la Terra in modo effettivo per la prima volta.
Fu la più grande rivoluzione che la terra avesse fino a quel momento vissuto. Anche la scienza naturale visse e operò in questa rivoluzione, fu rivoluzionaria fino in fondo, marciò la mano nella mano con la filosofia moderna che si ridestava, e lasciò i suoi martiri sul rogo e nelle carceri..."

25 NOVEMBRE A TARANTO - Striscioni d'ovunque...

Quest'anno non potevamo scendere in piazza in tante, ma la voce forte delle donne l'abbiamo fatta sentire e vedere


 
 
Per fortuna non siamo state le sole. Ancheledonne dell'Auser hanno appeso un grande "lenzuolo"

COMUNICATO SULL'ASSEMBLEA TELEMATICA DONNE/LAVORATRICI DEL 19 NOVEMBRE 2020

COMUNICATO DEL 19 NOV 20

In termini di partecipazione l'assemblea del 19 novembre è andata anche meglio della prima.

Questa importante e nuova iniziativa, di assemblee di donne/lavoratrici, da un lato si consolida e dall'altro si rinnova con nuove presenze, alcune significative.

Infatti, nella seconda assemblea, da un lato vi è stata una continuità, sempre necessaria, di testimonianze dalle realtà di posti di lavoro, dalle lotte, di denuncia viva della condizione di sfruttate, discriminate, dall'altro lato, vi sono stati interventi più vari, su nuovi temi. Questo ha arricchito la tematica delle questioni poste, ha espresso nei fatti il discorso che facciamo su: 360°, "tutta la vita deve cambiare".

Tanti sono stati gli interventi e le testimonianze:

interventi appassionati come quello della ex operaia, per 32 anni nelle fonderie, ultimamente nell'azienda ospedaliera di Verona, che ha fortemente denunciato la repressione in fabbrica verso le transessuali, chiamando tutti ad una diversa visione di "donne e uomini"; gli interventi delle sempre determinate operaie della Montello che lottano con forza anche contro le discriminazioni con i lavoratori maschi: più ore agli uomini e meno alle donne, per prime in cig anche se il lavoro c'è ma per i maschi, col rischio di essere le prime licenziate o di essere escluse da alcuni lavori, quando, come ha detto un'operaia, "noi siamo pronte a fare tutto";

ENGELS SULL'ANTAGONISMO TRA UOMO E DONNA - OGGI PIU' CHE MAI...

Ne parliamo il 28 novembre dalle ore 16 - in una "serata Engels" nel bicentenario della sua nascita.

Faremo una postazione in presenza, in sicurezza, nella sede Slai cobas in via L. Andronico,47 Taranto.

Per collegarti da casa: https://meet.google.com/ttp-vfog-idi  

martedì 24 novembre 2020

Screening per covid 19 nella fabbrica - Bene - anche su questo bisogna mettere in discussione l'attuale protocollo e gestione per difendere la salute e la vita degli operai

 ArcelorMittal, al via percorso screening per i lavoratori

Sarà su base volontaria ed avverrà per tre giorni a settimana, in collaborazione con la Asl: approvazione dei sindacati che sottolineano il ritardo dell'avvio
pubblicato il 24 Novembre 2020, 17:01

Partirà lunedì prossimo, 30 novembre, nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto, il percorso di screening per Covid-19. Ad annunciarlo è la stessa multinazionale.

“Il percorso diagnostico verrà effettuato all’interno dello stabilimento, in locali appositamente attrezzati. I test saranno completamente gratuiti, verranno effettuati tre giorni a settimana, per l’intera durata della giornata lavorativa, e in base all’adesione volontaria dei dipendenti, previa formalizzazione dell’informativa e del consenso” si legge in una nota dell’azienda.

“Nel caso in cui emerga la positività di un lavoratore verrà offerta ai dipendenti con cui è entrato in contatto stretto, la possibilità di effettuare, con oneri a carico di ArcelorMittal Italia, il test rapido nasofaringeo presso un laboratorio convenzionato. L’azienda ha condiviso l’iniziativa con il Dipartimento Prevenzione della ASL di Taranto e ha informato oggi stesso i sindacati“.

“Tale progetto – si legge in una nota dei sindacati – è stato condiviso con lo SPESAL e sarа attivo ogni lunedì, mercoledì e venerdì, di ogni settimana, dalle 08:30 alle ore 17:00. I dipendenti dovranno presentarsi in civile, presso la ex mensa dirigenti, fuori dall’orario di lavoro. Nel caso in cui il lavoratore dovesse risultare positivo al test seriologico, in seduta stante, lo stesso lavoratore sarа sottoposto ad un tampone rapido naso faringeo. Successivamente il lavoratore sarа seguito dall’ASL di competenza e l’azienda provvedrа ad individuare i contatti stretti del dipendente trovato positivo”.

Conte: "...stiamo definendo l'accordo con ArcelorMittal..." - I nodi stanno per venire al pettine... non solo per padrone e governo ma anche per sindacati confederali e ambientalismo antioperaio - costruire l'autonomia operia intorno alla piattaforma operaia!

Conte: “Proprio in questi giorni stiamo definendo l’accordo con ArcelorMittal per completare il progetto di investimento all’insegna di un partenariato pubblico-privato per l’ex Ilva di Taranto”, ha detto nel suo intervento il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto Svimez 2020. “Sappiamo – ha sottolineato Conte – come quella comunità stia soffrendo. Insieme al ministro Provenzano stiamo offrendo un piano articolato per rilanciare il cantiere Taranto e, tra le varie iniziative varate nel segno di una transizione energetica, della mobilità, trasporto pubblico locale, ecologia, rispetto dell’ambiente, riqualificazione e riforestazione della città, riqualificazione del centro storico e dell’Arsenale, ci sarà un rilancio dell’ex Ilva in direzione spiccata della transizione energetica. Ci vogliamo caratterizzare anche in questo: il progetto messo a punto con ArcelorMittal va proprio in questa direzione”, ha rimarcato Conte.

lunedì 23 novembre 2020

Ennesime manovre al processo ambiente svenduto dei difensori degli imputati - sventata - martedì 24 le udienze continuano

Uno dei pubblici ministeri è assente perchè risultato positivo al Covid, ma va avanti ugualmente il processo «Ambiente svenduto» per il presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva. La Corte d’Assise ha respinto l’istanza di rinvio avanzata da alcuni difensori degli imputati con una ordinanza di tre pagine. «A differenza delle normativa di urgenza emanata dal marzo del 2020, quella successiva – spiegano i giudici – non ha previsto alcuna sospensione generalizzata della attività giudiziaria, stabilendo di contro alcune previsioni finalizzate alla gestione di ipotesi in cui si riscontrino situazioni di positività». Tanto premesso «la istanza di rinvio e, soprattutto, l’assenza in aula, condotta – è detto nell’ordinanza – quasi al limite della configurazione dell’abbandono di difesa, di tutti i difensori richiedenti e comunque di quasi tutti i difensori degli imputati, senza la nomina di un sostituto processuale, appare, ancora una volta, manifestazione di una volontà defatigatoria volta a prolungare ingiustificatamente la durata del dibattimento, con i conseguenti costi anche in termini strettamente economici». Tali considerazioni, precisa la Corte, valgono anche in relazione alla giustificazione per l’assenza di un consulente degli imputati, che è stato sanzionato, ritenuta «del tutto pretestuosa e priva di un reale e concreto aggancio fattuale circa i presupposti di un contatto diretto con un soggetto a rischio

(fonte: lagazzettadelmezzogiorno.it)

Uno scandalo! Una vergogna! Assunti al Comune di Taranto soggetti che conosciamo bene per la loro povertà culturale su criteri puramente politici, clientelari

Vengono spacciati per professionisti, esperti... ma sono soltanto dei personaggi, che fanno carriera non certo per meriti professionali e culturali. Alcuni di questi noi li conosciamo bene, sono andati avanti solo per "meriti" di parentele sindacali o politiche. Dovrebbero sviluppare cultura a Taranto, ma pensate che uno di questi credeva che in Cina vi fosse ancora l'imperatore...

Mentre tanti giovani, effettivamente preparati, coscienti, a Taranto aspettano per anni il lavoro, costretti poi a sprecare le proprie energie in lavoretti, il Comune usa soldi pubblici (nostri!) per questa gentucola.

E questa sarebbero le possibilità di occupazione "alternativa" nella nostra città? Per pochi intimi e alla faccia della minima decenza?

Che chi non si è venduto il cervello, per favore, si facesse sentire!

Importante assemblea nazionale del Patto d'Azione anticapitalista - verso 2 nuove giornate di lotta 11 e 12 dicembre - Ha partecipato lo Slai cobas di Taranto

Mozione conclusiva sottoscritta dallo Slai cobas per il sindacato di classe

LA PANDEMIA E' IL CAPITALISMO

RAFFORZARE IL PATTO D'AZIONE PER RILANCIARE L'OPPOSIZIONE DI CLASSE

Siamo giunti a questa assemblea nazionale nel pieno della seconda ondata pandemica di Covid 19.

La fine del clima diffuso di “unità nazionale“ che aveva contrassegnato la prima fase pandemica sta portando sempre più in superficie le contraddizioni e gli antagonismi di classe sinora sapientemente occultati dietro l'ipocrisia del comune richiamo al tricolore e l'inconciliabilità tra gli interessi dei padroni e quelli dei lavoratori e delle masse proletarie, resa quantomai evidente dal tracollo dei sistemi sanitari nella quasi totalità dei paesi occidentali.

Tutto ciò in un quadro di una crisi internazionale (al tempo stesso sanitaria, economica, sociale e politica), le cui dimensioni sono testimoniate dalle grandi lotte che attraversano il sistema capitalista ai quattro angoli del globo: dall'America latina ai grandi scioperi dell'India, alle lotte nel Maghreb e nel Medio Oriente, alle ribellioni in Europa del proletariato immigrato. Questi sommovimenti sono giunti negli ultimi mesi fin nel cuore dell'imperialismo USA, materializzandosi nelle rivolte e nelle mobilitazioni del movimento Black Lives Matters in risposta alle violenze razziste della polizia e alle politiche reazionarie dell'amministrazione Trump: un processo che si è poi riverberato anche sul piano istituzionale in concomitanza con le elezioni presidenziali, caratterizzate da un clima di polarizzazione e da una tensione sociale senza precedenti nella storia recente della democrazia borghese a stelle e strisce, al punto da portare non pochi lacchè nostrani a proclamare (a ragion veduta) la fine di un'intera epoca storica del capitalismo. Tali dinamiche si intersecano con lo sviluppo recente di grandi ampi movimenti su scala internazionale contro le devastazioni ambientali e con le lotte del movimento delle donne, che in queste settimane sta vedendo la Polonia come il principale epicentro delle mobilitazioni.

I dati e i fatti di questi mesi confermano inequivocabilmente le tesi da noi sostenute nelle assemblee di marzo e aprile, ossia:

  1. questa pandemia (così come le altre a cui abbiamo assistito in questi decenni) è il prodotto degli sconquassi determinati dal sistema capitalista sull'ambiente e sull'ecosostema, e la zoonosi (salto di specie del virus) è intimamente connessa col sistema predatorio di deforestazione e di

La Piattaforma del Patto d'azione anticapitalista - che viva e si affermi in 10/100 lotte e iniziative proletarie e popolari contro padroni, governo, Stato e sistema capitalistico!

L'assemblea del Patto d'azione riunitasi in modalità telematica il 22 novembre 2020 aggiorna i punti della piattaforma di lotta nazionale come segue:

1. autodifesa della salute da parte dei lavoratori, per sé e per tutta la popolazione; revisione dei Protocolli del 24 aprile, con l'introduzione dell'obbligatorietà dello screening e dei tamponi a tutti i lavoratori e il varo norme e misure stringenti e vincolanti per la prevenzione dei contagi sui luoghi di lavoro, in cui sia espressamente prevista la possibilità di chiudere le aziende laddove non sia possibile garantire il diritto alla salute e alla vita degli operatori; creazione in tutte le aziende di comitati dei lavoratori che vigilino sul rispetto dei protocolli; piano nazionale straordinario di assunzione di infermieri e medici, con l'immediato esaurimento delle graduatorie degli idonei e la stabilizzazione di tutti/e i/le precari/e, senza nessuna discriminazione nei confronti del personale sanitario d'immigrazione; integrale riorganizzazione del servizio sanitario pubblico unico, universale, gratuito, dotato di una diffusa rete territoriale, con al centro l'obiettivo della prevenzione delle malattie e la tutela della salute sui luoghi di lavoro; requisizione senza indennizzo di tutte le cliniche private, anche oltre l’emergenza; abolizione dei sistemi di "welfare" sanitario aziendale e di ogni altra forma di finanziamento indiretto alla sanità privata.

2. Salario medio garantito per disoccupati, sottoccupati, precari e cassintegrati.

3. Riduzione drastica e generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario: lavorare meno, lavorare tutti; per il lavoro socialmente necessario.

4. I costi della pandemia e della crisi siano pagati dai padroni, a partire da una patrimoniale del

giovedì 19 novembre 2020

ArcelorMittal, sindacati confederali annunciano sciopero - per modo di dire...

Mercoledì 25 novembre una giornata di mobilitazione nazionale di gruppo AMI, con sciopero di 2 ore, presidi, iniziative e collegamenti dagli stabilimenti con conferenza stampa in rete dei Segretari Generali

Il prossimo 25 novembre. Il Coordinamento Nazionale di Fim, Fiom e Uilm riunitosi questa mattina chiede impegni chiari e definitiv al governo
pubblicato il 19 Novembre 2020, 13:04

Si è riunito oggi – in videoconferenza – il Coordinamento Nazionale di Fim Fiom Uilm del Gruppo Arcelor Mittal Italia ex Ilva alla presenza dei segretari generali di Fim Fiom Uilm.

La gestione degli impianti di ArcelorMittal, a partire dalla firma dell’accordo del 6 settembre 2018 e con l’avvio della gestione diretta dal 1 novembre 2018, per i sindacati “è andata via via peggiorando fino a diventare insostenibile”.

Il coordinamento nazionale quindi denuncia una serie di evidenze e di programmi per l’immediato futuro: “l’improcrastinabile necessità di un serio piano di manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti di tutti i siti per esigere la garanzia della sicurezza dei lavoratori e la messa a norma degli impianti e l’efficienza degli stessi; il ripristino immediato di corrette relazioni industriali oramai inesistenti e che spesso vedono atteggiamenti vessatori nei confronti dei lavoratori; la necessità di un utilizzo appropriato degli ammortizzatori sociali.

Fim Fiom e Uilm chiedono, all’azienda e al Governo, alla luce dell’annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, una serie di impegni: la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti, certezza e sorveglianza degli investimenti programmati; la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni; la definizione di un percorso certo di reintegro in AMI dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in A.S., nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro; chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti: la Cabina di Regìa ha dato risposte parziali ad alcune imprese, per le restanti, non c’è stato altro che il versamento di acconti ed il governo deve essere garante della tenuta sociale anche attraverso il corretto utilizzo delle imprese d’appalto e dei rispettivi CCNL applicati, dando priorità all’impiego di lavoratori dei vari territori interessati del gruppo.

Inoltre viene richiesto “un utilizzo delle risorse (1 miliardo/€ del piano Taranto) che possa dare ulteriori risposte concrete e durature a livello occupazionale derivate anche dal “piano Taranto”, promosso dal Governo, che potrebbe fornire nuove garanzie occupazionali; la rivisitazione degli attuali ammortizzatori Sociali: è necessario rifinanziare la Cassa Integrazione che coinvolge i lavoratori di Ilva in AS e garantire uno strumento di miglior sostegno per coloro che attualmente sono posti in cassa integrazione da ArcelorMittal perché sia garantita equità nei trattamenti”.

“Le continue dichiarazioni di politica, istituzioni e partiti territoriali, in particolare di quelli pugliesi sul superamento dell’area a caldo, sono discordanti da quelle del Governo, e va quindi chiarito in maniera definitiva la necessità, per uno stabilimento come quello di Taranto, del mantenimento dell’area a caldo resa eco-compatibile con l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili. Il governo chiarisca con dichiarazioni univoche ed esca fuori dall’ambiguità sul futuro del più grande gruppo siderurgico italiano” commentano Fim Fiom Uilm, sottolineando come “l’Ilva non è tutta la siderurgia ma è l’asset strategico della siderurgia italiana“.

“Alla luce di quanto emerso anche nell’incontro dello scorso 13 Novembre 2020 con il Ministro Patuanelli, Gaultieri e Catalfo chiediamo che venga subito convocato un nuovo incontro, come già anticipato dagli stessi ministri e quanto prima si apra un confronto “vero e serio” con i sindacati per una discussione complessiva sul futuro dell’ex ILVA confermando la strategicità del gruppo ArcelorMittal e del settore siderurgico nel Paese ma garantendo un percorso di produzione ecosostenibile e di salvaguardia di tutta l’occupazione” affermano ancora dal Coordinamento Nazionale.

Fim Fiom Uilm, pertanto proclamano per mercoledì 25 novembre “a sostegno delle proposte e delle priorità rivendicative delineate, una giornata di mobilitazione nazionale di gruppo AMI, con sciopero di 2 ore, presidi, iniziative e collegamenti dagli stabilimenti con conferenza stampa in rete dei Segretari Generali”. Avviando immediatamente una richiesta di audizione urgente alle Commissioni Parlamentari competenti di Camera e Senato e richiesta di incontro alle Segreterie Nazionali dei Partiti.

Processo Ilva - continua la sceneggiata dei cosiddetti "periti" a difesa di Riva: "la diossina non è colpa dell'Ilva..."

Migliaia di capre sono state abbattute, mitili sono stati distrutti, mettendo agricoltori, pescatori in grave crisi, i terreni sono stati contaminati da diossina, pcb, ipa, metalli pesanti, il latte era avvelenato...

ma per questi testi che si susseguono nelle udienze al processo "Ambiente svenduto, che si dovrebbero chiamare piuttosto che "periti" servi del padrone, l'Ilva non c'entra nulla. 

Le ultime falsità a cielo aperto sono state dette da tale Giuseppe Pompa, già ordinario di tossicologia veterinaria dell'Università degli Studi di Milano:

- le sostanze nocive, il pcb sarebbe stato prodotto non dall'Ilva ma da un sito industriale dismesso, l'ex Matra in territorio di Statte...;

- per le impronte delle diossine nel latte di capra "non esiste alcuna diretta correlazione tra l'impronta della fonte di diossine (fieno contaminato) e impronta del latte prodotto dagli animali";

- i pcb contenuti nelle polveri degli elettrofiltri del reparto agglomerazione non sono responsabili della contaminazione dei terreni e del latte degli allevamenti, in quanto vi sarebbe una "incompatibilità fra il profilo delle polveri Esp/meep e quelli dei terreni e del latte degli allevamenti";

- le perizie dell'accusa si basavano sul presupposto sbagliato che le emissioni dell'Ilva fossero l'unica fonte di diossina e pcb di tutto il territorio in tutto il territorio...

- anche per le sostanze nocive nei mitili la fonte non sarebbe l'Ilva "poichè lo sversamento è attribuibile ad altre realtà (in particolare Arsenale) e, inoltre, gli scarichi dell'Ilva finirebbero in Mar grande e non in Mar piccolo; 

Da tutto questo, questo personaggio ha escluso "su basi scientifiche e razionali la responsabilità di Ilva nella contaminazione"; e ha concluso che l'Ilva non sarebbe colpevole di "disastro ambientale"...

Ci vorrebbe ben altro in questo processo per attaccare questi servi e i loro avvocati ben pagati da Riva; ci vorrebbero gli operai, i tanti lavoratori, donne, bambini ammalati...

MA PURTROPPO NON CI SONO.

LO SLAI COBAS SI BATTERA' PERCHE' ALMENO NELLA PROSSIMA FASE DI "DISCUSSIONE" IN CUI PARLERANNO GLI AVVOCATI DLLE PARTI CIVILI DA NOI PRESENTATE, QUESTE PRESENZE CI SIANO.

SLAI COBAS

FORMAZIONE OPERAIA - ENGELS: NELLA FAMIGLIA L'UOMO E' IL BORGHESE, LA DONNA RAPPRESENTA IL PROLETARIO

Non potevamo concludere questo breve ciclo della Formazione operaia su Engels, senza dare delle "pillole" del fondamentale libro "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato", in cui Engels pone le basi storico materialistiche della condizione di oppressione della donna e della famiglia, e da questa analisi indica la "luce" per le donne e per tutta l'umanità: la condizione di subordinazione della donna non è affatto eterna e immutabile.

Il 28 novembre, in occasione del bicentenario della nascita di Engels (28/11/1820) vi sarà una "giornata Engels" che comprenderà varie iniziative, con alcune sorprese.







“... E’ una delle idee più assurde di derivazione illuministica del secolo XVIII, che la donna all’inizio della società sia stata schiava dell’uomo. La donna invece... aveva una posizione non solo libera, ma anche di alta considerazione” 

“... al tempo (delle) antiche case lunghe (amministrazioni comunistiche di più famiglie)... prevaleva quivi sempre un clan (una gens), cosicchè le donne prendevano i loro uomini dagli altri clan (gentes)... Abitualmente la parte femminile dominava la casa... le donne erano nei clan, e del resto dovunque, la grande potenza. All’occasione esse non esitavano a deporre un capo e degradarlo a guerriero comune.”

“...la mole eccessiva di lavoro svolto dalle donne tra i selvaggi e i barbari, non sono affatto in contraddizione con quanto è stato detto. La divisione del lavoro tra i due sessi era condizionata da cause diverse dalla posizione della donna nella società... (la donna) lavorava duramente, ma era considerata presso il suo popolo come una vera signora, ed era tale anche per il suo carattere...”.

IL PASSAGGIO

“...l’addomesticamento degli animali e l’allevamento degli armenti avevano sviluppato una fonte di ricchezza fino ad allora sconosciuta ed avevano creato condizioni del tutto nuove... a chi apparteneva questa ricchezza? Senza dubbio originariamente alla gens. Ma già presto deve essersi sviluppata la proprietà privata degli armenti... Tali ricchezze, una volta passate nel possesso privato delle famiglie e qui rapidamente moltiplicate, dettero alla società fondata sul matrimonio di coppia e sulla gens matriarcale un colpo potente... Secondo la divisione del lavoro nella famiglia allora in vigore, toccava all’uomo procacciare gli alimenti, come anche i mezzi di lavoro a ciò necessari, e quindi anche la proprietà di questi ultimi. L’uomo poi in caso di separazione se li portava con sè, come la donna conservava le sue suppellettili domestiche. Secondo l’uso d’allora, dunque, l’uomo era anche proprietario delle nuovi fonti di alimentazione, del bestiame e, più tardi, dei nuovi strumenti di lavoro: gli schiavi. Secondo l’uso di quella stessa società, però, i suoi figli non potevano ereditare da lui.... secondo il diritto matriarcale... la discendenza fu calcolata soltanto in linea femminile...”

(Ma) “...le ricchezze, nella misura in cui si accrescevano, da una parte davano all’uomo una posizione nella famiglia più importante di quella della donna, dall’altra lo stimolavano ad utilizzare la sua rafforzata posizione per abrogare, a vantaggio dei figli, la successione tradizionale. Ma ciò non poteva essere finchè era in vigore la discendenza matriarcale. Era necessaria dunque l’abrogazione di essa, ed essa infatti fu abrogata”.

L’ASSERVIMENTO DELLA DONNA

Il rovesciamento del matriarcato segnò la sconfitta sul piano storico universale del sesso femminile. L’uomo prese nelle mani anche il timone della casa, la donna fu avvilita, asservita, resa schiava delle sue voglie e semplice strumento per produrre figli… il primo effetto del dominio esclusivo degli uomini, fondato allora, si mostra nella forma intermedia della famiglia patriarcale, che affiora in questo momento... La parola familia non esprime originariamente l’ideale del filisteo d’oggigiorno… famulus significa schiavo domestico e familia è la totalità degli schiavi appartenenti ad un uomo… un nuovo organismo sociale, il cui capo aveva sotto di sé moglie, figli, e un certo numero di schiavi…”.

…Per assicurare la fedeltà della donna, e perciò la paternità dei figli, la donna viene sottoposta incondizionatamente al potere dell’uomo; uccidendola egli non fa che esercitare il suo diritto”.

LA FAMIGLIA

“… (la monogamia) fu la prima forma di famiglia che non fosse fondata su condizioni naturali, ma economiche, precisamente sulla vittoria della proprietà privata sulla originaria e spontanea proprietà comune… essa appare come soggiogamento di un sesso da parte dell’altro, come proclamazione di un conflitto tra i sessi sin qui sconosciuto in tutta la preistoria… “la prima divisione del lavoro è quella tra uomo e donna per la procreazione dei figli” (Marx)… Il primo contrasto di classe che compare nella storia coincide con lo sviluppo dell’antagonismo tra uomo e donna nel matrimonio monogamico, e la prima oppressione di classe coincide con quella del sesso femminile da parte del sesso maschile.

La monogamia fu un grande progresso storico, ma contemporaneamente essa, accanto alla schiavitù e alla proprietà privata, schiuse quell’epoca che ancora oggi dura, nella quale ogni progresso è, ad un tempo, un relativo regresso, e in cui il bene e lo sviluppo degli uni si compie mediante il danno e la repressione degli altri...

… il matrimonio [nella famiglia monogamica] viene determinato dalla condizione di classe degli interessati e, in quanto tale, è sempre un matrimonio di convenienza. Questo matrimonio di convenienza si trasforma abbastanza spesso nella più crassa prostituzione, talvolta da tutte e due le parti, molto più comunemente da parte della donna, la quale si distingue dalla comune cortigiana solo perché essa non affitta il proprio corpo come una salariata che lavori a cottimo, ma lo vende in schiavitù una volta per tutte...

Nell’antica amministrazione comunistica che abbracciava parecchie coppie di coniugi e i loro figli, l’amministrazione domestica affidata alle donne era un’industria di carattere pubblico, un’industria socialmente necessaria, così come lo era l’attività con cui gli uomini procacciavano gli alimenti. Con la famiglia patriarcale, a ancor più con la famiglia singola monogamica, le cose cambiarono. La direzione dell’amministrazione domestica perdette il suo carattere pubblico. Non interessò più la società. Divenne un servizio privato; la donna diventa la prima serva, esclusa dalla partecipazione alla produzione sociale. Soltanto la grande industria dei nostri tempi le ha riaperto, ma sempre limitatamente alla donna proletaria, la via della produzione sociale. Ma in maniera tale che se essa compie i propri doveri nel servizio privato della sua famiglia, rimane esclusa dalla produzione pubblica e non ha la possibilità di guadagnare nulla...

La moderna famiglia singola è fondata sulla schiavitù domestica della donna, aperta o mascherata...

Al giorno d’oggi, l’uomo, nella grande maggioranza dei casi, deve essere colui che guadagna, che alimenta la famiglia...; il che gli dà una posizione di comando che non ha bisogno di alcun privilegio giuridico straordinario. Nella famiglia egli è il borghese, la donna rappresenta il proletario. 

...La repubblica democratica non elimina l’antagonismo tra le due classi: offre al contrario per prima il suo terreno di lotta. E così anche il carattere peculiare del dominio dell’uomo sulla donna nella famiglia moderna, e la necessità, nonché la maniera, di instaurare un’effettiva eguaglianza sociale dei due sessi, appariranno nella luce più cruda solo allorché entrambi saranno provvisti di diritti perfettamente eguali in sede giuridica. Apparirà allora che l’emancipazione della donna ha come prima condizione preliminare la reintroduzione dell’intero sesso femminile nella pubblica industria, e che ciò richiede a sua volta l’eliminazione della famiglia monogamica in quanto unità economica della società...

LA SCOMPARSA DELLE BASI DEL PREDOMINIO DELL'UOMO

Ma il sovvertimento sociale imminente, mediante trasformazione... dei mezzi di produzione in proprietà sociale... poiché dunque la monogamia è sorta da cause economiche, scomparirà se queste cause scompaiono...La posizione degli uomini in ogni caso subirà un grande cambiamento. Ma anche quella delle donne, di tutte le donne, subirà un notevole cambiamento. Col passaggio dei mezzi di produzione in proprietà comune, la famiglia singola cessa di essere l'unità economica della società. L'amministrazione domestica privata si trasforma in un'industria sociale. La cura e la educazione dei fanciulli diventa un fatto di pubblico interesse...

Ma ciò che sicuramente scomparirà della monogamia sono tutti i caratteri che le sono stati impressi con la sua nascita dai rapporti di proprietà: cioè, primo, il predominio dell'uomo; secondo, l'indissolubilità. Il predominio dell'uomo nel matrimonio è una semplice conseguenza del suo predominio economico e cadrà da sé con la scomparsa di questo...

Ma che cosa si aggiungerà? Questo si deciderà quando una nuova generazione sarà maturata. Una generazione d'uomini i quali, durante la loro vita, non si saranno mai trovati nella circostanza di comperarsi la concessione di una donna col danaro o mediante altra forza sociale; e una generazione di donne che non si saranno mai trovate nella circostanza né di concedersi a un uomo per qualsiasi motivo che non sia vero amore, né di rifiutare di concedersi all'uomo che amano per timore delle conseguenze economiche. 

E quando ci saranno questi uomini, non importerà loro un corno di ciò che secondo l'opinione d'oggi dovrebbero fare; essi si creeranno la loro prassi e la corrispondente opinione pubblica sulla prassi di ogni individuo...”