“Per fa sì che il progetto che vede protagonista lo Stato si realizzi
regolarmente nella sua pienezza è indispensabile che si instauri
nuovamente un rapporto basato sul confronto con tutte le organizzazioni
sindacali e anche che si avvii una interlocuzione con il territorio, in
particolare con Regione e Comune”. Questa la risposta del ministro
Orlando all’Usb di Taranto, che ha rappresentato nella sua completezza
la vicenda surreale di Riccardo Cristello, ritenuta dalla siglia un
attacco ai diritti di tutti i lavoratori, ma più in generale lo stato
d’animo di coloro che lavorano nell’acciaieria e non sono liberi neanche
di parlare. “Tutto questo appare ancora più grave da ieri, quando lo
Stato con il versamento dei 400 milioni, è entrato effettivamente con
Invitalia nella gestione della fabbrica”, aggiunge una nota del
sindacato. L’Usb ha voluto anche spiegare il motivo per il quale
“Cristello non si scusa, rifiutando la minaccia secondo cui o ti scusi o
ti licenzio: il lavoratore è convinto di non aver offeso o denigrato
l’azienda, dunque semplicemente di non aver nulla di cui scusarsi”.
L’incontro è stato anche occasione utile per rilevare che ArcelorMittal
non è nuova a questo tipo di atteggiamento, in quanto si sono già
verificati altri licenziamenti arbitrari: quello di Graziano
Zingariello, accusato ingiustamente di aver girato e diffuso un video,
poi reintegrato e Francesco Pichierri, licenziato per uno sfogo su
facebook nel pieno della pandemia.
E’ stato importante, continua Usb, “anche riferire al ministro che al
momento non ci sono relazioni sindacali: lo dimostra il fatto che,
mentre l’altro lavoratore raggiunto dalla contestazione disciplinare, è
stato ricevuto dall’azienda insieme al legale e al rappresentante della
sigla sindacale scelta, nel caso di Cristello, il direttore delle
Risorse Umane dello stabilimento ionico, Arturo Ferrucci, ha risposto
che avrebbe parlato con il dipendente assistito dal legale di Usb, Mario
Soggia, ma non con l’Usb”.
Inoltre, conclude Usb, “abbiamo sottolineato la tensione delle ultime
ore con un presidio in atto e lavoratori davanti ai cancelli della
fabbrica, in attesa di una risposta da parte dell’azienda che non è
arrivata. Moltissimi uomini delle forze dell’ordine hanno garantito la
sicurezza. Grande senso di responsabilità da parte di tutti per
mantenere la calma e i toni bassi, cercando di contenere il rischio di
disordini sociali. Di fronte a tutto questo l’ad di Arcelor Mittal,
Lucia Morselli, ha pensato bene di andare a vedere la partita del
Taranto allo stadio. Un comportamento che lascia trapelare facilmente
strafottenza nei confronti di lavoratori e cittadini”.
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