“Una vera e propria mattanza messa in atto da ArcelorMittal/Acciaierie d’Italia. Ancora due dei lavoratori sospesi dall’attività lavorativa per l’esplosione con conseguente incendio che si è verificato nel giorno di Pasquetta in Colata Continua, Acciaieria 2, sono stati raggiunti da lettera di licenziamento”. E’ la denuncia di USB. Salgono così a tre i dipendenti che, come scrive la sigla, “la multinazionale pensa di ‘educare’ al silenzio utilizzando in maniera strumentale, quindi punitiva, il licenziamento. La gestione dello stabilimento continua ad essere portata avanti senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori e senza, cosa ancora più grave, un intervento del Governo (socio in affari di Arcelormittal) che possa riequilibrare i rapporti nell’interesse di chi di fatto porta avanti l’azienda”.
Inoltre “questa la riprova del fatto che il Governo è in balìa di ArcelorMittal: l’annuncio dei Ministri relativamente alla destinazione dei famosi 400 milioni di euro alla manutenzione straordinaria, è stato presto smentito, dato che le risorse sono svanite in pochissimi giorni, e hanno permesso di coprire una parte dei debiti del gruppo franco-indiano. Una situazione a dir poco paradossale, direi anche imbarazzante se chi la provoca avesse un minimo di coscienza e buonsenso, una situazione sulla quale chiediamo chiarimenti e pretendiamo risposte. Per riportare un clima di serenità in tutti i siti del gruppo ArcelorMittal è necessario prima di tutto allontanare una figura come quella dell’ad Lucia Morselli, principale protagonista della ‘gestione del terrore’”.
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L’azienda imputa loro la responsabilità dell’incidente (che però non ha causato feriti, né altre gravi conseguenze) mentre tutti i sindacati contestano tale accusa tant’è che hanno effettuato anche uno sciopero venerdì scorso. A dare la notizia dei nuovi due licenziamenti è il sindacato Usb.
Quest’ultimo afferma che è in atto “una vera e propria mattanza messa in atto da Arcelor Mittal/Acciaierie d’Italia. Salgono a tre i dipendenti che la multinazionale pensa di “educare” al silenzio - afferma Usb - utilizzando in maniera strumentale, quindi punitiva, il licenziamento”. Per Usb, “la gestione dello stabilimento continua ad essere portata avanti senza alcun rispetto dei diritti dei lavoratori e senza, cosa ancora più grave, un intervento del Governo (socio di ArcelorMittal) che possa riequilibrare i rapporti nell'interesse di chi di fatto porta avanti l’azienda”.
“Tre licenziamenti per un incidente sul lavoro che non solo non ha causato alcun danno, ma che non è assolutamente imputabile al comportamento dei lavoratori, sono una cosa assurda e vergognosa”. Lo dichiara il segretario della Uilm, Antonio Talò, a proposito dei due nuovi licenziamenti di oggi da parte di Acciaierie d’Italia a seguito di un incendio verificatosi la mattina del 5 aprile ad una delle colate continue dell’acciaieria 2.
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