Una cinquantina di realtà organizzate partecipanti e circa una 20ina di interventi.
DA TARANTO, OPERAI DELLA TESSITURA DI MOTTOLA IN LOTTA,OPERAI IN CIGS DELL'ILVA AS, LAVORATRICI DELLA SCUOLA E PRECARIE
Le ragioni dell’assemblea sono state chiare sin dall’inizio: creare uno spazio per il fronte unico di classe sindacale e politico, dopo la sospensione dell’attività del Patto d’azione e secondariamente dell’Assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi, messe in mora senza alcuna motivazione, principalmente dal Si.cobas e da alcune forza politiche che hanno supportato questa situazione.
Questo spazio e questa lotta non va dispersa ma anzi raccolta e rilanciata in forme nuove che possano anche colmare limiti e difetti comuni un pò a tutti, che ne hanno impedito la continuità e sviluppo, sopraggiunti soprattutto dopo la sciopero dell’11 ottobre che comunque è stato una buona cosa, ha dato slancio e spinta alla battaglia per lo sciopero generale, e che ha influenzato la scelta deformata e insufficiente dello sciopero Cgil/Uil del 16 dicembre.
Questa ripartenza costituita dall’assemblea dell’8 è stata e voleva essere un primo passo in questa direzione. Così è stato inteso da chi ha partecipato e questo ha portato ad uno svolgimento unitario e solidale con le decisioni/proposte nelle conclusioni.
Ripartire significava dare voce alle lotte e alle proposte delle realtà presenti, tenendo conto del vuoto rappresentato, almeno in questa assemblea, dalla decisione di non partecipazione del Si.cobas, importante per le lotte della logistica ancora in corso, e di alcune forze che hanno preso posizione pubblica per la non partecipazione.
Naturalmente questa iniziativa parte subito con l’idea dell’allargamento a chi del Patto non ha fatto parte e dalla centralità di quelle lotte che hanno sfondato il muro del silenzio e rimesso in moto fabbriche, lavoratori e realtà solidali, in forme visibili, estese e incisive, capaci di influenzare l’intero movimento di classe, sindacale e di rilevanza politica, come la GKN.
L’assemblea quindi è partita dall’intervento del rappresentante del Collettivo di fabbrica della GKN, che ha visto subito come interlocutore i lavoratori in presidio permanente della Tessitura di Mottola (TA) anch’essi dentro un processo di delocalizzazioni di padroni, governo e capitale.
Sono poi intervenute tutte le altre realtà presenti, da Bergamo a Palermo, da Taranto a Milano, da Roma, Napoli, Genova, ecc.
Particolarmente importante è stato l’intervento del rappresentante di Campagne in lotta; utile e dialogante quello del blog delegati e lavoratori.
E’ stata rilanciata la Rete nazionale per la sicurezza e la salute sul posto di lavoro e territorio.
Sono stati toccati i temi della sanità, scuola, Pubblico Impiego e in particolare degli appalti operanti in questi settori.
Così come non sono mancati quadri territoriali delle vertenze di fabbriche aperte, da Taranto a Genova (ex Ilva, ecc.)
Incisive e importanti sono state le realtà presenti nel Patto - Classe contro classe di Viterbo/Roma – Prospettiva operaia - che hanno condiviso insieme allo Slai cobas sc la scelta di convocare questa assemblea e di sviluppare questo tipo di dibattito.
Uno dei punti interessanti dell’assemblea l’intervento della compagna che ha parlato a nome delle Assemblee telematiche nazionali donne/lavoratrici e che ha informato della già avvenuta proclamazione dello sciopero delle donne dell’8 marzo 2022
La questione pandemia e lotta alle posizioni novax è stata in questa assemblea semplicemente sfiorata, dato che mancava materialmente il tempo per poterne fare un dibattito approfondito, che sicuramente avverrà in una prossima occasione.
Nelle conclusioni sono state raccolte le proposte condivise e inserite quelle tematiche di lavoro che comunque si svilupperanno da subito.
La proposta della GKN fatta in un secondo intervento si muove intorno alla parola d’ordine, indicazione “tenetevi liberi a marzo”, intesa come proposta nazionale dentro e fuori le realtà di ogni tipo di organizzazione sindacale di convocare e chiamare a raccolta operai e lavoratori in lotta, studenti, movimenti esistenti a livello nazionale in aperto scontro con padroni, governo e anche di opposizione/denuncia all’intero sistema del capitale.
Nell’esposizione dei compagni questa chiamata a raccolta è in itinere e può prevedere un’assemblea nazionale che la precede.
Tutta l’assemblea autoconvocata ha raccolto questa proposta inserendo nel percorso l’intensificazione delle lotte nelle fabbriche, nei posti di lavoro, sui territori, la chiamata su iniziative parziali di chiamata nazionale che rafforzino questa prospettiva e contribuiscano a spingere in avanti l’esito di essa che è meno di uno sciopero generale ma che può diventare anche qualcosa di più, tenendo conto la parola d’ordine iniziale di questa battaglia che è “Insorgiamo!”.
E’ stata raccolta e articolata, sempre come proposta, l’indicazione che viene dai lavoratori delle Campagne in lotta circa la centralità della battaglia per i documenti agli immigrati e la prospettiva di un nuovo grosso sciopero dei braccianti. La proposta, in corso di discussione, è tutti alle Prefetture/Questure/Ministero degli Interni in febbraio per i documenti, tutti all’appuntamento nazionale con le proprie ragioni e la propria forza promosso da GKN, tutti allo sciopero in aprile dei braccianti quando si ripropongono concentrazioni per le stagioni di raccolta (asparagi, ecc.)
E’ sul campo la convocazione di un’assemblea nazionale in presenza aperta a tutti della Rete nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e sul territorio che riproponga in forma adatte all’oggi la stagione e contenuti e forme di lotta che ha visto protagonista l’Ilva, la ThyssenKrupp, le morti sul lavoro di Ravenna, la partecipazione attiva e associata oltre che dei lavoratori, di delegati, Rls, medici, giuristi, giornalisti, e dei familiari, con una linea di scontro, non una tantum, su questo terreno contro il capitalismo che uccide e i governi, le istituzioni dello Stato -magistratura compresa – che lo fiancheggiano.
Altre realtà impegnate nelle lotte lavoreranno per far diventare, oltre che più forti e incisive, di rilievo nazionale le lotte in corso e allargarle sempre secondo la logica del fronte unico di classe.
Infine è chiaro che le organizzazioni presenti all’assemblea che sono state parte del Patto d’azione intendono riappropriarsi e influenzare il dibattito di tutte le forze operanti fino a qualche mese fa nel Patto, certo, non per tornare indietro ma per favorire la ricomposizione di classe e la lotta di classe.
La registrazione e il report degli interventi dell’assemblea sono disponibili a richiesta di compagni e realtà interessate.
ASSEMBLEA AUTOCONVOCATA NAZIONALE 8 gennaio 2022
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