“In quanto genitori delle bambine e dei bambini frequentanti gli asili nido comunali di Taranto torniamo a scrivere al Sindaco, al comparto politico e tecnico dell’ambito educativo del Comune e alla stampa tutta.
In data 26 maggio, dopo più di una settimana dall’invio della nostra precedente lettera e a pochissimi giorni dallo scadere dei termini per la presentazione delle domande d’iscrizione ai nidi, abbiamo appreso esclusivamente dalla stampa una nota dell’amministrazione comunale nella quale si comunica l’introduzione di “agevolazioni” per le prime due fasce Isee senza specificare di quale importo si tratti e senza modificare le tariffe né l’orario di servizio dei nidi, ma soprattutto non avendo mai realizzato il momento di confronto richiesto da noi famiglie che teoricamente dovremmo esserne parte attiva attraverso i Comitati di gestione.
Nella precedente lettera avevamo espresso la necessità di condividere una visione dei nidi comunali come qualcosa che va ben oltre il già di per sé prezioso servizio alle famiglie e alla persona, sottolineandone il valore educativo e culturale sul territorio e in particolar modo in questa città che in termini di “diritti” ha sottratto molto alle bambine e ai bambini. Rimarchiamo quindi il concetto aggiungendo quanto gli asili nido, nati dalle lotte sindacali e femministe, rappresentino una risorsa non solo per le famiglie ma nello specifico per le donne che devono poter rientrare nel mondo del lavoro dopo la nascita dei figli, ricordando quanto a Taranto siano altissime le percentuali di disoccupazione femminile e notevolmente bassi gli indici di natalità. Abbattere il gender gap dovrebbe rientrare negli impegni dell’agenda politica europea e nazionale e un’amministrazione che ha portato questi temi in campagna elettorale dovrebbe poi essere in grado di declinarli fattivamente nelle politiche attuative....
Anche in caso di dissesto economico l’ultima risorsa alla quale attingere dovrebbero essere i servizi educativi perché rappresentano probabilmente l’unico strumento per contrastare le disuguaglianze sociali, culturali ed economiche. Auspichiamo anzi che possa prender piede sempre più l’idea e la sua reale realizzazione, di una città a misura di bambine e bambini e noi famiglie pretendiamo di esserne parte attiva nelle decisioni politiche di costruzione. Noi non ci fermeremo.
Restiamo, nuovamente, in attesa di un vostro riscontro".
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