Dalla stampa - "Mancano risposte su lavoro e risorse"
La trattativa fra azienda e le e sigle sindacali è stata aggiornata a dopo la convocazione a Palazzo Chigi richiesta da Fim, Fiom e Cgil
Insoddisfatti i sindacati dall'incontro di martedì 2 luglio al Ministero del Lavoro convocato per discutere della procedura di cassa integrazione per i lavoratori dell'ex Ilva, nel corso del quale è stato confermato che non è stato ancora sbloccato il prestito ponte di 320 milioni di euro, risorse necessarie per il piano di ripartenza.
"L’azienda in amministrazione straordinaria ha ribadito la propria impostazione sull’avvio della cassa integrazione per 5.200 lavoratori. - spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale Fiom Cgil - Sono fondamentali per la prosecuzione della discussione, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la messa in funzione del secondo altoforno. Ad oggi il piano per la ripartenza che è stato presentato in Confindustria a Roma il 7 maggio scorso è in contraddizione con i numeri prospettati di cassa integrazione. Lo sblocco delle risorse è centrale e condizione imprescindibile per realizzare un accordo di ripartenza".
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