venerdì 1 agosto 2025

Bitetti e le dimissioni - un uso strumentale per criminalizzare la legittima protesta e trasformare tutto in problema di ordine pubblico

Dice il Sindaco: «Mi sono dimesso, al netto - spiega - di quello che dicono tanti leoni da tastiera, per testimoniare con un gesto eclatante che il linguaggio delle intimidazioni e delle offese, delle violenze verbali, che può trasformarsi in violenza fisica, non deve prevalere. Con le minacce e le aggressioni (il riferimento è alla contestazione di lunedì scorso da parte di un gruppo di attivisti dopo un confronto sull'ex Ilva a Palazzo di città, ndr) non si costruisce mai nulla di buono. Questa mattina mi sono recato in Questura per sporgere denuncia contro ignoti per i fatti incresciosi del 28 luglio scorso».

I cittadini e le associazioni hanno già risposto al sindaco su questo nelle due iniziative tenutesi lunedi 28 - a cui rimandiamo  con i relativi video e audio - ma ora il sindaco passa alle denunce  e quindi alla criminalizzazione del dissenso e della protesta.  Questo non lo può fare e non passerà!

Chi semina vento raccoglie tempesta - la repressione non ferma ma alimenta la ribellione. 

Noi auspichiamo che la protesta continui e che nessuno all'interno di essa faccia il gioco del sindaco e della questura sul dividere tra buoni e cattivi

Bitetti sostiene inoltre di essersi «dimesso per sollecitare le forze sane della città a reagire e a far sentire la loro voce in questo momento storico particolare. La risposta è arrivata forte e chiara: da più parti sono stato invitato a tornare sui miei passi perché fortunatamente a Taranto esiste anche una maggioranza che non grida, che si esprime con il voto e che dal sindaco e dall’amministrazione comunale si aspetta molto. A questo appello non potevo rimanere indifferente: ciò che mi ha spinto a ritirare le dimissioni».

Il sindaco incita le forze sane a far sentire la loro voce - questi sono i soliti appelli di tutti i reazionari,  appelli da 'guerra civile'; per il sindaco esiste solo il voto e chi lo vota. A parte che proprio sul piano tecnico lo ha votato una minoranza dei cittadini di Taranto, con questa logica si dice che la protesta popolare non conta niente. Questa è una concezione elettorale/partitocratica da palazzo che di democratico ha ben poco - anche questo non può e non deve passare!

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto WA 3519575628 

sede via Livio Andronico, 47 Taranto - slaicobasta@gmail.com

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