Ai lavoratori
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha deciso di aderire allo sciopero generale del 28 novembre, promosso da altre organizzazioni sindacali di base, che hanno fatto anche appello anche ai sindacati confederali di Cgil e Uil ad aderire. Uno sciopero generale vero che blocchi innanzitutto tutte le attività industriali del paese, insieme ad altri settori che hanno già scioperato nei trasporti e nelle altre categorie di lavoratori.
Sono innanzitutto le fabbriche, le attività industriali che si devono realmente fermare, perché è la condizione operaia quella meno calcolata da governo e padroni, grandi, medi e piccoli.
I salari valgono sempre meno e non ci sono reali aumenti da anni adeguati al costo della vita – vogliamo la reintroduzione della scala mobile – e ai livelli cresciuti di produttività sui posti di lavoro;
vogliamo contratti a tempo indeterminato in tutte le realtà industriali per i lavoratori delle ditte dell’appalto;
vogliamo l’eliminazione del CCNL Multiservizi e il contratto unico o parificato in tutte le ditte dell’appalto, comprensivo di clausola sociale contrattata nei cambi di appalto;
vogliamo la rigida osservanza delle norme di sicurezza e il fermo dell’attività ogni qualvolta questo non avviene.
Lo sciopero generale del 28 è contro la finanziaria antioperaia e antipopolare che tutela padroni, banche, ricchi e ceto medio e non prevede nulla per gli operai.
Vogliamo soldi veri, per il lavoro, la sanità, la scuola, la casa, i servizi sociali.
Diciamo NO all’aumento delle spese militari, l’utilizzo dei fondi dello Stato per l’industria bellica e le guerre.
Siamo contro ogni limitazione del diritto di sciopero
Siamo solidali con il popolo palestinese con riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine del genocidio e dell’occupazione israeliana.
Nello sciopero del 28 portiamo rivendicazioni salariali che devono essere trattate in ogni azienda dell’appalto. In particolare :
l’aumento del buono pasto a 10 euro; il riconoscimento del ‘cambio tuta’ come parte dell’orario di lavoro; l’indennità di reperibilità.
Per quanto riguarda l’ex Ilva, la piattaforma operaia rivendica:
- no agli esuberi, no alla cassa integrazione permanente. I lavoratori che non possono essere utilizzati nella produzione attualmente devono e possono essere occupati nei lavori di ambientalizzazione e di bonifica della fabbrica e della zona industriale.
- Dato che comunque la cassa integrazione in questo processo di parziale riconversione, che sarà per tempi ancora lunghi, esiste la necessità di un'integrazione salariale: per gli operai delle acciaierie che parzialmente nei precedenti accordi è stata dell'ordine del 10%, ma che ora è nettamente insufficiente per tutelare il salario dei lavoratori; questa integrazione salariale deve essere estesa a tutti gli operai dell'appalto.
- Siamo favorevoli che ci siano estensioni legittime anche in forma risarcitoria dei benefici amianto e per i lavori usuranti che possano coinvolgere una certa quantità di lavoratori in età avanzata. Siamo per “25 anno bastano” per il pensionamento in siderurgia
Siamo per una battaglia rigida per la sicurezza in fabbrica. Noi proponiamo da tempo una postazione ispettiva nella zona industriale che sia di deterrenza e di controllo effettivo da parte dei lavoratori, rsu, rsa, rls.
SLAI COBAS – Taranto via Livio Andronico, 47 – WA 3475301704 – slaicobasta@gmail.com
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