Al presidio al carcere per la liberazione del prigioniero palestinese Anan, ha partecipato una delegazione da Taranto e ci prepariamo alle ulterioni iniziative interregionali - se ne parla alla Biblioteca Acclavio piazzale Bestat venerdi 7 novembre ore 16.30
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Da Melfi for Palestine
Ci devono spaventare l'indifferenza, l'impunità dei crimini di guerra, la narrazione tossica, la repressione del dissenso.
Le "streghe" fanno paura solo a chi non vuole che si porti luce sulle verità scomode al potere costituito.
Questa
sera ci siamo confrontati sul caso di @freeanan, giovane palestinese
detenuto ingiustamente nel carcere di Melfi, abbiamo parlato del
massacro in Sudan e abbiamo letto insieme dei brani tratti dal libro di
@francesca.albanese.unsr.opt "Quando il mondo dorme".
Il risveglio è possibile, basta aprire gli occhi.
Palestina libera.
Grazie a @assemblealucananocpr
@comitato.per.la.pace.potenza per la preziosa collaborazione
Un
pomeriggio di letture condivise e dialogo aperto a partire dal libro di
Francesca Albanese, per approfondire e comprendere ciò che continua a
succedere in Palestina, Cisgiordania e nel mondo.
Perché quella che vogliono far passare come “pace” è solo una finta tregua che non interrompe l’oppressione.
Perché quelle che chiamano “scaramucce” non sono altro che le stesse bombe che continuano ad uccidere un popolo già martoriato.
Perché
dietro la narrazione tossica che ribalta la realtà, trasformando le
vittime in colpevoli e gli oppressori in mediatori c’è un progetto
coloniale criminoso a cui colpevolmente non si vuole porre fine.
Perché
la detenzione del palestinese Anan Yaeesh nel carcere di Melfi, di Ali,
Mansour e tutti gli altri prigionieri politici è un’ingiustizia che non
può passare inosservata.
Mentre
le terre palestinesi vengono distrutte e le vite cancellate, anche qui
da noi cresce una violenza fatta di insulti, disinformazione e odio.
Eppure le piazze piene, le voci unite, hanno già lasciato un segno e continueranno a farlo.
A
chi vuole ridurci al silenzio, rispondiamo con la forza dell’umanità e
della solidarietà, difendendo il diritto di protestare, parlare,
resistere.
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