La denuncia: in quel reparto ridotto il personale in cambio di 450 euro |
Il
personale fu ridotto nel reparto in cui è avvenuto l’incidente mortale
in cambio di un contributo “una tantum” di 450 euro. È quanto denuncia
il Comitato di “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti”, che ieri ha
presentato un esposto in procura. «C’è un accordo sottoscritto a
novembre del 2010 dalle parti con l’azienda - spiega Massimo Battista -
che disponeva la riduzione del personale in quel reparto e la
riorganizzazione del lavoro in cambio di una somma di denaro, 450 euro,
che è stata erogata nel gennaio del 2011. Il profitto viene prima della
sicurezza e oggi abbiamo avuto una riprova». Secondo Aldo Ranieri, altro portavoce del Comitato, «ci sono responsabilità da parte dell’azienda perchè chi conduce i mezzi di locomozione non può fare sia il manovratore che il locomotorista. È proprio la pratica operativa che prevede due figure diverse per questa attività. Pare ci sia un accordo, col benestare di parte sindacati, che consente ai manovratori dei treni di fare anche altre attività». Ranieri chiede di accertare la dinamica dei fatti e che «i responsabili paghino una volta per tutte». I rappresentanti del Comitato ieri hanno improvvisato un sit-in sotto Palazzo del Governo e poi hanno incontrato il capo di gabinetto della Prefettura, a cui hanno esposto le problematiche della sicurezza nel reparto Mof e in altre aree del Siderurgico «Chiederemo le dimissioni del sindacato, di tutte e 84 le unità - fa presenta Battista - che rappresentano le sigle sindacali. C’è stato un accordo scandalo che svenduto i lavoratori per 450 euro in barba alle misure di sicurezza e a favore del profitto aziendale». Anche per l’Usb, l’Unione sindacale di base dell’Ilva, «alle postazioni del Mof i manovratori operano da soli, e se un lavoratore ha problemi nessuno è in grado di rilevarli ed intervenire tempestivamente». Queste modalità operative, secondo il coordinatore Francesco Rizzo, «sono state sancite da un vergognoso accordo, siglato due anni fa da Fim, Fiom e Uilm, in cambio di poche centinaia di euro. Dunque, sia nel caso in cui l’operaio morto abbia avuto un malore, sia nel caso di un incidente, come sembra emergere dai primi accertamenti, si tratta sempre – conclude il rappresentante dell’Usb – di una giovane vita sacrificata in nome del profitto». L’Usb nei giorni scorsi aveva presentato una denuncia alla magistratura e chiesto l’intervento dei funzionari dello Spesal segnalando la fuoriuscita di fumi inquinanti nel reparto treno siviere all’acciaieria 1. Fumi che i lavoratori sarebbero costretti a respirare a causa del malfunzionamento del sistema di aspirazioni. [giacomo rizzo]
>>> SULLO STESSO ARGOMENTO: ilva
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