Dal 1993 sono 45 gli operai morti al siderurgico |
TARANTO
– Con quella di Claudio Marsella, schiacciato oggi da un locomotore,
sono 45 le morti degli operai avvenute all’interno dell’Ilva di Taranto
dal 1993. L’ultima disgrazia si era verificata l’11 dicembre del 2008
quando un lavoratore polacco, dipendente di un’azienda appaltatrice,
cadde da un ponteggio dell’altoforno 4. Le morti bianche nel siderurgico tarantino sono state per le cause più disparate: molti operai sono deceduti in seguito a cadute da ponteggi di impianti, ad esplosioni di macchinari o al crollo di gru o perchè colpiti, nel corso delle fasi delle varie lavorazioni, da pesanti bramme o schegge di materiali; altri operai sono morti per aver inalato gas nel corso di lavori di manutenzione. Difficili da quantificare gli incidenti che, nel corso degli anni, hanno causato centinaia di feriti e ustionati. Da segnalare, infine, l’atroce fine del tarantino Saverio Paracolli, di 45 anni, morto il 10 aprile 2004 dopo sette giorni di agonia per un incidente avvenuto nel Tubificio 1: rimase incastrato fra un tubo e un’apparecchiatura usata per smussarlo. |
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