giovedì 12 aprile 2018

ILVA: la posizione di ArcelorMittal/governo è la stessa e chiara da sempre, ma la CGIL finge di pretendere chiarimenti. Di tavolo in tavolo, non c'è alcuna possibilità, di difendere lavoro, diritti, salute. Serve una lotta dura e prolungata degli operai dell'Ilva e dell'indotto, e i sindacati attuali sono arnesi inutili


Dal comunicato della Fiom Cgil nazionale dopo l’incontro dell'11 aprile col viceministro Teresa Bellanova e la direzione Arcelor Mittal relativo alla cessione del gruppo:
"per quanto riguarda i livelli occupazionali, ArcelorMittal ha espresso nuovamente la sua disponibilità ad assumere dalla procedura 10.000 lavoratori che dovranno ridursi ad un numero pari a 8.500 unità per l’anno 2023 attraverso un programma di terziarizzazioni di alcune attività"

Invece che denunciare l'intenzione di liberarsi subito di oltre 3.000 dipendenti diretti e di altri 1500 entro il 2023 (sugli attuale oltre 13000), si parla di disponibilità ad assumerne 10.000 da ridursa 8500. Un bel modo per abbellire i piani di padroni e governo, fingendo di resistere.

"Inoltre Arcelor Mittal (...) ha illustrato come intenderebbe procedere, sia per quanto riguarda la continuità aziendale, che non intende mantenere, sia per quanto riguarda i premi aziendali di produzione e di produttività e la quattordicesima mensilità. Su questo argomento l’azienda vorrebbe trasformare questi premi, quattordicesima compresa, in premi completamente variabili prevedendo un loro pagamento solo al raggiungimento della redditività aziendale oggi attualmente compromessa. Questa proposta aziendale, determinerebbe per i lavoratori una perdita economica di circa 4000- 5000 euro annui, condizione per noi assolutamente inaccettabile.
Come Fiom, pur non avendo registrato nessun passo in avanti nel confronto di oggi, valuteremo le proposte ad oggi imprecise e confuse, che Arcelor Mittal presenterà in forma scritta nel prossimo
incontro riservandoci una valutazione rispetto alla eventuale partecipazione ai successivi incontri previsti per i giorni 20 e 23 aprile, e quindi alla prosecuzione del negoziato” 

Cosa c'è di "impreciso e confuso" nelle proposte che Governo e Arcelor Mittal vanno esponendo da mesi? Fingere di non capire e di credere che di tavolo in tavolo la trattativa possa avanzare significa prepararsi ad accettare la proposta con qualche varante non organizzarsi per respingerla.

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