Confindustria Taranto: «Il parere favorevole del Comune di Taranto sul progetto riporta in un alveo di ragionevolezza e buon senso una questione finora appannata da molteplici luoghi comuni e altrettanti pregiudizi»

La confederazione degli industriali ionici plaude all’intesa siglata, lo scorso giovedì a Palazzo di Città, dal Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci,  e le compagnie petrolifere della joint venuture titolare dei giacimenti petroliferi di “Tempa Rossa” (Total, Mitsui e Shell) più il partner logistico (Eni),.  L’accordo prevede diverse compensazioni di natura economica, sociale, e culturale, oltre che ambientale, nell’ottica dello sviluppo sostenibile del territorio ionico.
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Confindustria Taranto ricorda il suo approccio propositivo e pragmatico mantenuto negli anni sul progetto Tempa Rossa, nonostante i ritardi e le contestazioni di questi ultimi anni. «Anni in cui questa Confindustria, attraverso dichiarazioni a mezzo stampa e partecipazione in confronti pubblici
, nonché attraverso una sua analisi tecnica sul progetto, – specifica la nota – ha sempre espresso un punto di vista pragmatico rispetto alla questione, guardando all’intervento complessivo sul piano della sicurezza e del reale impatto sul territorio prima ancora che al ritorno occupazionale ed economico dello stesso».
«Il nostro plauso va dunque al Comune di Taranto, ed al Sindaco Melucci in particolare, per aver saputo guardare oltre le logiche restrittive di chi riteneva il progetto deleterio per il territorio (in quanto ritenuto inquinante) – sottolinea successivamente il comunicato – senza soffermarsi sul reale impatto e sugli effettivi benefici che ancora adesso, dopo anni di alterne vicende, rimangono intatti nella loro evidenza».
In relazione ai benefici che, a giudizio di Confindustria Taranto, vi sarebbero con la firma, giovedì scorso, del protocollo d’intesa, la nota cita successivamente  “le utilità che rinvengono dalla sottoscrizione del protocollo: Eni, Total, Mitsui e Shell si impegneranno infatti a realizzare il programma di compensazione e riequilibrio ambientale per lo sviluppo sostenibile definendo inoltre con il Comune progetti in ambito economico, sociale e culturale”.
«L’augurio di Confindustria – prosegue la nota della confederazione degli industriali ionici – è che in questa vicenda, contrariamente a quanto accaduto in Basilicata, non manchi il coinvolgimento delle imprese locali, indispensabile per affermare quelle ricadute di segno positivo che tutta la comunità auspica».
«Sulla vicenda Tempa Rossa abbiamo già avuto modo di esprimerci sia circa la valenza del progetto sia in ordine ai criteri di sicurezza che contraddistinguono il nostro sistema portuale e che in quanto tali consentono la permanenza in rada anche di molteplici navi cisterna senza che per questo si verifichino incidenti rilevanti», sottolinea successivamente Confindustria Taranto.
Un progetto che, a giudizio di Confindustria Taranto, si presta a come moltiplicatore di “molteplici attività accessorie alla presenza delle navi”, con conseguenti ricadute economiche per il territorio. «Il progetto, inoltre, lungi dal risultare solo ed esclusivamente propedeutico alla sua essenziale funzione (trasportare il greggio dalla Basilicata alla raffineria Eni di Taranto), assolve – lo ripetiamo – ad un ruolo che è moltiplicatore di molteplici attività accessorie alla presenza delle navi, e che impiegano altrettante risorse umane e produttive ad esse destinato, con ovvi ritorni per il territorio».
«Un progetto, quindi, a basso impatto ambientale e produttore di ricchezza che arriva in un momento delicato ed importante per la città, che punta sulle enormi potenzialità – conclude Confindustria Taranto – del suo scalo portuale e vuole riaffermare, anche attraverso di esso, una nuova identità, moderna ed ecosostenibile».entale e più rispettosa del diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini, così come garantito».
I sindacati: “L’intesa suggella l’apertura di una nuova stagione di relazioni industriali”
«Con il protocollo d’intesa firmato il 19 aprile, tra ENI, TOTAL, MITSUI e Comune di Taranto si apre una nuova stagione nel rapporto tra la grande industria e la comunità ionica. Una stagione che richiama la responsabilità sociale d’impresa e che non intende derogare al principio, sempre più consolidato a livello internazionale, del “chi inquina, paga”, del resto ribadito anche  nel corso della vicenda Ilva». Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil accolgono così, con una nota stampa congiunta, la firma del protocollo d’intesa su “Tempa Rossa” a Palazzo di Città, avvenuta giovedì scorso.Sempre in riferimento al principio “chi inquina paga”, la nota specifica successivamente quanto segue: «Per questo rimangono fondamentali gli investimenti in termini di ricerca e innovazione che devono rendere la produzione industriale sempre più sostenibile sul piano ambientale e più rispettosa del diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini, così come garantito».
La nota specifica successivamente che il protocollo d’intesa appena siglato dovrà aprire la strada verso una nuova relazione tra industria e territorio.  «Il protocollo d’intesa non ha, dunque, natura risarcitoria o compensativa, come ha spiegato prima della sottoscrizione il Sindaco di Taranto – specifica la nota – ma, traguarda l’obiettivo di aprire una relazione tra industria e territorio che vada al di là della mera logica di profitto e di legame con le altre attività produttive (porto, attività marittime, fornitura di energia verde, istruzione e formazione, promozione di imprenditorialità), ma anche di implementazione di attività sociali e culturali, nonché di sviluppo dell’occupazione».
«Una strada, quella aperta ieri con la sottoscrizione dell’intesa, che CGIL, CISL e UIL – si legge nel documento congiunto delle tre sigle sindacali – con le categorie di riferimento di Taranto hanno lungamente seguito e che, finalmente, ha visto mettere in cantiere, grazie anche all’impostazione dell’Amministrazione Comunale di Taranto e al forte, continuo, impegno del Governo centrale, determina l’avvio delle attività».
«Nella realizzazione concreta dei contenuti del protocollo, CGIL, CISL e UIL richiameranno la necessità – aggiunge la nota – del pieno coinvolgimento delle parti sociali, affinché i lavoratori, attraverso le loro rappresentanze, siano inclusi in questo progetto come attori fondamentali».
«Un buon viatico, quello avviato, che deve preludere alla trattazione, con lo stesso stile di trasparenza e chiarezza degli obiettivi da raggiungere, delle altre complesse vertenze in fase di definizione», concludono le segreterie territoriali.