venerdì 26 aprile 2024

Le importanti manifestazioni del 25 aprile - voci dalla manifestazione di Taranto - Da ORE 12 Controinformazione rossoperaia

 

 

L'intervento di un operaio dell'ex Ilva dello Slai cobas al corteo di Taranto del 25 aprile

Il 25 aprile di quest’anno è un 25 aprile diverso, già dallo scorso anno si poteva iniziare a sentirne il primo olezzo ma quest’anno la puzza della restaurazione del fascismo comincia a soffocare in maniera indiscriminata le masse proletarie, una restaurazione che passa attraverso la criminalizzazione della lotta partigiana ed il vittimismo della merda di Mussolini come dichiarato qualche giorno fa dallo scribacchino istituzionale Italo Bocchino, "un nome un destino". 

Ovunque in questo preciso momento storico il fetore fascista si insinua nei gangli della società e la infetta ricoprendola di pustole marcescenti, mai come prima d’ora nel cosiddetto "occidente civilizzato" le estreme destre stanno salendo al potere attraverso l’inganno e la violenza, stanno reprimendo con ferocia ogni forma di dissenso, si colpevolizza attraverso i media la lotta per i diritti e la si colpisce con le manganellate e le torture inflitte dalle forze dell’ordine precostituito. La paura è ciò che insegnano e la cieca obbedienza è quello che pretendono, una bella divisa in omaggio per chi accetta sommessamente questo stato delle cose.
Oggi il nostro saluto rivoluzionario è rivolto ai moderni partigiani che continuano a lottare anche da dentro le carceri dove sono selvaggiamente rinchiusi, moderni partigiani come la compagna Nadia Lioce, il compagno Alfredo Cospito reclusi in regime di 41bis o come i combattenti della resistenza palestinese Anan Yaeesh, Mansour Doghmosh e Ali Saji Rabhi Irar, detenuti in Italia per ordine dello Stato nazisionista d’Israele. 

Italia-Israele, due stati in cui i governi sono accomunati dalla barbarie che li contraddistingue, due governi che dall’atroce esperienza del nazifascismo, del quale con estrema gioia oggi ne celebriamo la disfatta, hanno assorbito la loro schifosa ideologia fatta di repressione verso i popoli e di cultura della guerra, di una guerra che a grandi passi si avvicina sempre più anche a noi, e di come non vedano altro modo di risolverle con un aumento continuo e scellerato delle spese militari. La scorsa settimana il ministro della guerra Crosetto è sceso dall’empireo del suo dicastero per venire a benedire le nuove reclute che qui a Taranto giuravano fedeltà al regime, nella sua santa benedizione ha ricordato come loro fossero proprietà dello Stato e dunque ha sottinteso che devono essere pronti a sacrificarsi per il Pil nazionale, novelli simulacri di un valore aggiunto al portafogli già gonfio di per sé dei signori della guerra. 

Sono 79 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, per gli Stati imperialisti d’Europa è ormai troppo tempo che non si combatte e questo è un problema per i profitti, una crisi mondiale genera una guerra mondiale che andrà combattuta da popoli contro popoli che nulla hanno in contrasto l’un l’altro se non quello di eseguire gli ordini dei rispettivi padroni. 

Noi siamo pienamente consapevoli di chi sia il nostro vero nemico, sappiamo che lo nostra partita si gioca in casa così come per ogni popolo, un grande insegnamento è arrivato dalla lotta partigiana non a caso tanto ostracizzata da questo governo, la lotta al fascismo si è concretizzata all’interno dei confini di questa nazione ed è stata vinta, e come è stato sconfitto una volta esso può essere sconfitto nuovamente, e se c’è una sola cosa che l’anniversario della liberazione può insegnarci è proprio questo.
ORA, E SEMPRE, RESISTENZA!

Un importante corteo a Taranto il 25 aprile

La manifestazione di ieri per Taranto è stata molto significativa per la quantità di partecipanti (diverse centinaia di persone, un corteo che si è anche ingrossato lungo il percorso di tanta gente che ha voluto esprimere il proprio attuale e sempre più necessario antifascismo), di compagni/e, realtà raccolte di Taranto e provincia, e per la qualità dei contenuti; un corteo che ha saputo unire la solidarietà alla Palestina, la lotta contro le guerre imperialiste, alla valorizzazione storica e pratica della resistenza antifascista e della la lotta partigiana con la denuncia e l’appello alla lotta contro il governo Meloni di stampo fascista su tutti i fronti sociali e politici: repressione/donne/attacco al salario, reddito/sanita, scuola ecc; importante la solidarietà a Luigi di Palermo, ai resistenti palestinesi rinchiusi nelle carceri italiane, a Ilaria salis e a tutti i compagni anarchici arrestati. 

Tutti temi calati nella realtà di Taranto - no città di guerra, no alla militarizzazione, no città della disoccupazione, precarietà, sfruttamento, gentifricazione della città vecchia, no devastazione ambientale per i profitti dei padroni grandi e piccoli, privati e di Stato, e del capitalismo imperialista. 

Una manifestazione unitaria nel sentire comune e nella pratica.

La manifestazione è stata per la nostra città anche una prima azione contro il G7 di Puglia che ci deve vedere in prima fila nella contestazione regionale e nazionale necessaria e indispensabile, in costruzione. Lavoriamo ora per la stabilità del coordinamento in forme e contenuti e decidiamo insieme come continuare per la Palestina, contro la guerra imperialista, l’industria bellica, la militarizzazione, l’economia di guerra, contro il G7 qui e ora!

SEGUONO ALCUNE DELLE TANTE FOTO DEL CORTEO DEL 25 APRILE E IL CANTO DI BELLA CIAO

 

 
 












mercoledì 24 aprile 2024

Report - nota sull'articolata giornata del 19 aprile

La giornata di lotta del 19 aprile a Taranto, indetta dallo Slai cobas per il sindacato di classe e dalle parti civili operai, lavoratori, abitanti dei quartieri inquinati, familiari degli operai morti sul lavoro, è stata una importante indicazione per la classe operaia e le masse popolari di Taranto e ha dato un solido punto di riferimento alla battaglia nazionale contro le morti sul lavoro e da inquinamento, interna alla lotta innanzitutto nelle fabbriche sul fronte salute e sicurezza.

La giornata di lotta è partita con un presidio alle portinerie dell’appalto Acciaierie, dove permane la profonda crisi dello stabilimento che vede attualmente nell’amministrazione straordinaria gestita da governo e Commissari un rimedio peggiore del male; con operai a casa in larga parte e con piani di cassintegrazione permanente, anticamera degli esuberi, con sindacati confederali e Usb che sono sostanzialmente cogestori della situazione attuale.

Nel presidio l’appello fondamentale è stato allo sciopero sulla base dell’autonomia operaia da padroni, governo e sindacati confederali, su una piattaforma operaia approvata dalle assemblee che risponda agli interessi immediati degli operai e dei lavoratori, insieme a rivendicazioni generali che attraversano tutta la fase attuale di Acciaierie/Appalto, che permettano ai lavoratori di difendere realmente lavoro, condizioni di lavoro, salari, salute e sicurezza, e di porsi alla testa del movimento necessario nella città, affinchè da questa fase si esca con una fabbrica ambientalizzata, migliori condizioni di sicurezza, riduzione del peso delle fonti inquinanti.

Nel presidio, chiaramente, è stato detto che l’attuale condizione discende dal modo di produzione capitalista, in cui padroni privati e padroni pubblici sono ugualmente nemici di classe e l’unico futuro possibile per la fabbrica e la città è quello che può essere imposto dalla lotta di classe di operai e masse popolari in fabbrica e in città.

L’esigenza dello sciopero proposta dallo Slai cobas per il sindacato di classe è e resta l’aspetto principale. CI sono fermenti positivi in reparti come man-bin o nell'appalto con gli operai della Semat senza stipendio di marzo. Noi vogliamo che ci siano scioperi che si estendano a tutti i reparti e a tutte le ditte dell’indotto. Così come va respinta al mettente la decisione aziendale di mandare a casa il maggior numero di operai, facendogli consumare l’intero pacchetto di ferie e permessi.

Invece che la lotta generale, le direzioni sindacali confederali e l’Usb non fanno che elemosinare incontri a Roma – un altro ci sarà il 29 aprile – e torneranno ad incontrare i Commissari il 7 maggio in cui nella sostanza l’azienda presenterà il piano massiccio di estensione della cassintegrazione.

Intanto, gli operai devono apprendere dao giornali ciò che il governo realmente sta facendo, che è quello di pianificare solo ammortizzatori sociali per i lavoratori, mentre si adopera per svendere le Acciaierie a futuri nuovi padroni, ripercorrendo la strada di sempre che portò prima l’Italsider a partecipazione statale ad essere consegnata nelle mani di padron Riva e poi, a fronte della nuova crisi, ad essere consegnata nelle mani di Mittal. Ora i nuovi padroni all’orizzonte sembrano essere gli oligarchi ucraini di Metinvest, uniti ad Arvedi, oppure ancora padroni indiani legati alla famiglia Jindal, concorrente di ArcelorMittal e la new entry Steel Mont.

Richiederlo a WA 3519575628

Proprio per questo nella giornata di lotta del 19 aprile, è stato distribuito un dossier di ORE 12 Controinformazione rossoperaia, che fornisce agli operai approfondimenti su questi elementi.

La giornata di lotta è proseguita con il presidio al Tribunale/Aula bunker di Paolo VI, in occasione della riapertura per l’appello del processo “Ambiente svenduto”. Il presidio è servito a spiegare il significato del processo, che è il più importante, con una fabbrica aperta, che ci sia mai stato in Italia e in Europa.

All’apertura del processo una rappresentanza delle parti civili e dello Slai cobas sc ha partecipato all’udienza, insieme agli propri avvocati di Torino e Taranto.

Questa presenza, unica tra le varie parti civili, ha voluto significare la nostra chiara intenzione di fare del processo un terreno non solo giudiziario ma di scontro di classe, perché vengano mantenute le condanne dei padroni e dei loro complici e siano risarcite le parti civili. Questo scontro è quanto mai necessario a fronte dell’aperto tentativo dei padroni condannati e dei loro complici di ostacolare in tutti i modi il processo e di mettere in dubbio l’assunto chiave del rapporto tra la produzione della fabbrica in mano alla famiglia Riva e le morti sul lavoro e soprattutto la drammatica gestione che ha portato all’inquinamento dei quartieri proletari contigui alla fabbrica con migliaia di tumori e gli aspetti di disastro ambientale che hanno colpito il territorio.

Infine, la giornata di lotta si è chiusa con un Convegno che ha chiamato a raccolta rappresentanze operaie, ambientalisti disponibili al legame con la classe operaia e alla sua organizzazione di classe, Marescotti/Peace link, e realtà lavorative anche fuori dalla fabbrica.

Il Convegno ha approfondito tutto, il processo “Ambiente svenduto”, la situazione della fabbrica, la dimensione strategica della vicenda Taranto nel quadro della crisi di sovrapproduzione della siderurgia mondiale e nazionale e il rapporto di questa crisi con gli sviluppi della tendenza alla guerra dall’Ucraina, al Medio Oriente/Palestina.

Tutto il Convegno si è schierato saldamente per un nuovo protagonismo della classe operaia. Era lo scopo di fondo da affermare in questo Convegno perché a base della nuova fase della lotta sindacale, sociale e politica in Acciaierie, nella città e su scala nazionale. In questa chiamata a raccolta importante e qualitativa è la presenza di una rappresentanza di lavoratori della Palazzina Laf – oggi parti civili nel processo “Ambiente svenduto” grazie all’azione dello Slai cobas - che hanno riportato in seno al Convegno elementi di chiarezza/verità sulla vicenda che vanno ben oltre il pur utile film che sta girando nelle sale italiane.

Su tutta la giornata esiste ampio materiale, documenti, audio, video, interventi, che escono in questi giorni sul blog tarantocontro. E’ disponibile per tutti i lavoratori, attivisti sindacali, associazioni politiche e sociali.

Al Convegno erano presenti anche operai della Tenaris/Dalmine di Bergamo in rappresentanza della lotta e del lavoro che stiamo facendo rivolto a tutte le fabbriche siderurgiche in Italia e rappresentanti della Rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territori, pronta ad essere il referente nazionale di questa battaglia da Taranto ai luoghi delle stragi sul lavoro e delle realtà impegnate nella lotta proletaria e popolare contro i disastri ambientali.

Questa giornata di lotta non è che la prima iniziativa di questo nuovo ciclo. Già una nuova giornata sarà il 17 maggio – nuova udienza del processo “Ambiente svenduto” - con nuove iniziative alla fabbrica e in città, e con assemblee a Bergamo/Milano e Palermo.

martedì 23 aprile 2024

Voci dalla giornata di lotta del 19 aprile, dal processo "Ambiente svenduto" - da ORE 12 Controinformazione Rossoperaia


  

Manifestazione del 25 aprile a Taranto - partenza da p.le Arsenale ore 10 - corteo via Di Palma/via D'Aquino/c.so 2 Mari/ponte girevole/discesa Vasto fino a piazzetta con lapide sulla Resistenza

La manifestazione è unitaria e sarà aperta da uno striscione unitario e bandiere palestinese - tutti i manifestanti e le organizzazioni presenti sono liberi di portare bandiere, striscioni, volantini autonomi e hanno diritto di parlare e intervenire dall'impianto comune - così come hanno diritto di parlare alla fine del corteo.

Il permesso, condiviso, è stato richiesto dai coordinatori dello Slai cobas taranto, ma è e resta una richiesta collettiva.

Da Gioia del Colle nuovo carico di armi italiane all’Ucraina


Tenerne conto in vista della campagna nazionale e internazionale per il G7 in Puglia di giugno

Da Gioia del Colle nuovo carico di armi italiane all’Ucraina

ItaMilRadar ha monitorato il pomeriggio del 13 aprile scorso (sabato) il volo di un aereo da trasporto Lockheed C-130J in forza all’Aeronautica Militare italiana dallo scalo di Gioa del Colle all’aeroporto militare di Rzeszow (Polonia nord-orientale), utilizzato dalle forze NATO per rifornire di armamenti e munizioni i militari di Kiev in guerra contro la Russia.
Gli analisti di ItaMilRadar ritengono che a bordo dell’aereo cargo siano stati trasportati nuovi aiuti militari italiani all’Ucraina.
E’ la prima volta dal febbraio 2022 che Gioia del Colle viene utilizzata per l’invio di armi per il sanguinoso conflitto russo-ucraino.
In passato erano stati utilizzati gli scali aerei di Pratica del Mare, Pisa e Verona.

(*) Tratto da Osservatorio sulla repressione.

Manifesto affisso a Taranto nei giorni scorsi e riproposto il prossimo 25 aprile - info  anti G7 slaicobasta@gmail.com

 

lunedì 22 aprile 2024

Acciaierie e appalto - Chiusura collettiva confermata: o cassintegrazione o ferie - un brutto segnale ma che conferma ciò che lo Slai cobas aveva detto fin dall'inizio

Eppure noi l'avevamo detto immediatamente: "Noi consideriamo l’amministrazione straordinaria un rimedio peggiore del male",

nonostante che tutti i sindacati, compreso Usb, avevano appoggiato la decisione del governo, soddisfatti perchè era stato mandato via Mittal e la famigerata AD Morselli. Di fatto confermando tra gli operai l’idea, già molto propagandata, che se governance e management cambiavano i problemi di questa fabbrica si risolvono. E’ una illusione profonda. Come se è un manager che decide la politica e non i padroni dell’azienda nel loro insieme, non le leggi del capitale, la crisi economica mondiale, le leggi dei governi, ecc. 

Ora si lamentano...
ma lo Slai cobas avevamo messo in guardia subito:

"L'Amministrazione straordinaria porterà più cassa integrazione permanente; non vi sarà ritorno al lavoro degli operai di tante ditte dell'appalto, e in alcune vi saranno licenziamenti nel prossimo futuro; in Acciaierie sono già annunciati migliaia di esuberi. Al di là delle soluzioni post Amministrazione straordinaria del governo, vi saranno peggioramenti delle condizioni salariali/ lavorative/ contrattuali; e per ambientalizzazione, bonifiche, decarbonizzazione, bene che vada, passeranno anni e anni.
Le casse integrazioni, semipermanenti, unilaterali, dopo essere state accettate le prime, poi sono state contestate. L'amministrazione straordinaria assolve queste casse integrazioni, anzi, ne prevederà molto di più in maniera sistematica. E la cassa integrazione ha distrutto il salario dei lavoratori, ha portato ai lavoratori da 300 a 500 € in meno al mese in generale. Nell'appalto ha prodotto già dei licenziamenti.
Per quanto riguarda la sicurezza, non c’è alcun tipo di garanzia che ci sarà un recupero delle manutenzioni".

Ora i Commissari fanno anche peggio, mettono fuori dalla fabbrica la maggiorparte degli operai e il grosso degli operai dell'appalto non rientra.

Per questo il 19 aprile scorso avevamo indtto una giornata di lotta e chiamato alla necessità di un vero sciopero e lotta prolungata autonoma da padroni, governo.

La giornata di lotta del 19 aprile - Resoconti, interventi, video - Nuovo dossier Acciaierie d'Italia

Il 19 aprile è stata una ricca e articolata giornata. Iniziata al mattino alle 6 alla portineria imprese ex Ilva, proseguita nella mattinata con presidio esterno davanti al Tribunale d'appello Paolo VI e folta presenza di lavoratori/parti civili insieme agli avvocati di Torino e Taranto all'interno del processo.

La parte centrale è stata il Convegno serale con buona partecipazione e soprattutto rappresentativa di operai ex Ilva, lavoratori di altri posti di lavoro, realtà sociali, ambientaliste/democratiche, tanti interventi, a partire dall'informazione e valutazione degli avvocati sul processo del mattino, e prospettive per il prossimo futuro.

Per riconsegnare la ricchezza di questa giornata, pubblicheremo via via interventi, video e altro.

Al Convegno è stato ampiamente diffuso un Dossier - per richiederlo WA 3519575628


Giornata di lotta 19 aprile - Dall'intervento alla portineria appalto ex-Ilva

 

venerdì 19 aprile 2024

Oggi all'appalto Ilva

L'appello dello Slai cobas alla giornata di lotta contro padroni, governo, commissari e loro complici tra i lavoratori

Buona accoglienza da parte di 200 lavoratori - diffusa la piattaforma operaia - non è che l'inizio.

giovedì 18 aprile 2024

19 aprile - Giornata di lotta promossa dallo Slai cobas per il sindacato di classe

Ore 6/7 presidio alla portineria delle imprese dove i coordinatori dello Slai cobas per il sindacato di classe illustreranno i contenuti e gli appuntamenti della giornata di lotta e la piattaforma operaia su cui si dovrà scioperare in tutta l'area industriale e nell'appalto/compreso porto nel corso delle prossime settimane e la campagna per la formazione di un comitato di lotta operai acciaieria - appalto - cigs in cassaintegrazione intersindacale  

ore 9.30/12 presidio alla ex Corte di appello - aula bunker - Paolo VI per l'inizio del processo  Ambiente Svenduto, delle parti civili operai/lavoratori ex Ilva/Appalto, lavoratori del Cimitero/ex pasquinelli/abitanti Paolo VI/Tamburi 

ore 16,30 assemblea convegno alla Biblioteca Acclavio Piazzale bestat Taranto


 

La visita a Taranto di Crosetto, per l’opposizione proletaria e antimperialista ora e verso il G7 di guerra di giugno - Solidali con Canfora e gli studenti della Sapienza

 

martedì 16 aprile 2024

Crosetto a Taranto - mercoledi alle 11

Il ministro della guerra, sui libri paga della Leonardo, sarà a Taranto - Facciamo sentire in tutte le forme possibili il nostro No.

Taranto non è città di guerra via Crosetto, le basi Nato, le missioni navali di guerra, l’industria della guerra, l’economia di guerra dalla nostra terra. 

Slai cobas Taranto.

Inoltre mercoledi ad ORE 12 Controinformazione Rossoperaia audio trasmissione dedicata a Crosetto e alla Puglia/Taranto in guerra e al prossimo G7 - la ascolti alle 12 al blog proletari comunisti.blogspot.com, poi in podcast.

Da Gioia del Colle nuovo carico di armi italiane all’Ucraina

Da

Anche la base aerea pugliese di Gioia del Colle utilizzata per rifornire di armi italiane le forze armate dell’Ucraina.

di Antonio Mazzeo

ItaMilRadar ha monitorato il pomeriggio del 13 aprile scorso (sabato) il volo di un aereo da trasporto Lockheed C-130J in forza all’Aeronautica Militare italiana dallo scalo di Gioa del Colle all’aeroporto militare di Rzeszow (Polonia nord-orientale), utilizzato dalle forze NATO per rifornire di armamenti e munizioni i militari di Kiev in guerra contro la Russia.

Gli analisti di ItaMilRadar ritengono che a bordo dell’aereo cargo siano stati trasportati nuovi aiuti militari italiani all’Ucraina.

E’ la prima volta dal febbraio 2022 che Gioia del Colle viene utilizzata per l’invio di armi per il sanguinoso conflitto russo-ucraino.

In passato erano stati utilizzati gli scali aerei di Pratica del Mare, Pisa e Verona.

lunedì 15 aprile 2024

Studenti al processo per la morte di un operaio appalto ex Ilva - Una buona iniziativa

Ex Ilva: 50 studenti al processo per la morte di operaio 25enne
Peacelink, 'così si promuove la cittadinanza attiva'

Semeraro dell'Associazione 12 giugno e il Prof. Marescotti interverranno al convegno del 19 aprile


Circa cinquanta studenti di Taranto, accompagnati da alcuni insegnanti e dal presidente dell'associazione 12 giugno Cosimo Semeraro, questa mattina si sono recati al tribunale di Taranto per manifestare solidarietà e vicinanza alla famiglia di Giacomo Campo, il 25enne operaio della ditta Steel service morto in un incidente sul lavoro il 17 settembre 2016 nello stabilimento ex Ilva di Taranto.

Oggi (9/4) era infatti in programma una nuova udienza del processo a carico di nove imputati (sei alle dipendenze del siderurgico e tre dell'azienda dell'appalto in cui prestava servizio l'operaio) accusati di cooperazione in omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Giacomo Campo morì schiacciato da un rullo di un nastro trasportatore su cui stava facendo attività manutentiva nel reparto Afo4 per la rimozione di materiale ferroso attraverso un tubo aspirante.

Gli studenti, che indossavano una coccarda tricolore listata a lutto, hanno mostrato lo striscione con la scritta 'Per non dimenticare mai'. Per Peacelink era presente il presidente Alessandro Marescotti. "Questa iniziativa - ha sottolineato l'ambientalista - mira a offrire ai giovani un'esperienza di apprendimento dal vivo sui temi della giustizia e della responsabilità sociale e rappresenta un'opportunità per promuovere l'educazione civica e la cittadinanza attiva. I ragazzi hanno assistito all'udienza con un silenzio impressionante e una compostezza esemplare".
    Il presidente dell'associazione 12 giugno Cosimo Semeraro ha evidenziato il problema della lentezza dei processi legati alle morti e ai gravi infortuni sul lavoro. "Il mio cuore - ha detto - scoppia perchè non è possibile che ci siano continui rinvii. Così le persone muoiono due volte, la prima per il profitto, la seconda per la prescrizione".

A proposito dell'amianto in un asilo, riportiamo le dichiarazioni dell'Ass. Petrosillo che smentisce la presenza di amianto. Speriamo...

 

sabato 13 aprile 2024

25 aprile a Taranto

Taranto: 

25 aprile 1945 con i partigiani e la resistenza antifascista / la guerra di liberazione dal nazifascismo - ora e sempre

25 aprile 2024 partigiani della lotta di liberazione della Palestina / della Resistenza palestinese contro i piani genocida e guerrafondai dello stato sionista di tipo nazista Israele appoggiato dall’imperialismo Usa/Ue/Italia. 

Corteo a Taranto ore 10 da piazzale Arsenale - dopo i 5 presidi in piazza dei mesi scorsi fino a quello del 6 aprile - finalmente tutte le forze solidali si uniscono in un corteo provinciale per il 25 aprile con la Palestina- contro le guerre imperialiste / per un taranto solidale e contro la guerra.

Teniamoci liberi per quella mattina

 #iostoconlapalestina 13 aprile

La strage della Centrale - Basta morti! vuol dire un'altra LOTTA - Il Convegno su ex Ilva lavoro, sicurezza il 19 a Taranto

Le morti sul lavoro della centrale Enel hanno continuato la catena di morti e stragi sul lavoro di questo sempre più orribile 2024. Abbiamo già nella giornata di ieri, sia nella Controinformazione sia sul blog di proletari comunisti cercato di dare una prima denuncia, informazione, valutazione e nello stesso tempo, in particolare a Taranto, abbiamo già portato elementi di informazione e di denuncia e di indicazione, tenendo conto che a Taranto il 19 Aprile vi sarà un Convegno organizzato dallo Slai Cobas per il sindacato di classe, dalla Rete nazionale per la salute e sicurezza sui posti di lavoro e sul territorio con il concorso sia degli operai di Taranto sia del fronte largo delle parti civili nel processo d'appello “Ambiente svenduto”, una sorta di maxiprocesso che abbraccia morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento e che fa di Taranto uno dei centri di questa battaglia.

Ma il Convegno non servirà se non uscirà con proposte nuove, aggiornate, rivolte alla classe operaia, ai lavoratori tutti, ai loro familiari, alle associazioni che si interessano delle morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento. Quindi un Convegno per dare nuove indicazioni e pianificare una lotta prolungata su questo tema che è giusto che avvenga a Taranto, ma chiaramente ogni città colpita dalle stragi, dalle morti sul lavoro dovrebbe fare uguale per costruire un movimento reale.

Oggi vogliamo aggiungere alcune cose: gli scioperi. È chiaro che tutti gli scioperi con al centro le morti sul lavoro e la strage di questi ultimi giorni sono giusti e necessari. E invitiamo alla massima partecipazione possibile ovunque vi siano iniziative di lotta. Ma chiaramente i sindacati confederali, i loro dirigenti, sono assolutamente ipocriti su questo. La catena dei morti sul lavoro è il prodotto della mancanza del sindacato sui posti di lavoro e di una mancanza di una linea di lotta e di combattimento delle organizzazioni sindacali sui posti di lavoro.

Che i governi, i padroni e questo governo e questi padroni, questo sistema, producano morte lo abbiamo detto cento, mille volte e i lavoratori in generale lo sanno, anche se il ricatto del lavoro pesa moltissimo in tutto questo. Ma i sindacati confederali dove ci sono non fanno nulla. Gli RLS sono diventati inutili e quasi inesistenti sui posti di lavoro e nello stesso tempo sicuramente la catena di accordi, di relazioni sindacali che esiste sui posti di lavoro, di collaborazione, di cogestione, fa sì che i lavoratori non abbiano dei riferimenti alternativi, sia sul piano della lotta sia sul piano della loro formazione.

E' chiaro che gli operai devono cambiare il loro atteggiamento rispetto alla sicurezza. Perché senza questo cambiamento dal basso degli operai tutti i discorsi sono aria fritta. Ma gli operai non cambiano da soli ma grazie alle loro organizzazioni sindacali. Per questo l’appoggio va a quegli scioperi che siano organizzati da operai e organizzazioni sindacali fuori dai sindacati Confederali.

Il punto però è quello che dice Alessandro Genovese, segretario generale della Fillea: scioperiamo per "cambiare il sistema".

Di quale “sistema” parli? Ma di che parli? Il sistema da cambiare è il sistema capitalista, sono i governi al servizio dei capitalisti, il sistema da cambiare è lo Stato del Capitale, e questo si ottiene con una lotta antagonista, alternativa, di classe rispetto a padroni/Stato e governo. E sicuramente le organizzazioni sindacali confederali sono interni a questo sistema e non ne sono l'alternativa. Sono parte del problema e non la loro soluzione.

Detto questo, alcune aggiunte. Tra i morti della centrale Enel vi sono pensionati al lavoro nei cantieri. Vi sono anche soggetti che hanno ruoli di capi squadra e di dirigenti; non sono tutti operai nel sistema di fabbrica e di lavoro dei cantieri ed è evidente che non si è tutti uguali. Quando succedono stragi muoiono tutti, come è successo nelle cisterne assassine e in altre occasioni di stragi sul lavoro, a volte muore il padroncino che gestiva il servizio. È chiaro che la catena del sistema di massimo ribasso degli appalti è da tutti individuato come un anello, ma questo sistema è quello che produce i profitti nei cantieri ed è il sistema generale a cui tende ogni governo, da Draghi all'ultima sciagura del governo Meloni con i consulenti del lavoro che fanno i ministri del lavoro.

Quindi l'ipocrisia è al centro della giornata di lotta di ieri, l'ipocrisia delle direzioni sindacali, l'ipocrisia di tutti coloro che si sbracciano ora nel denunciare dei fatti di cui sanno bene origine, cause e sostanza.

Nulla cambia senza una rivoluzione, una rivoluzione dal basso che riguardi la lotta e il modo di lottare sui posti di lavoro e che riguardi il modo di unire la classe operaia e i lavoratori su questo fronte, che riguardi il modo e la strategia e la tattica per rovesciare i governi, il sistema e lo Stato del Capitale.

Chi non dice queste cose inganna il lavoratore, riempie le pagine dei giornali, degli schermi televisivi e oggi anche i comizi nelle manifestazioni.

E su questo chiunque che sia un lavoratore cosciente, che non abbia buttato il cervello all'ammasso, che non sia allineato e coperto nella logica dello sfruttamento e del lavoro in ogni condizione, lo sa bene. E chi lo sa deve agire, bisogna dividere, nelle fabbriche tra chi lotta realmente e chi è complice del padrone.

venerdì 12 aprile 2024

Da Taranto a Melfi - Dall'ex Ilva alla Stellantis - Ieri intervento a Melfi dello Slai cobas sc di Taranto

C'è un legame stretto tra l’ex Ilva e la Stellantis. Non solo perché sono le fabbriche più grandi, in cui vi è il maggior numero di operai, non solo per il legame produttivo: acciaio/auto, ma soprattutto perché sono centrali nel rappresentare la classe operaia e lo scontro in atto tra classe operaia padroni e governo. 

Questo comincia ad essere compreso anche tra gli operai. Alla Stellantis di Melfi, gli operai chiedevano sulla situazione all'ex Ilva di Taranto e vedevano un legame nelle gravi condizioni di attacco al lavoro, alle condizioni di lavoro, alla sicurezza in atto. Questo si deve e si può trasformare in legame di lotta contro padroni, governo, una lotta autonoma dai vertici dei sindacati confederali complici. 

IL VOLANTINO DIFFUSO ALLA STELLANTIS DI MELFI


Oggi si sciopera a Torino nel gruppo Stellantis, in un quadro di uno sciopero generale indetto dai sindacati Confederali a cui chiamano a partecipare istituzioni, para istituzioni ecc, ecc.

Lo sciopero è giusto. Tavares, il gruppo Stellantis, il governo Meloni in alleanza/contesa con la Stellantis, a Mirafiori stanno licenziando, travestendo questi esuberi sotto la veste di dimissioni volontarie.

Ma la prima questione è: perché si sciopera solo a Torino? Perché invece in tutti gli altri stabilimenti della Stellantis non succede niente? Ma veramente qualcuno pensa che la questione Stellantis, la questione della crisi mondiale dell'acciaio, la questione della contesa tra i grandi gruppi dell'auto, si possa risolvere stabilimento per stabilimento, con l’aiuto delle cosiddette Istituzioni cittadine?

Questa strada non produce nulla. E' un movimento come mosche in un bicchiere d'acqua. I padroni vanno avanti come un carro armato. Tavares impone le sue leggi: niente cinesi in Italia! Le sue leggi sono soldi per incentivi all'auto per sostenere le trasformazioni verso l'elettrico, soldi dello Stato per i profitti dei padroni. Dopodiché ci sono la ripartizione per stabilimenti, l'osso mandato ai cani affinché se lo disputino organizzazioni sindacali complici e di conseguenza operai.

Noi siamo per l'autonomia operaia, per l'unità di tutti gli stabilimenti, per una guerra prolungata contro padroni e governo. E siamo per l'unità della classe operaia dell'auto, dagli Stati Uniti alla Cina, passando dallo snodo fondamentale dell'unità delle fabbriche in Europa, come dalla costruzione di legami col Brasile, con il Nord Africa, dove Tavares dice che ci sono condizioni favorevoli e i nuovi modelli li facciamo qui e non in Italia e non in Polonia: una strada che produce e rafforza padroni, governo, Stato e sistema e indebolisce, divide gli operai e li vende alla mercé del padrone.

Oggi a Mirafiori e a Melfi, al Nord come a Sud cerchiamo di portare tra gli operai questo messaggio per costruire l'alternativa intorno, innanzitutto, all'autonomia operaia.