(Da Francesco Tagliente Disoccupato Organizzato di Talsano)
QUESTO E' UN VECCHIO ARTICOLO PUBBLICATO DA UN GIORNALE, RISALENTE AL 28
OTTOBRE 2013, E PER QUEL SI VEDE A TALSANO E ZONE LIMITROFE LA
SITUAZIONE E' RIMASTA INVARIATA, E I TEMPI DESCRITTI IN QUESTO TESTO
SONO ARRIVATI, MA SENZA RISULTATI.
Legambiente
Taranto: l'appello al comune per la raccolta differenziata
Legambiente
Taranto in occasione della ventunesima edizione di Puliamo il mondo
lancia un appello all'amministrazione comunale: "I mercati e i
negozi sono luoghi dove è indispensabile la differenziazione dei
rifiuti, ma occorre che finalmente il servizio sia assicurato in
tutta la città"
"Taranto
continua ad essere fanalino di coda - ha dichiarato Legambiente
Taranto in occasione della ventunesima edizione di Puliamo il mondo -
tra i
capoluoghi pugliesi per le percentuali di raccolta differenziata
irrisorie: i mercati e i negozi sono luoghi dove è indispensabile la
differenziazione dei rifiuti, ma occorre che finalmente questo
servizio sia assicurato in tutta la città".
"E’
di questi giorni l’annuncio dell’eliminazione dei cassonetti per
i rifiuti indifferenziati a Talsano, Lama, San Vito. Quando partirà
la raccolta porta a porta negli altri quartieri? E nell’attesa,
possibile che non si riesca ad assicurare un’adeguata dotazione di
cassonetti per la differenziata in città per consentire ai cittadini
volenterosi di non dover fare chilometri per conferire i loro rifiuti
differenziati?"
"Chiediamo con forza un intervento
del Comune: occorre infatti vigilare affinché gli ambulanti
conferiscano i loro rifiuti negli appositi cassonetti e non li
abbandonino in strada e soprattutto occorre dotare l’area di
contenitori per la raccolta differenziata affinché i rifiuti
prodotti dal mercato e del vicino mercato ortofrutticolo coperto -
prevalentemente umido, ma anche tanta plastica e carta – non vadano
in discarica ma siano differenziati".
IN QUEL PERIODO UN PO' TUTTE LE ASSOCIAZIONI HANNO
CONTRIBUITO A FARE PROPAGANDA PER POTER INIZIARE QUESTA RACCOLTA
DIFFERENZIATA A TALSANO
LO SLAI COBAS ERA DA TEMPO CHE LOTTAVA SU QUESTO E PER UNIRE RACCOLTA DIFFERENZIATA A OCCUPAZIONE DEI DISOCCUPATI
TARANTO – Lo
Slai Cobas organizza per mercoledì 30 ottobre, in piazza Castello, a
partire delle 9.30, un presidio di protesta in merito alla gestione
della raccolta differenziata in città. Riportiamo di seguito la nota
stampa del sindacato di base.
Oggi,
sui giornali locali, si parla dell’avvio prossimo della
raccolta differenziata a Tamburi, Paolo VI, Talsano e dei passi
che si stanno facendo, come un fatto nuovo, una “svolta”. Ma
stiamo scherzando? Il Comune nasconde, e non ha neanche la
vergogna di farlo, che sta parlando di un servizio che doveva
essere fatto da anni, che stiamo in una situazione in cui la
raccolta differenziata è al 14,7% (e dovrebbe arrivare a
gennaio 2014 al 65% altrimenti vi sono sanzioni che chiaramente
pagheranno i cittadini con più tasse). Ma anche non
andando tanto indietro, la gara per l’acquisto dei mezzi
doveva essere già conclusa più di un anno fa, quando la
Regione ha dato i 3 milioni di euro al Comune di Taranto per
questo. Ora siamo, invece, ancora all’esame dell’offerta di
tre aziende, poi passeranno i tempi tecnici, almeno altri due
mesi, e infine vi dovrebbe essere l’assegnazione definitiva
dell’appalto.
Il
presidente dell’Amiu Cangialosi e i dirigenti del Comune avevano
parlato di luglio per l’avvio della raccolta differenziata nei
tre quartieri, poi di settembre, poi di novembre/dicembre, ora
si parla di primavera 2014. Perchè chiaramente non bastano i
mezzi. Poi ci vogliono i lavoratori. Quindi altri mesi,
nonostante dagli inizi dell’anno i Disoccupati Organizzati
Slai Cobas avessero chiesto che le due procedure (per acquisto
mezzi e per il lavoro) venissero avviate contemporaneamente, ma non
lo si è voluto fare perchè si vuole fare la raccolta
differenziata porta a porta senza nuove assunzioni, con il
personale già esistente all’Amiu che non è affatto formato
per la RD porta a porta, come ben si è visto a S. Vito-Lama, al
di là delle percentuali di raccolta che Cangialosi spara.
Ci
deve essere da parte del Consiglio comunale l’approvazione
della relazione tecnica-economica dell’Amiu; poi
l’approvazione di un atto di indirizzo con cui si decide che
il comune deve proseguire con il servizio affidato in house (e
quindi all’Amiu); ci deve essere l’approvazione di un nuovo
Contratto di servizio per definire le competenze che restano
all’Amiu (basti pensare che questo doveva essere fatto ai
primi di settembre); ci deve essere l’approvazione del
bilancio di previsione. Dopo tutto ciò si varerebbe il nuovo
piano industriale.
Già
si parla, invece, dei servizi che taglierà l’Amiu: verde,
segnaletica, manutenzione. E i lavoratori che ora li fanno
– circa 80 provenienti dalla ex Taranto servizi – che fine
faranno? Le ipotesi si sprecano: andranno alle ditte a cui poi
in appalto il Comune assegnerebbe questi servizi; no,
rimarranno all’Amiu e faranno la raccolta differenziata;
no, è scelta volontaria: chi vuole resta all’Amiu, chi non
vuole dovrebbe essere assunto alla ditta che avrà l’appalto
dei servizi (che però non ha nessun vincolo, nessuna
clausola sociale che la obbliga). Quindi, questa
riorganizzazione sicuramente comporterà tagli al personale dell’Amiu
e una raccolta differenziata porta a porta senza creazione di nuovi
posti di lavoro che i disoccupati Slai Cobas, che hanno fatto da
4 anni e fanno tuttora la lotta per la raccolta differenziata
porta a porta e per cui hanno fatto anche i corsi di formazione
ad hoc, aspettano appunto da anni. La realtà è che
all’Amiu i debiti restano tanti e i tempi per la raccolta
differenziata porta a porta si allungano.
QUESTI
INVECE SONO I DATI FORNITI DA LEGAMBIENTE SULLA RACCOLTA
DIFFERENZIATA NEL 2014, I DATI GENERALI PROVENIENTI DALLA REGIONE
PUGLIA, E I DATI EFFETTIVI REGISTRATI NELLA PROVINCIA DI TARANTO.
Raccolta
differenziata, a Taranto in calo rispetto al 2013
Legambiente
diffonde i dati diffusi dal Portale della Regione Puglia
Il
portale della Regione Puglia ha pubblicato i dati percentuali della
Raccolta Differenziata nel 2014: gennaio, 24.71% , febbraio 25.21% ,
marzo, 26.66%, aprile 26.59%.
«Cifre
ancora insoddisfacenti (con molti comuni che non hanno ancora
trasmesso i dati di marzo e di aprile) - scrive Legambiente
Taranto - che testimoniano di una crescita lenta. E a Taranto?
Gennaio 11,49% , febbraio 11,35%. Poi ....non si sa: sul
portale non ci sono altri dati: o non sono stati comunicati o la
relativa comunicazione si è persa!».
«Sono
comunque cifre bassissime - sottolinea Legambiente -, addirittura
inferiori a quelle registrate nel 2013 dove si registrarono
percentuali a gennaio del 13,97% e a febbraio del 14,66%. Quel
che è peggio è che la raccolta differenziata nella nostra città
sembra scomparsa anche dalle questioni all'ordine del giorno, con
l'eccezione di un recente comunicato dell'Amiu in cui si lamenta la
scarsa collaborazione di utenti e operatori del mercato
ortofrutticolo all'ingrosso che, per l'azienda, starebbe seriamente
ostacolando il potenziamento della raccolta differenziata all'interno
del mercato stesso».
«A
metà aprile - ricorda Legambiente Taranto, l'Amiu indicava che: "Il
più urgente degli obiettivi, è l'aumento della percentuale di
raccolta differenziata. Un dato che dovrà aumentare per evitare
l'applicazione dell'eco tassa (e in questo senso sarà discriminante
il coinvolgimento delle grosse utenze) e consentire minori
conferimenti in discarica e maggiori risparmi (un passo in avanti
sarà compiuto con l'avvio del servizio "porta a porta" nei
quartieri Paolo VI, Tamburi, Talsano, Lido Azzurro, coinvolgendo
inoltre tutte le utenze commerciali della città). Questo risultato,
ovviamente, dovrà fondarsi sulla ritrovata collaborazione con i
cittadini. L'azienda e il Comune, quindi, studieranno criteri di
premialità che terranno conto anche della costanza con la quale la
raccolta differenziata è stata praticata in questi anni, dai
semplici cittadini fino alle utenze commerciali".
Siamo arrivati a giugno e non abbiamo notizie dell'avvio del
servizio "porta a porta" nei quartieri Paolo VI, Tamburi,
Talsano, Lido Azzurro».
«Torniamo
a chiedere, per l'ennesima volta - conclude l'associazione
ambientalista -, all'Amministrazione Comunale di Taranto di passare
dalle parole ai fatti».