Il
Sole 24 Ore del 20 giugno mette sottilmente in discussione che ci
sarà l'effettiva nuova udienza preliminare il 16 settembre, dato che
scrive: “dovrebbe la Cassazione pronunciarsi”, cosa che
evidentemente non può stabilire la Giudice Gilli.
Scrive,
inoltre, la Gazzetta del Mezzogiorno. “se entro quella data
la Cassazione non avrà ancora affrontato la questione, il giudice
Gilli non potrà che rinviare ulteriormente”.
Quindi
la battaglia su questo fronte è appena incominciata e richiede un'estrema rigidità della Procura nel sostenere le proprie
ragioni. Essa ha confutato con decisione le tesi dei difensori degli
imputati contenute nell'istanza di trasferimento, non solo ma ha
inserito giustamente il fatto che gli imputati stanno cercando in
tutti i modi di sottrarsi al processo citando esplicitamente che uno
dei firmatari dell'istanza di remissione è il latitante Fabio Riva
tuttora a Londra.
Ma,
aggiungiamo noi, proprio questo rende necessaria la mobilitazione di
operai, cittadini e di tutte le parti lese che devono rovesciare con
chiarezza l'assunto dello spostamento, affermando che allarme,
tensioni saranno molto di più se il processo venisse trasferito,
rispetto alle legittime presenze che ci potranno e ci dovranno essere
se esso si tiene a Taranto.
Diciamo
chiaro, noi che non abbiamo problemi di galateo giudiziario, che se
la sentenza della Cassazione sarà per il trasferimento, sarà una
sentenza tutta politica, pilotata dall'alto e non esiteremmo a
parlare qui di “molto in alto”, e quindi frutto della “giustizia
del potere”...
E non ci si parli di leggi!
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