Il presidente Cesareo della Confindustria scrive al Min. per l'ambiente Galletti: "Avanti con le bonifiche"
«Il processo di bonifica
delle aree esterne all’Ilva rischia di arrestarsi nel silenzio». Le zone interessate dalle operazioni di risanamento sono il rione
Tamburi, il Mar Piccolo e l’area industriale del Comune di Statte. ... «Si è venuto a creare un
vuoto che ha di fatto sterilizzato l’organo tecnico deputato a
sovrintendere gli interventi previsti», afferma. «Inoltre – prosegue
Cesareo – l’assenza del referente principale ha reso letteralmente
inoperativa la cabina di regia istituita alla Regione Puglia ed
inutilizzabili i 63 milioni di euro alla stessa assegnati per
l’attuazione delle previste opere».
«Le gare d’appalto sono al momento congelate e Taranto non può permettersi ulteriori ritardi e rinvii»... Ma quale il paradosso? «Si tratta di interventi già finanziati, in alcuni casi già appaltati, di progetti individuati, discussi e attentamente vagliati che attendono solo l’input dell’organo decisore per poter essere portati ad attuazione», aggiunge il presidente. «Non vogliamo che al danno già subito da questo territorio per le note vicende ambientali si aggiunga la beffa di perdere finanziamenti vitali per il risanamento delle aree individuate. E non vogliamo, soprattutto, che tutto ciò avvenga per noncuranza o superficialità».
«Le gare d’appalto sono al momento congelate e Taranto non può permettersi ulteriori ritardi e rinvii»... Ma quale il paradosso? «Si tratta di interventi già finanziati, in alcuni casi già appaltati, di progetti individuati, discussi e attentamente vagliati che attendono solo l’input dell’organo decisore per poter essere portati ad attuazione», aggiunge il presidente. «Non vogliamo che al danno già subito da questo territorio per le note vicende ambientali si aggiunga la beffa di perdere finanziamenti vitali per il risanamento delle aree individuate. E non vogliamo, soprattutto, che tutto ciò avvenga per noncuranza o superficialità».
Abbiamo riportato stralci della lettera di Cesareo al Ministro per l'ambiente, perchè è una parte del discorso che il presidente della confindustria ha fatto anche nell'incontro del 16 giugno alla delegazione slai cobas e Disoccupati Organizzati.
Questo incontro è stato chiaro da ambo le parti.
Nel concordare da entrambe le parti sullo stallo, inconcludenza dell'Amministrazione comunale, lo Slai cobas e i Disoccupati Organizzati hanno posto una questione prioritaria: la clausola sociale di assunzione dei disoccupati di Taranto che le ditte devono accettare e sottoscrivere negli appalti per i lavori di bonifica e di risanamento dei quartieri; insieme alla attivazione della Confindustria ad organizzare direttamente corsi di formazione per i disoccupati finalizzati a questi lavori.
Il presidente della
Confindustria ha detto che loro hanno interesse che noi
riusciamo a provocare una clausola sociale, ma vede questa clausola
di salvaguardia essenzialmente per le imprese tarantine.
Il presidente ha detto –
e su questo concordiamo – che Taranto, dopo l'expo di Milano, è la
città in cui arrivano e arriveranno più soldi, e che non è vero
che l'industria è carente. “Noi - ha aggiunto - saremmo felici di
assumere voi – però non abbiamo la possibilità di assumere perchè
non arrivano i lavori”.
lo Slai cobas ha replicato che era troppo facile vederla così: perlomeno queste cose la Confindustria deve dirle pubblicamente e dare garanzie per l'occupazione dei disoccupati.
Lo Slai cobas formulerà per iscritto e pubblicamente questa richiesta - come già ha fatto nei mesi passati verso Comune e Regione in particolare - ma altrettanto - ha detto - occorrono risposte chiare e concrete da parte delle aziende.
Ed è altrettanto chiaro che la battaglia dei Disoccupati Organizzati non può essere utilizzata pro domo una parte.
Sulla Formazione c'è stato un
punto di accordo, ma da parte della confindustria sempre con la
logica che poi questo impegno sulla formazione deve sfociare in
lavori alle sue imprese... “io – ha detto il presidente – sto
facendo accordi nelle aziende per non licenziare, quindi ho già
questi problemi, non posso pensare a voi... a meno che...”.
Noi abbiamo risposto che
loro, i padroni, non sono neutri ma sono parte del problema, con gli accordi fatti con i sindacati confederali di tagli, ridimensionamenti di organici, che peggiorano la situazione già disastrosa dal punto di vista lavorativo di Taranto.
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