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mercoledì 30 agosto 2017

Pasquinelli: vinta una battaglia, ma dobbiamo vincere la guerra

Una lunghissima, a volte difficile, trattativa, durata dal mattino fino alle 20 di ieri, al Tavolo in prefettura convocato e presieduto dalla Task Force regionale e con la presenza di tutti, Comune, Amiu, Ditta Kratos, delegato del Prefetto, ha permesso la revoca dei licenziamenti dei 23 lavoratori della Pasquinelli, e di mettere dei punti per un soluzione futura.
In sintesi, ieri, abbiamo vinto una “battaglia” ma dobbiamo ancora vincere la “guerra”.

OGGI IL VERBALE DI ACCORDO VERRA' APPROVATO DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE, DOVE I LAVORATORI DELLA PASQUINELLI SARANNO TUTTI PRESENTI, PER EVITARE MARCE INDIETRO, E PER PORRE SOPRATTUTTO CHE SI VUOLE LAVORO CERTO PER IL PROSSIMO FUTURO, INSIEME STRETTAMENTE ALLA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE.

I 23 lavoratori pasquinelli hanno avuto, al momento, un mese di proroga. Questo mese, oltre che permettere ancora il mantenimento di lavoro e reddito, è soprattutto un “respiro” per avere tempo per avviare soluzioni definitive per i lavoratori, in costanza di rapporto di lavoro e non con lavoratori “a casa”.

Per quanto riguarda, infatti, queste soluzioni, nel verbale di ieri, è stata posta la possibilità di inserimento da parte dell'Amiu della clausola sociale nella gara d'appalto in corso affinchè i 23 lavoratori continuino a lavorare nel periodo di fermo impianto per i lavori di automazione (che dovrebbero durare almeno 8 mesi); inoltre è stata inserita la formazione dei lavoratori per svolgere l'attività lavorativa dopo il riavvio dell'impianto dell'Amiu.

Un altro fronte, importante, su cui ieri è stato strappata una piccola ma importante vittoria (dopo un lungo confronto/scontro), è quello sulla salute dei lavoratori.
Si è ottenuto che i lavoratori tornino a fare il loro lavoro di selezione dei rifiuti freschi, dopo che per più di un mese erano stati costretti a lavorare le ecoballe (con materiale già scartato, pericoloso, vecchio di mesi e a volte di anni), con momenti di malore degli operai.
Si è così respinto un tentativo dell'Amiu di fare un mero ragionamento economico, per cui la salute e la vita dei lavoratori vale molto meno del costo di un ecoballe.

I lavoratori, infine, hanno chiesto e ottenuto che il Tavolo si riconvocasse al più presto, perchè un mese passa presto, e pertanto nel verbale è posta la sua riconvocazione successivamente all'approvazione del consiglio comunale.

Questo verbale è frutto di una sorta di “guerra di classe”, in cui da un lato vi sono i lavoratori, che difendono lavoro, salute, salari, che chiedono una vera raccolta differenziata in tutta la città con conseguente ciclo integrale dei rifiuti (che permetterebbe un'occupazione complessiva di almeno 200 persone e una selezione della differenziata H24); una raccolta che è anche una risorsa ambientale, economica per i cittadini, e in questo senso i lavoratori pasquinelli fanno anche una battaglia di civiltà; dall'altro vi sono Amiu, alcuni esponenti comunali che vogliono tagliare i costi, pretendono aumento della produttività, ricattando sulla salute dei lavoratori - mentre nulla dicono sulla “improduttività” di una raccolta differenziata fatta male ferma al 17% (dato più basso di tutta la Puglia).

Per questo la lunga trattativa di ieri è uno spaccato di una lotta che interessa e deve sempre più interessare tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati di Taranto.
E la lotta ora continua!
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giovedì 24 agosto 2017

Continuano l'assemblea permanente e i presidi di lotta dei lavoratori pasquinelli

Considerato che a tutt'oggi non vi è risposta alla nostra richiesta di continuità lavorativa dopo il 31/8 e alle nostre proposte di inserimento della clausola sociale nelle gare d'appalto per la differenziata e gli imgombranti nel periodo dei lavori di automazione dell'impianto Pasquinelli e/o di utilizzo dei lavoratori nella raccolta differenziata per migliorarla e ampliarla (vista la bassissima percentuale a Taranto),

CONTINUA L'ASSEMBLEA PERMANENTE DA VENERDI' 25 AGOSTO FINO A SOLUZIONE - durante l'assemblea PRESIDI DI LOTTA AL COMUNE.

E’ necessario un incontro urgente di tutte le parti, per garantire continuità lavorativa e reddito

NESSUN LAVORATORE DEVE ANDARE A CASA IL 31 AGOSTO!
SENZA LAVORO E FUTURO, NESSUNA PACE SOCIALE!


SLAI COBAS per il sindacato di classe
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mercoledì 23 agosto 2017

Un'altra intervista degli operai addetti alla selezione della raccolta differenziata Slai Cobas

Questa mattina un'altra emittente televisiva ha dato voce ai lavoratori addetti alla selezione. Nuovamente gli operai hanno spiegato le ragioni della loro protesta circa l'imminente licenziamento che vede coinvolte 23 unità.
Lavoratori che denunciano da anni la situazione pericolosa in cui devono operare, costretti a mettere le mani tra siringhe con sangue, animali morti di varie specie, amianto, acidi, percolato, ecc...
Tutto questo per l'incapacità dell'amministrazione e dell'Azienda Municipalizzata Igiene Urbana di concepire una reale raccolta differenziata porta a porta su un territorio come Taranto.
Taranto è tutta una discarica a cielo aperto; altro che 23 unità, da licenziare, qui non basterebbero 200 persone per ripulire e tenere una costante pulizia della città.
Ma i nostri amministratori più che ammettere le loro colpe e la mera incapacità, scaricano le loro responsbilità sui cittadini e quindi come si suol dire "cornuti e mazziati". "Cornuti" perchè comunque la tassa sulla raccolta i nostri amministratori la fanno pagare ugualmente nonostante non venga proprio effettuata, "mazziati" perchè nonostante paghino sono pure vessati dalle dichiarazioni di alcuni personaggi che riversano su loro le colpe del fallimento.

Pubblicato da tarantocontro alle 20:01 Nessun commento:
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Video lavoratori pasquinelli: SENZA LAVORO E SENZA FUTURO NESSUNA PACE SOCIALE!

Dopo anni di sfruttamento, condizioni di lavoro altamente nocive e pericolose per la loro salute, questi lavoratori si vedranno licenziati il 31 Agosto 2017. Ma non ci stanno ed esprimono tutta la loro rabbia verso chi invece dovrebbe salvaguardare i posti di lavoro.

SENZA LAVORO E SENZA FUTURO NESSUNA PACE SOCIALE!!! 

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI BASE TARANTO
"LAVORATORI PASQUINELLI"


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martedì 22 agosto 2017

Assemblea permanente alla pasquinelli!

Da questa mattina e per i prossimi giorni i lavoratori della pasquinelli sono in assemblea permanente e durante l’assemblea faranno iniziative all’esterno.
 
Mancano appena 10 giorni al licenziamento dei lavoratori addetti alla differenziata della Pasquinelli, e a tutt'oggi non vi è risposta alla nostra richiesta di continuità lavorativa dopo il 31/8 e alle nostre proposte di inserimento della clausola sociale nelle gare d'appalto per la differenziata e gli ingombranti nel periodo dei lavori di automazione dell'impianto Pasquinelli e/o di utilizzo dei lavoratori nella raccolta differenziata, vista la bassissima percentuale a Taranto.
Il vicesindaco De Franchi nell’ultimo consiglio comunale incontrando la rappresentanza dello Slai cobas disse che si stava valutando... ma che ancora non avevano trovato la soluzione...
Quando la soluzione più logica, più a difesa dei posti di lavoro, del servizio, della cittadinanza è sotto gli occhi di tutti: miglioriamo da subito la raccolta differenziata nei quartieri S.Vito, Lama e Talsano (dove non si contano le lamentale e denunce degli abitanti); estendiamola a Paolo VI e Tamburi, la nuova amministrazione dia una sterzata ad una situazione vergognosa che vede Taranto come la città della Puglia con la più bassa percentuale di raccolta differenziata, e c’è eccome lavoro in tutto il ciclo della differenziata per questi lavoratori e per molti altri.  
I lavoratori della Pasquinelli sono in questo una risorsa di lavoro, ambientale, economica, come tutta la lunga lotta portata avanti da anni dallo Slai cobas sc per una vera raccolta differenziata è la vera risposta e soluzione – MA ORA INVECE QUESTA RISORSA LA SI VUOLE LICENZIARE!
 
Questo non può e non deve passare, perchè la lotta dei lavoratori pasquinelli non solo è giusta per sè ma è giusta per tutta la città – e va sostenuta!
 
NEI GIORNI DI ASSEMBLEA PERMANENTE i lavoratori:
 
OGGI, MARTEDI’ SI RECHERANNO ALLA SEDE DI ‘STUDIO 100’
MERCOLEDI’ ANDRANNO AL COMUNE
GIOVEDI’ ALL’AMIU
In mancanza di risposte i lavoratori passeranno ad iniziative di lotta più incisive E ANNUNCIANO PER IL 28 AGOSTO DI PORTARE LA LORO LOTTA AL CONSIGLIO COMUNALE.
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domenica 20 agosto 2017

Riprendono le iniziative di lotta dei lavoratori della Paquinelli contro i licenziamenti al 31 agosto

DOMANI ASSEMBLEA SUL POSTO DI LAVORO DELLO SLAI COBAS

Questa dei lavoratori e lavoratrici della Pasquinelli, addetti alla selezione della differenziata, è una lotta giusta, contro Amiu, Comune, padroni e padroncini che invece che fare a Taranto la raccolta differenziata e il ciclo rifiuti, licenziano i 23 lavoratori che lavorano per questo, anche mettendo a rischio la propria salute.

 
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Via il prete razzista Larizza! L'arcivescovo Santoro deve smetterla di coprirlo!

Questo "prete" deve essere cacciato! Ogni sua dichiarazione, iniziativa ha l'impronta razzista e fascista. 
Ma nonostante questo resta al suo posto. Dall'arcivescovo vengono solo "inviti" ad essere "equilibrato" (vuol dire un pò meno razzista?), quando siamo di fronte ad un'aperta incompatibilità di quello che fa e dice questo prete e il suo ruolo.

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sabato 19 agosto 2017

Taranto - Un migrante libico si uccide per la disperazione, ma è un omicidio perpetrato da tutti quelli che sono razzisti, da chi semina odio, chi grida dal pulpito della chiesa che devono essere cacciati e uccisi!

TARANTO – Il giovane di nazionalità libica che ieri ha deciso di farla finita lanciandosi dal terrazzo dell’Ospedale Giuseppe Moscati di Taranto, era arrivato a bordo di una delle navi della Marina Militare italiana carica di migranti.
Salvato nel canale di Sicilia, il ragazzo – ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale Moscati – aveva chiesto giorni fa un aiuto economico per la madre rimasta in Libia. Così, sentendosi inascoltato, aveva mostrato cenni di cedimento psicologico e per questo motivo avevano deciso per il suo ricovero.
Ieri intorno alle 17, l’epilogo: elude la sorveglianza e raggiunge il terrazzo. Poi raggiunge il cornicione e minaccia di farla finita. Sul posto arrivano immediatamente Vigili del Fuoco e Polizia.
A nulla varranno i tentativi per dissuaderlo da quel gesto disperato. Pochi minuti e il giovane si lascerà cadere nel vuoto dall’ottavo piano. Nessuna possibilità di salvarsi, da altezze così elevate.
Giunto in un paese straniero con la speranza di essere riuscito a scampare a un destino di povertà, nello straziante gesto di ieri c’è tutta l’impotenza e la disperazione di chi ha dovuto confrontarsi con una realtà troppo difficile da sopportare.

(Ph Francesco Manfuso)
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mercoledì 16 agosto 2017

USCITO IL QUADERNO DELLA FORMAZIONE OPERAIA SU ANTONIO GRAMSCI - per richiederlo: pcro.red@gmail.com o presso la sede Slai cobas v. Rintone 22 - aperta il martedì e giovedì dalle 18,00 alle 20

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Con la resistenza dei migranti di San Ferdinando

Agli e alle abitanti della tendopoli di San Ferdinando,

da parte dello Slai cobas per il sindacato di classe il nostro forte sostegno, insieme a quello dei migranti autorganizzati di Taranto.
Purtroppo problemi vari e lotte in corso ci impediscono di venire a San Ferdinando il 18, ma siamo con voi e stiamo dando e daremo la massima informazione della vostra sacrosanta lotta e resistenza.
Lo Stato, il governo più interviene sulla condizione dei migranti e più attua soluzioni inumane e orribili; ma nello stesso tempo più è ingiusto, più reprime diritti elementari, più non fa che scatenare tanti focolai grandi e piccoli di rivolta.
 

La lotta dei lavoratori e lavoratrici migranti, supersfruttati sono una forza e una ricchezza della lotta comune contro questo sistema imperialista barbaro.

La vostra resistenza deve vincere!


APPELLO A TUTTE LE PERSONE SFRUTTATE E ARRABBIATE: IL 18 AGOSTO TUTTI E TUTTE A SAN FERDINANDO CONTRO LO SGOMBERO DELLA TENDOPOLI!

Siamo gli abitanti e le abitanti della tendopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria) e vogliamo lanciare un appello a tutta Italia. Questo è un grido di rabbia e dolore contro l'ennessima violenza dello Stato e delle istituzioni nei nostri confronti!

Sono tanti anni che alziamo la testa per chiedere quello che ci spetta per provare ad avere una vita migliore, come ognuno di voi fa ogni giorno. Ma l'unica risposta che abbiamo avuto fino ad oggi è stata violenza, controlli e l'isolamento dentro baracche e tende.

Infatti qui a San Ferdinando lo Stato per la terza volta ha costruito una nuova tendopoli del costo (iniziale) di 625.000 euro!!!! E prevede di spenderne altri 400.000 euro ogni anno per la gestione!!!! Ma questi soldi potevano essere usati in modo diverso, per tutti quelli che vivono in questo territorio, italiani e immigrati! Invece lo Stato ha preferito destinarli tutti da un unico scopo: rinchiudere 550 persone di una prigione!

Non vogliamo più vivere nelle tende, controllati dalle telecamere, con un sistema identificativo per entrare e per uscire e con orari di chiusura e apertura! Inoltre non possiamo neanche cucinare, né decidere quando, come e cosa mangiare, perché all'interno del campo ci sarà una mensa a pagamento, 1,50 euro per ogni pasto!

Siamo stanchi, disperati e arrabbiati perchè non veniamo ascoltati e riceviamo solo violenza, razzismo e silenzio! Qui lo Stato lo scorso 9 giugno ha già ammazzato un nostro fratello, Sekine Traore, e adesso se non ce ne andiamo che faranno? Ci ammazzeranno perchè ci rifiutiamo di andare a vivere nell'ennesima prigione?

Il 18 agosto inizierà lo sgombero della tendopoli dove viviamo, che sappiamo bene essere un posto orribile, e la conseguente deportazione nel nuovo campo. Ma finchè non ci saranno delle soluzioni reali e le nostre richieste non verranno ascoltate noi da qui non ce andiamo!

Con questo appello vi chiediamo di raggiungerci qui a San Ferdinando, per sostenerci e resistere insieme!

Gli e le abitanti della tendopoli di San Ferdinando. 
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giovedì 10 agosto 2017

Presidio e protesta in Consiglio comunale dei lavoratori slai cobas Pasquinelli: VOGLIAMO LAVORO E SALUTE!

(dalla stampa) - "...Il Sindaco Melucci... si è poi soffermato sulle problematiche per le quali l’Amministrazione comunale sta provando a porre rimedio. “Questa amministrazione lavora anche ad agosto – ha dichiarato – . Stiamo lavorando per analizzare tutte le grandi vertenze del territorio”. Erano presenti in Consiglio comunale diverse decine di lavoratori addetti alla raccolta differenziata presso l’impianto “Pasquinelli” di Taranto.  I 23 lavoratori del suddetto impianto denunciano di essersi sentiti male, giorni fa, durante la lavorazione delle “ecoballe” su disposizione dell’Amiu. Gli stessi risultano specializzati nella selezione dei rifiuti giornalieri provenienti dalla raccolta differenziata e chiedono di tornare ad essere impiegati per la loro specifica mansione.
A tal proposito, il sindacato Slai Cobas denuncia, in una nota stampa, quanto segue: “Le ecoballe contengono, oltre l’amianto sbriciolato, carcasse di animali, rifiuti ospedalieri, topi morti ma anche vivi, siringhe infette, materiale tossico, amianto, gas sprigionati dalla macerazione dell’umido, con conseguente formazione di percolato”. Gli stessi lavoratori chiedono inoltre che sia rinnovato il loro contratto di lavoro, in scadenza il prossimo 31 agosto 2017.
Sulla questione, così come sulle innumerevoli vertenze lavorative che affliggono la città ionica, è intervenuto il Sindaco. «Capisco che sono coinvolte diverse famiglie  ma bisogna comprendere che questo percorso richiede una fase di studio, altrimenti le questioni non saranno mai risolte in modo definitivo”.

Pubblicato da tarantocontro alle 08:41 Nessun commento:
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mercoledì 9 agosto 2017

La Conferenza stampa degli operai pasquinelli davanti ai cancelli - UNA FORTE DENUNCIA

http://www.norbaonline.it/od.asp?i=31859&puntata=Taranto,-protesta-degli-addetti-Amiu-su-selezione-rifiuti&pr=SERVIZI


Pubblicato da tarantocontro alle 08:32 Nessun commento:
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Taranto il ben noto fascio razzista don Luigi Larizza continua con le sue vergognose esternazioni contro i migranti, che vorrebbe morti. Questo infame soggetto va cacciato subito! Ora basta!


Repubblica.it


BARI CRONACA

Taranto, il prete anti-migranti si scatena su Fb dopo i fatti di Napoli: "Autorizzerei a sparare"

Il post di don Luigi Larizza sui social è l'ultimo di una sequela che imbarazza il vescovo: "Più volte l'ho invitato a stemperare i modi per non rovinare i rapporti con la comunità islamica"
di VITTORIO RICAPITO08 Agosto 2017
  • 2' di lettura
Don Luigi Larizza, il parroco anti-migranti di Taranto già noto alle cronache per il suo litigio in tv con l'ex sindaco di Taranto Ippazio Stefàno in difesa di occupanti abusivi di uno stabile e la messa in memoria di Benito Mussolini, torna a far parlare di sé per le sue esternazioni su Facebook. L'ultima in ordine di tempo è quella pubblicata sul social network a commento della notizia di un gruppo di militari accerchiati a Napoli da immigrati per impedire un fermo. "In casi come questi, per legittima difesa della Nazione autorizzerei i militari a sparare" scrive il sacerdote sulla sua pagina Facebook.

A febbraio 2017 il sacerdote aveva strappato diversi "like" e commenti entusiastici sulla rete commentando la nascita del gruppo dei Democratici e progressisti in questo modo: "hanno scelto di chiamarsi DP, dopo pranzo, cosa si fa dopo pranzo? Si va a gabinetto ed escono gli s...i quindi loro hanno finalmente capito cosa sono realmente". Nella stessa giornata aveva definito "vigliacco" Fabiano Antoniani, alias Dj Fabo, l'uomo rimasto paralizzato e cieco che decise di porre fine alla propria vita con l'eutanasia in una clinica svizzera.

Sulla pagina Facebook di don Luigi, che sul proprio profilo si definisce 'operaio nella vigna del Signore', non mancano polemiche dure e commenti su temi di politica nazionale e locale, dai migranti, allo ius soli, alle nomine dei nuovi assessori al Comune di Taranto. Ilgiornale.it è uno dei siti più condivisi dal parroco per esternare le sue opinioni, ma non mancano commenti ai post di pagine come Riva Destra, Basta Bugie e Matteo Salvini Leder.

Così navigando tra i commenti si passa dalle "cretinate" dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "che sta per chiudere il ciclo della sua vita" a ciò che "la grandissima Boldrina sta facendo contro gli italiani". "Peccato che non ti abbiano lasciato in mare per divenire esca per i pesci" scrive don Luigi commentando l'intervista a un migrante scontento del trattamento ricevuto. In altri post accusa alcuni preti di fare carità a pagamento e si dichiara "fiero di essere definito razzista da chi vuol distruggere la nostra fede, la nostra identità, la nostra storia".

Ad aprile 2016 don Luigi, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Taranto salì di nuovo agli onori delle cronache per aver programmato una messa per Benito Mussolini e Giovanni Gentile. L'iniziativa fu fermata dal vescovo di Taranto Filippo Santoro. In un commento più recente ad un articolo sulla nomina a vice sindaco di Taranto dell'avvocato barese Rocco De Franchi, don Luigi attribuisce al Duce il merito di aver fatto "risorgere" Taranto, "rendendola capoluogo di provincia" anche se "dopo non molti anni il Partito comunista l'ha aggregata a Bari, rendendola Provincia di Bari, così si leggerà nei libri tra qualche anno, grazie ai compagni".

Sempre nel 2016 don Luigi fu protagonista di uno scontro degno del miglior Guareschi col sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, reo, secondo il sacerdote, di aiutare i migranti "perfino portandogli il cornetto la mattina" ma di non far nulla per una dozzina di famiglie bisognose che occupavano abusivamente uno stabile inagibile e in parte evacuato. Il feroce botta e risposta, "si tolga il colletto che porta", "e lei si dimetta da sindaco", avvenne davanti a una telecamera e il video divenne subito virale sui social.

L'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro non nasconde un certo imbarazzo. "Don Luigi è stato più volte invitato a prendere posizioni più equilibrate e stemperare i modi, specie per non rovinare i rapporti con i rappresentanti della comunità islamica di Taranto. Quello che posso dire è che la diocesi tarantina va in tutt'altra direzione. Ho sempre detto che l'accoglienza dev'essere indiscriminata. Rispondendo all'appello di Papa Francesco ad accogliere gli immigrati, abbiamo destinato l'ex convento delle suore carmelitane di Poggio Galeso all'accoglienza e stiamo ristrutturando palazzo Santa Croce, che si trova proprio accanto al palazzo arcivescovile in Città Vecchia, affinché diventi centro di accoglienza per i bisognosi tarantini con 60 posti letto, mensa e tre appartamenti per minori e ragazze madri. Don Luigi sbaglia, non ci sono poveri bianchi che vengono prima e poveri neri che vengono dopo".
Pubblicato da tarantocontro alle 04:59 Nessun commento:
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domenica 6 agosto 2017

Taranto e le navi per la Libia - organizziamo sin da ora la protesta - proletari comunisti

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno una nota smentirebbe la partenza da Taranto di navi per la Libia, ma si tratta di una smentita che è quasi un annuncio, perchè si scrive: “Non ci sono per il momento navi pronte a partire né equipaggi allertati da Taranto, principale Base della Marina”; però la stessa nota dice che siamo ancora nella fase preliminare dell'avvio della nuova missione. E se – dice lo stesso giornale – la missione coinvolgerà una fregata, un pattugliatore della Marina, “è chiaro che qui entra in gioco Taranto, per diversi motivi, per essere la Base più importante nel Mezzogiorno, per la sua posizione nel Mediterraneo, per aver già contribuito a diverse importanti missioni navali”.
Già vi sono tre missioni che coinvolgono la Marina e in ciascuna di esse Taranto è coinvolta.

Quindi una smentita che è quasi una conferma che è proprio questo che si sta preparando.

Il circolo proletari comunisti di Taranto chiama tutte le forze di opposizione alla guerra, antimilitariste e antimperialiste, solidali con i migranti, a trovare un punto di unità sin da adesso per essere pronti a far sentire la voce dell'altra Taranto in occasione dell'eventuale partenza delle navi.

TARANTO NON E' UNA CITTA' DI GUERRA
NOI VOGLIAMO UNA TARANTO SOLIDALE E ACCOGLIENTE
LIBERATA OLTRE CHE DALL'INQUINAMENTO DALLA PIOVRA DELLA MARINA


Noi vogliamo riattivare il movimento di lotta contro la nuova Base navale in Mar grande, così come contro la trasformazione di Grottaglie in città di guerra, dell'aeroporto militare, degli F35, della produzione bellica della Leonardo (ex Alenia). 
Pubblicato da tarantocontro alle 11:47 Nessun commento:
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Bari - i migranti merce di scambio per avere i 'soldi dell'accoglienza

Speriamo di non aver capito bene. Ma il Comune di Bari ha deciso di usare i fondi destinati all'accoglienza dei migranti per indirizzarli verso la cosiddetta “cultura”, usando un accordo tra Ministero degli Interni e Comune che riconosce ai Comuni che accolgono i migranti un contributo di 500 euro a migrante da investire “senza vincoli di destinazione”.
Se è vero, noi rigettiamo questo uso dei fondi e questa logica perchè vediamo bene che non sono certo questi fondi che rimuovono i problemi legati all'accoglienza dei migranti e non è accettabile che i migranti siano “merce di scambio” per i Comuni - e qui parliamo di Bari amministrata da De Caro, astro nascente del PD di Renzi, presidente dell'ANCI.
Pubblicato da tarantocontro alle 11:45 Nessun commento:
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Le condizioni inumane dei braccianti migranti e chi le strumentalizza per davvero

Sono centinaia i braccianti, qui principalmente migranti, che lavorano in provincia di Foggia, privi di acqua potabile e in condizioni disumane. Una parte di essi si organizza anche per lottare, ma la linea di chi li guida non è di scatenarne la forza di ribellione ma di stabilire un legame tra loro ed Emiliano e i partiti della Regione, per... evitare che ci siano le ribellioni.
USB e M5S sono d'accordo nel dichiarare “che nessuno tenti di strumentalizzare la disperazione di queste persone” - detto da chi sta strumentalizzando queste persone per incanalarle nella pacifica interlocuzione con Regione e Istituzioni, una via che non ha mai prodotto cambiamenti e miglioramenti reali delle condizioni e dei diritti dei lavoratori migranti. 
Pubblicato da tarantocontro alle 11:44 Nessun commento:
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Paola Clemente è morta invano

Paola Clemente è morta invano due anni fa nelle campagne di Andria. Mass media, la Bellanova, la Cgil ne hanno fatto una bandiera e un'icona. Ma le donne come Paola continuano ad essere sfruttate esattamente come prima.
37, per lo più donne, lavoravano nei campi di Adelfia, Rutigliano e Casamassima sotto enormi tendoni alla acinellatura dell'uva, a temperature che sfioravano i 40 gradi. Le braccianti lavoravano per oltre 7 ore al giorno, per una paga giornaliera di 30/35 euro. I vigneti erano quasi irrangiungibili e non visibili dalla strada, e in questo caso gli sfruttati erano lavoratori tutti italiani.
Pubblicato da tarantocontro alle 11:43 Nessun commento:
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Mattarella il 18 settembre a Taranto - è tempo che incontri la protesta popolare , quella vera! slai cobas per il sindacato di classe

La stampa annuncia che quest'anno a Taranto l'anno scolastico sarà inaugurato alla Pirandello, a Paolo VI, dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Pensiamo che proprio la condizione delle scuole, dei ragazzi nelle scuole, del quartiere Paolo VI, gigantesco quartiere al centro delle vicende chiavi della città, Ilva, inquinamento, lavoro, degrado sociale, non meriti di diventare una passerella mediatica, di “bambini festosi” e di Istituzioni e loro rappresentanti, di vario ordine e grado, a fare da contorno.
Mentre i proletari, le masse popolari, i loro figli sono quotidianamente sotto l'attacco della difficoltà a mandare i figli a scuola per mancanza di lavoro, di soldi, e non ci possono essere “vetrine” santificate dal capo dello Stato della “Buona scuola” e della “Buona società”.


Lo Slai cobas per il sindacato di classe invita apertamente a contestare questa visita, e non tanto per l'ennesima lamentela ma per mettere in piazza la protesta e la proposta rispetto alle condizioni di vita e di lavoro, non solo nella scuola ma in tutta la situazione che le masse vivono. 
Pubblicato da tarantocontro alle 11:41 Nessun commento:
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Puglia - uno stupro dentro la realtà dell'altra Puglia - che bisogna denunciare e combattere

La Puglia e il suo capoluogo vengono presentati dai suoi governanti di ogni colore, a partire dal suo Presidente della Regione, Emiliano, come già prima Vendola, come Regione moderna, avanzata, progressista; e i vari esponenti politici di questa Regione e del suo capoluogo scalano i partiti, il parlamento e vanno verso cariche ambiziose del governo nazionale del paese.
Invece è ricondotto ad episodi di cronaca locale l'orrore quotidiano dell'altra Puglia, dell'altra Bari, dell'altra Foggia, ecc.

La Puglia e alcune delle sue province, in particolare Bari, Foggia, ma anche Brindisi, Lecce sono nelle mani di feroci bande malavitose, ammanigliate con uomini di governo, delle Istituzioni, che controllano fette importanti dell'economia e si muovono dentro un territorio parallelo a quello dell'economia, della politica ufficiale.

Non ci occupiamo qui, anche se stanno apparendo numerosi articoli su questo problema, degli aspetti più eclatanti di queste bande feroci, meno strutturate, ma non meno pericolose, di mafia, camorra, 'ndrangheta, a cui peraltro sono legate; non ci occupiamo della permanenza in forme più o meno diverse della “Sacra Corona unita”, né dei rapporti di grandi affari che legano la grande malavita pugliese al Montenegro, all'Albania, ecc.

Qui quello che vogliamo invece denunciare è l'estensione e l'impunità di queste bande nel controllo del territorio, nell'egemonia in alcuni quartieri molto popolati e peraltro molto poveri e disagiati su tutti i terreni, dove queste bande amministrano e gestiscono il quartiere vincolando strati poveri delle masse, e della diffusione della “cultura” coatta, criminale in settori della gioventù che poi si rendono protagonisti di episodi efferati.

Tutta questa premessa serve a capire l'habitat dell'ultima storiaccia che gli stessi giornali borghesi non possono che chiamare “orrore”: gli stupri malavitosi su giovani ragazze ma anche su ragazzi e anche di bande di ragazzi sulle ragazze.
A proposito dell'ultimo episodio la stessa Procura parla di “stupri commessi in maniera così sistematica e violenta da compromettere l'integrità dei minori”.
La storia venuta fuori che ha riempito pagine di giornali anche nazionali, della violenza per un anno di una ragazzina di 16 anni, rappresenta una sorta di punta di iceberg di questa situazione.

La possibilità di stuprare è diventata una delle ragioni dell'affiliazione ai gruppi malavitosi. In alcuni quartieri di Bari, e non solo, questa situazione non è rara ed è dentro l'analisi sommaria che in questa nota stiamo facendo. 
Pubblicato da tarantocontro alle 11:40 Nessun commento:
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Ilva - verso l'autunno caldo di Taranto


Pubblicato da tarantocontro alle 10:44 Nessun commento:
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sabato 5 agosto 2017

NON SI LAVORA CON TOPI, SCARAFAGGI, GAS TOSSICI... GLI OPERAI E LE OPERAIE DELLA PASQUINELLI SI RIBELLANO!

"...Da vari giorni ci è stata data disposizione dall'Amiu di lavorare le ecoballe, invece di continuare a fare la selezione dei rifiuti giornalieri... praticamente stiamo riaprendo e lavorando materiale già scartato proprio per la sua pericolosità e contaminazione, e che invece paradossalmente - sembra quasi uno scherzo/una provocazione o una ritorsione perchè l'avevamo scartato - oggi siamo impegnati a selezionare.
Siamo arrivati ad una situazione insostenibile per la nostra salute. Le ecoballe contengono, oltre l'amianto sbriciolato, carcasse di animali, rifiuti ospedalieri, topi morti ma anche vivi, siringhe infette, materiale tossico, gas sprigionati dalla macerazione dell'umido, con conseguente formazione di percolato (sostanza altamente pericolosa per la salute). E i lavoratori devono respirare, toccare, tutto questo! Per giunta, materiale che è stato depositato nelle ecoballe da 10/15 giorni, e che in questi giorni con il grandissimo caldo diventa doppiamente intoccabile, pericoloso, con invasione di scarafaggi che dobbiamo toglierci dai nostri capelli, vestiti, invasione di mosche, ecc. ecc.
Giorni fa alcuni di noi si sono sentiti male sul posto di lavoro e siamo stati costretti ad andare al pronto soccorso... ora basta!
Pertanto ritenendo che è inumano e incivile, nonchè pericolosissimo per noi e le nostre famiglie continuare a lavorare con questi materiali altamente tossici,  da domani (oggi) non continuiamo più a fare questo lavoro!... chiediamo di fare il lavoro che abbiamo sempre fatto, cioè la selezione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata giornaliera."

Fin qui la lettera che le operaie e gli operai della Pasquinelli dello Slai cobas sc hanno scritto e mandato a Ditta, Amiu e Istituzioni.

Per padroni, Enti, Istituzioni finchè l'operaio "respira" deve lavorare; se ti ammali al massimo sarai sostituito da un altro, o gli altri operai lavoreranno al tuo posto.
Per padroni, Enti, Istituzioni occorre recuperare utili anche dalla "merda"

A Taranto, dove il tema più gettonato, da vari punti di vista, è "lavoro e salute" e dove dal governo Renzi/Gentiloni, alla Regione, al Comune giurano che loro vogliono rendere compatibile lavoro e salute, ora c'è un'altra dimostrazione di come in questo barbaro, putrefatto sistema è compatibile solo lavoro disumano (sempre comunque iper precario, sul filo del baratro, visto che a fine mese quegli stessi operai sfruttati, ammalati rischiano anche di essere licenziati) e riduzione dei "costi" della salute/sicurezza al minimo possibile. 

MA C'E' UNA VARIANTE SUL TEMA... GLI OPERAI PENSANO E SI RIBELLANO!
PS. Cosa dice l'ex Procuratore Sebastio (che ha avviato il processo Ilva, ambiente svenduto), ora assessore (a suon di sgomitate) alla "legalità" di tutto questo?
Gli operai glielo andranno a chiedere mercoledì 9 al consiglio comunale
Pubblicato da tarantocontro alle 07:58 Nessun commento:
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giovedì 3 agosto 2017

SULLA NUOVA GIUNTA - 1° parte

Avevamo scritto prima delle elezioni e prima del ballottaggio che la maggioranza proletaria e popolare di questa città non avrebbe votato per questo sindaco e per questo consiglio comunale. I voti, o meglio, i non voti reali, ci hanno dato ragione. 

Questa è la prima questione da affermare. Questo Sindaco, questa Giunta, ma anche questo consiglio comunale non ci rappresenta né rappresenta la maggioranza.
Da questo discende una prima scelta netta e chiara che proponiamo: opposizione, generale e particolare, a questa Giunta, a questo Sindaco, non considerare nessuno dei consiglieri presenti nella nuova amministrazione comunale come nostro alleato, interlocutore e, quindi, occorre che la maggioranza delle masse popolari di Taranto facciano sentire la loro voce, la loro protesta, la loro lotta e in questa voce, protesta e lotta organizzarsi per rivendicare un altro potere, un potere popolare che corrisponda anche ai numeri reali in questa città.

Non li abbiamo votati, non sono stati votati, non per disinteresse ma per l'interesse delle masse reali; non li abbiamo votati perchè non li abbiamo considerati capaci di risolvere i nostri problemi quotidiani e il nostro futuro.
Le elezioni sono finite ma la lotta per i nostri bisogni e per un cambiamento sociale e di potere è appena cominciata.

In questa situazione va poi detta un'altra verità che la stampa asservita al Palazzo non dice. Il Sindaco Melucci è il Sindaco meno votato della storia di Taranto; è espressione di un gruppo di potere politico ed economico, minoritario; e quindi questo vuol dire che anche tutti coloro che hanno votato in queste elezioni, sbagliando secondo noi, non sono rappresentati da questo Sindaco e da questa Giunta. E quindi perfino chi ha votato, se è coerente con le cose per cui ha cercato di votare, dovrebbe essere all'opposizione di questo Sindaco e questa Giunta ultraminoritari, e questa opposizione si dovrebbe far sentire, non certo in nome di partiti e liste ancora più minoritarie e squalificate e sputtanate di Melucci - vedi Baldassari, Cito, ecc., ma in nome delle aspirazioni e interessi sociali della città.

Nell'invitare a non votare avevamo scritto: “Partiti, liste, candidati hanno tutti un solo interesse, quello di occupare incarichi e poltrone o quello di ottenere comunque favori, vantaggi, privilegi, ove non occupassero poltrone importanti”. Erano appena finite le elezioni e tutto questo è apparso alla luce del sole. Candidati e liste che avevano sbraitato sui giornali e televisioni contro Melucci, sono saliti subito sul carro del vincitore; già la notte li abbiamo visti esultare sulle foto e sui giornali come se avessero vinto loro e non fossero l'ennesima espressione dell'indegna corsa alle poltrone e ai favori personali.

Un'intera lista, quella di Bitetti, espressione significativa della vecchia amministrazione ma anche degli interessi trasversali che hanno legato l'amministrazione comunale e quella provinciale, una lista nata per l'espulsione dal PD, è diventata la prima a salire sul carro per chiedere “poltrone, poltrone, poltrone” di qualsiasi tipo, e quando non le hanno ottenute, hanno cominciato a gridare: “azzerare, azzerare, azzerare”, e a questo punto Melucci ne ha prontamente raccolto le istanze para-ricattatorie, cominciando a dare “soddisfazione”.

Che dire poi della vergognosa attitudine del Giud. Sebastio, su cui avevamo già scritto durante le elezioni alcune cose, vedendo meriti e demeriti (rimandiamo alla nota) ma che non pensavamo così pronto al “salto della quaglia”. Prima in spregio ai suoi elettori e a buona parte delle liste che lo hanno sostenuto, ha appoggiato nel ballottaggio Melucci per ottenerne, comunque la si possa declamare, una poltrona importante, quella del Presidente del consiglio comunale, di “garanzia”; poi quando è scoppiata la guerra tra bande, soprattutto nel PD e nei sostenitori di Melucci, da cui è uscito, per così dire, “vincente” Lonoce, neopresidente del Consiglio comunale, ma non più potente assessore e vicesindaco, collettore di affari e clientele, ci ritroviamo Sebastio assessore “all'aria fritta”. E travestire tutto questo di “cultura, legalità” è un insulto all'intelligenza oltre che agli interessi delle masse di questa città.

Appena c'è stata da fare la Giunta, sono venuti alla luce quelli che hanno realmente eletto Melucci, con buona pace di quegli elettori che in buona fede lo hanno votato e i cui esponenti più negativi sono quelli che si pensano ancora di “sinistra” o rappresentanti dei cosiddetti “interessi popolari” in Consiglio e in Giunta.
Melucci non è mai stato di sinistra e mai lo sarà. Melucci è il figlio ripulito di esponenti democristiani di questa città che hanno costituito sempre il bubbone clientelare dell'amministrazione del sottogoverno. Un imprenditore sulle cui attività bisognerà anche tornare... cos'è in realtà la “Ionian Shipping Consortium” che passa disinvoltamente dal giovane imprenditore al vecchio politicante PD che praticamente non ha mai lavorato in vita sua, come amministratore delegato?

Ma dietro Melucci c'è Emiliano, in maniera fin troppo spudorata. Ed Emiliano, che si presenta come nume tutelare di questa città e non demagogo “arruffa popolo” dentro la guerra personale nel PD, è davvero poco credibile. Onestamente non c'era ma stato, anche questa è una novità, con tutto il male che si può dire dei Sindaci che hanno preceduto Melucci, un Sindaco così insediato quasi direttamente dal Presidente della Regione, che usasse il potere personale come presidente della Regione per imporlo ai diversi partiti e gruppi di maggioranza, e che poi, appena eletto, non solo lo vantasse come suo risultato, ma lo circondasse immediatamente di suoi tecnici, di fatto i reali amministratori. Non è un problema di campanilismo, ma un problema di cosa si intende per politica, democrazia, amministrazione.
Questa è quasi un'esplicita conferma di quello che abbiamo detto durante tutta la campagna elettorale: “ le elezioni, in questo sistema, in questa politica non sono una scelta democratica, né servono a scegliere alcunchè, se non ad insediare il “comitato d'affari” di turno che serve ai padroni e alla classe dominante di questo paese.

E parliamo appunto dei padroni. Confindustria, Confcommercio, Ordini professionali di vario ordine e tipo sono subito accorsi a celebrare il neo Sindaco, e il neo Sindaco dopo aver promesso il suo fedele servizio, travestito da “interesse della città” ha subito fatto la sua scelta sulla questione più importante dei padroni in questa città, il passaggio dell'Ilva alla Mittal. Con buona pace dei sindacati confederali, i cui apparati più o meno hanno sostenuto tiepidamente le elezione di questo Sindaco, ha, infatti, incontrato in pompa magna Mittal e non si è presentato, seppur invitato, all'assemblea del Consiglio di fabbrica del 26 luglio.

Questo coacervo di interessi produce alla fine una Giunta composta da tecnici venuti non si sa come e perchè, o meglio, sapendo bene il come e perchè. Una Giunta che non coincide in nessuna misura non solo con gli interessi delle masse popolari della città, che in larga maggioranza non ha votato, non solo di coloro che hanno votato sperando in una Giunta che esprimesse le persone che avevano votato, ma perfino dello stretto entourage di Melucci, che al dunque si sono visti penalizzati dall'arrivo dei cosiddetti “tecnici” - sulla cui biografia torneremo in seguito.
Quindi un Sindaco e una Giunta nelle mani sostanzialmente di soggetti che nessuno conosce, nessuno ha eletto, e nessuno sa quali sono i loro programmi, interessi.
I tecnici non sono una novità assoluta nelle amministrazioni, anche i Sindaci precedenti, quando non riuscivano a trovare l'accordo con i loro consiglieri, si inventavano i tecnici, il cui operato, tutti alla luce dei fatti e in tutti i campi, nelle precedenti amministrazioni, sono stati considerati alla fine inutili o dannosi, ma non si era mai arrivati ad una Giunta tecnica dal primo giorno.

I giornali per salire sul carro del vincitore danno spazio alle lamentele di piccolo cabotaggio dei “cerca poltrone” rimasti fuori e nello stesso tempo, per far vedere che sono seri e responsabili, dichiarano di aspettare la Giunta alla prova dei fatti, come se tutti quelli che stiamo denunciando su elezioni, formazione della Giunta, “guerre tra bande” non siano già fatti.
A questi fatti corrisponderanno altri fatti e la stessa stampa/Tv ufficiale locale, Baldacconi in testa, si adopererà per spiegarci che i “fatti devono essere verificati”, ecc. ecc.

Chi ha cuore gli interessi dei proletari, delle masse povere di questa città non deve attendere passivamente i fatti. Per gli interessi, natura e composizione che esprime questa Giunta, i fatti non possono essere che peggiori di quelli del passato su tutte le questioni gravi ed urgenti della città, prima di tutto il lavoro, la precarietà, la salute, il salario insufficiente e il peggioramento costante e più costoso di sanità, case, scuole, trasporti, tasse, ecc.

Questa Giunta dimostra in concreto che non c'è alternativa, la lotta e non il voto, l'autorganizzazione di classe e di massa, sono le uniche principali armi che abbiamo nelle nostre mani e che richiedono il nuovo potere, radicato sui posti di lavoro, nei quartieri, in tutti gli ambienti dove si affermano gli interessi dei padroni e si negano i diritti alle masse.
Pubblicato da tarantocontro alle 09:13 Nessun commento:
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