sabato 30 maggio 2020

Divieto di licenziamento: attenzioni e allarmi

"...Ad oggi è fatto divieto di procedere a licenziamenti per ragioni economiche e riduzione del personale sino al 18 agosto 2020. Il termine, inizialmente previsto fino al 15 maggio è stato esteso dal recente Decreto Rilancio. E non è neppure necessario allarmarsi per gli eventuali licenziamenti che dovessero essere stati intimati nei due giorni lavorativi di presunto “vuoto normativo” che hanno preceduto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio, avvenuta la notte di martedì 19 maggio 2020: il nuovo Decreto, infatti, lascia inalterato il giorno iniziale (17 marzo 2020) di decorrenza del divieto, prolungando il periodo senza soluzione di continuità.

Nel predisporre un vincolo del genere il Legislatore non tiene conto, indubbiamente anche per l’urgenza con cui si è reso necessario adottare tali disposizioni, del concreto rischio che questo divieto sia troppo facilmente eluso. Il modello infatti si basa su due assunti,

Licenziare in emergenza covid è vietato. È davvero cosi? - Da un commento dell'Avv. Giulia Gallizioli Dott.ssa Eugenia Tarini

L’attuale assetto normativo prevede all’articolo 46 del D.L. 18/2020 un divieto di licenziamento per motivi economici, con l’obiettivo di blindare gli organigrammi aziendali e mantenere di conseguenza stabili i livelli occupazionali.
Tale divieto, inizialmente previsto per il periodo compreso tra il 17 marzo ed il 15 maggio 2020, è stato esteso dal Decreto Rilancio fino al 17 agosto. Per tutto il tempo di vigenza del divieto non possono essere iniziate o proseguite (se già avviate, ma non ancora concluse) procedure di licenziamento collettivo e non possono essere disposti, indipendentemente dal numero di persone occupate, licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della L. 604/66.
Con riferimento ai licenziamenti individuali, la disposizione lascia però spazio a diversi dubbi interpretativi circa il suo campo di applicazione, sia sul piano soggettivo sia sul piano oggettivo, fermo restando che restano certamente fuori dal divieto i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo “in senso stretto”, vale a dire quelli per motivi disciplinari determinati da un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, oltre che quelli per giusta causa.

Sul piano soggettivo saranno oggetto di approfondimento le posizioni dei dirigenti e dei lavoratori in

SABATO 6 GIUGNO: SI TORNA IN PIAZZA IN TUTTE LE CITTÀ! Costruiamo anche a Taranto il "Patto d'azione"

Lo Slai cobas per il sindacato di classe aderisce e partecipa fin dall'inizio al "Patto d'azione", l'importante organismo unitario di lotta costituitosi a marzo a livello nazionale a cui partecipano sindacati di base di classe e combattivi (Si.Cobas, Slai cobas sc), organismi di lotta, sociali e politici, di tante realtà e città. Il "Patto d'azione" costituisce il passo avanti significativo e nuovo che ci voleva per l'unità di lavoratori, lavoratrici, movimenti di lotta, compagni, un passo avanti necessario per dare forza, in questa fase che padroni e governo, repressione vogliono rendere ancora più difficile, alla necessaria battaglia dei lavoratori e delle masse popolari, che divisi sono deboli, uniti sono forti.
Il "Patto d'azione" si sta concretizzando in ogni realtà locale e quindi anche a Taranto.
Il 6 giugno, giornata nazionale di lotta unitaria in tutte le città, deve essere anche la prima occasione nella nostra città per realizzare il "Patto" con tutte le realtà che vogliono realmente lottare
*****    
La quinta assemblea nazionale del Patto d’azione per un fronte unico anticapitalista, svoltasi in modalità telematica nel pomeriggio di martedì (26/5) ha visto un ampia convergenza delle realtà presenti sulla necessità di lanciare una giornata di lotta unitaria in tutte le città nella giornata di sabato 6 giugno.
Lottiamo uniti contro le politiche di fame e macelleria sociale volute da Confindustria.
Non siamo carne da macello!
La crisi la paghino i padroni!
S.I. Cobas

Comunicato del Coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di classe

Il patto d'azione ha deciso per il 6 giugno la giornata nazionale di lotta 
Cominciamo a lavorarci subito insieme a tutti coloro che lottano e la condividano.

 
Iniziative tutte all'aperto
scioperi dove siamo in grado su posti di lavoro dove si lavora il sabato 
prefetture - piazze - centri commerciali/mercati 
mostre - volantinaggi- raccolte firme - comizi e speakeraggi 
- assicurare distanziamento e mascherine
 
Cercare l'unità con tutti liberamente e invitiamo tutti a portare le loro ragioni, simboli volantini cartelli su tutti i temi della giornata,
su tutta la piattaforma del patto di azione, su tutte le rivendicazioni aggiuntive emerse sui posti di lavoro e sul territorio

slai cobas per il sindacato di classe 
coordinamento nazionale 
27 maggio 2020

Da "Corriere di Taranto" la battaglia al Cimitero dello Slai cobas


Cimiteri Talsano-San Brunone: le richieste dei lavoratori


"Massima solidarietà a Masella aggredito sul posto di lavoro, che resta rappresentante Slai cobas dei lavoratori a S.Brunone"
Si è svolta in questi giorni la riunione dei lavoratori cimiteriali Talsano-S.Brunone che, ascoltata l’informativa su bonifiche-vertenza salario-ricorso contro l’azienda per attivita’ antisindacale.
Lo Slai cobas cimiteri Talsano/S.Brunone chiede un “nuovo incontro con Comune/resp. attività bonifiche. Per la verifica finale delle modalità del lavoro secondo le richieste poste dallo Slai cobas a tutela di salario condizioni di lavoro sicurezza e diritti di tutti i lavoratori del Cimitero S.Brunone”. La ripresa della vertenza salariale “con incontro all’Arpal/Direzione Regionale del Lavoro entro la prima metà di giugno; la procedura d’urgenza e denuncia contro l’azienda entro giugno per l’azione antisindacale e le intimidazioni in corso”.
Sulla questione serale notturno, in particolare a Talsano, richiesta “di intervento della dottoressa Galeone per tutelare i diritti alla sicurezza dei lavoratori impegnati secondo accordi già esistenti e praticati finora”. Lo Slai cobas valuterà con i rappresentanti “la convocazione delle nuove assemblee a Talsano/San Brunone appena necessario e possibile in giugno”.
Si è infine espressa “la massima solidarietà a Masella aggredito sul posto di lavoro, che resta rappresentante Slai cobas dei lavoratori a S.Brunone per tutto il tempo necessario alla sua permanenza in malattia e rientro al lavoro e si continuerà a fare una larga informazione cittadina e nazionale – anche in seguito alle numerose solidarietà che stanno pervenendo da Taranto e da realtà nazionali”.

giovedì 28 maggio 2020

FORMAZIONE OPERAIA - A DOMANI...

Per info: 3475301704

Gli studenti tornano a manifestare

Stamani fino alle 11 gli studenti del Fronte della Gioventù Comunista hanno tenuto un presidio davanti la Prefetturadi Taranto, come parte della giornata di mobilitazione nazionale degli studenti medi con presidi e manifestazioni in una trentina di città, a Roma manifestazione sotto il MIUR.
Per un'ora gli studenti si sono alternati al megafono e lanciato slogan, contestando il fallimento della didattica a distanza, la ministra Azzolina che nelle recenti dichiarazioni ha aperto alla possibiltà di bocciare gli studenti "con carenze", e rivendicando l'immediata restituzione di quanto già pagato dagli studenti per abbonamenti ai trasporti e viggi di istruzione mai usufruiti, la fine dei finanziamenti alla scuola privata e condizioni di piena garanzia di diritto allo studio e sicurezza nelle scuole alla ripresa nel prossimo anno scolastico.

ArcelorMittal a Novi Ligure - Prima fa accordi e poi annuncia nuova Cig - Senza mantenere aperta la mobilitazione AM fa quello che vuole

Novi Ligure, ex Ilva: sciopero sospeso, riparte produzione

NOVI LIGURE – Sospeso lo sciopero ad oltranza dei lavoratori ex Ilva dopo la sottoscrizione di un accordo fra la proprietà ArcelorMittal, sindacati ed RSU. 323 dipendenti saranno reintegrati e la cassa integrazione prolungata in attesa della presentazione del piano industriale il 5 giugno.
Questo intanto il commento di Gian Paolo Cabella, sindaco di Novi Ligure:
«Al momento siamo soddisfatti di questo accordo che permette di far ripartire gli impianti e prevede la massima rotazione possibile del personale. Certo, la partita è ancora tutta da giocare in quanto bisognerà capire come sarà strutturato il piano industriale che l’azienda presenterà il prossimo 5 giugno. In questo particolare momento è fondamentale che lo stabilimento continui a produrre, da ciò dipende il futuro di migliaia di lavoratori, compreso l’indotto, e delle loro famiglie. Per questo il Comune di Novi è e sarà sempre vicino ai lavoratori e si adopererà, per quanto possibile, affinché l’azienda possa continuare a creare quelle opportunità economiche quanto mai necessarie per tutto il territorio novese».

Altro caos all’ex Ilva: un documento dell’azienda prevede 12 settimane di cassa dal 22 giugno

Colpo basso a 24 ore dall’apertura di uno spiraglio per la produttività in estate: attesa adesso la reazione dei sindacati
NOVI LIGURE. Altra battuta d’arresto imprevista per i lavoratori dell’ex Ilva. A distanza di pochissime ore dall’accordo siglato ieri con i sindacati per una ripresa sia pur a turnazione, ArcelorMittal gela nuovamente le trattative con un documento diffuso circa due ore fa alle segreterie territoriali alessandrine di Fim, Fiom e Uilm.
Tale documento prevede la sospensione del lavoro e l’intervento della cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) a partire dal 22 giugno, per un periodo di 13 settimane, quindi sino all’inizio di settembre.
L’ammortizzatore sociale riguarda indistintamente i 666 dipendenti attualmente in forza allo stabilimento novese. Mittal giustifica questo ennesimo cambio di rotta con «la prosecuzione dell’emergenza epidemiologica ancora in atto in tutto il territorio nazionale ed internazionale i cui effetti continuano ad avere riflessi in termini di calo di commesse e ritiro degli ordini prodotti…».

I "LAVORATORI" QUAQUARAQUA'...

Ci sono i lavoratori, le lavoratrici... e poi ci sono i QUAQUARAQUA':
quelli che fanno i replicanti inutili di assessori e padroni, che fanno da "zerbino" a chi gli dà lavoro... genuflettendosi e non smettendo mai di ringraziarli per un misero lavoro ultraprecario, come servi che leccano le mani al loro padrone...
che per farsi importanti si fanno ogni 5 minuti foto, si fanno complimenti tra di loro... per avere un "bravo" e una "carezza sul capo" dall'assessore...
Questi quaquaraquà sono i lavoratori ex pasquinelli dell'UGL, con la capointesta Cira Basile, "segretaria provle" Ugl, che durante il lavoro fa foto, scrive messaggi in facebook, va e viene come e quando vuole...
Questi si sono scordati cosa sia la dignità...




(veramente, stanno ancora aspettando la retribuzione di aprile...)

mercoledì 27 maggio 2020

Riunione dei lavoratori cimiteriali - Le decisioni prese

Si è tenuta la riunione dei lavoratori cimiteriali Talsano S.Brunone che, ascoltata l'informativa su bonifiche-vertenza salario-ricorso contro l'azienda per attivita' antisindacale, ha preso le  seguenti decisioni:

- Nuovo incontro con Comune/resp. attività bonifiche.
Per la verifica finale delle modalità del lavoro secondo le richieste poste dallo Slai cobas a tutela di salario condizioni di lavoro sicurezza e diritti di tutti i lavoratori del Cimitero S.Brunone.

- Ripresa della vertenza salariale con incontro all'Arpal/Direzione Regionale del Lavoro entro la prima metà di giugno

- Procedura d'urgenza e denuncia contro l'azienda entro giugno per l'azione antisindacale e le intimidazioni in corso

- Sulla questione serale notturno, in particolare a Talsano, richiesta di intervento della dottoressa Galeone per tutelare i diritti alla sicurezza dei lavoratori impegnati secondo accordi già esistenti e praticati finora

- Lo Slai cobas valuterà con i rappresentanti la convocazione delle nuove assemblee a Talsano/San Brunone appena necessario e possibile in giugno.

- Si è espressa la massima solidarietà a Masella che resta rappresentante Slai cobas dei lavoratori a S.Brunone per tutto il tempo necessario alla sua permanenza in malattia e rientro al lavoro e si continuerà a fare una larga informazione cittadina e nazionale - anche in seguito alle numerose solidarietà che stanno pervenendo da Taranto e da realtà nazionali.

Slai cobas cimiteri Talsano/S.Brunone
26/5/2020

ArcelorMittal - locandina da far girare tra gli operai

martedì 26 maggio 2020

ArcelorMittal annuncia un nuovo piano industriale... ma sarà sempre all'insegna di esuberi strutturali, cassaintegrazione permanente, intensificazione dello sfruttamento, mano libera su sicurezza e inquinamento... con in più, la partecipazione e i soldi dello Stato

occorre contrapporre lotta e piattaforma operaia, che non può essere quella targata confederali e USB

Ex Ilva, incontro governo-sindacati-Mittal ma l’azienda è senza piano. L’ad Morselli: ‘Pronto tra dieci giorni’. Uilm e Fiom temono il bluff

Ex Ilva, incontro governo-sindacati-Mittal ma l’azienda è senza piano. L’ad Morselli: ‘Pronto tra dieci giorni’. Uilm e Fiom temono il bluff                     
info stampa
Il governo spinge l'azienda a non deragliare rispetto agli accordi del 4 marzo che hanno chiuso la causa civile dopo il tentativo di fuga della multinazionale dell'acciaio, ma l'amministratore delegato Lucia Morselli prende tempo. Ok di Gualtieri, che ribadisce: "Avanti con il piano, pronti a intervento diretto per Ilva leader mondiale". Palombella (Uilm): "C'è rischio tensioni sociali, non le controlleremo". Re David (Fiom): "Situazione di instabilità e nessuna prospettiva sul futuro. È un quadro assolutamente inaccettabile"
“Il piano deve continuare” ma al momento non c’è o almeno non si vede e i sindacati lanciano l’allarme sul rischio di “tensioni sociali incontrollabili” di fronte alle “instabilità”, visto che gli impianti “sono al minimo” e “non ci sono investimenti”. Il governo spinge ArcelorMittal a non deragliare rispetto agli accordi del 4 marzo che hanno chiuso la causa civile dopo il tentativo di fuga della multinazionale dell’acciaio, ma l’amministratore delegato Lucia Morselli prende tempo e l’esecutivo resta attendista ‘concedendo’ i 10 giorni chiesti all’azienda a partire da oggi e dopo i quali si tornerà a discutere. I sospetti su un nuovo disimpegno, però, restano tutti dopo aver preso corpo nelle scorse settimane quando gli affittuari dell’ex Ilva hanno messo in cassa integrazione senza preavviso 1.000 operai.

lunedì 25 maggio 2020

Venerdì 29 ore 17 assemblea telematica della Formazione Operaia

In collegamento con il Prof. Di Marco Formazione operaia riguardante l'analisi del sistema del capitale responsabile anche delle crisi pandemiche

VENERDI' 29 maggio ore 17 
appuntamento telematico aperto
a cui chiunque vorrà partecipare e intervenire

MARX AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
perchè il coronavirus non è un "complotto", ma frutto del modo di produzione capitalista-imperialista

Per collegarsi: 
Link della riunione pubblica


info 3475301704

per assistenza, info, problemi tecnici:
vettarossa@gmail.com
Vi sarà anche un collegamento dalla sede Slai cobas di Taranto v. Livio Andronico, 47 sempre alle 17, per lavoratori, giovani, donne, compagni che non hanno computer o altri strumenti informatici o che vogliono seguire insieme l'assemblea telematica  

domenica 24 maggio 2020

La solidarietà è un'arma nella lotta difficile dei lavoratori - DA L'AQUILA E DA PARTE DELL'USI per l'aggressione al delegato Slai cobas sc del cimitero

Dalle lavoratrici del commercio de L'Aquila
DA USI (Unione Sindacale Italiana) - Messaggio e comunicato sindacale, per diffusione, grazie.

RICEVIAMO E INOLTRIAMO IL MESSAGGIO, CON INVITO A MANDARE LA SOLIDARIETA' A FRANCESCO M., DELEGATO SINDACALE DELLO SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE, al cimitero San Brunone di TARANTO, che nei giorni scorsi ha subito una grave aggressione di stampo criminale sul lavoro, come rappresaglia per aver segnalato e fatto intervento sulle corrette condizioni di lavoro e di piena tutela della sicurezza.

Per mandare messaggi di solidarietà, utilizzate la e mail del suo sindacato slaicobasta@gmail.com
Dai posti di lavoro e di territori, non facciamo sentire sole le persone e i compagni di lotta come Francesco, rompere l'isolamento è un primo passo, non solo per contrastare metodi di stampo criminale contro i lavoratori attivi e i delegati sindacali, ma anche per ricreare quella rete di sostegno e mutuo appoggio, a prescindere dall'organizzazione sindacale di riferimento, necessaria per la riscossa e la ricostruzione di una unità di lotta che parta dal basso, autorganizzata, di classe e indipendente. Sotto i comunicati dello Slai Cobas per il s.c.
Un saluto e la solidarietà anche da parte di Usi a Francesco
Usi fondata nel 1912 Roberto Martelli

Slai Cobas per il Sindacato di Classe < slaicobasta@gmail.com>  
Oggetto: grave aggressione al cimitero san brunone
comunicato stampa: Grave aggressione  ai danni del rappresentante dello Slai cobas al Cimitero di Taranto
Il rappresentante RSA dello Slai cobas sc, Francesco Masella, è stato vigliaccamente aggredito sul posto di lavoro nella mattinata del 16 maggio 2020 al Cimitero S. Brunone e ha dovuto ricorrere con la faccia piena di sangue alle cure dell'ospedale  SS. Annunziata - vedi foto. Martedì ha subito una operazione al naso e gli stata per ora data una prognosi di 35 giorni. Quello che è inaccettabile è che sul posto di lavoro possa avvenire un sì grave fatto di intimidazione verso il rappresentante slai cobas e verso tutti i lavoratori iscritti allo Slai cobas sc, in materia di tutela dei diritti, salari e condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori e che questo avvenga dopo la giusta  e necessaria presa di posizione del sindacato in materia di lavoro per bonifiche. I lavoratori  risponderanno con la lotta e ogni altra iniziativa necessaria all'aggressione per ripristinare l'agibilità sindacale sul posto di lavoro e la trasparenza e legalità nella gestione dell'appalto e delle bonifiche azienda , comune stazione appaltante, commissario delle bonifiche, prefettura e istituzioni  hanno il dovere di intervenire. 
Slai cobas per il sindacato di classe 
slaicobasta@gmail.com 347-1102638 

20  maggio 2020 - Il comunicato dalla stampa sulla vicenda in corso sulla bonifica del cimitero  
Nella   bonifica  del   cimitero  San Brunone, i   lavoratori  dello  Slai cobas  della DR   Multiservice  ripropongono “l’urgenza di conoscere dall’azienda il monte ore di lavoro previsto per i lavoratori DR già operanti, il numero dei lavoratori impegnati, le condizioni di sicurezza necessarie per lo svolgimento di questa attività, ribadendo, come è stato già espresso in altre occasioni da questo sindacato, che questo è un lavoro aggiuntivo, fatto con risorse aggiuntive utilizzabili in forme trasparenti e tracciabili, e che quindi deve avvenire fuori dal normale orario di lavoro. con accordo con i rappresentanti sindacali dei lavoratori cimiteriali”. “Nel passato – evidenziano dallo Slai Cobas  per il sindacato di classe – la mancata osservanza di questi criteri ha portato a situazioni penalizzanti per i lavoratori e non corrispondenti allo svolgimento corretto di queste lavorazioni. Riteniamo che questa volta le cose vadano fatte nella massima regola e massima trasparenza, al servizio dello svolgimento dei lavori nei tempi richiesti dalla direzione dei lavori e con l’osservanza di tutte le norme a tutela dei lavoratori”.

Andare allo scontro aperto tra Mittal/Governo da una parte e operai AM - AS in Cigs - operai appalto dall'altra - ma su una piattaforma che valga ora e anche se va via Mittal

Appoggiamo tutti gli scioperi e le iniziative ma il compito del sindacalismo classista e combattivo è ora di fare chiarezza sugli obiettivi che difendano realmente gli interessi dei lavoratori

Difesa di tutti i posti di lavoro
Rientro dei cassintegrati, compresi quelli in Ilva AS
Difesa del salario 
Riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga
Accellerazione con organico interno dei lavori di ambientalizzazione, bonifica, risanamento impianti
Regolazione dell'eventuale esubero solo con provvedimenti di prepensionamento dei lavoratori (amianto - 25 annio bastano) necessari nella siderurgia e a Taranto in particolare.

info Slaicobasta@gmail.com
3475301704

28 maggio tornano in azione gli studenti anche in provincia di Taranto - massimo sostegno dai lavoratori Slai cobas Taranto

Presidio sia al Comune sia in una scuola a Grottaglie
Mobilitazione nazionale studentesca - 28 maggio 2020
Siamo a maggio e il Governo dà indicazione di riaprire tutto, dai luoghi di lavoro alle chiese, mentre il quadro dell'istruzione pubblica rimane disastroso. Il rapporto di Cittadinanzattiva rivela che uno studente su due non ha potuto seguire regolarmente le videolezioni, ma nel frattempo il Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, continua a ripetere che la DAD sia un successo arrivando perfino a sostenere che gli studenti con "carenze" vadano bocciati.

Dalla chiusura delle scuole il Ministero dell'Istruzione ha relegato le lezioni online alla buona volontà dei singoli docenti, senza fornire nessun supporto di tipo tecnico, né tanto meno didattico, alle scuole e alle famiglie. Il sistema scolastico italiano ha dovuto fare i conti in pochi giorni con le carenze generalizzate di materiale informatico. Dopo anni e anni di tagli miliardari all'istruzione pubblica, sotto diktat dell'Unione Europea e a opera dei Governi di centro-destra e centro-sinistra, l'Italia

sabato 23 maggio 2020

Tanti messaggi di solidarietà a Francesco Masella delegato Slai cobas cimitero

La mia più grande solidarietà al compagno Francesco, quel che è accaduto è inaccettabile e ci rende sempre più chiaro il clima aggressivo in cui siamo immersi e che può solo determinare una risposta di lotta.
Lavoratrice delegata Si.cobas Poste Milano

Ti siamo tutti vicini Francesco per la tua determinazione nei diritti dei lavoratori ..grande coraggio e grande impegno..Ti Auguriamo una pronta guarigione 
da Tiziana, Tanino, Ivan, Mary, Gaetano - lavoratori ex Pasquinelli Taranto.
Solidarietà a Francesco delegato Slai Cobas sc Taranto, vittima del sistema marcio e 
criminale dei padroni, aggredito per avere difeso i diritti dei lavoratori.

Grazia precaria Palermo

Solidali al delegato francesco, alcune vertenze sono davvero delicate
Mai mollare... 
Tony in lotta a Palermo Slai Cobas sc

Lo so sono solo parole, il mio messaggio è rivolto a Francesco:
non ti arrendere mai, non ti scoraggiare sappiamo che sei uno forte, 
ringrazio che almeno oggi ci sono persone come te, non sei solo, tutto 
il cobas è con te
Agostino da Palermo

Molta solidarietà a Francesco augurandogli una
pronta guarigione, coraggio forza andare avanti
Enza precaria Palermo

Forza Francesco non mollare tieni duro prima o poi 
verrà un giudizio proletario e non la vinceranno loro 
un abbraccio 
Antonella assistente dei ragazzi disabili 
di Palermo Slai 



Solidale con il delegato Francesco di Taranti vittima di un'aggressione vile...

un atto intimidatorio gravissimo da parte di gente indegna e criminale anche della 

malavita che non può e non deve spegnere lo spirito di lottare per il proprio 

lavoro e diritti...

Che Francesco e i lavoratori dello Slai sappiano che non sono soli!

Forza! 

Giorgia delegata Slai Cobas sc Palermo 
 Leggiamo il messaggio e il fatto è grave.
Comunicate a Francesco Masella la nostra vicinanza (politica e morale) e solidarietà da Usi Unione Sindacale Italiana, per l'aggressione subita come rappresaglia per aver segnalato e fatto intervento sulle corrette condizioni di lavoro e di piena tutela della sicurezza.
Di fronte a fatti come questi, non vogliamo e non possiamo...prendere le distanze... nemmeno quelle di distanziamento sanitario di 1 metro, che pure rispettiamo sul lavoro e nella vita sociale quotidiana, a proposito di sicurezza e tutela della salute.
Chiediamo ai compagni e compagne dello Slai Cobas per il sindacato di classe, di comunicare a Francesco anche la nostra solidarietà e se siamo autorizzati a pubblicizzare anche noi il comunicato che è inserito sotto, nelle mailing lists e contatti che abbiamo, anche come efficacia deterrente e di informazione su questo grave episodio, che non deve diventare la condotta abituale contro operai e lavoratori e lavoratrici, sindacalizzati e non, quando intervengono per lavorare meglio, in sicurezza e in condizioni dignitose. Un saluto - 
USI fondata nel 1912 Roberto Martelli 


Solidarietà - da Giuseppe Professore Milano
 
Indignazione, solidarietà - da Avv. Gianluca Vitale (avv. delle parti civili al processo Ilva - tra le parti civili molti sono lavoratori cimiteriali) 
 
Infami! - Rosario Vizzini

Grande Nud - REPRESSIONE CONTINUA

Maria Sole - Vigliacchi schifosi

Vile aggressione nei confronti di chi difende i diritti dei lavoratori! - Antonio Docente precario Palermo 

Solidarietà a Francesco... forza - Teresa precaria Palermo 

Grande solidarietà a francesco, ai lavoratori del cimitero di Taranto e ai delegati dello Slai Cobas sc che lottano con tanta forza
Licia lavoratrici scuola Slai Cobas sc oggi in pensione

ArcelorMittal ieri ai presidi - Slai cobas sc: Unire lotta a obiettivi

I presidi di ieri, sotto la Direzione organizzato dal Usb con la dichiarazione di sciopero, e sotto la Prefettura indetto da Fiom, Fim, Uilm, hanno visto una partecipazione di lavoratori ben oltre le previsioni, sui 1500 complessivi, in particolare quello sotto la prefettura che senza la dichiarazione di sciopero da parte dei sindacati confederali poteva essere solo dei delegati.
La presenza più numerosa e che si è fatta sentire è stata quella degli operai dell'appalto e dei cassintegrati Ilva AS e Mittal, ma non pochi erano anche gli operai di AM che sono al lavoro.
E' stata una partecipazione sentita, data la situazione insostenibile da tutti i punti di vista che sta portando avanti AM - rischio permanente di messa in cassaintegrazione che è una miseria al 58% - licenziamenti arbitrari, sfruttamento con impianti in cui lavorare diventa sempre più pericoloso, 
fino alla recente richiesta di altri 1000 in cig, gran parte proprio della manutenzione, mentre senza preavviso disattiva da un giorno all'altro i badge, operai appalto sempre a rischio stipendio, ecc.
In questa situazione ieri il sentimento comune, gli interventi più applauditi, era che Mittal se ne deve andare! E i vari interventi di sindacalisti, delegati dicevano che non vogliamo più trattare con Mittal, il governo Conte deve trovare un'altra soluzione.
Altra questione è stata quella di fare una lotta vera, non bastano i presidi, alcuni operai dicevano che bisognava bloccare il magazzino, l'uscita delle merci, il problema è nostro - dicevano alcuni operai - e dobbiamo noi assumerci la responsabilità di bloccare la produzione.
In questo vi è la coscienza che sono gli operai che si devono muovere. Questo, diciamo noi, è importante e una novità in questi mesi abbastanza grigi, anche per dare un segnale verso la città.
Gli operai devono prendere il loro posto centrale in questa nuova fase della battaglia contro padroni, governo, Stato - cosa che per troppo tempo non lo è stata a Taranto.

Ma occorre vedere i prossimi giorni. La partenza della mobilitazione a Taranto è stata ritardata, anche se tanti fatti già si vedevano ed erano chiari, e gli operai fino a pochi giorni fa denunciavano che i sindacati, tutti, in fabbrica erano spariti, al massimo si lamentavano sulla stampa e chiedevano incontri.
Come abbiamo detto ieri parlando con vari operai, la lotta deve continuare - e su questo gli operai sono d'accordo - deve articolarsi, incidere sia per essere un "serio problema" per padrone, governo, Stato, sia per essere credibile per mobilitare tutti i lavoratori.
MA NON BASTA. La lotta deve avere chiari gli obiettivi, altrimenti saremo al già visto: gli operai lottano e i sindacati vanno a trattare accordi al ribasso o di svendita, come è stato in tutta la vicenda Ilva/ArcelorMitta/Governi; i sindacati hanno la lingua biforcuta: alte grida, denunce, impegni (anche ieri) a non accettare soluzioni che non difendano i posti di lavoro e poi firme ai Tavoli che fanno passare il contrario.
Tutti i sindacati rivendicano ancora l'accordo del dicembre 2018, dicendo che Mittal l'avrebbe violato, quando in realtà esso è stato la "madre" di tutta la linea e degli accordi successivi via via peggiori, quando quell'accordo ha dato il là al ricatto permanente di Mittal e alle sempre maggiori concessioni da parte del governo su cassintegrazione, rinvio bonifiche e lavori per l'Aia, uso di impianti sequestrati, dimezzamento dei soldi che Mittal deve dare e immissione di fondi pubblici, ecc., fino alla autorizzazione alla produzione e commercializzazione in pieno coronavirus, con 5mila operai complessivi
Quindi lotta e obiettivi chiari devono andare insieme.
L'Usb ieri diceva: "mandare via Arcelor Mittal e il suo ad Lucia Morselli dalla città da Taranto. Il Governo, subito dopo, dovrà mettere in sicurezza la fabbrica e aprire la discussione sulle alternative future per i lavoratori e per i loro figli. Per noi la strada è l’accordo di programma mirato a costruire un domani senza la grande industria”. Quindi via Mittal, ma via anche la fabbrica, tornando alla scellerata e incloncludente soluzione di una città senza industria, basata sul turismo, ecc;. una vera sciocchezza.
La Fiom, e anche la Uilm, diceva lo stesso: via Mittal, ma ponendo la questione del ritorno dell'ex Ilva nelle mani dello Stato almeno per un periodo di tempo, per poi una volta "risanata" ridarla a un privato. Cosa non diversa da ciò che in passato è stato fatto.

Lo Slai cobas sc ha da tempo preavvertito gli operai della conclusione che Mittal stava preparando, e nei giorni scorsi ha tenuto anche comizi alla portineria per mettere in guardia dalla volontà di AM di procedere a tappe forzate per esuberi strutturali (cosa, che come ricordano gli stessi operai, non è una novità, ma la linea che dall'inizio ha sostenuto Mittal di far fuori almeno 5mila operai).
Lo Slai cobas pone la questione dei contenuti che salvaguardino gli operai e la città - sintetizzato nella parola d'ordine: un "decreto operaio", sgomberando il campo da ogni idea che un altro padrone (Jindal/Arvedi non sono certo meglio di Mittal), o lo Stato (che è comunque al servizio delle stesse leggi del profitto del capitale e del taglio dei costi - vedi la gestione per 17 anni dell'Ilva) di per sè possano difendere effettivamente gli interessi operai.
Certo, ora Mittal, il suo strapotere, il suo mettere sotto i piedi i diritti dei lavoratori deve cessare, ed è lo Stato, il governo che si devono assumere direttamente la responsabilità della continuazione della produzione, bonifiche, lavoro per tutti.

MA COSA VOGLIAMO E SU COSA I SINDACATI VANNO A TRATTARE DEVE ESSERE CHIARO:
Difesa di tutti i posti di lavoro
Rientro dei cassintegrati, compresi quelli in Ilva AS
Difesa del salario 
Riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga
Accellerazione con organico interno dei lavori di ambientalizzazione, bonifica, risanamento impianti
Regolazione dell'eventuale esubero solo con provvedimenti di prepensionamento dei lavoratori (amianto - 25 annio bastano) necessari nella siderurgia e a Taranto in particolare.

venerdì 22 maggio 2020

ArcelorMittal presidi riusciti - Domani resoconti


All’ex Ilva di Novi e di Genova blocco delle merci

All’ex Ilva di Novi e di Genova merci bloccate prosegue lo sciopero e i lavoratori presidiano i cancelli

Turni di blocco giorno e notte, per evitare che camion con la merce escano dallo stabilimento

NOVI LIGURE. Prosegue lo sciopero ad oltranza dei lavoratori dell’ex Ilva di Novi, affiancati ora anche dai colleghi di Genova. Stamattina alle 10 i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Salvatore Pafundi, Anna Poggio e Alberto Pastorello, con le Rsu di fabbrica, hanno ribadito ai lavoratori raggruppati davanti ai cancelli. la volontà di continuare il blocco giorno e notte, per evitare che la materia prima possa lasciare lo stabilimento.

Quindi, oltre ai cancelli dei Tir che solitamente eseguono il carico e scarico della merce, saranno anche controllati eventuali convogli in partenza. L’applicazione di una linea di protesta più dura, in attesa dell’incontro tra le parti che avverrà nella sede del Mise lunedì prossimo alla presenza del ministro Patuanelli, è dovuta alla chiusura delle trattative da parte della proprietà ArcelorMittal, su tutti i fronti, dopo l’incontro in Prefettura e in quello successivo avvenuti ieri.

Ex Ilva, merce bloccata a Genova, l'azienda minaccia la cassa integrazione per tutti

Lavoratori in sciopero a scacchiera, un'ora per reparto
Varco bloccato dalle sette di stamattina. Nella fabbrica Arcelormittal di Genova i mezzi pesanti non entrano e non escono. La merce è ferma, i lavoratori sono tutti in sciopero, a singhiozzo, un'ora per ogni reparto, per protestare contro la decisione dell'azienda di rinnovare e ampliare il ricorso alla cassa integrazione covid, nonostante il lavoro ci sia. La situazione davanti al cancello in zona aeroporto, al momento, è molto tranquilla, anche perchè camion, stamattina, non se ne sono visti. "Ieri in videoconferenza l'azienda ci ha invitato a sospendere lo sciopero, in caso contrario hanno minacciato di mettere tutti i mille lavoratori- annuncia il coordinatore della rsu, Armando Palombo, in quota fiom- per noi lo sciopero è confermato, nelle modalità consentite dalla legge e nella salvaguardia degli impianti, che in questi anni sono stati tenuti in piedi con lo scotch e il cartone solo grazie ai nostri sforzi. Per noi, sfida è accettata per salvare questa fabbrica. Se l'azienda forza, noi sappiamo cosa fare. A buon intenditor, poche parole".

giovedì 21 maggio 2020

FORMAZIONE OPERAIA - IN TEMPI DI PANDEMIA ANCORA PIU' NECESSARIO ARMARSI DEL MARXISMO - Le risposte del Prof. Di Marco - 3

Concludiamo questa settimana con la terza parte le risposte del Prof. Di Marco agli interventi, domande, considerazioni, richieste di chiarimenti, approfondimenti, ecc. fatti nella Formazione on line da parte di compagni, compagne, lavoratori, e riguardanti l'analisi del sistema del capitale responsabile anche delle crisi pandemiche.



Il 29 maggio appuntamento telematico conclusivo di queste "lezioni-dibattito" 
a cui chiunque potrà partecipare e intervenire. 
Per collegarsi: 
Link della riunione pubblica

Per ulteriore assistenza, info: vettarossa@gmail.com