NOI PROPONIAMO ALLE REALTA' SOLIDALI CON I MIGRANTI CHE ANCHE A TARANTO GIOVEDI' 14 MAGGIO FACCIAMO L'INIZIATIVA DECISA IN QUESTA ASSEMBLEA - CHIARAMENTE CON LE DOVUTE MISURE DI SICUREZZA.
L'8 maggio si è tenuta la terza assemblea telematica della campagna "Siamo Qui-Sanatoria Subito!", con la partecipazione diretta di una sessantina di persone e collettivi e l'ascolto in diretta steaming su facebook di altre centinaia.
La prima assemblee decise un mail-bombing verso uffici ministeriali e prefetture della piattaforma della campagna. La seconda una web session con contributi e testimonianze video di diversi artisti e personalità.
Entrambe iniziative hanno ottenuto un buon successo pratico ma scarsa attenzione dei media. Questa terza assemblea ha concordato che è ora di "uscire dal digitale" e tornare alla mobilitazione e azione fisica, specie nel contesto della "fase 2" e soprattutto alla luce dell'imminente adozione del prossimo decreto che probabilmente già in questo fine settimana verrà pubblicato e conterrà una normativa di "regolarizzazione".
Una "regolarizzazione" tutta funzionale alla continuità dello sfruttamento dei migranti, da impiegare solo in alcuni settori e solo per il tempo strettamente necessario al profitto, che non risolve la situazione dei migranti, anzi abbandona definitivamente a se stessi e alla punizione migliaia e migliaia di persone senza documenti. Abbiamo qui già espresso la nostra posizione su questa "regolarizzazione".
Si è perciò deciso di costruire una giornata nazionale di mobilitazione per il 14 maggio con presenza, in tutte le forme possibili, davanti tutte le Prefetture e, nel medio periodo, di un osservatorio che monitori l'applicazione della nuova normativa.
Nella discussione dell'assemblea l'intervento dello SlaiCobas SC, oltre a ribadire i punti richiamati sopra, ha sottolineato alcune questioni:
Primo: è assolutamente necessario che la campagna si sviluppi non più solo via Internet ma si riprenda strade e piazze, non solo perché è urgente mettere in campo una mobilitazione
materiale contro la falsa "regolarizzazione" che il Governo sta per varare, ma soprattutto perché tutte le esperienze precedenti dimostrano che tutti i provvedimenti a favore dei migranti sono stati conquistati non grazie a riuscite campagne di opinione ma attraverso le dure e difficili lotte, proteste, in cui i migranti sono stati protagonisti in prima persona.Secondo: Per questo la campagna deve continuare non come una lotta "per" i migranti ma con i migranti, protagonisti e autorganizzati. Occorre raggiungere, dare voce, forza e organizzazione a tutte quelle realtà, dai braccianti bloccati nelle baraccopoli, alle lavoratrici domestiche e della ristorazione/turismo bloccati nelle case senza lavoro e sostegno al reddito, ai migranti chiusi nei Cpr, a tutti coloro che non hanno ottenuto o hanno perso il titolo di soggiorno.
Terzo: oltre alla sanatoria incondizionata per tutti, primo passo necessario, occorre quindi, rivendicare una effettiva soluzione per tutti i migranti, lavoratori o non lavoratori, che sono presenti in Italia, che sia proporzionata all'emergenza del coronavirus, la cui salute e la stessa vita è messa in grave rischio dalla condizione di non lavoro, dalla mancanza di reddito e/o di alloggi. Per tutti occorre rivendicare documenti, reddito, case, diritto d'asilo, contratti di lavoro, chiusura dei CPR, blocco delle espulsioni e riapertura dei porti.
Quarto: per tutto quanto detto, "la creazione di un osservatorio che si ponga l’obiettivo di analizzare e monitorare l’applicazione del decreto governativo di regolarizzazione" è sbagliato e un controsenso: non possiamo prima criticare la "sanatoria" del governo e poi essere noi i controllori della sua corretta applicazione.
l'osservatorio può servire solo per intercettare, organizzare le persone che ne saranno oggetto e lottare per soluzioni effettive.
Di seguito il primo report prodotto dall'assemblea.
REPORT ASSEMBLEA DELLA CAMPAGNA SIAMO QUI - SANATORIA SUBITO
Venerdì 8 maggio si è svolta la terza assemblea nazionale telematica della campagna Siamo qui - Sanatoria Subito che in poco più di un mese ha raccolto più di 500 sottoscrizioni di realtà sociali e migliaia di adesioni individuali.
La discussione ha posto come necessario ed urgente ribadire l’opposizione ad un’ipotesi di regolarizzazione ritenuta parziale, escludente che ritiene il migrante come un soggetto “usa e getta” utile solo come forza lavoro per il settore agricolo e nel lavoro di cura domestica.
Occorre invece riportare un’attenzione generale sui diritti della persona, ovvero il titolo di soggiorno anche slegato dal lavoro, un degno salario, la casa, l'accesso al welfare ed in particolare la garanzia del diritto alla salute, completamente assenti dal dibattito pubblico.
L’ipotesi di regolarizzazione avanzata in questi giorni così come il dibattito politico che ne è scaturito escludono completamente una riflessione più ampia rispetto alla situazione attuale, all’emergenza sanitaria ancora in corso, alla necessità di garantire i diritti fondamentali a chi in questi anni ne è stato privato da una normativa che a colpi di leggi securitarie e discriminatorie continua a produrre irregolarità ed esclusione. Al contrario, il discorso pubblico che è stato prodotto nei media, sia dal governo che dalle opposizioni, si basa sull'affermazione della “punizione” della persona, a cui viene attribuita la responsabilità della precarietà, della povertà, della perdita dei documenti, mentre proprio quel sistema che è il vero responsabile del disastro sociale viene premiato mettendo al suo servizio le braccia che servono in questo momento, separate dai corpi, dalle menti, dagli affetti e dai bisogni. Non avere un permesso di soggiorno nega l’accesso alla sanità, all’iscrizione anagrafica, alla possibilità di ricongiungere i propri cari, esclude da ogni misura di welfare! Rende le persone invisibili, e per il mercato del lavoro ancora più ricattabili e sfruttabili.
La campagna Siamo qui - Sanatoria subito rifiuta quindi la visione utilitarista e culturale del governo che identifica il migrante solo come “braccia”.
Ribadisce che la regolarizzazione deve essere generalizzata per tutti coloro che si trovano in condizione di irregolarità o di precarietà giuridica, fornendo a tutti coloro che non possono dimostrare un lavoro un permesso di soggiorno per attesa occupazione.
Per queste ragioni propone:
un’iniziativa diffusa su tutti i territori nella giornata di giovedì 14 maggio, di fronte alle prefetture o in altri luoghi simbolici, dove pubblicamente far emergere una voce diversa da quella istituzionale e dalla becera retorica delle destre xenofobe;
la creazione di un osservatorio da sviluppare nei territori che si ponga l’obiettivo di analizzare e monitorare l’applicazione del decreto governativo di regolarizzazione.
E’ urgente, vista la gravità di quanto sta accadendo e lo spessore dei diritti che sono in gioco, portare quanto prima l’azione sul terreno “fisico”, rivendicando il fatto che manifestare ed esprimere l’opposizione a passaggi che producono un arretramento generale della sfera dei diritti fondamentali costituisce una necessità primaria che deve essere riconosciuta, praticata e difesa.
La campagna Siamo qui - Sanatoria subito, infine, si associa alla richiesta di immediato dissequestro delle navi umanitarie Alan Kurdi e Aita Mari, bloccate pretestuosamente nel porto di Palermo. Le organizzazioni impegnate in operazioni di ricerca e soccorso sono nuovamente sotto attacco dal governo Conte bis perché non hanno smesso di salvare vite umane e di denunciare i respingimenti illegali verso la Libia e l'assenza di soccorsi nel Mediterraneo centrale.
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