domenica 30 aprile 2023

1 Maggio alla portineria Acciaierie/appalto. Comizio di proletari comunisti

Taranto Acciaierie d'Italia

Il 1 Maggio nelle fabbriche italiane e in tutte le manifestazioni in diversi paesi di quattro continenti del mondo viene distribuito questo volantino in diverse lingue. 
Dalla Colombia all'India, alla Tunisia, alla Francia viene diffuso lo stesso volantino, e viene diffuso in diverse fabbriche italiane. 
Questo perché il 1 maggio è la giornata internazionale dei lavoratori, è l'unica giornata al mondo in cui tutti i lavoratori di tutti i paesi del mondo sono uniti dal fatto di essere una sola classe internazionale.

La classe operaia è una classe internazionale perché in ogni paese del mondo gli operai subiscono lo stesso sfruttamento, gli stessi attacchi alle loro condizioni di vita e di lavoro, in ogni fabbrica del mondo i padroni comandano, gli operai sono sfruttati e questo è alla base di tutto il sistema capitalista mondiale. Lo sfruttamento dei lavoratori, i profitti dei padroni sono l'unica ragione per cui il sistema mondiale capitalista mantiene i lavoratori. Un sistema sempre più crisi.

In tutte le parti del mondo i lavoratori, gli operai, i giovani, le masse popolari cercano la maniera di resistere agli attacchi dei padroni che riducono i posti di lavoro, li precarizzano, fanno morire in fabbrica e negano il lavoro secondo gli interessi del grande capitalismo. 
Ci vuole un movimento mondiale dei lavoratori per cambiare le cose in ogni singola fabbrica, in ogni singolo paese. 
Il capitalismo in crisi in ogni angolo del mondo e scarica questa crisi sui lavoratori, e quindi dobbiamo considerarci parte di un unica grande battaglia.

In questo primo Maggio lo Slai Cobas è presente in due manifestazioni A Parigi e a Napoli. 
La prima, la più importante del 1 maggio in Europa, ci sara' a Parigi. In Francia, sono due mesi che i lavoratori lottano, hanno fatto 11 scioperi generali, hanno bloccato città, fabbriche, riempite piazze, sono stati attaccati dalla polizia; ma invece di fermarsi sono andati avanti. Il governo francese, un pò come tutti i governi del mondo, punta a far passare una riforma delle pensioni che aumenta l'età pensionabile, quando i lavoratori hanno lottato in tutti questi anni per abbassarla, per potete mettere fine alla vita di sfruttamento andando in pensione prima. Ma al governo francese non gli è andata bene. I lavoratori per giorni e giorni, per settimane e settimane non si sono mai arresi, e sono tornati sempre più nelle piazze e insieme a loro tanti giovani e tanti settori anche di intellettuali, artisti. 

Macron si è comportato come un fascista, invece di tener conto delle richieste dei lavoratori, ha fatto

passare con un colpo di mano la riforma. Ma la manifestazione in Francia non si sono fermate. E ancora, il 1 maggio quest'anno a Parigi farà caldo, caldo come lo aveva fatto il maggio francese negli anni 70 e per tornare più indietro, più di 150 più anni fa,  nella Comune di Parigi. I lavoratori in Francia stanno dando una grande dimostrazione di forza. Per questo abbiamo pensato che una delegazione di lavoratori il 1 maggio fosse in Francia a far sentire ai lavoratori francesi la solidarietà anche dall'Italia e l'interesse degli operai italiani che la loro lotta vinca, perchè è un segnale importante anche contro il governo nel nostro paese. 

In Italia fronteggiamo il nuovo governo dei padroni, e anche di stampo fascista. E questo è un'aggravante. Ma è innanzitutto un governo dei padroni che ha riempito il governo di ministri al servizio dei padroni. Pensate al ministro della Difesa che fa parte dei consigli d'amministrazione della maggior parte delle industrie belliche di questo paese. Pensate al ministro del Lavoro che è la responsabile nazionale dei consulenti del lavoro dei padroni italiani. 

La lotta unitaria dei lavoratori deve dirigersi contro il governo, verso tutti i padroni in Italia. I lavoratori non possono più accettare questa situazione, e in tante parti nel mondo scendono in sciopero, manifestano, dandosi una mano dall'America Latina all'India, dall'Asia al Nord Africa, e innanzitutto in tutta Europa. Oltre la lunga lotta in Francia, in Germania hanno scioperato, e hanno ottenuto aumenti salariali che noi ci sogniamo, in Gran Bretagna per settimane sono state bloccate a turno la maggior parte dei posti di lavoro, in Svizzera e in tanti altri paesi i lavoratori si muovono. 

In Italia molto meno. Il guaio del nostro paese non sono solo i governi dei padroni, ma purtroppo sono i sindacati dei padroni. Solo nel nostro paese troviamo il maggior sindacato, la Cgil, il cui segretario, Landini, la prima cosa che fa al suo Congresso è di invitare la Meloni, dando uno schiaffo non solo alle rivendicazioni dei lavoratori, ma anche alla storia di questo paese, alla storia del movimento sindacale. Mentre in Francia i sindacati organizzano la lotta contro il governo, in Italia i sindacati sono uniti col governo. Mangiano negli stessi ristoranti, parlano la stessa lingua. Un governo che non ha fatto nulla per il carovita, che sta rendendo i nostri salari una miseria, che non ha fatto nulla per il lavoro, e, invece che lavoro, sostegno ai settori più poveri, toglie anche quei quattro soldi del reddito di cittadinanza. Un governo che ha riempito di soldi i padroni mentre ha tagliato o ridotto i fondi a tutto, dalla sanità alla scuola, qui invece di permettere ai nostri figli di crescere, di avere un futuro migliore, portano i giovani nell'alternanza scuola/lavoro in cui dei ragazzi sono morti, morti come se fossero degli operai, nonostante fossero degli studenti. 

Stiamo sempre peggio. Bisognerebbe fare come in Francia! Ma non c'è la faremo con questi sindacati. Quando si parla di Slai cobas, Si.Cobas, di altre sigle di sindacati di base, da dove nascono? Nascono da questo punto essenziale: in Italia non c'è un sindacato, perché se ci fosse un sindacato dei lavoratori non ci troveremmo in questa situazione, meno salari, meno lavoro, più sfruttamento. 

I sindacati confederali non sono stati in grado in questi anni di difendere il salario, di ottenere un'integrazione alla cassa integrazione, di risolvere le grandi vertenze occupazionali, da Napoli, a Portovesme, alla Gkn, alle tante fabbriche che hanno chiuso; non sono stati in grado di difendere la salute, la sicurezza in fabbrica. Non sono stati in grado di dare una prospettiva di lavoro ai nostri giovani, di migliorare la sanita'.

I lavoratori sono senza un sindacato. Il sindacato è necessario, senza sindacato i lavoratori non possono difendersi dagli attacchi di padroni e governi, ma il sindacato non deve essere uno strumento di collaborazione con padrone e governo, perché quando collabora sono i lavoratori che pagano la crisi del capitale, come pagano i costi della guerra, come pagano i costi di governi che non rappresentano i lavoratori. 
I lavoratori hanno bisogno di ricostruire un sindacato di classe che raccoglie le migliori energie dei sindacati di base e del sindacato confederale e permetta ai lavoratori di portare avanti le proprie rivendicazioni: Riduzione dell'età pensionabile, riduzione dell'orario a parità di paga, difesa del salario, lavoro ai disoccupati, perchè la grande massa dei disoccupati o la mettete a lavorare oppure la dovete far vivere. 
Gli operai, i lavoratori sono senza un partito. Quando c'era il partito comunista le cose per i lavoratori andavano meglio. Abbiamo conquistato negli anni 70 lo statuto dei lavoratori, condizioni salariali, di salute e di diritti migliori. Con la fine del partito comunista è finito il movimento sindacale che tutelava i lavoratori e quindi è necessario ricostruìrlo. Senza il partito dei lavoratori non andremo da nessuna parte. 
Oggi sindacato di classe e partito degli operai, comunista sono ancora più necessari.

Siamo di fronte allo spettro di una nuova guerra mondiale. Dopo tanti anni, dopo la Seconda guerra mondiale ci stanno portando tappa tappa verso la Terza guerra mondiale. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è stato una azione imperialista di stampo nazionalista, di un paese in mano a un macellaio, Putin, che ha concluso nel suo paese l'opera, gia' avviata dai suoi predecessori dagli anni '60, di cancellazione del comunismo. 
Ma nella guerra in Ucraina non c'è solo Putin. Gli Usa, la Nato con la concentrazione di truppe in quella zona, come nel Pacifico, nel Mediterraneo, stanno creando le condizioni per una nuova guerra mondiale. Gli imperialisti non si fermeranno e stanno creando le condizioni per una nuova guerra mondiale e nuovo e pù micidiale uso delle armi atomiche. Tutti sanno quello che successe ad Hiroshima, oggi preparano una nuova Hiroshima, se la guerra non sarà fermata.
Ma la guerra, le bombe non si fermano con le parole di pace, si fermano paralizzando gli Stati che fanno la guerra in Ucraina. I soldati non devono spararsi tra di loro, ma unirsi contro chi li ha mandati al macello. 
Gli Stati stanno aumentano al massimo le spese militari. I lavoratori chiedono che i soldi vadano al lavoro, al salario, alla sanità, alla salute e invece i soldi vanno per nuovi missili, armi sempre più sofisticate. In un solo anno sono aumentate le spese militari più di quanto siano i fondi stanziati per tutte le spese sociali. 

Allora il 1 Maggio è una giornata in cui i lavoratori dicono: noi siamo una classe sola. La classe operaia che fronteggia la classe dei capitalisti/imperialisti. 
Questa è l'essenza dello scontro sociale di classe, questa si chiama lotta di classe.
Il 1 maggio è una giornata internazionale, contro la guerra imperialista, il nuovo fascismo, il razzismo e tutte le forme di barbarie a cui questo sistema ci sta portando. 
Per la rivoluzione, una rivoluzione internazionale proletaria in cui il potere non sia più il potere dei padroni e possa diventare il potere degli operai, un potere realmente democratico in cui la maggioranza decide e comanda. Perchè non si sia più un sistema politico in cui, come nel nostro paese, un partito del 17% e di ex fascisti di Fratelli d'Italia, mette le mani sul governo nonostante lo abbia votato un'infima minoranza. 
Il potere deve essere operaio, basta coi sindacati collaborazionisti, con i governi, con i padroni. 

Possiamo dire "Viva il 1 maggio, quando in tutto il mondo compreso nel nostro paese, i lavoratori saranno uniti. Dobbiamo spezzare l'arma dei padroni di mettere i lavoratori uno contro l'altro in ogni paese e tra paesi. 
La lotta in Francia dimostra che quando i lavoratori si uniscono, i lavoratori che producono tutta la ricchezza nazionale e ne ricevono briciole, i padroni tremano, i governi tremano. I padroni. 
Gli operai reggono tutto questo sistema sociale, non c'è cosa che non venga prodotto dagli operai ma gli operai non hanno niente, hanno solo le loro catene. 
Dobbiamo liberarci dalle catene! 

La rivoluzione socialista non è soltanto una parola d'ordine di chi si dice comunista, è l'unica soluzione a una situazione che ci sta portando alla guerra, alla miseria, al maggiore sfruttamento, a maggiori morti sul lavoro, a maggiore disoccupazione. I lavoratori hanno interesse alla pace perché nelle guerre muore la povera gente e i ricchi si arricchiscono ancora di più. 
Vi sono momenti della storia in cui ogni lavoratore deve farsi sentire, oppure è vittima sacrificale sull'altare del profitto. I padroni, i ricchi sono l'1% della popolazione, ma hanno l'80% delle ricchezze, 
Non c'è nessun operaio nel Parlamento, in Parlamento ci sono uomini, donne, rappresentanti delle classi dominanti e della media e piccola borghesia al servizio dei padroni. 
Gli operai nel Parlamento entrano quando avranno un loro partito e soprattutto quando i parlamenti non saranno basati su leggi elettorali schifose, ma sulla libera elezione, a partire dalle fabbriche, dai quartieri, in un sistema sociale basato sui consigli di fabbrica. Questo è l'idea della rivoluzione. Rivoluzione significa tutto il potere ai consigli in fabbrica, tutto il potere al popolo. Rivoluzione significa economia nazionalizzata nelle mani dei lavoratori, sotto il controllo operaio. 
Questa rivoluzione è l'unica soluzione!

Basta con la guerra imperialista, basta con lo sfruttamento, la disoccupazione. 
Il potere deve essere operaio. 
Il 1 maggio è internazionale e internazionalista. La classe operaia non ha nazione. Quando si ribella mette in crisi non solo il sistema capitalista nel suo paese, ma il sistema mondiale basato sul profitto.
Viva l'unità internazionale dei lavoratori, viva l'unità dei lavoratori con tutte le classi sociali sfruttate, oppresse, per il cambiamento del sistema capitalista, per un sistema nelle mani dei lavoratori che chiamiamo socialista. In nessun paese attualmente c'è il socialismo, non c'è in Russia da tanti anni, non c'è in Cina almeno dalla morte di Mao Tse Tung. Ma è su questa strada che bisogna ricostruire le organizzazioni dei lavoratori.

sabato 29 aprile 2023

Giustissima protesta stamattina dei lav. ex Pasquinelli al consiglio comunale


Questa mattina vi è stata una giusta, forte protesta dei lavoratori e lavoratrici dell'ex Pasquinelli dal 15 ottobre senza lavoro.

Una protesta assolutamente necessaria a fronte di promesse, impegni che puntaulmente non vengono mantenuti. In questo Consiglio comunale (gia' in ritardo) doveva essere approvata una delibera propedeutica all'avvio dell'impianto di selezione rifiuti della Pasquinelli, dove i 21 lavoratori hanno lavoratoro per 5 anni e attendono da mesi di tornare ad operare. E invece ancora niente!

Nel consiglio ancora soliti interventi su tematiche gia' affrontate, soliti bla, bla, bla e ancora una volta il destino dei lavoratori NON E' ALL'ODG. Cosi' come solo per i lavoratori bisogna ridurre le risorse economiche, mentre fondi vengono investiti per fare di Taranto una citta' "turistica", per eventi, ecc.

I lavoratori hanno dovuto ascoltare interventi ipocriti secondo cui "tutto va bene a Taranto", e soprattutto l'intervento del Sindaco Melucci, ridicolo e imbarazzante, che ha parlato di unità, amore, di impegno per la citta'; quando qualsiasi persona vede ogni giorno una citta' abbandonata per la gente che vi abita e rifatta solo per essere vetrina dei futuri "giochi del Mediterraneo"; una citta' piena di rifiuti, sporcizia, una citta' tra gli ultimissimi posti nella raccolte differenziata.

Per questo i lavoratori ex pasquinelli, presenti insieme ad altri lavoratori, hanno fatto sentire con forza la loro voce.

Il presidente del Consiglio, Bitetti, per tutta risposta, invece di mettere all'OdG la questione del lavoro che sta diventando sempre più grave a Taranto, prima ha tentato di mobilitare i vigili (la cui violenza ben conosciamo) per allontanare i lavoratori, poi ha sospeso la seduta per decine e decine di minuti.

Ma come dicono i lavoratori in Francia in lotta da mesi: "Chi semina miseria, raccogliera' collera!".

I lavoratori devono tornare subito al loro lavoro nell'impianto Pasquinelli. Nessun affidamento a ditte senza una precisa e formale "clausola sociale" che impegni chiunque deve gestire l'impianto ad occupare questi lavoratori.

SLAI COBAS per il sindacato di classe

Scritte ad Acciaierie e appalto verso il primo Maggio


Salutiamo con gioia la nuova casa occupata "Casa del popolo"!

I lavoratori, le lavoratrici dello Slai cobas, le compagne del mfpr, che lottano sempre, augurano che questo nuovo spazio serva a sviluppare una battaglia più vasta, continua, unitaria nella nostra citta'.

Casa Occupata Via Garibaldi
1 h

"La lotta paga!!! Qui stiamo, qui rimaniamo!

Le compagne e i compagni della casa occupata comunicano che la vertenza con il Comune di Taranto rispetto allo sgombero si è conclusa il 24 aprile con la consegna delle chiavi di un nuovo spazio. Il nuovo spazio si trova in Vico Pentite 15, nella Città Vecchia.
Per il mese di maggio resteremo ancora alle case in Via Garibaldi 210 dove potremo organizzarci per il trasferimento.

Il nuovo spazio ci è stato assegnato grazie alla lotta, che in maniera ostinata e compatta, conduciamo sul territorio da oltre 30 anni, partendo da quella che fu l'esperienza del Centro Sociale Autogestito Occupato “Città Vecchia” di Vico Carducci. È la vittoria di quel pezzo di città che non ha mai chinato il capo alle lusinghe del potere, ai ricatti, ai soprusi e alle ingiustizie, e che continua ancora a credere nella trasformazione radicale della società capitalista.

L’assegnazione del nuovo spazio non sarebbe stata possibile senza la solidarietà concreta ricevuta al momento dell'attacco con lo sgombero intimato. Per questo ringraziamo tutte e tutti quelle compagne e quei compagni nazionali, internazionali e soprattutto alla popolazione della Città Vecchia che ci ha sostenuto.

Un riconoscimento anche a chi, dentro le istituzioni come il consigliere Luca Contrario, ha avuto il coraggio di schierarsi e spendersi a difesa di uno spazio politico antagonista. Un coraggio che ha dato modo di difendere il nostro agire, nonostante le differenze abissali politiche che ci sono.

Ci teniamo a ribadire che la nostra battaglia contro la gentrificazione della città vecchia continuerà, perché siamo convinti che un processo di riqualificazione vada praticato dal basso, con la partecipazione diretta della popolazione, per una corretta vivibilità del quartiere e contro una prospettiva di un turismo di massa che possa renderla inabitabile per chi la vive, sia da un punto di vista sociale sia da un punto di vista economico.
Siamo stati sempre determinati a rifiutare qualsiasi soluzione diversa da quella che abbiamo ottenuto.
Questo per ribadire che non accetteremo mai diktat o limitazioni al nostro agire politico. Il quartiere Città Vecchia rimane il centro della nostra progettualità attraverso l’azione diretta delle persone che la vivono. Una partecipazione che riesca a svincolarsi da ogni forma di delega che ci porterà ad agire sul territorio in maniera più incisiva e più efficace di oggi.

Questa assegnazione è una vittoria politica, in quanto luogo sottratto agli interessi di pochi e consegnato ad una comunità che da anni prova ad autogovernarsi.

In ultimo, vogliamo ribadire con forza che il nuovo spazio è la “casa” di tutte e tutti dove le differenze devono convergere e devono rappresentare una ricchezza di crescita politica.

Nella giornata del 25 aprile 2023 abbiamo aperto le porte della Casa del Popolo " Città Vecchia"
Sì la Casa del Popolo perché questo è nella forma, nella sostanza e nella volontà, un luogo di aggregazione partecipazione, condivisione, solidarietà e mutuo soccorso.

Un tassello nella lotta di liberazione che tiene oppressa la nostra terra da oltre 50 anni.......la lotta continua.

Casa occupata via Garibaldi 210 Città Vecchia Taranto

 

mercoledì 26 aprile 2023

Il 25 Aprile Antifascista a Taranto - alcune voci dal corteo

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https://drive.google.com/file/d/1pldyX4KR09GnzuQYs_-3HeabEFdywvrS/view?usp=share_link

Nasce il podcast: FORMAZIONE MARXISTA PER OPERAI - fate girare

Lo trovi su Spotify a questo link:

oppure cercando su Spotify: FORMAZIONE MARXISTA PER OPERAI

Fai girare il messaggio e questo link a tutti quelli che possono essere interessati.
Clicca sul tasto [segui] su Spotify e sul tasto con il simbolo della campanella [🔔] se lo ascolti dal cellulare per non perdere le prossime puntate.
Buon ascolto!

"Oggi gli operai non hanno gli strumenti teorici per analizzare la societa' in cui vivono, la fabbrica in cui lavorano e questo impedisce loro di individuare obiettivi e forme organizzative per combattere i nemici di classe. L'arma fondamentale resta la ripresa aggiornata dello studio degli scritti di Marx. Questo podcast si prefigge con l'aiuto del professore G. A. Di Marco (gia' docente dell'Universita' Federico II di Napoli) di fornire attraverso una serie di lezioni una guida per questo studio. A cura di rossoperaio".

 

martedì 25 aprile 2023

Questa mattina corteo combattivo, partecipato, rappresentativo degli antifascisti, antimperialisti, anticapitalisti di Taranto, per la Resistenza, contro fascismo, razzismo, sessismo e guerra

Erano anni e anni che non si vedeva a Taranto, nel centro citta' un corteo il 25 aprile, accolto con sorpresa e sollievo da tante persone ai lati del percorso; un corteo con molti giovani, proletari, donne, antifascisti vecchi e nuovi, antirazzisti, che hanno gridato: Ora e sempre Resistenza! Meloni, La Russa giù le mani dalla Resistenza! E tanti altri slogan lungo tutto il percorso, accompagnati da canti e "Bella Ciao!" in tante lingue, insieme ad interventi di proletari comunisti, Fgc, Slai cobas sc, Casa occupata citta' Vekkia, comitato di quartiere, ecc. che dicevano chiaro quale battaglia da fare oggi contro il moderno fascismo, contro questo sistema barbaro del capitalismo che ci porta ad una nuova guerra, per la rivoluzione, per il potere in mano agli operai, per il socialismo, il comunismo.

Questo è antifascismo!

Il corteo ha onorato i nostri partigiani morti nella lotta contro il fascismo/nazismo, fermandosi davanti al cippo del Comandante partigiano Pandiani di Taranto. 

Tutt'altra cosa dal gruppetto della sinistra istituzionale, tra cui assessori, consiglieri comunali, trovato li' per una mera "celebrazione", che è ipocrisia quando ogni giorno operano per alimentare questo sistema che mette gli interessi dei lavoratori, lavoratrici, giovani all'ultimo posto. 

Il corteo, è quindi passato per il "famoso" (e altre volte vietato) ponte girevole, dove per oltre mezz'ora vi è stato un blocco delle macchine, mentre si facevano interventi di denuncia generale, molto seguiti e spesso applauditi dalle persone che stanziavano vicino al ponte.

Si è concluso a Citta' vecchia, con vari altri interventi, dove anche quest'anno è stata posta una corona vicino ad una targa che ricorda la resistenza e la demolizione del quartiere dalla dittatura fascista.

La migliore gioventù sconfisse il fascismo, hanno commentato i giovani compagni e compagne della Fgc, oggi una nuova generazione di comunisti rialza la bandiera della Resistenza e ridà forza alle stesse idee di pace e cambiamento che appartenevano ai partigiani. Anche a Taranto i giovani lavoratori e studenti rialzano la testa.

Questo corteo, che ha sorpreso anche lo Slai cobas sc che per primo ha lanciato la proposta, testimonia che anche nella nostra citta' c'è la volonta' di riprendere e continuare una lotta contro questo governo fascista, questo Stato borghese; e che c'è la possibilita' di un fronte unito delle varie anime dell'antifascismo, antimperialismo, anticapitalismo locale, di giovani studenti, con i proletari, le lavoratrici.

Una buona giornata e un incoraggiante futuro.







SUL PONTE 


 

Dall'Anpi di Taranto ai promotori del corteo del 25 aprile

Ringraziamo per "l'apprezzamento", ma riteniamo che oggi, col governo Meloni, più che mai occorra fare una scelta: o stare con le Istituzioni (per cui il 25 aprile è solo una celebrazione dovuta, smentita ogni giorno da fatti e parole in contrasto con l'antifascismo reale) o stare con i giovani, i proletari, le donne che vogliono un mondo nuovo, senza sfruttamento, oppressione, quello per cui si batterono i nostri partigiani.

"Buonasera, sono il vicepresidente ANPI provinciale di Taranto... pur non potendo partecipare alla Vs manifestazione, intendo rappresentarvi l'apprezzamento per lo Spirito Antifascista che in questo 25 Aprile, assume un rilievo non esiziale. La nostra guida indiscutibile è la nostra Costituzione Antifascista. Un abbraccio Resistente. Giuseppe Lazzaro"

Viva la Resistenza antifascista! Lottiamo oggi contro il moderno fascismo del governo Meloni

La caratteristica centrale di questo governo Meloni sono le concezioni, dichiarazioni e azioni da moderno fascismo. Se la Meloni deve ogni tanto” trattenersi” per il suo ruolo istituzionale nazionale e internazionale, i Ministri e La Russa presidente del Senato, vanno a ruota libera, e questo si sta vedendo proprio in occasione del 25 aprile, con l’attacco alla Resistenza, all’antifascismo, alla Costituzione. 

Ma l’humus nero si vede in ogni ambito. Dalla scuola, per cui il Ministro Valditara periodicamente esce con piani e idee da vecchio/moderno fascismo (concetto di patria, il merito, i giovani “arruolati”, con l’esercito che entra nelle aule; la circolare contro il comunismo, le iniziative di stravolgere la Resistenza antifascista); al Ministro degli Interni, Piantedosi, uomo di Salvini, con le sue norme liberticide e razziste sugli immigrati, che porteranno a moltiplicare i morti in mare, anche di tanti bambini, i mancati soccorsi di Cutro e i respingimenti in paesi in cui rischiano galere, torture e morte; contro le Ong, contro la “protezione speciale”, i decreti repressivi in particolare verso i giovani.

E via via è più evidente il marchio nazionalista/sovranista in ogni parola, provvedimento.

Intanto dilaga la campagna per fare figli e figli per il capitale e la patria,  a cui seguira’ ben presto l’attacco al diritto d’aborto; le donne vengono “pesate” per quanti figli fanno e solo a queste condizioni si propongono miseri provvedimenti (come ai tempi di Mussolini, del ‘premio per la natalita’’) tipo il taglio delle tasse, bonus, che non risolvono assolutamente il problema di lavoro, reddito, no discriminazioni verso le donne. 

Sulla giustizia, con il Ministro Nordio si mettono le mani sulla magistratura con l’intenzione di farla dipendere sempre più dal governo, a protezione di corrotti e corruttori. E fosse per loro, Alfredo Cospito sarebbe morto.

Il governo Meloni in questi mesi di governo ha mostrato da un lato la sua continuita’ con i governi precedenti, e in particolare col governo Draghi e dall’altro la sua specificita’.

Sulla guerra le armi inviate, l’aumento delle spese militari - fondi stanziati e sottratti alla sanita’, alla scuola, al lavoro, ai sostegni sociali, sono arrivati a cifre altissime; Draghi sicuramente aveva iniziato, ma il governo Meloni nella sua misera smania di mostrarsi fedele e più “realista del re” verso gli Usa/Nato e di non farsi mettere da parte dagli altri paesi in Europa, è andata avanti come un treno. Alle armi ci ha aggiunto il segno identitario nazionalista e fascista arrivando a proporre l’addestramento all’uso delle armi nelle scuole e La Russa il ripristino della leva obbligatoria.

Meloni e suoi ministri, in primis Crosetto, sono diventati dei viaggiatori/piazzisti indefessi, in una moderna logica colonialista, per scambiare armi, sostegno ai regimi, come la Libia, Tunisia, Etiopia, e le vite dei migrati con affari e profitti nel nord Africa, soprattutto per l’ENI.

In economia c’è stata continuità nello scaricamento della crisi economica, degli effetti della guerra imperialista in Ucraina e crisi energetica sui proletari e le masse popolari, con ulteriori attacchi sui salari, condizioni di lavoro, posti di lavoro e disoccupazione, niente fondi alla scuola, sanità, servizi sociali; continuita’ nel dare soldi, miliardi alle aziende, soprattutto alle grandi e medie, mentre queste continuano a mettere in cassintegrazione, a licenziare, a sfruttare al massimo la vita, i corpi degli operai e delle operaie, e i salari non bastano neanche per le necessita’ vitali, e aumentano i nuovi poveri. 

Ma questo governo è andato chiaramente oltre: riducendo al massimo la miseria del Reddito di cittadinanza, attaccando volgarmente i disoccupati, i poveri, e liberalizzando il peggioramento gli appalti e il peggioramento dei rapporti di lavoro voluto e fatto dai padroni. Ma soprattutto tutto questo viene fatto con una aperta propaganda squallida verso i poveri, in cui i ricchi sono brave persone e i poveri scansafatiche che non meritano niente; proprio la Meloni che ha distribuito poltrone a parenti e a personaggi, come la Montaruli, che spendono migliaia di soldi pubblici per vestiti, gioielli, ecc. 

Tutti questo pone la necessità di una battaglia generale, in cui però occorre maggiore comprensione, unita’, organizzazione delle forze da parte dei lavoratori, lavoratrici, delle realta’ antifasciste, antimperialiste. 

Oggi come si vede non ci sono in piazza i sindacati confederali a lottare contro chi vuole attaccare la Resistenza, i nostri padri partigiani che sono morti combattendo contro il fascismo e il nazismo, e ora contro un governo che getta i germi velenosi di un moderno fascismo. Anzi, la Cgil di Landini ha steso tappeti alla Meloni al suo congresso. Questa assenza testimonia che gli operai, tutti i lavoratori, lavoratrici non hanno un sindacato dalla loro parte, e tantomeno un partito che lotti contro un sistema capitalista che ci porta perfino agli orrori della guerra e del fascismo. 

Per questo gli operai, tutti i lavoratori lavoratrici, le donne,i giovani che lottano e hanno coscienza devono ricostruire un sindacato di classe, combattivo, devono costruire un fronte unitario di lotta, devono costruire un partito comunista  rivoluzionario di tipo nuovo. 

E oggi, celebrare la Resistenza, lottare contro il moderno fascismo deve significare questo impegno!

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA - massima partecipazione a tutte le manifestazioni


venerdì 21 aprile 2023

Formazione operaia: E' terminata la prima parte della FO su "guerra imperialista e proletari"

Prima di iniziare la seconda parte, invitiamo i proletari, le proletarie, compagni a leggere o rileggere le FO pubblicate dal 2 febbraio al 13 aprile.
Di seguito, pertanto, indichiamo i post


pc 2 febbraio: Riprende la Formazione operaia dal prossimo giovedi', su: "Guerra imperialista e proletari"

 https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/02/pc-2-febbraio-riprende-la-formazione.html

pc 9 febbraio: Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari"

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/02/pc-9-febbraio-formazione-operaia-su.html

pc 16 febbraio:

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/02/pc-16-febbraio-formazione-operaia-su.html

pc 23 febbraio: Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari". Contro la "difesa della patria" capitalista/imperialista

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/02/pc-23-febbraio-formazione-operaia-su.html

pc 9 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari" - Ucraina: si tratta di una guerra tra banditi

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/03/pc-9-marzo-formazione-operaia-su-guerra.html

pc 16 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari" - Contro l'opportunismo, nelle sue varie forme

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/03/pc-16-marzo-formazione-operaia-su.html

pc 23 marzo: Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari". L'azione dei comunisti nell'analisi concreta della situazione concreta

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/03/pc-23-marzo-formazione-operaia-su.html

pc 30 marzo - Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari": Fraternizzazione tra i soldati - importanza dell'organizzazione illegale - La sconfitta del proprio governo

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/03/pc-30-marzo-formazione-operaia-lenin-la.html

pc 13 aprile – Formazione operaia su "guerra imperialista e proletari": Su l'attitudine verso il pacifismo – Sul diritto delle nazioni all'autodecisione: l'inganno degli imperialisti, la posizione dei comunisti

https://proletaricomunisti.blogspot.com/2023/04/pc-13-aprile-formazione-operaia-su.html