martedì 31 maggio 2016

L'opposizione all'esproprio dei Riva di fatto smaschera anche lo Stato italiano, che ha permesso quelle emissioni mortali...

Ilva, Riva all’Ue: “Perizie del gip di Taranto inattendibili”
I legali di Riva Fire nel contestare verso la Direzione Generale della Concorrenza UE l'esproprio dell'Ilva, perchè non avrebbero “attendibilità scientifica” e “probatoria” assunte dal Gip di Taranto, “senza contraddittorio", perchè vi sarebbero dati sull’inquinamento “aggregati” mentre sull’area insistono oltre all’Ilva “il petrolchimico di Eni” e Cementir, scrive inoltre:
"...la perizia epidemiologica «formula stime di malattie e di decessi applicando un valore delle emissioni diverso da quello previsto dalla legge in vigore in Italia e pari a 40 micro-g/m3» usando il «valore obiettivo auspicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2006 pari a 20 micro-g/m3». Al 2016 – si legge nella memoria – «l’Italia – come la grande maggioranza dei Paesi europei –non ha recepito tale indicazione lasciando a 40 microgrammi per metro cubo la media annuale dei Pm10 in atmosfera».

La cordata di Renzi per l'ILVA va verso la fabbrica in affitto... e potrebbe perfino comprendere Marchionne

Se ne torna a parlare in quattro assemblee di presentazione del libro la tempesta perfetta dal 16 al 19 giugno a Torino, Brescia, Bergamo, Milano - info bastamortesullavoro@gmail.com


Renziani coraggiosi in rotta sull’Ilva

IL GOVERNO SCOMMETTE SULLA CORDATA ARVEDI-CDP-DEL VECCHIO PER STOPPARE GLI INDIANI. SUI VELENI NUOVA SENTENZA.

Leonardo Del Vecchio, Giovanni Arvedi e Claudio Costamagna: tutti a bordo per salvare l’Ilva dalle mire degli indiani della Mittal.
La cordata dei renziani coraggiosi prende forma e si appresta a definire l’offerta di locazione degli impianti dell’Ilva che alla fine di giugno sarà formalizzata alla gestione commissariale e al governo. L’ultimo a confermare la discesa in campo è stato Leonardo Del Vecchio tramite l’holding di famiglia Delfin: il fondatore della Luxottica dovrebbe mettere a disposizione 200 milioni di euro (spiccioli per chi vanta un patrimonio da 17 miliardi e vola su un Gulfstream G650 da 70 milioni) affiancandosi alla Cassa depositi e prestiti guidata da Claudio Costamagna e al gruppo Arvedi. La cordata potrebbe avvalersi del sostegno di Banca Intesa e di un partner estero (il gruppo turco Erdemir oppure alcuni acciaieri svizzeri vicini a Sergio Marchionne). L’obiettivo è sfidare il duo Arcelor Mittal-Marcegaglia non visto di buon occhio dall’esecutivo che teme che i franco-indiani puntino a rilevare l’Ilva solo per appropriarsi delle sue quote di mercato.
Ovviamente la politica potrà imporre le sue scelte fino ad un certo punto, ma non potrà non considerare anche i costi sociali che i piani industriali comporteranno, sia a Taranto sia a Genova, e dunque ecco perché il dossier Ilva viene seguito con molta attenzione dal premier Matteo Renzi che sarà a Taranto alla fine di giugno. Chi rileverà l’Ilva lo farà comunque con un impegno all’inizio della procedura limitato al fitto degli impianti perché tutta l’area a caldo di Taranto è sotto sequestro dall’estate del 2012, quando la magistratura arrestò proprietari (i Riva) e dirigenti dell’acciaieria più grande d’Europa, e da allora nessuno ha chiesto di rimuovere i sigilli, ben sapendo che per ottenere il dissequestro bisogna provare di aver eliminato le cause che portarono i tre periti del giudice Patrizia Todisco a definire altoforni e cokerie causa di malattie e morte per operai e cittadini. (Mimmo Mazza)

Gli operai Ilva denunciano la permanenza delle situazioni gravi di attacco alla salute in fabbrica - lo Slai cobas presenta un esposto in Procura


Slai Cobas per il sindacato di classe
Sede legale v. Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 – 3475301704 – cobasta@gmail.com

TA. 31.5.16
Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA – TARANTO
All'attenzione del PM Argentino

Lo Slai cobas per il sindacato di classe, nella persona di Calderazzi Margherita, raccogliendo varie segnalazioni di operai dell'Ilva, denuncia le seguenti violazioni alla sicurezza e alla salute degli operai, alcune delle quali continuano ad essere tuttora perpetrate.
Chiede che si avvii un accertamento in merito ad esse e che tali denunce entrino nel processo in corso sull'Ilva “Ambiente svenduto”.
I lavoratori che hanno segnalato sono disponibili a rendere testimonianze.

Nell'area Batterie: - vi sono perdite di gas e di altre sostanze (ammoniaca, benzoapirene). Quando i forni sfornano, i fumi provenienti dagli stessi non vengono convogliati nelle apposite cappe, perchè il 99% delle stesse non funzionano, si disperdono nell'ambiente lavorativo e quindi vengono respirati dagli operai, a cui vengono date semplici mascherine di carta, senza filtro.
I Tubi di sviluppo e gomiti risultano sempre intasati di catrame e graffite, per mancanza di manutenzione ordinaria. Pertanto il gas esce da tutte le parti, e in particolare dai coperchi del piano di carica.
In varie occasioni, la quantità di gas era talmente tanta che non ci si riusciva a vedere tra colleghi a distanza anche di 6 metri.
Il condizionatore della caricatrice e della guida Cok nel carro non funzionava e gli operai erano costretti a lavorare con le porte aperte per respirare.
Le bocchette per caricare i forni sono nella maggiorparte strette, perchè si è formata la graffite e si intasavano sempre le tramogge. Anche in questo caso usciva molto gas e si rimaneva molto tempo vicino al forno, respirando sempre gas, dato che serviva più tempo per caricarli.
Inoltre non funzionano gli automatismi della macchina caricatrice forni, e quindi il lavoro è fatto manuelmente

Nell'area Man/Ref – manutenzione refrattari - Le porte dei forni sono vecchie e esce sempre gas. Anche qui il gas esce dal piano di carica e dalle bocchette, sempre a causa dello stato dei tubi di sviluppo e gomiti, tappati.
La sala estrattori non riesce ad estrarre il gas.

Nel reparto Sea – servizio ecologico
I rifiuti si raccolgono con le mani. Vengono così riempiti sacchi anche di 30 Kg che vengono buttati nei camion dell'Iveco. Questo lavoro oltre che fatica provoca stress agli operai addetti. Nei rifiuti vi è anche l'amianto: Gli operai dovrebbero raccogliere solo plastica, ma di fatto raccolgono di tutto.
Viene denunciato, inoltre, che il responsabile del Servizio sanitario, che dovrebbe andare nei reparti a controllare, non lo fa.

Nel reparto Ossigeno - Qui il rischio è molto alto. Si lavora con materiale altamente esplosivo e infiammabile (azoto, idrogeno-ossigeno, argon).
Si segnala, inoltre, un'anomalia per l'antincendio. La centralina dell'antincendio non funziona, non parte in automatico, bisogna manovrarla manualmente.
Non viene fatta la manutenzione ai condizionatori, che contengono “lana di roccia”.

Si chiede di conoscere l’esito della presente denuncia.

Per SLAI COBAS per il sindacato di classe
(coord. prov.le Calderazzi Margherita)

Per comunicazioni:
Slai cobas via Rintone, 22 Taranto – T/F 0994792086 – 3475301704 – cobasta@libero.it

Bagnoli - Le bonifiche in tempo di capitalismo: cancellate solo le fabbriche e gli operai... Non permettiamo che all'Ilva avvenga questo!

napoli est 990
FattoTv
Le ultime analisi di Arpac mostrano la presenza di sostanze inquinanti nei terreni e i cittadini stanno aspettando lo screening sanitario per verificare l’incidenza di tumori. Ciò nonostante molte industrie continuano a operare trasportando gli idrocarburi dal porto agli impianti attraverso oleodotti fatiscenti  che corrono di fianco alle abitazioni. Intanto i lavori di espansione dello scalo marittimo proseguono senza sosta come previsto anche dal ‘Patto per la Campania’

FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE: CHIANG CHING - dal blog femminismorivoluzionario del MFPR

Dopo il lavoro, da gennaio ad aprile, su “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” di Engels, da questo mese di maggio, nel 50° anniversario della Grande rivoluzione culturale proletaria in Cina, cominciamo a pubblicare stralci di un opuscolo su Chiang Ching, la cui vita e grande lotta rivoluzionaria è dai più sconosciuta o mistificata, più altri materiali sulla Rivoluzione culturale proletaria.
Si tratta spesso di materiali per la maggiorparte introvabili o, volutamente, insabbiati. Essi ci fanno scoprire come le donne nella rivoluzione abbiano tentato e possano fare “l'assalto al cielo”.

Chiang Ching
la rivoluzione nella rivoluzione di una donna comunista
(tratto da A World To Win 1993)

Le classi dominanti hanno distorto il significato della vita e della morte di Chiang Ching e molti di lei conoscono solo le menzogne e le calunnie riportate dalla stampa borghese.
È ovvio che gli oppressori abbiano odiato Chiang Ching ma, proprio per questo, dovrebbe suscitare la curiosità degli oppressi, che hanno bisogno di sapere di più su una delle maggiori dirigenti rivoluzionarie del nostro tempo, che ci lascia un esempio e uno spirito di ribellione cui tutte noi, che speriamo in un mondo libero dallo sfruttamento e dall'oppressione, dovremmo guardare.

“....Chiang Ching, in quanto donna, dovette lottare contro il peso della tradizione maschilista ed
affrontare enormi ostacoli, in tutta la sua vita. Fu un vivo esempio di 'scatenare la furia delle donne
forza poderosa per la rivoluzione'...”

*****

Una ribelle contro la tradizione

Fin da quando, ragazzina, si strappò le bende dai piedi, Chiang Ching fu una ribelle. Crebbe in una Cina stretta tra gli artigli delle potenze imperialiste, in barbari giorni di miseria in cui, come diceva Mao,”gli alberi, come la gente , erano nudi, perchè la gente era occupata a mangiarseli “ , in condizioni di oppressione feudale nelle quali “le contadine speravano di rinascere sotto forma di cani, perchè così, almeno, sarebbero state meno miserabili”. Le zone già controllate dai tedeschi della provincia di Shantung, dove Li Ching (come allora si chiamava) nacque nel 1914, da una famiglia di artigiani poveri, durante la I Guerra Mondiale furono occupate dai giapponesi, come base per

Dall'assemblea della Pasquinelli, avviato lo stato di agitazione

Ieri durante l'assemblea avvenuta presso l'impianto Pasquinelli, i lavoratori hanno discusso della loro situazione lavorativa critica e poi della situazione molto più critica dal punto di vista ambientale e quindi per la salute degli stessi.
Questi lavoratori più volte si sono rivolti all'attuale amministrazione comunale, all'Amiu, cercando di ottenere un tavolo di incontro col Sindaco, con l'assessore Cosa, il pres. dell'Amiu, e perfino cercando di coinvolgere anche il Presidente della regione M. Emiliano perché da dichiarazioni fatte dallo stesso sembrava sensibile ed attento alla questione ambiente salute e raccolta differenziata. Ma purtroppo anche recentemente la voce dei lavoratori è rimasta inascoltata.
È bene ricordare che questi operai lavorano a tutt'oggi alla selezione dei rifiuti in presenza di ratti, siringhe, cateteri, amianto, animali morti di varie taglie e specie, insomma tutto fuorché la vera raccolta differenziata. E non sappiamo ancora che ricaduta può avere sulla salute dei lavoratori negli anni più in là l'esposizione da amianto a cui sono stati sottoposti in questi 4 anni. Tutto questo gli operai lo dicono da anni e lo dicono non solo a voce ma anche scrivendolo e documentandolo.

Ora, in più, il grosso problema a cui vanno incontro gli operai riguarda l'eventuale fermo/chiusura dell'impianto per lavori di ristrutturazione e ammodernamento, lavori che metterebbero di fatto 23 famiglie per la strada. I lavoratori dopo essere stati sfruttati, ammalati si vedrebbero da un giorno all'altro rimandati a casa!
Ebbene gli operai a questo trattamento non ci stanno! E ieri si è deciso di proclamare con effetto immediato lo stato d'agitazione, per cui vistosi ancora una volta rifiutati di essere ricevuti dagli organi competenti, nei prossimi giorni i lavoratori, stanchi edesasperati da tutta questa situazione, attueranno varie forme di lotta non escludendo niente, perché siamo in presenza di gente senza scrupoli e che gioca con la vita e la salute dei lavoratori.
 
RLS Francesco Balestra

Cantieri di cittadinanza, partiti molto male... una denuncia illuminante

I cantieri di cittadinanza sono partiti da un mese e già ci sono problemi.
Alcune lavoratrici dello Slai Cobas hanno denunciato ritardi scandalosi nel ricevere la retribuzione. Raccontiamo quello che è avvenuto nei giorni scorsi, perchè emblematico di una situazione assurda e inaccettabile.
La retribuzione doveva essere corrisposta l'11 del mese corrente, invece dopo un settimana ancora non si vedeva luce, le lavoratrici si recavano per avere spiegazioni dalla dott.ssa De Francesco, dirigente del Comune, che rimpallava le responsabilità alla banca che non aveva provveduto all'accredito, invece il direttore della banca spiegava che non aveva avuto mandato dalla tesoreria comunale e che non poteva farci niente. Le lavoratrici, quindi, ritornavano dalla De Francesco che ribadiva che il mandato era stato firmato. Cosicchè si ritornava in banca, e il direttore suggeriva di rivolgersi alla dott.ssa Quaranta della tesoreria comunale. Le lavoratrici al terzo giorno di peregrinazioni, da un ufficio all'altro,
più incazzate che mai venivano prese nuovamente in giro anche dalla Quaranta. Infine il 25 maggio una lavoratrice, presentandosi al Comune dalla dott.ssa Quaranta con l'avvocato, e minacciando denunce, riusciva finalmente ad ottenere che si inviasse il fax per il mandato alla banca.
E' vergognoso che solo dopo questa trafila la situazione si sia sbloccata, che sia necessario minacciare denunce, perchè le lavoratrici, in stato di estremo bisogno economico, possano avere la retribuzione, quando i soldi ci sono. 
 
Inoltre le lavoratrici sono costrette a svolgere il loro lavoro senza che siano forniti i dispositivi di sicurezza individuali che spettano loro (dalle mascherine, alle scarpe e guanti adeguati, ecc.), e, quindi, sono costrette a fare un lavoro "sporco" in condizioni igieniche pericolose per la loro salute, tenendo conto che i posti in cui sono mandate a pulire, sono in condizioni disastrosi, con erbacce alte, presenza di insetti vari, e in alcuni casi, vedi la scarpata del lungomare, di tanti topi.
Nonostante lo Slai Cobas avesse gia comunicato al sindaco e a chi di dovere le necessità delle lavoratrici, per tutelare la loro sicurezza e salute, a tutt'oggi a gran parte di loro il Comune non ha ancora provveduto a consegnare i Dpi.

domenica 29 maggio 2016

Siamo col Giud. Rosati! Commissari e direttori Ilva sono colpevoli! hanno continuato ad inquinare!

Procura e governo Renzi vogliono coprire le pesanti responsabilità degli ex e attuali commissari e direttori dell'Ilva.
Renzi in questo modo consente ai futuri padroni di non applicare neanche l'Aia, così continueranno ad inquinare e non bonificheranno nulla. 

LUNEDI' LO SLAI COBAS SC PRESENTERA' UN NUOVO ESPOSTO, CHE RACCOGLIENDO LE DENUNCE DI OPERAI DELL'ILVA, DIMOSTRA COME NULLA CAMBI IN TERMINI DI RISCHI ALLA SALUTE. 

*****
(Dalla stampa) - Il giudice delle indagini preliminari di Taranto, Martino Rosati, respinge la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, conferma la nuova indagine sull’Ilva per inquinamento e dispone per il 5 luglio la relativa camera di consiglio. Per getto pericoloso di cose, violazioni ambientali e gestione della discarica rifiuti “Mater Gratiae”, adesso sono indagati l’ex commissario Ilva, Enrico Bondi, uno degli attuali tre commissari, Piero Gnudi, l’ex direttore del siderurgico di Taranto, Antonio Lupoli, e l’attuale Ruggero Cola.
L’inchiesta del gip Rosati prende le mosse dai diversi esposti-denuncia, presentati alla

APRITE L'HOTSPOT! No ai rimpatri, No ai campi profughi!

(Dal corriere di Taranto) - Altri 706 migranti sono arrivati a Taranto. I profughi (519 uomini, 119 donne e 8 minori, tutti eritrei, nigeriani e somali), verranno identificati nell'hotspot allestito al Porto. 302 rimarranno a Taranto, gli altri 404 saranno trasferiti fuori la Puglia.
Per fronteggiare l'emergenza immigrazione "occorre un accordo rapido con la Libia e con i paesi africani da parte dell'Europa". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Lecce. "Ora in Libia c'è un governo - ha ribadito - e dunque serve un accordo serio per riuscire ad arginare le partenze". Ma per affrontare al meglio l'emergenza, ha proseguito il ministro, è necessario anche "organizzare i rimpatri" e creare "i campi profughi in Africa".


Bambini, donne, uomini devono poter sentire la solidarietà delle masse popolari di Taranto, degli antirazzisti, dei democratici, delle associazioni, sindacati di base che si battono per i diritti dei migranti, ecc..
Dopo traversate di orrore, dove sono state rinchiusi come topi, hanno visto morire le loro madri, i loro padri, o i loro figli, non devono essere rinchiusi nell'hotspot, obbligati a essere identificati e col rischio di essere respinti.

Come ha detto il papa: "I migranti non sono un pericolo. Sono in pericolo!"
Subito permesso di soggiorno umanitario a tutti i migranti! 
Libertà di circolazione.

NO alla politica del Governo, ribadita da Alfano a Lecce.
Gli "accordi" con la Libia significa di fatto impedire con la forza militare, col pattugliamento dell'esercito alla frontiera, la partenza di migranti dalla Libia e metterli in campi profughi che sono campi di concentramento!

NON RESTIAMO INDIFFERENTI! 
CHIEDIAMO TUTTI CHE SI APRINO I CANCELLI DELL'HOTSPOT A TARANTO!

Inondiamo di e mail la prefettura ma soprattutto organizziamo una andata collettiva all'hotspot!

SLAI COBAS per il sindacato di classe








Bitonto: Migranti trattati peggio dei cavalli - Raccolgono escrementi dei cavalli lungo il corteo

Gli organizzatori: "Nessun bitontino voleva farlo 
Un migrante, un cavallo. Un migrante, un cavallo. Nove in tutto (perchè il decimo non ha accettato).
Funziona così: i cavalli defecano e occorre subito pulire affinché le dame non si sporchino gli abiti. Ed ecco che a Bitonto, al corteo storico che rievoca la Battaglia di Bitonto del 1734, in occasione delle feste patronali della Madonna Immacolata, dietro a ciascun cavallo, circa una dozzina, a pulire gli escrementi è stato piazzato un migrante (alcuni anche in abiti d'epoca). Un ragazzo di colore con scopa e paletta e un cavallo: immagine terribile che ha fatto scattare subito l'indignazione, insieme con le foto che hanno cominciato a circolare su Facebook.

I ragazzi sono ospiti dell'istituto Maria Cristina di Savoia: richiedenti asilo... il vicepresidente, Emanuele Dimundo: "Eravamo in una situazione difficile. Non avevamo soldi per pagare l'impresa di pulizia e nessun bitontino voleva accettare questa mansione, dopo averlo fatto negli scorsi anni. E' stato così che siamo entrati in contatto con l'istituto Maria Cristina di Savoia, che ospita i ragazzi...
Nicole Sansonetti, presidentessa della cooperativa 'Costruiamo insieme' che gestisce il Cas, il Centro di accoglienza straordinaria ospitato dall'istituto Maria Cristina di Savoia, spiega che i ragazzi hanno invece ricevuto un compenso di 20 euro a testa. "Abbiamo accettato e convinto i ragazzi a partecipare perché crediamo moltissimo nell'integrazione, ma ci avevano parlato di ruoli come porta-lampari o accompagnatori di carrozze: non certo di pulitori di sterco...

 
Un immigrato racconta: "... sapevamo di dover reggere le lampare per le carrozze,poi il programma è cambiato quando siamo arrivati lì... Non eravamo molto contenti all'inizio. Certo avevamo aspettative diverse, ci hanno detto che dovevamo partecipare ad una festa, non di dover fare questo..."

PAGAMENTO TARI: oltre il danno la beffa.

Pubblichiamo questa nota inviataci. 
Questa amministrazione è davvero uno scandalo! 
Da un lato dice che fa la raccolta differenziata nei quartieri Lama, S.Vito, Talsano, e invece gli abitanti di questi quartieri si lamentano che viene fatta male.
Dall'altro, mantiene non riduce le tasse per i rifiuti, venendo meno ai suoi stessi regolamenti.
Lo Slai cobas invita gli abitanti di questi quartieri a non pagare queste cartelle e a pretendere l'applicazione della riduzione della Tari.
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Ti invio in allegato e riporto sotto una interrogazione consiliare rivolta al Sindaco di Taranto, anche nella sua funzione di assessore ai Tributi, in cui chiedo chiarimenti sulla mancata applicazione, in moltissimi casi (almeno quelli da me verificati), delle norme sulla riduzione delle tariffe TARI (Tassa Rifiuti) a seguito della effettuazione della raccolta differenziata da parte dei contribuenti.
In considerazione che tale richiesta mi è stata rivolta da moltissimi cittadini, a cui non ho saputo dare risposta esauriente, spero sinceramente che l'amministrazione chiarisca in tempi brevi tale quesito tributario.
Grazie per l'attenzione.
Dante Capriulo
       
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
SINDACO del COMUNE DI TARANTO

INTERROGAZIONE CONSILIARE CON RISPOSTA URGENTE
EX ART. 29 e ss. REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Presentata dal Consigliere Comunale Dante Capriulo

Oggetto:applicazione regolamento TARI su agevolazioni per la raccolta differenziata;

In questi giorni l’amministrazione sta inviando a casa dei contribuenti le cartelle di pagamento per la TARI (Tassa Rifiuti).
Da una prima verifica, su quelle che personalmente ho letto dietro richiesta di alcuni cittadini, ho potuto constatare la mancata applicazione delle “agevolazioni per la raccolta differenziata e l’avvio a riciclo dei rifiuti”, così come previsto dall’art. 12 del vigente Regolamento Comunale per la disciplina della tassa sui rifiuti - TARI (così come modificato con delibera n. 162 del 30/07/2015).
In particolare tale agevolazione non risulta applicata sia a chi effettua la raccolta differenziata stradale e sia a chi fa la raccolta differenziata porta a porta, specificatamente nella Circoscrizione di Talsano-Lama-S.Vito.
Vi chiedo chiarimenti in merito.
Taranto, 26 maggio 2016.

Dante Capriulo
consigliere comunale di Taranto

sabato 28 maggio 2016

LA UE PROMUOVE L'ILVA: TUTTO IN REGOLA...: della serie: un colpo al cerchio (procedura di Strasburgo), un colpo alla botte (si può "svendere")

Ilva, promozione dalla Ue “Vendita secondo le regole Chi comprerà l’azienda non deve temere sanzioni”
Spiragli di luce dalla Commissione Ue per la vendita dell’Ilva, nonostante le due procedure d’infrazione aperte per aiuti di Stato e per la questione ambientale. Secondo fonti di Bruxelles, infatti, ieri è ufficialmente arrivata a Roma una “comfort letter” di 5 pagine della Direzione generale Concorrenza della Commissione europea con la quale la Ue constata che le procedure di collocamento del gruppo sul mercato stanno procedendo in maniera corretta e nel pieno rispetto delle regole dell’Unione. Circostanza che conferma il buon lavoro svolto finora dall’Italia per assicurare, in linea col diritto Ue, la discontinuità economica tra la “vecchia” e la “nuova” Ilva. Formule che, sostengono le stesse fonti, aprono concretamente la strada all’assicurazione più importante e in grado di favorire la vendita dell’Ilva: la garanzia che ai futuri compratori del colosso dell’acciaio non verrà imputata alcuna sanzione.
Questa missiva segue una prima “comfort letter” della Concorrenza del 4 maggio scorso sugli aiuti destinati al risanamento ambientale e la decisione della Ue di inserire nella procedura d’infrazione per aiuti di Stato anche l’ultimo finanziamento da 300 milioni concessi da Palazzo Chigi all’Ilva per operazioni di tutela ambientale... Secondo le stesse fonti di Bruxelles, la chiave di volta della trattativa sarebbe stata duplice: da un lato i contatti continui e la stretta collaborazione con i servizi della Commissione, che hanno consentito di individuare pragmaticamente delle soluzioni in linea con il diritto europeo; dall’altro la scelta strategica di considerare le due procedure a carico dell’Ilva – quella sugli aiuti di Stato e quella ambientale – non distinte ma correlate: in base alle intenzioni del governo italiano, infatti, i finanziamenti pubblici dovranno essere utilizzati per riqualificare e rilanciare sul piano ambientale l’intera area.
In attesa di nuovi sviluppi, restano aperte le procedure d’infrazione. In quella per aiuti di Stato la Commissione ha messo sotto la lente i fondi di 1,2 miliardi dei Riva attualmente sotto sequestro e bloccati in conti svizzeri, i 156 milioni conferiti da Fintecna, i 400 milioni di euro previsti dal decreto Salva-Ilva e gli 800 milioni previsti dalla legge di Stabilità, cui si sono aggiunti recentemente i 300 milioni per bonifiche ambientali, garantiti dallo Stato lo scorso dicembre come prestito ponte per favorire la vendita dell’impianto (con l’impegno a farseli restituire dagli eventuali acquirenti). Dal 2013 inoltre l’Italia è sotto procedura per il mancato rispetto delle norme ambientali dell’Ilva di Taranto..."
Fabio Massimo Signoretti

L'operaio Ilva e l'ambientalista

Dall'intervento di un operaio Ilva alla presentazione del libro Ilva alla libreria Mondadori (in cui erano presenti anche esponenti di associazioni ambientaliste)

“...Ancora adesso all'Ilva c'è uno zoccolo duro di operai che comunque lotta. Il 30 marzo del 2012 (giorno della marcia organizzata da Riva e capi), in cui gli operai sono usciti fuori con il kit, c'è gente che è anche restata in fabbrica. Parliamo anche di questo! Quel 30 marzo c'è stato anche un lato positivo. C'è stato l'operaio che si è ribellato. Non veniva il sindacalista ma il caporeparto che diceva: esci fuori dall'impianto. E tu hai detto: per quale motivo devo uscire? E lì si rischia il posto di lavoro, si rischia il sostentamento, e se hai una famiglia ci pensi un paio di volte... Ma poi dici: caspita, c'è la dignità! In fabbrica c'era questa gente, e c'è ancora, non è che non c'è.



Io sto in Ilva da 26 anni ormai, ho visto tutta l'era Riva, sono entrato a “cavallo”. Molti operai anziani non erano poi questi grandi pensatori, persone che hanno fatto del bene. Molti figli di questi operai, entrati con Riva, sono stati educati dai loro padri, operai che c'erano prima, a “piegare la testa”. La cosa è quindi più complessa. Ma ancora oggi lì dentro ci sono operai che lottano, saremo pochi ma comunque lottiamo. Ed è più difficile lottare oggi. Prima era più facile, c'erano rapporti di forza migliori, c'era il sindacato, che oggi non c'è. Quindi oggi bisogna lottare contro i sindacati, contro l'azienda, contro il tuo capo... è una lotta più complicata, più difficile.



Quando sento l'ambientalista dire: “l'operaio Ilva è un assassino”, là l'ambientalista non fa il suo dovere. L'ambientalista se vuole cooperare con l'operaio, deve andare dall'operaio e spiegargli dove sbaglia, dire: guarda tu stai sbagliando, perchè quella è una sostanza...

Se tu invece accusi l'operaio dicendo “anche tu hai le mani sporche di sangue...”, a quel punto il mio lavoro, all'interno, di resistenza verso l'azienda cade... Perchè a quel punto l'altro che magari è più sindacalista, più aziendalista dice: guarda, sei ritenuto “assassino” come me, quindi, a che serve...? .

L'ambientalista deve essere anche costruttivo, deve spiegare le ragioni. Noi lo facciamo dall'interno, noi cerchiamo di tutelare la salute dall'interno. Ma non solo. Quando c'è uno slopping, noi siamo i primi, i primi a dire: ma chi sta lì a fare questa operazione?

Fuori, invece ci sono ambientalisti che dicono. “assassini”. Poi c'è il politico di turno che incrementa la dose... Invece, tu, ambientalista, vai dall'operaio, spiegagli la situazione, coopera con gli operai, magari non riuscirai a coinvolgere tutti, ma qualcuno, sì...”.

Per vedere il video completo vai su:
http://tarantocontro.blogspot.it/2016/05/video-completo-presentazione-del-libro.html

venerdì 27 maggio 2016

Governo e istituzioni plaudono al ritorno di Girone in Italia, dopo Latorre... NOI NO!

Tutte le Istituzioni - dal Governo Renzi che plaude soprattutto a sè stesso per l'impegno posto a far tornare in Italia i due marò, al parlamento, nessun partito escluso, da destra a "sinistra"; dai presidenti della Repubblica vecchi e nuovi, che hanno chiuso o aperto il loro mandato citando l'impegno dell'Italia per i due marò, alle Istituzioni locali, e regionali, anche Emiliano ha posto la questione dei marò nei primi punti - si sprecano in espressioni di "profonda" contentezza, di "saluti", ecc.

A parte la banale constatazione: che tutto l'impegno messo per il rientro di due marò, che hanno ucciso due pescatori (e non se ne sono neanche pentiti...), non viene messo certo per le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane, per non parlare della "verità e giustizia" per Giulio Regeni, ecc. ecc;
e che lo Stato italiano mentre "salva" i due marò, facendo di assassini/mercenari di scorta a un mercantile privato degli "eroi", sta a guardare indifferente i 333 soldati già morti e i 3600 ammalati di leucemia per essere stati mandati in guerra dal nostro paese

DICIAMO CHIARO CHE INVECE NOI NON SIAMO AFFATTO CONTENTI.

- Chi ancora, dopo quattro anni, non ha giustizia sono i due pescatori indiani uccisi e i loro familiari.

- I tappeti d'oro stesi per Latorre e Girone si trasformano in occasione per un'esaltazione dell'Italia, "forte", con sfoggio di toni imperialistici, militaristi, dalla ministra con l'elmetto in testa, Pinotti, ad Alfano. Renzi ha subito detto che "Girone sarà con noi il 2 giugno", per sottolineare il ruolo delle Forze armate come cuore della Repubblica; ed è scontato che userà questa "vittoria" del suo governo anche nella campagna referendaria sulle modifiche della Costituzione.
Ma anche il giornale dei padroni "Sole 24 ore" non può fare a meno di sottolineare che il ritorno in Italia di entrambi i Marò "è un piccolo successo per il paese nel suo insieme...", che quindi tutti si devono unire in nome dell'"interesse nazionale di un paese democratico..."

- In questa apologia vi sarà la corsa dei partiti, soprattutto di destra, a farli candidati in una delle prossime elezioni. E quindi ce li ritroveremo a fare propaganda italica, di fatto fascista, tenuto conto anche del passato (Latorre si presentò nelle liste del fascista Cito nel 2007 e nel 2010).

- Da questa "vittoria dell'azione dell'Italia", ne viene un rafforzamento del legame Renzi/Governo Modi. E lo Stato indiano del fascista Modi, che fonda il suo potere sui massacri degli adivasi, su un esercito che fa delle violenze, delle torture, degli stupri verso le donne la sua "etica", sull'uccisione di centinaia di combattenti maoisti, sulla feroce repressione verso studenti, democratici, intellettuali, verrà sempre più considerato "la più grande democrazia del mondo", con cui stringere rapporti politici ed economici ancora più forti.

PERCHE', QUINDI, I LAVORATORI, LE MASSE POPOLARI, I DEMOCRATICI, DOVREBBERO PLAUDIRE AD UN'OPERAZIONE CHE HA UN CHIARO SEGNO IMPERIALISTA, RAZZISTA E FASCISTA?

Al circolo proletari comunisti, lavoratrici e lavoratori studiano l'Imperialismo di Lenin

Questa sera alle ore 18 parliamo del nuovo ciclo della Formazione Operaia: "I Giovedì rossi", sullo studio dell'importante testo di Lenin: "Imperialismo fase suprema del capitalismo".

La ragione di questa Formazione Operaia sta negli avvenimenti che stiamo vivendo a livello
internazionale e nazionale: i passi di guerra sempre più gravi e ravvicinati da parte dei paesi
imperialisti, la contesa interimperialista sulle aree strategiche del mondo, ed in particolare in Medio
Oriente, l'uso della questione migranti per rafforzare le politiche reazionarie, fasciste e razziste
contro i popoli e i proletari, ecc.

L'analisi del perchè, degli eventi che stanno avvenendo sotto i nostri occhi, le risposte a tutto
questo sono principalmente anche oggi quelle spiegate e date da Lenin.

Nell'area Pasquinelli l'acqua è cancerogena. Ma qui operano tanti lavoratori!


giovedì 26 maggio 2016

Sempre più incerto il futuro degli operai della Pasquinelli/raccolta differenziata - LUNEDI' ASSEMBLEA SULL'IMPIANTO

Lunedì 30 maggio ASSEMBLEA dei lavoratori Slai cobas per il sindacato di classe sul posto di lavoro
per avviare iniziative di lotta 
a difesa del posto di lavoro e del salario.

L'Amiu e Comune vogliono approfittare dei prossimi lavori di automatizzazione dell'impianto, per far fuori i lavoratori?

Intanto nè Amiu, nè Comune hanno detto nulla e meno che mai intendono fare nulla dopo che è venuto alla luce la gravità dell'inquinamento alla Pasquinelli, accertato dall'Arpa

PRIMA AMIU E COMUNE ATTACCANO LA SALUTE DEI LAVORATORI E POI METTONO A RISCHIO ANCHE IL LAVORO?

NON LO PERMETTEREMO!

SONO INVITATI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE.

Slai cobas Lavoratori Pasquinelli

GIOVEDI' ROSSI - LA SPARTIZIONE DEL MONDO TRA I COMPLESSI CAPITALISTICI

Riprendiamo il lavoro sul libro di Lenin "L'imperialismo fase suprema del capitalismo", trattando il V capitolo "Sulla spartizione del mondo tra i complessi capitalistici", che ci porta in pieno nella situazione che stiamo vivendo ai nostri giorni e ci fornisce un importante strumento per comprendere le posizioni giuste e le posizioni sbagliate.


Scrive Lenin:“Le associazioni monopolistiche dei capitalisti - cartelli, sindacati, trust - anzitutto spartiscono tra loro il mercato interno e si impadroniscono della produzione del paese. Ma in regime capitalista il mercato interno è inevitabilmente connesso col mercato esterno. Da lungo tempo il capitalismo ha creato il mercato mondiale. E a misura che cresceva l'esportazione di capitali, si allargavano le relazioni estere e coloniali e le “sfere di influenza” delle grandi associazioni monopolistiche, “naturalmente” si procedeva sempre più verso accordi internazionali tra di esse e verso la creazione di cartelli mondiali.
Questo è un nuovo gradino della concentrazione mondiale del capitale e della produzione, un gradino molto più elevato del precedente”.

Lenin nella sua straordinaria opera 'L'imperialismo' già qui definisce lo stato del mondo che a cent'anni di distanza è ancora lì, a dimostrarci la differenza tra scienza e visioni superficiali, tra marxismo e ciarlataneria.
Quello che serve oggi ai proletari è innanzitutto la chiarezza semplice del mondo in cui vivono, chiarezza su chi sono i nemici, chiarezza del perchè gli operai di tutto il mondo, i popoli e le classi oppresse dall'imperialismo devono unirsi, e che solo da questa unità internazionale può scaturire la forza materiale per combattere questo sistema.

Lenin nella sua opera non si limita ad enunciare il processo ma lo analizza attraverso i dati a sua

Grottaglie, provincia di Seattle - I droni fanno volare alto Grottaglie - PressReader - Ci sta bene?


[ IL CASO] NELLO STABILIMENTO PUGLIESE ....... Negli stabilimenti di Grottaglie (Taranto), Foggia e Pomigliano d’Arco (Napoli) viene prodotto circa il 15% della struttura dell’aereo in seguito all’accordo con l’Italiana Finmeccanica Aerostrutture (ex Alenia Aermacchi). In Italia vengono realizzati gli stabilizzatori orizzontali e la sezione centrale della fusoliera, con impianti e con processi produttivi di nuova concezione. Per il piano di coda, che viene prodotto in materiali compositi in un pezzo unico, viene adottata una specifica soluzione industriale di cui Finmeccanica Aerostrutture detiene il brevetto. «Lo scorso anno - dice Antonio De Palmas, capo di Boeing Italia - abbiamo festeggiato i 65 anni dalla consegna del primo aereo in Italia. Nel corso di questa lunga relazione, la Boeing ha tratto grandi benefici dall’industria aerospaziale italiana, e vi ha contribuito alimentandola con continui scambi di conoscenza e valore. Oggi la partnership vive un momento particolarmente felice per l’apporto fondamentale di Finmeccanica al programma più innovativo realizzato dalla
Boeing». Lo stabilimento di Grottaglie, una delle più importanti realtà industriali del Mezzogiorno, utilizza un processo produttivo in gran parte automatizzato. «Al di là delle critiche rispetto all‘ingresso sul mercato italiano delle multinazionali - dice De Palmas - partnership come questa, in settori di respiro globale e ad alto contenuto innovativo, non soltanto confermano l’eccellenza italiana nei campi manifatturieri e dell’innovazione, ma aiutano l’industria Italiana a crescere, fare sistema, e mantenere alto il livello di competitività». La Boeing apporta naturalmene anche significativi benefici in termini sia di posti di lavoro diretti, oltre 200 ad oggi, che di investimenti. In termini di impatto indiretto, l’impiego di fornitori italiani ha generato un considerevole numero di posti di lavoro attraverso tutta la catena, di prima fascia e non. Negli ultimi cinque anni la Boeing ha investito in Italia 4,6 miliardi di dollari. Numeri, questi, che come conferma uno studio dell’Oxford Economics, vedranno una continua crescita, vista la presenza oramai radicata dell’azienda nel paese, e il portafoglio ordini del modello 787 che, entrato in servizio nel 2011, ha ancora una lunga vita davanti. Gli sviluppi tecnologici applicati hanno portato una sensibile riduzione del consumo di carburante, che ha proiettato il 787 alle prime posizioni nel campo dell’aeronautica commerciale dal punto di vista della funzionalità e dell’efficienza. Una riduzione dei consumi che ha perso un po’ di appeal in questa fase, probabilmente non breve, di bassi prezzi del petrolio. Antonio de Palmas, capo di Boeing Italia; sopra lo stabilimento Alenia di Grottaglie con il montaggio di parti degli aerei Boeing

(23 maggio 2016)

I droni fanno volare alto Grottaglie - PressReader

www.pressreader.com/italy/corriere-del-mezzogiorno-puglia/.../281788513297142
2 giorni fa - I droni fanno volare alto Grottaglie. Passioni. Gino Martina. Per i più scettici rimane un investimento controproducente per il territorio. 

Cgil regionale Puglia - cambio di segreteria... ma i problemi sono altri a cui la CGIL dovrebbe rispondere

1- La Finanza indaga sui Caf della Cgil

Un esposto su «Bari Servizi e Lavoro» srl fa scattare gli accertamenti in meritoa contratti e precariato. La società conta 32 dipendenti ed è del sindacato

2 - Non mancano poi dubbi investimenti e soldi che spariscono: “A Bari sono stati spesi 4 milioni di euro per una nuova sede”, mentre dalle casse dello Spi (Sindacato Pensionati Italiani) “sono spariti più di un milione di euro"




Dai rimborsi statali ai contratti di lavoro, dalla contabilità alla gestione del personale e agli ammortizzatori sociali: l’attività della «Bari Servizi e Lavoro srl», società controllata al 100% dalla Cgil e specializzata nell’assistenza fiscale (il 73% delle quote è di proprietà

Vertenza Taranto Isolaverde: dai lavoratori: non li votate! Anche lo Slai cobas dice: "Niente lavoro niente voto!



mercoledì 25 maggio 2016

Ora la Fiom - ma quella di Genova - si "preoccupa" dei tagli all'occupazione nella svendita dell'Ilva... Alla buon ora... Ma la Fiom di Taranto?

GENOVA – “Siamo in attesa di conoscere i nomi degli acquirenti ma circolano voci che non piacciono su possibili tagli all’occupazione al di là di quella che sarà la realtà che andrà ad occuparsi del gruppo. Speriamo che non accada nulla di tutto di questo, l’accordo di programma non si tocca altrimenti ci muoveremo di conseguenza”. Bruno Manganaro, segretario genovese della Fiom Cgil, appare preoccupato per quanto trapela sui piani industriali dei potenziali acquirenti del gruppo Ilva. E’ quanto si legge sul sito ligure Primocanale.it. Il sindacalista, poi, va all’attacco: “La nostra posizione è chiara, siamo pronti a scendere di nuovo in piazza e se dovesse accadere speriamo di avere tutti i lavoratori genovesi al nostro fianco”

Del Vecchio per sostenere il piano Renzi e con i soldi, nostri, messi a disposizione da Renzi - Cassa depositi e prestiti, si lancia nell'affare Ilva - con il sostegno dei sindacati confederali, Fiom compresa - per gli operai la newco: ristrutturazione e tagli - per le masse popolari sul fronte salute niente di niente


Dunque, il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio ha sciolto le riserve scegliendo di scendere anch’egli in campo nella complessa vicenda dell’Ilva. Tra la mezzanotte di ieri e la giornata di oggi, secondo indiscrezioni, la Delfin, l’holding di famiglia, ha presentato ai Commissari straordinari dell’Ilva la volontà di partecipare come partner finanziario attraverso Cassa Depositi e Prestiti. La decisione è giunta ad oltre un mese dalle prime indiscrezioni sui diversi investitori in particolare

martedì 24 maggio 2016

Hotspot-migranti: Lo squallido razzismo della deputata Labriola di Taranto va denunciato, come anche i giornali che danno spazio a una che conta zero...

Questa miracolata deputata tarantina, Vincenza Labriola, una emerita sconosciuta, eletta nel M5S e poi, per conservarsi la poltrona, passata nel gruppo misto, ha rilasciato squallide dichiarazioni al Quotidiano.
Ne riportiamo una parte, non per darle spazio, ma per dire che questa razzista non può e non deve parlare a nome della gente di Taranto.

"Se come previsto dal Viminale tutti gli immigrati che sbarcheranno sulle coste pugliesi dovranno passare per l'hotspot di Taranto, significa che già nei prossimi giorni aumenterà vertiginosamente il numero di chi, tra coloro che non otterranno il permesso d'asilo e riceveranno invece il foglio di via, si troverà libero di muoversi senza controllo alcuno sul territorio tarantino,in attesa di un espatrio che con grande probabilità non avverrà. Una situazione che dovrebbe mettere in allarme le istituzioni cittadine, questura e prefettura in primis... E' doveroso che il ministero dell'Interno si adoperi con maggiore determinazione nel rendere esecutivi i rimpatri dei clandestini... quando arriveranno i 50 militari promessi dal ministro Alfano?...
...centinaia di clandestini, o forse presto migliaia, a spasso per le vie del centro, delle periferie, o nelle campagne, non sono di certo sinonimo di sicurezza".

Massafra, segr. generale della Cgil di Taranto, miglior alleato del governo Renzi sull'Ilva

Come se 9 decreti non fossero bastati per vedere da che parte sta lo Stato, come se ci fossero ancora dubbi sul fatto che lo Stato, e i suoi governi pensano solo a difendere gli interessi dei padroni dell'acciaio e dell'Italia sui mercati internazionali, e non certo a tutelare lavoratori e cittadini di Taranto,
Massafra segretario generale della Cgil se ne esce dichiarando sulla GdM: "E' lo Stato per noi a dover continuare a dare garanzie non i privati..."
UNA GARANZIA!? Certo che stiamo messi proprio male...!

Ma Massafra non si smentisce neanche nel giudizio rispetto ai Commissari dell'Ilva, messi lì dal governo. In riferimento allo slittamento al 23 giugno delle presentazioni delle offerte, invece di vedere questo ulteriore rinvio in senso negativo (come in effetti è), in una situazione in cui la situazione di lavoro, di sicurezza, di salute degrada sempre di più e anche la ordinaria bonifica viene rinviata, in attesa della svendita, Massafra dichiara: "Vuol dire che anche i Commissari e il Governo prendono tempo rispetto ad una questione delicata...".

Così come la Cgil entra in pieno nella logica capitalista della difesa dell'Italia, rispetto alla concorrenza europea e mondiale: "(noi) continuiamo, nonostante il taglio produttivo (da 10 milioni a 5 milioni di tonnellate), ad essere leader indiscussi e quindi "scomodi" competitor di Francia, Spagna, Regno Unito e Germania... ma anche della concorrenza, senza regole, dei mercati esteri di Cina e India... L'Ilva di Taranto in tutto questo, dunque, non gioca solo una partita di mera sopravvivenza o di difesa dei posti di lavoro o della salute dei tarantini...".
Una posizione che di fatto si unisce al coro dei padroni italiani dell'acciaio, della Federacciai e del governo. I quali per mantenersi in buona posizione sul mercato mondiale - e quindi per difendere i profitti - non hanno esitato e non esiteranno a guardare solo ai loro interessi economici e di competizione e a questi sacrificheranno ancora di più costo del lavoro, il costo della sicurezza, l'ambiente, ecc.
Una posizione, inoltre, che oggettivamente accompagna una logica perversa di concorrenza anche tra lavoratori italiani e lavoratori francesi, cinesi, ecc., con lavoratori italiani che dovrebbero essere di fatto legati ai propri padroni, contro altri lavoratori, e che devono farsi, in maniera suicida, portavoce di interessi aziendalisti, a cui vengono per forza subordinati i propri interessi di lavoro, salute, diritti

E anche sulla questione salute, Massafra/Cgil non si smentisce: "...dal momento in cui sono intervenute le prescrizioni Aia, importanti passi in avanti per la tutela della salute se ne sono fatti... è un dato oggettivamente riscontrabile che quegli interventi di ambientalizzazione, in particolare nell'area a caldo... hanno contribuito a diminuire le emissioni inquinanti...".
Massafra, quindi, come l'On. Pelillo (PD), che ha dichiarato: "Abbiamo un nuovo presente sotto gli occhi, la grande industria non inquina più, perché la produzione è calata rispetto alla gestione Riva”.

Ignobile! Si tratta di affermazioni di palese falsità, che ogni operaio, ogni abitante dei Tamburi smentisce! Ma la Cgil pur di accreditarsi evidentemente ai Tavoli che contano, dei commissari, del governo, arriva a stravolgere la realtà!

Cementir - Ogni tanto il sindacato maggioritario e filopadronale in questa fabbrica si sveglia e chiede confronti... cosa che fa da una vita senza alcun risultato per i lavoratori - un classico sindacato che accompagna il morto


Cementir, la Fillea Cgil: “Il futuro un’incognita. L’azienda torni al confronto

Preoccupazioni alimentate – si legge nella nota a firma della segreteria provinciale di Francesco Bardinella – non solo dal perdurare della crisi che ha investito il settore del cemento e che ha portato ad una riduzione delle attività produttive, ma anche dalla oramai conclamata assenza di relazioni sindacali. Sono mesi che le RSU ed i lavoratori chiedono, invano, specifici incontri alla Direzione aziendale su temi importanti quali: la gestione e la verifica della applicazione dei Contratti di solidarietà; la carenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti; la presentazione del Programma degli Investimenti per il sito di Taranto, che la Società si era impegnata a presentare nel corso di un incontro tenuto in data 11.12.2015 presso la sede locale di Confindustria e di cui ancora non c’è traccia“.

La direzione Cementir – prosegue la nota – non può sottrarsi dal confronto con i lavoratori e le Organizzazioni sindacali, i quali fino ad oggi hanno affrontato con grande senso di responsabilità una fase difficile che, purtroppo, non vede ancora segnali di miglioramento. La Fillea Cgil di Taranto ribadisce, pertanto, la richiesta di una celere convocazione ed auspica che, alla recente richiesta di proroga della concessione demaniale marittima inviata alla Autorità Portuale di Taranto, propedeutica al mantenimento dell’insediamento produttivo, faccia seguito la presentazione di un Piano industriale che abbia l’obiettivo di un concreto rilancio dello Stabilimento e la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali”.