Per Tap, che costruirà e gestirà il gasdotto con approdo a San Foca, nel Salento, l'inizio dei lavori è previsto formalmente per il 13 maggio, nei tempi previsti dall'autorizzazione unica ministeriale. I primi interventi riguarderanno le bonifiche belliche e i sondaggi archeologici: sufficienti per sancire l'avvio del cantiere.
Il nodo. «Non c'è nessun atto che oggi impedisce i lavori. Ci sono solo delle prescrizioni che noi accettiamo di buon grado», ha detto Elia, manager del Consorzio Tap. Il quale ha ricordato le due autorizzazioni fondamentali ottenute: il Decreto di compatibilità ambientale del Ministero dell'Ambiente (11 settembre 2014) e il Decreto di Autorizzazione Unica del Ministero dello Sviluppo economico (20 maggio 2015). Inoltre ha sottolineato che per i terreni che verranno utilizzati in nessun caso sono stati effettuati espropri, nell'89% dei casi sono stati utilizzati accordo bonari con i proprietari e nell'11% si è trattato di «occupazione temporanea e asservimento coattivo che faremo diventare accordi bonari».
All'annuncio dell'avvio dei lavori, all'esterno dell'hotel che ha ospitato la conferenza stampa, c'era un imponente dispositivo di sicurezza delle forze dell'ordine per contrastare, hanno spiegato gli stessi agenti, «eventuali manifestazioni di protesta». L'opera, infatti, è osteggiata in Puglia dalle comunità e dalle istituzioni locali di Melendugno, dove il gasdotto approderà. Mentre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, chiede che l'approdo sia spostato a Brindisi. Una ipotesi che Elia non ritiene praticabile... Del resto, ha sottolineato, il presidente «Emiliano il gasdotto lo vuole». Il riferimento è all'idea del governatore pugliese di utilizzare il gas che arriverà, dieci miliardi di metri cubi l'anno estendibili a 20 negli anni successivi, per la «decarbonizzazione» degli insediamenti industriali inquinanti pugliesi, tra cui l'Ilva di Taranto. Per quanto riguarda lo spostamento degli ulivi e il successivo reimpianto negli otto chilometri del gasdotto a terra, Elia ha spiegato che «è tutto rimandato in autunno». Mentre sugli investimenti che il gasdotto alimenterà in «Italia», Elia ha parlato di «400 milioni di euro».
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