Nell'approccio alla questione e al futuro dell'Ilva, come si può leggere, non sono granchè le differenze nella sostanza - l'unità, come si dice, è trasversale, va dal Presidente della Federacciai ai sindacati confederali, a Renzi... In particolare sul fatto che si debba mantenere il ciclo integrale dell'Ilva - No a forni elettrici, e sulla presenza della Cassa Depositi e prestiti, ecc.
E mentre si sprecano parole e soluzioni per l'Ilva, invece per la difesa degli operai, in termini di lavoro, salari, salute e sicurezza, e per la risoluzione dei problemi di inquinamento della città, vi sono solo "auspici", e anche questi, a onor del vero, non li fanno solo i sindacati confederali ma anche governo, partiti - tanto ad auspicare non si perde nulla...
Gli operai e le masse popolari di Taranto non hanno da "schierarsi". Ogni "soluzione", ogni "cordata" (ArcelorMittal-Marcegaglia-Cdp o Erdemir-Arvedi + contributo finanziario di Del Vecchio/Luxotica e Cdp), è peggiore dell'altra.
Nè vi sono belle "soluzioni" a tavolino che possano mettere la coscienza a posto di chi le dice - tutti potremmo tirarle fuori, ma il problema è CHI LE PUO' IMPORRE!
Gli operai dell'Ilva negli anni passati hanno prodotto fior di piattaforme che ponevano delle soluzioni concrete (che sarebbero valide ancora oggi) ai problemi anche della sicurezza, della salute, dell'ambiente. Hanno su queste piattaforme unito medici, tecnici, ecc. MA L'HANNO FATTO IN CORSO DI LOTTA, VERE LOTTE!
Oggi senza la lotta vera, nella forma di una rivolta in fabbrica e in città, non c'è soluzione.
Nello stesso tempo, nella lotta gli operai e le masse popolari comprendono sulla loro stessa pelle, che la migliore delle piattaforme può al massimo "limitare i danni", e realizzare migliori rapporti di forza verso le controparti che ci servono per lottare per una "soluzione definitiva". Perchè il DANNO VERO E' IL CAPITALE E IL SUO SISTEMA (governo, istituzioni, partiti e sindacati borghesi...), che non si può risolvere se non rovesciandolo.
QUESTO VA DETTO E PER QUESTO OCCORRE RIMBOCCARSI LE MANICHE, ALTRIMENTI SI PRENDONO IN GIRO GLI OPERAI DELL'ILVA E LE MASSE POPOLARI DI TARANTO.
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Renzi: Dubbi su ArcelorMittal, troppo grosso, metterebbe in crisi il mantenimento del carattere "nazionale" dell'Ilva; meglio Erdemir; o - si vocifera - meglio ancora una super cordata che mette tutti insieme per una super Ilva con Cdp garante per tutti...Gozzi, Presidente della Federacciai: "Per far ripartire l'Ilva di Taranto occorre 1 miliardo e 250milioni, con la centro la ripartenza dell'Afo5 e alcuni interventi di manutenzione degli impianti". NO al preridotto, forni elettrici perchè è non permetterebbe di produrre una gamma altissima e rinunciare al ciclo integrale ci porrebbe in una posizione di debolezza; il vantaggio competitivo è legato all'Afo5". Poi per quanto riguarda il risanamento dichiara: E' lo Stato che deve metterci i soldi "Se lo Stato non interviene sull'Aia è difficilissimo che i privati si carichino dei problemi del passato".
Uilm: Si al ciclo integrale: "l'acciaio prodotto con forni elettrici e preridotto serve solo una nicchia e non ha le qualità fisico-chimiche dell'acciaio prodotto con ciclo integrale usato in Italia solo a Taranto. Non solo, l'acciaio da ciclo integrale non soffre il problema di sovraccapacità. Se Taranto producesse oggi i suoi 8milioni di tonnellate di acciaio, nonostante al crisi, avrebbe la fila di clienti...". No ad ArcelorMittal perchè potrebbe avere interesse solo ad acquisire le quote produttive dell'Ilva per spostarle su altri siti. Richiesta di impegno a realizzare processo di ambientalizzazione, salvaguardia occupazionale. Si alla presenza di Cdp.
Cgil: Auspichiamo la partecipazione finanziaria di Cdp, che abbia come finalità la salvaguardia produttiva e occupazionale e che questi criteri rimangano centrali nella scelta de progetto da supportare. NO ad ArcelorMittal che potrebbe essere interessato esclusivamente ad acquisire le quote di mercato, in passato ha manifestato interesse per i soli laminatoi, e ha una situazione debitoria molto accentuata. Si ad un processo integrato. C'è potenzialità di raddoppio dell'attuale produzione.
Cisl: una qualsiasi cordata che abbia come suggello di garanzia la Cdp; auspica che la vendita non sia a spezzatino e che vengano garantiti i livelli occupazionali sia all'interno che all'indotto e nell'appalto e l'ambientalizzazione
Pd Ludovico Vico: integrità del gruppo e poi... pone solo domande
Sel: NO ad ArcelorMittal "che aveva già dichiarato troppo onerosa l'Aia"
Italia dei Valori: NO ad ArcelorMittal, potrebbe ridurre e poi chiudere l'Ilva. Piano industriale da 8 milioni di tonnellate annue di produzione
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