Il concertone è stato un successo, decine e decine di migliaia di persone e tanti giovani, data la musica, hanno affollato per tutto il lungo pomeriggio la zona. Così come è importante e positivo che interventi abbiano ricordato Giulio Regeni, Vittorio Arrigoni, Androvandi e altri.
Su Lampedusa si sono ascoltate parole giuste da parte del Sindaco Nicolini, ma sarebbe da approfondire cosa realmente avviene a Lampedusa e quale sia l'opinione del movimento reale che lotta sulla questione migranti a Lampedusa.
E' importante che cantanti e gruppi importanti abbiano suonato e cantato con grande partecipazione emotiva sulla questione Taranto e inquinamento, morti e malati.
Il concerto di Taranto ha conquistato un posto nella realtà italiana critica e alternativa al Concerto di Roma, che al di là di musica e musicanti, spesso progressisti presenti quest'anno, risulta un evento paludato a sostegno non dei lavoratori precari e disoccupati e delle loro lotte, ma di sindacati come cgil-cisl-ui che sono complici di Stato e governi dei padroni.
Auspichiamo però che nel prossimo anno il palco ospiti per davvero, e non per sentito dire, operai e lavoratori, precari e disoccupati, donne proletarie, pescatori, parte degli ambientalisti che lottano per davvero in questa città, ma che vengono ignorati e cancellati, con la favola che siano soli i "liberi e pensanti" che difendono i diritti di lavoratori e cittadini. Una cosa del tutto falsa nella vita quotidiana di questa città e che si può spacciare così solo verso chi cala nella nostra città per fare del giornalismo facile facile e chi è alla ricerca di spazi per una notorietà gratuita e ne conosce ben poco la vita e la lotta quotidiana.
Su questo, comunque, c'è tempo e modo oltre il 1° maggio per parlare, discutere, litigare con i 'liberi e pensanti' e con tutti i soggetti sociali e organizzati e non, interessati.
Ma certo noi non possiamo non entrare subito nel merito dell'intervento politico fatto al
al concertone del 1° Maggio a nome del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e pensanti da Michele Riondino.
Non ci soffermiamo qui sulle tante cose condivisibili di denuncia di governo e istituzioni, sindacati confederali sulla questione Ilva, dove si dimostrano costantemente da una parte sola con i padroni a tutela delle ragioni della produzione per il profitto, contro i lavoratori e le masse popolari che vogliono lavoro e salute. Sono cose che noi ed altri denunciamo in fabbrica e in città quotidianamente, cercando con difficoltà di non limitarci alla denuncia e ai comizi, ma organizzazando la lotta di proletari e masse popolari in città ma anche in tribunale, dove il 17 maggio torna a celebrarsi il rito del maxi-processo a Riva e i suoi complici.
Ma ritorniamo su quello che Riondino non ha detto esplicitamente dal palco, come invece ha detto in precedenti dichiarazioni stampa, ma ha di fatto lanciato il messaggio della scesa in campo del Comitato alle elezioni comunali nel prossimo anno.
Per noi, di tarantocontro, non è una sorpresa. Già nel novembre 2012, il giorno della manifestazione per la morte dell'operaio Claudio Marsella del Mof, dopo lunghi giorni di sciopero e tenda davanti alla portineria Ilva fatta dai tutti i suoi compagni del reparto, Aldo Ranieri dei Liberi e pensanti, che avevano disertato quella manifestazione, dichiarava sulla rivista patinata WEMAG in cui campeggiava la sua foto in copertina: (lo riportiamo dal libro "Ilva la tempesta perfetta")
- "...sarà come sarà, ma la giornata di sabato forniva un quadro per cui, mentre c’era la manifestazione, il maggiore esponente del Comitato liberi e pensanti non stava lì ma faceva bella mostra sulla copertina della rivista Wemag, e nell’intervista interna dissertava sulla ipotesi che il Comitato possa trasformarsi in una lista civica. “Decide l’assemblea, io sono solo il portavoce - risponde Aldo Ranieri al giornalista di Wemag - Noi vogliamo far riflettere i politici. Se non ci riusciremo, allora non è detto che non si diventi altro. Ma questa ipotesi mi sembra molto remota...”.
Poi nei periodi più recenti erano uscite soprattutto dichiarazioni di Michele Riondino, sempre come esponente dei 'Liberi e pensanti', che entrava più concretamente nel merito di "questa ipotesi", nonchè della vicinanza, affiancamento, ecc al M5S.
Quando si farà lista e programmi, potremo capire di più e meglio e affrontare senza pregiudiziali la questione, ma alcune frasi di Riondino ci preoccupano già da adesso su che tipo di lista e che tipo di prassi si vuole fare.
UNA LISTA CONTRO i sindacati confederali, è questo sarebbe anche condivisibile, ma la critica ad essi è FATTA IN TERMINI CHE FINISCONO PER ATTACCARE LE LOTTE DEI LAVORATORI tout/court
(Dall'intervento di Riondino) - "...Nessuna delle tre sigle confederali, che
oggi dicono di festeggiare i lavoratori, si è rifiutata di marciarci
accanto (alla confindustria). E hanno marciato insieme non per bloccare l’azienda, né per
bloccare i cancelli o per impedire il normale svolgimento dell’attività
aziendale. No, hanno marciato per bloccare per l’ennesima volta una
città, per generare disagio ad altri lavoratori che nulla hanno a che
fare con l’ILVA e il suo indotto, hanno impedito ai nostri malati di
raggiungere gli ospedali per sottoporsi alle chemio".
Questa denuncia, in realtà attacca un bersaglio improprio e sbagliato (i sindacati confederali che mai si sono sognati di bloccare realmente la città o qualche strada - se non concordata con la polizia e solo sotto la pressione dei lavoratori - e anche il giorno della manifestazione dei metalmeccanici hanno solo attraversato il ponte girevole, e quindi non c'è stato alcun blocco), per colpire il bersaglio vero: i lavoratori che lottano, che per difendere i loro sacrosanti diritti di lavoro, salario, non hanno altro modo di farsi sentire da padroni e istituzioni che bloccare posti di lavoro, ponte e strade della città. Ed è ignobile usare in maniera ricattatoria lavoratori Ilva e indotto contro altri lavoratori, o peggio lavoratori contro malati, usando in maniera strumentale il grave problema della salute, che hanno tutti, a partire proprio dai lavoratori, che ci muoiono anche.
Che faranno i "liberi e pensanti" se andassero al Comune? Manderebbero anche loro ancor più vigili e polizia contro i lavoratori, precari, disoccupati che quando lottano non possono che bloccare giustamente strade e ponti per difendere lavoro, reddito, casa?
UNA LISTA, COME E' STATO DETTO, DI PERSONE "COMPETENTI", indipendentemente dalle classi e dall'ideologia, dalla storia politica (per esempio come Patrizio Mazza che da sostenitore della Di Bello poi si è spostato a Di Pietro, Sel... - ma noi non abbiamo un esempio concreto, Stefàno, di come non basti essere bravo e coscenzioso medico per essere bravo amministratore al servizio degli interessi di lavoro, salute, salario dei lavoratori e delle masse popolari?).
Il dichiararsi soprattutto “cittadini” fa sì che spariscono le classi e gli interessi diversi e contrapposti delle classi tra borghesi e proletari, tra padroni e lavoratori, tra commercianti ricchi e ambulanti poveri, tra padroni di alberghi e lavoranti in nero (spesso migranti), tra proprietari terrieri e braccianti...; fa sì che si mascherino questi corposi interessi che devono essere contrappost. In questo modo la si butta tutta sui politici e l’antipolitica.
UNA LISTA CON UN HUMUS CORPORATIVO
(Dall'intervento di Riondino) - "...Da quando abbiamo
capito che la vita e la famiglia di un operaio di Taranto non vale
quanto la vita e una famiglia di un operaio di Genova ci siamo attivati
per offrire a lavoratori, studenti, famiglie tutta la nostra energia...".
Fermo restando che è deviante e falso presentare la realtà come se ci fossero due politiche, due "sensibilità", da parte delle Istituzioni, del Governo (una per Genova e una per Taranto) - la chiusura dell'aria a caldo a Genova non è stata per difendere lì la vita, ma per una politica di convenienza produttiva e di scambio: Riva intanto metteva soldi veri per l'Alitalia - di fatto fare le affermazioni fatte da Riondino mette lavoratori contro lavoratori, popolazione contro popolazione, accentuando la linea sbagliata, impotente e fallimentare della "difesa dei tarantini", lì dove, invece, la forza dei lavoratori e delle masse popolari è nell'unità contro gli stessi nemici, padroni, governo, Istituzioni, e sindacati confederali al loro servizio.
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