venerdì 20 maggio 2016

Ministero degli Interni e Prefettura negano allo Slai cobas l'accesso all'hotspot

Oggi la prefettura ha trasmesso il "diniego all'accesso all'hotspot", allo Slai cobas, a seguito comunicazione del Ministero degli Interni.
COSA SI VUOLE NASCONDERE?
Il modo in cui sono trattenuti i migranti, tra mancanza di diritti legali elementari (consulenza legale, interpreti, conoscenza dei loro diritti, assistenza psicologica, ecc.)?
Si vuole impedire di parlare direttamente con i migranti?
Si vuole impedire che venga chiaramente alla luce che si tratta di una procedura illegale, in cui per essere buoni possiamo dire che "non c'è un quadro giuridico chiaro", per essere realisti dobbiamo dire che si stanno violando norme e diritti costituzionali?

L'Hotspot di Taranto sta diventano una struttura sempre più, ora anche con la scusa del "terrorismo", iper militarizzata: vi sono polizia, carabinieri, guardia di Finanza, polizia locale, e solo l'associazione "Noi e Voi"- a cui è stata affidata la gestione senza nessun straccio di procedura pubblica.
Una struttura in cui nessuno può entrare, nè altre associazioni di volontariato, nè giornalisti, nè organizzazioni sindacali.
Una struttura in cui i migranti che ancora non si sono fatti identificare sono arbitrariamente e illegalmente reclusi, come se fossero criminali - reclusione che, tra l'altro, può essere fatta solo a seguito di un provvedimento di un Magistrato.
Così, peggio che in un carcere, i migranti non possono avere contatti con persone esterne.
TUTTO QUESTO E' ILLEGALE!

SU QUESTO LO SLAI COBAS PRESENTERA' UN ESPOSTO IN PROCURA.
MENTRE STA ORGANIZZANDO UNA MOBILITAZIONE DIRETTAMENTE ALL'HOTSPOT

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