lunedì 31 ottobre 2022

Udienza “Petrolgate” del 31 Ottobre presso il Tribunale di Potenza - info

La storia del “Petrolgate 2” è storia di rinvii. Il processo denominato “Petrolgate 2”, che si celebra presso il Tribunale di Potenza, a seguito dello sversamento di oltre 400 tonnellate di petrolio al Centro Oli di Viggiano (sversamento certificato dalla stessa Eni a fine Gennaio 2017, dovuto alle perdite dai 4 serbatoi del COVA), che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 13 persone tra dirigenti ENI e membri del CTR (Comitato Tecnico Regionale), nonché all’arresto di un dirigente ENI, con le accuse, fra le altre, di disastro ambientaleabuso d’ufficio, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale (vedi Ordinanza n° 44/2019 RMC del 14 Aprile 2019 del GIP di Potenza, con misura degli arresti domiciliari nei confronti dei dirigenti Eni e misura interdittiva della sospensione dall’Ufficio Pubblico ricoperto da funzionari regionali), è stato oggetto, oggi, di un’ ulteriore rinvio.

Il processo, che vede imputato Enrico Trovato,  già dirigente responsabile del Distretto Meridionale Eni e gestore del Cova di Viggiano per fatti commessi nel periodo compreso tra il 23 Settembre 2014 e il 31 Gennaio 2017 per “disastro innominato”, sembra essere finalmente ad un punto decisivo per la sua celebrazione. 

Nella gremita aula Mario Pagano del Tribunale di Potenza, si è svolta l’attesa udienza del processo denominato “Petrolgate 2”; sono bastati pochi minuti, giusto il tempo per fare l’appello delle parti e di calendarizzare la data della nuova udienza (19 Dicembre alle ore 11,30).

Sarà quella l’occasione per riunire i due procedimenti, provvedere all’ammissione o meno delle nuove parti civili oggi presentate (circa 50) e per l’affidamento dell’incarico ad un perito nominato dal Tribunale. 

Di fatto, il Tribunale ha formalizzato quanto da tutti previsto: i processi del cosiddetto "Petrolgate 2" e del c.d. "Petrolgate 3", riguardanti gli ex dirigenti Eni: Andrea Palma (responsabile della manutenzione degli impianti), Ruggero Gheller (predecessore di Trovato), Enrico Trovato, imputati con le loro condotte ed in virtù delle responsabilità apicali e dei ruoli ricoperti, per gli stessi fatti che hanno portato alle accuse di disastro innominato e di disastro ambientale, saranno riuniti.

All’ ingresso antistante il Tribunale la presenza di striscioni e bandiere No Triv ricordavano le pesanti responsabilità di Eni, delle altre multinazionali del fossile e del drammatico condizionamento dei livelli di salute ed ambiente subito dai cittadini lucani e degli abitanti delle regioni limitrofe.

L’auspicio è quello che lo spartiacque tra i sibillini e generici reati “per disastro innominato” ed il più gravoso reato di “disastro ambientale”, così come contemplato dalla giurisprudenza soltanto dal 2015, a partire dalla prossima udienza di Dicembre possa essere, finalmente, utilmente superato.

Coordinamento No Triv Basilicata

sabato 29 ottobre 2022

Processo Ilva - riunione di parti civili con la presenza dell'Avv. Lamanna


Dopo quasi un anno e mezzo dalla fine del processo "Ambiente svenduto" nelle prossime settimane o forse giorni dovrebbe essere finalmente depositata la sentenza con le motivazioni. 

La Giudice Misserini ha infatti terminato il lungo lavoro - testimoniato da una sentenza che supera le 3700 pagine - per scrivere le motivazioni e renderle, si spera, inattaccabili. 

L'Avv. Lamanna, che è stato subito pronto e disponibile a partecipare in presenza alla riunione nella sede Slai cobas, dopo queste prime informazioni, ha brevemente ripercorso le fasi più ostiche del processo, in particolare i tentativi di trasferimento del processo da Taranto, e le migliaia di eccezioni presentate dagli avvocati degli imputati.

Quindi, a breve gli avvocati delle parti civili organizzate dallo Slai cobas riceveranno la notifica di deposito della sentenza. 

A quel punto gli imputati avranno 45 gg per fare appello - cosa abbastanza sicura.

Ma le parti civili non dovranno attendere l'appello per chiedere la provisionale già fissata; potranno avviare l'azione esecutiva verso gli imputati, facendo prima una verifica sugli imputati più "attaccabili" e più responsabili dal punto di vista risarcitorio.

Nella assemblea di ieri si è deciso, pertanto, con l'Avv.Lamanna di riconvocare una nuova assemblea tra un mese, tempo anche perchè gli avvocati sia di Taranto che di Torino possano leggersi questa mega sentenza.

Lo Slai cobas sta preparando un libro sui passaggi e interventi più significativi del processo, il più grande processo ai padroni e loro complici che sia mai avvenuto in Italia

venerdì 28 ottobre 2022

Licenziamenti ex Pasquinelli - ancora si devono trovare le soluzioni...


Questa mattina vi è stato un presidio dei lavoratori ex Pasquinelli a Palazzo di città. Hanno poi avuto un incontro col nuovo consiglio comunale, rappresentato dal Pres. Bitetti che ha fissato per il 2 novembre alle ore 9 un incontro formale con tutti i sindacati.

Lo Slai cobas sc anche questa mattina ha detto chiaramente: 

- RITIRO DEI LICENZIAMENTI

- CONTINUITA' LAVORATIVA FINO AL RITORNO PER TUTTI I 21 LAVORATORI AD OPERARE SULL'IMPIANTO DI SELEZIONE NEL PROSSIMO ANNO

Stanno passando troppi giorni dalla "soluzione" che Comune e Amiu dovevano trovare per scongiurare i licenziamenti. 

I lavoratori vogliono certezza, lavoro e salario.

Morto un operaio al porto mentre lavorava nella stiva di una nave - Che vengano subito fuori le cause e le responsabilità

Un malore improvvviso mentre operava nella stiva di una nave
Corriere di Taranto
pubblicato il 28 Ottobre 2022, 10:10

Un operaio di 46 anni, di Latiano in provincia di Brindisi, è deceduto questa mattina per un malore improvviso, probabilmente per un arresto cardiaco, mentre era al lavoro nella stiva di una nave attraccata al quarto sporgente del Porto di Taranto. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava operando con un escavatore.

Il quarto sporgente ha una parte di ponente, che è a disposizione degli operatori per lo scarico di materiali, rinfuse, pale eoliche, ed una di levante che è invece gestita dall’ex Ilva per lo sbarco dei minerali per la produzione dell’acciaio.

In una nota Acciaierie d’Italia precisa, però, che il fatto si è verificato nella sezione di Ponente del Quarto Sporgente del porto, utilizzata non dal siderurgico ma da altri operatori. La ditta per la quale il lavoratore stava operando al momento del malore non era impegnata in attività per conto di Acciaierie d’Italia

Massimo sostegno al Coordinamento No Triv Potenza

Lunedì 31 Ottobre presidio al Tribunale di Potenza

Lunedì 31 Ottobre, a partire dalle ore 9,45, presso l’aula Mario Pagano del Tribunale di Potenza, si celebrerà l’attesa udienza del Processo cosiddetto “Petrolgate”, che vede coinvolta ENI S.p.a. e il suo ex direttore del Distretto Meridionale, Enrico Trovato, imputato per disastro ambientale. Si tratta di un'accusa di cui l'ex dirigente dovrà rispondere a seguito della fuoriuscita di 400 tonnellate di petrolio dai serbatoi del Centro Olio di Viaggiano, scoperta nel Febbraio 2017.

In questa occasione il Collegio presieduto da Rosario Baglioni valuterà anche l'ipotesi di accorpare il cosiddetto "Petrolgate 2" con il "Petrolgate 3", in cui per gli stessi fatti sono coinvolti altri dirigenti della multinazionale, tra cui Ruggero Gheller, predecessore di Trovato, ed Andrea Palma, responsabile della manutenzione degli impianti. L'accusa, in questo caso, è per entrambi i dirigenti di disastro innominato. Il sospetto è che quanto contestato a Trovato accadesse in realtà già da tempo, ma lo spartiacque è rappresentato dalla definizione del reato di disastro ambientale, contemplato dalla giurisprudenza soltanto a partire dal 2015.

Il prossimo 31 Ottobre, quindi, in occasione della prevista udienza del c.d. processo "bis" (o "Petrolgate 2"), si invitano quante/i vogliano testimoniare la necessità di contrastare lo strapotere esercitato dalla multinazionale a 6 zampe in Basilicata, a partecipare al presidio ai cancelli del Tribunale di Potenza a partire dalle ore 9,30.

Coordinamento No Triv Basilicata

A Napoli il 5 novembre partecipiamo anche da Taranto alla manifestazione, ma per contribuire a unire realmente opposizione proletaria e popolare a questo governo

A proposito dell'assemblea di ieri alla 'Casa occupata di città vecchia' per presentare la manifestazione di Napoli

comunicato

una assemblea tenutasi ieri a Taranto per la manifestazione di Napoli - a differenza di molte altre del giro dei compagni del movimento disoccupati 7 novembre - purtroppo povera e scadente, sia per partecipazione che per dibattito.

Con tutto il rispetto verso i compagni di Napoli - la casa occupata di città vecchia purtroppo non rappresenta l'opposizione proletaria e popolare in questa città e non c'è nessuna "coperta" napoletana e della gkn che possa nascondere la natura effettiva di questa realtà.

Purtroppo anche l'assemblea per la manifestazione di Napoli è diventata occasione per questi compagni di far tornare un dibattito su quella che a quanto pare è la cosa principale che interessa, la posizione antilockdown e no vax, travestita da no green pass - che è sempre stata una posizione contigua ai fasci e che oggi con la Meloni diventa la posizione del nuovo governo reazionario e la prassi dello Stato borghese attraverso il Ministero della salute e dell'interno, ecc

Noi combattiamo il governo su tutti i campi e  la infame posizione del governo Meloni sulla pandemia e vaccinazione è un insulto alle masse proletarie e ai lavoratori della sanità; per questo sarà per proletari e masse un tema importante di lotta contro le decisioni del governo. Per cui non possiamo avallare in nessuna maniera queste posizioni e questo spazio

Lo Slai cobas per il sindacato di classe Taranto considera non possibili i rapporti con questi compagni e con questo spazio.

Resta chiaro che combattiamo ogni repressione contro questi compagni e ogni sgombero della casa occupata, così come sempre le manifestazioni proletarie che organizzaziamo e le iniziative contro la guerra sono sempre aperte a tutti coloro che ne condividano obiettivi e parole d'ordini

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto

28 ottobre 2022

mercoledì 26 ottobre 2022

Ad Acciaierie d'Italia e Ditte appalto - Sul "nuovo" governo dei padroni

 

 

Volantino alle Acciaierie d'Italia sul nuovo governo


Operai

E' nato il “nuovo” Governo dei padroni. Il governo Meloni è prima di tutto come tutti gli altri e va verso la strada di un governo forte con pieni poteri al servizio dei padroni contro proletari e masse più povere.

Non si tratta affatto di un "governo nuovo" e "giovane": la maggiorparte dei ministri già faceva parte di precedenti esecutivi o dei sottoboschi ministeriali; Salvini, Berlusconi e i loro uomini e donne si conoscono fin troppo bene; la stessa Meloni è già stata ministro ed è da una vita in parlamento, dove ha votato varie volte in accordo ai precedenti governi, compreso Draghi sulla guerra e aumento spese militari.
Non si tratta affatto di un governo che unisce capacità politiche e professionali: i ministri sono frutto di una spartizione delle poltrone, fatta a suon di "coltelli" fino all'ultimo minuto; vi sono aspetti clamorosi di incompatibilità tra interessi personali di alcuni Ministri e ruolo nel governo (Lavoro, Difesa per es.), fino a forme anche di nepotismo (il Min. Lollobrigida cognato della Meloni). Si tratta di un'accozzaglia di politicanti, che continuerà a sviluppare al suo interno lo scontro tra fazioni e interessi personali e di lobby.

Infine, tutta la sottolineatura che viene data da tutti di una donna per la prima volta alla presidenza del consiglio, non è affatto un "valore aggiunto", i primi ad essere attaccati saranno proprio i diritti delle donne, quali il diritto all’aborto.

C’è un aspetto di continuità e un programma che sarebbe valso anche se il governo Draghi fosse rimasto in carica, ma sarebbe sbagliato non cogliere le caratteristiche specifiche del governo Meloni, la gravità costituita dalla messa delle mani non solo sul governo ma sull’apparato dello Stato, dell’economia, dei mass media da parte della destra reazionaria, fino alla messa in discussione della Costituzione.

Il sistema elettorale partorito dalla riforma pilotata da Renzi, PD, M5S ha offerto su un piatto d’argento al partito di FdI di ottenere la maggioranza assoluta - nonostante i voti ricevuti da questo partito siano in minoranza rispetto ai votanti e in netta minoranza rispetto alla popolazione, tenendo conto del grande astensionismo - che userà il parlamento e le leggi dello Stato per una trasformazione moderno fascista, a partire dal presidenzialismo.

Contro questo governo è necessario sviluppare la lotta sindacale, sociale, politica, perchè le lotte non solo sono la risposta agli attacchi e agli interessi immediati dei lavoratori e delle masse povere ma sono anche l’unico brodo di coltura in cui può muoversi una nuova opposizione politica e sociale autentica dei proletari e delle masse.

In questo senso è stata importante l’Assemblea proletaria anticapitalista che si è tenuta a Roma il 17 settembre, una settimana prima delle elezioni, perchè si è mossa all’interno della ricerca dell’unità di classe dei lavoratori, delle fabbriche, di un fronte unico di classe, con la classe operaia e le masse proletarie protagonisti e agenti.

Quello che è evidente è il livello di peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e delle masse.

Questo “nuovo” governo non vuole il reddito di cittadinanza, il salario minimo, non vuole i sindacati di lotta nelle fabbriche e posti di lavoro e le conseguenti lotte sindacali, non vuole la libertà di manifestazione nelle piazze, nelle scuole, e si è visto subito all’opera nelle cariche agli studenti alla Sapienza di Roma, non vuole la libertà di pensiero, vuole imporre l’unico pensiero di destra, moderno fascista, vuole ripristinare i decreti sicurezza contro migranti, Ong e la repressione contro le lotte operaie, studentesche e dei movimenti a difesa di salute ambiente e territori.

Questo governo sposa apertamente le ragioni della guerra dell’imperialismo Usa, e vuole farsi parte attiva del processo innescato dall’invasione imperialista dell’Ucraina verso una nuova guerra mondiale, con un forte aumento delle spese militari, invio di soldati e estensioni delle Basi militari, con sviluppo di una economia di guerra con le conseguenze scaricate sulle masse, carovita, bollette, benzina. Questo governo darà qualche elemosina ai proletari e pace fiscale, condoni ai padroni e ai grandi evasori fiscali e libertà ai padroni per riduzione del salario, licenziamenti, precarietà e peggiori condizioni di lavoro.

Serve una nuova resistenza proletaria e di massa adatta ai tempi nostri, chiama le avanguardie operaie a costruire il partito dei proletari, fronte unito, lotta politica e sociale di massa, ma anche se necessario la lotta partigiana, perchè al fascismo non c’è l’alternativa della democrazia borghese ma l’alternativa della rivoluzione.

Le battaglie da fare subito in maniera unitaria nelle fabbriche posti di lavoro territorio:

1 – contro ristrutturazioni e chiusura delle fabbriche, con maggior sfruttamento, licenziamenti, cassa integrazione flessibile e permanente anticamera dei licenziamenti; per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di paga; contro il carovita, bollette, benzina, riscaldamento, ecc per forti aumenti del salario; salario minimo garantito per precari e disoccupati; lavoro e difesa del reddito di cittadinanza per le masse povere; sicurezza e salute nelle fabbriche e nel territorio – No devastazione ambientale per i profitti e la speculazione capitalistica e parassitaria

2 - No alla guerra imperialista, No all'Italia in guerra con più spese militari, Basi, soldati, No all'economia di guerra, fondi alla sanità, scuola, servizi sociali

3 – No a nuove leggi antimmigrati, per l’accoglienza, solidarietà, permesso di soggiorno, diritto di asilo, documenti regolari, alloggi, contratti - No schiavismo e razzismo

4 - difesa del diritto d'aborto e dei diritti delle donne

5 - contro la repressione, per la difesa del diritto di sciopero, le libertà sindacali, la libertà di manifestare, contro ogni modifica della Costituzione e moderno fascismo


Slai cobas per il sindacato di classe - slaicobasta@gmail.com WA 3519575628

proletari comunisti – pcro.red@gmail.com - proletaricomunisti.blogspot.it

Amat, protesta dei lavoratori delle pulizie - Mobilitazione organizzata da Slai cobas Taranto e Cobas confederazione cobas

su Corriere di Taranto

26 OTTOBRE 2022
Esplode la protesta dei lavoratori delle pulizie dei mezzi dell’Amat a fronte dell’annuncio di una nuova gara d’appalto che aumenta i carichi di lavoro e riduce di fatto l’orario e il salario“. Per questo ieri Slai cobas Taranto e Cobas confederazione hanno tenuto un presidio all’esterno della sede della partecipata in via Cesare Battisti a Taranto.
“Tutto ciò comporta notevoli danni al servizio alla cittadinanza che ha bisogno di pullman puliti e sanificati – durante la protesta è stato strappato simbolicamente il capitolato dell’appalto -. Pertanto trasferiamo la protesta al Comune il 4 novembre alle 11 con un presidio compatto e chiedendo l’intervento del comune socio di maggioranza. I lavoratori durante l’assemblea hanno affermato di voler essere ascoltati e di pretendere il rispetto – non siamo robot – altrimenti bloccheremo il servizio spiegando alla cittadinanza di chi è la responsabilità di questa situazione”.

sabato 22 ottobre 2022

Noi siamo d'accordo con "Imma Tataranni"

Alla denuncia descritta nella fiction va aggiunto lo sfruttamento degli operai impiegati nella costruzione delle pale eoliche, venuto alla luce da denunce e infortuni mortali in Puglia negli anni scorsi. Nel sistema capitalista tutto diventa solo profitti e non miglioramento ambientale 


Mittal non ha alcuna intenzione di investire in Italia, ma i soldi li ha


Mentre Mittal non sta investendo nulla nell'ex Ilva, neanche per la manutenzione ordinaria, e meno che mai per una decarbonizzazione futura; mentre riceve in due decreti 2 miliardi, più 150 milioni tolti alle bonifiche dal precedente governo, soldi che andranno soprattutto a tamponare la sua "dichiarata" crisi di liquidità.

Mentre migliaia di operai sono in cassintegrazione e si vedono derubare anche delle ferie;

mentre gli operai dell'appalto non ricevono stipendi, rischiano licenziamenti, chiusura di aziende

Mittal, secondo il Rapporto Bnp Paripas, prevede di investire entro il 2030 per la decarbonizzazione dell’acciaio 6,3 miliardi di euro in vari paesim, ma non in Italia. 

"Questi investimenti riguarderanno l’Europa, tra Belgio, Francia, Germania, Spagna e Canada, ma non riguarderanno l’Italia e l’ex Ilva, pur essendo il più grande impianto europeo. Per il Secolo XIX, tra gli interventi previsti ci sarà, in Belgio, la costruzione di un impianto per il preridotto di ferro, riducendo i minerali e il coke, mentre in Germania Mittal ha in programma degli interventi che prevedono anche l’utilizzo dell’idrogeno verde".

Amat, stato di agitazione lavoratori pulizie bus, indetto da Slai cobas e Cobas contro il nuovo capitolato di gara per il nuovo appalto

 

Corriere di Taranto

I lavoratori delle ditte di pulizie dell’Amat si trovano in questi giorni “di fronte a un grave attacco da parte del nuovo consiglio di amministrazione della società partecipata del Comune di Taranto che si appresta a fare la nuova gara d’appalto“. E’ quanto denunciano lo Slai cobas Taranto e il Cobas confederazione Taranto.

Il capitolato della gara prevede “più lavoro e meno orario con danno ai lavoratori e al servizio di pulizia dei bus proprio quando le esigenze dei cittadini in materia di pulizia dei bus sono cresciute. Senza dimenticare che con la riapertura delle scuole e la piena ripresa dell’attività i bus si riempiono e non è certa finita l’emergenza covid” ricordano le organizzazioni sindacali. Secondo le quali “la nuova gara va radicalmente contro le richieste dei lavoratori e le loro organizzazioni sindacali“

“C’era stato un incontro con l’Amat conclusosi con una pausa di riflessione ma il capitolato di cui siamo in possesso mostra che non si e’ tenuto conto di questo” sostengono Slai cobas e Cobas del lavoro privato. Che per questo annunciano sin da subito lo stato di agitazione. Mentre martedì 25 alle ore 10 è indetta un’assemblea con presidio al deposito Amat con una conferenza stampa nel corso della quale sarà fornita la documentazione esatta della vicenda.

La Leonardo fa profitti sulla vita dei Palestinesi, fornendo armi di morte ad Israele


 

Benvenuti ai nuovi migranti che arrivano a Taranto - Giusta la denuncia di Medici senza Frontiere

Arrivano al porto di Taranto 293 persone - di cui 150 minori - della GeoBarents, la nave umanitaria dell’organizzazione di Medici senza Frontiere. Sulla nave ci sono in maggioranza persone di nazionalità gambiana, libica ed egiziana. 

“Troppo lunghi i tempi di assegnazione del porto, bisognerebbe indicarlo immediatamente dopo le operazioni di soccorso”, lamenta Riccardo Gatti, responsabile delle operazioni di Medici senza Frontiere a bordo della nave.

venerdì 21 ottobre 2022

La risposta proletaria al nuovo governo dei padroni

Alle fabbriche, da Mirafiori alla Tenaris Dalmine, alle Acciaierie d'Italia


Ex Pasquinelli: rinvio dell'incontro e della soluzione - Lo Slai cobas ribadisce: LAVORO, No licenziamenti

"Facendo seguito all’incontro tenutosi in data 17.10.2022, presso la competente sede ARPAL di Taranto, con la presente si richiede un rinvio dell’incontro di domani 21.10.22 ad altra data, in quanto ci sono in atto diverse situazioni interlocutorie propedeutiche alla soluzione del ricollocamento dei lavoratori"

Con questa nota, arrivata nella giornata di ieri, da parte della Coop L'Arca, l'incontro che si doveva tenere questa mattina presso l'Arpal sarà rinviato. 

Non è chiaro se questo voglia preludere a una soluzione positiva o meno.

Sta di fatto che l'unico che si sta battendo per la continuità del lavoro, senza alcuna interruzione, fino al passaggio all'attività sull'imianto di selezione differenziata è lo Slai cobas. Gli  altri sindacati o propongono solo la Fis (al 65%) o addirittura accettano già il licenziamento e chiedono solo un verbale con l'impegno a far salire tutti e 21 sull''impianto a febbraio 2023.

Solidarietà alle lavoratrici e lavoratori precari della ex Sanitaservice

Corriere di Taranto

Chiedono da tempo la riassunzione 47 precari ex Sanitaservice che a Taranto sono stati impiegati nelle strutture ospedaliere Covid mentre l’emergenza sanitaria era nella fase più acuta. Il loro contratto è scaduto il 28 febbraio scorso e non è stato più prorogato.

Quest’oggi si è svolta dinanzi al Giudice del Lavoro la prima udienza del ricorso presentato dall’ufficio legale Usb che contesta la decisione di Sanitaservice di procedere allo svolgimento del concorso e alla chiamata di coloro che vi hanno partecipato, senza tenere in conto la presenza dei precari che, in base al d.lgs 81/2015, avrebbero dovuto essere messi in condizione, manifestandone la volontà, di esercitare un diritto di prelazione nelle assunzioni a tempo indeterminato.

“Il giudice ha invitato le parti a risolvere la vicenda in sede conciliativa stragiudiziale e ha sollecitato le parti ad individuare una soluzione che preveda l’assunzione a tempo indeterminato dei 47 operatori, rinunciando alle retribuzioni pregresse, oppure a trovare vie alternative in termini esclusivamente indennitari e risarcitori – afferma l’avvocato Mario Soggia, ufficio legale USB al termine dell’udienza -. La posizione dell’Usb permane la stessa a favore dell’assunzione con contratto a tempo indeterminato degli operatori che hanno prestato la loro attività durante l’emergenza Covid, ritenendo ingiusta una chiusura della vertenza con l’esclusivo indennizzo economico. La causa è stata rinviata al 15 dicembre al fine di dare il tempo alle parti per valutare la proposta conciliativa”.

“Considero il fatto di dover ricorrere al Giudice del Lavoro per risolvere in particolare questa vicenda, una sconfitta della politica che dovrebbe certamente riflettere – afferma Franco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto -. Riflettere soprattutto sul fatto che, quando tutti eravamo chiusi in casa per paura e per necessità di difenderci dal contagio, questi lavoratori venivano definiti ‘Eroi’ nei telegiornali, eroi dei quali però la politica si è dimenticata in fretta. Mi sento di dire che questo produce la distanza dei cittadini, e nel caso specifico dei lavoratori, dalla politica e quindi si spiega facilmente il dato relativo all’affluenza alle urne nelle ultime elezioni. Noi, tornando alla vertenza, a questo punto ci aspettiamo la migliore soluzione, certi del grande lavoro che sta portando avanti il nostro legale Mario Soggia”.

Operatori che sono stati impiegati nelle strutture ospedaliere Covid quando l’emergenza sanitaria era nel pieno. Si tratta di lavoratori che, seppur di fronte ad un contratto a tempo determinato di soli tre mesi, non hanno rifiutato l’opportunità lavorativa, ma al contrario si sono adoperati per svolgere al meglio determinate mansioni, nonostante fossero consapevoli dell’alto rischio di contagio. Tra di loro peraltro anche soggetti fragili dal punto di vista sanitario. Il contratto è stato prorogato fino al 28 febbraio scorso, data dalla quale i 47 lavoratori sono fermi.

Durante l’udienza, si è tenuto un presidio dell’USB e dei lavoratori interessati, davanti all’ingresso del Tribunale.

 

mercoledì 19 ottobre 2022

Comunicato su incontro Slai cobas operai ed operaie Tessitura Albini Mottola di martedì 18






Nella relazione fatta dal coordinatore provinciale dello Slai cobas è stata ricostruita la vicenda sulla base dei verbali degli incontri del 20 settembre in Regione tra task force e Slai cobas; del 27 settembre in Regione tra tutte le parti in causa e con Slai cobas presente in remoto come uditori - con messa a disposizione a richiesta dei lavoratori della registrazione dell’intero incontro e verbale ufficiale dove lo Slai cobas si opponeva all’avvio della procedura di licenziamento e a toccare gli impianti; del verbale d’accordo del 4 ottobre fatto sempre in Regione, verbale che lo Slai cobas non sottoscrive. 
Viene resa informazione sull’assemblea tenuta ai cancelli di Tessitura nella giornata di giovedì 6 ottobre dai sindacati confederali, in cui sono stati presenti poco più di 30 lavoratori - su 109 - nella quale tutti i lavoratori Slai cobas presenti si sono opposti all’accordo e hanno chiesto un referendum di tutti i lavoratori - I sindacati confederali non ne tengono conto e comunicano l’approvazione dei lavoratori all’accordo...!
Su questa base ieri lo Slai cobas decide di verificare anche legalmente l'impugnazione dell’accordo per tutelare i lavoratori dagli effetti gravi di un licenziamento automatico gi avviato come procedura e posposto a fine cassa integrazione - respingendo ogni impegno circa lo svuotamento della fabbrica, fino a quando non ci sarà una nuova proposta di apertura della fabbrica da parte di nuovo gruppo industriale con assorbimento di tutti i lavoratori o in subordine intervento diretto dello stato per assicurare continuità produttiva e salario ai lavoratori, Per sostenere questa rivendicazione viene chiesto per la prima settimana di novembre un nuovo incontro in Regione e, anche tramite Prefettura, un incontro al Mise in novembre.
Ritenendo che vada messa in discussione l’attuale rsu di fabbrica, lo Slai cobas decide di chiedere il rinnovo delle Rsu per gennaio 2023, onde cambiare la rappresentanza con presenza dello Slai cobas.
Infine sulla questione incentivo all’esodo, lo Slai cobas diffida i sindacati confederali a fare accordi senza il consenso verificato e certificato dei lavoratori e su cifre assolutamente inaccettabili come le attuali proposte dall’azienda 10.000 euro nette ‘in comode 4 rate'; e si dichiara disponibile a discutere un eventuale ‘risarcimento all’esodo ‘ corrispondente ad almeno 3 anni di lavoro, necessari per trovare altra occupazione o altra attività. 
Lo Slai cobas invita tutti i lavoratori a rafforzare lo Slai cobas per rafforzare la lotta per il lavoro, il salario garantito, i diritti dei lavoratori. 
Slai cobas Tessitura Taranto 

Asili comunali - Verbale del'incontro con l'Assessorato e dirigenza Pubblica Istruzione

Un piccolo passo avanti, ma è insufficiente, in particolare sulla richiesta di aumento subito dell'orario attuale di lavoro. Non si può attendere che venga inserito nella nuova gara d'appalto, per cui ci vogliono almeno altri due anni, quando tra l'altro le lavoratrici e i lavoratori di pulizia e ausiliariato chiedono invece la internalizzazione.

Questo aumento di ore è necessario ora: il personale è diminuito, il carico di lavoro preteso, anche con abuso dalla dirigenti scolastiche, è aumentato, il numero dei bambini per asilo è cresciuto, le condizioni in cui sono costretti ad operare sono ancora da 70 anni fa... E le lavoratrici e lavoratori non ce la fanno più e la lorosalute è a rischio.

Per questo la mobilitazione continua e la prossima settimana in una nuova assemblea di lavoratrici sia dello Slai cobas sc che dell'Usb si decideranno nuove iniziative

Formazione/Lpu tutte chiacchiere - Se non si lotta per il lavoro prima di tutto, il resto è noia...

La Regione rimanda ancora la partenza dei corsi. Sugli LPU si cercano norme e risorse
da Corriere di Taranto


Arrivano brutte notizie dall’incontro odierno (18/9) a Bari presso la sede della Regione Puglia, tra le organizzazioni sindacali di FIM, FIOM e UILM di Taranto e il presidente della Task Force regionale Leo Caroli, in merito alla formazione dei lavoratori di Ilva in Amministrazione Straordinaria.

“Al netto dei soliti annunci in pompa magna, sui giornali e sui social, precedentemente dichiarati da esponenti politici e dall’assessore Sebastiano Leo sulla garanzia della partenza dei corsi entro Settembre/Ottobre, la realtà oggi è ben diversa. Come Fim, Fiom e Uilm abbiamo appreso durante l’odierno incontro dalla stessa Regione che l’iter è ancora in fase di verifica e dovremmo auspicare, salvo nuove marcie indietro rispetto agli impegni presi, che possano partire nel primo semestre del 2023”.

“Sulla questione LPU la situazione è totalmente ferma alla verifica dell’effettiva applicabilità per i lavoratori Ilva in Amministrazione Straordinaria. La fiducia nei confronti dell’Istituzione regionale si misura anche dalla volontà politica di trovare soluzioni fattive in merito alla costruzione di un sistema di politiche attive, con offerte qualificanti, al fine di un reinserimento del bacino dei lavoratori cassintegrati a 0 ore dell’area di crisi complessa di Taranto... nuovo incontro con l’assessore Leo (assente quest’oggi) nell’arco dei prossimi 15 giorni e, nello stesso tempo calendarizzarne un altro con la Task Force presieduta dal presidente Caroli entro i prossimi 30 giorni...

Come parte sindacale, abbiamo accettato tutto ciò che ci è stato proposto con riferimento a ore a disposizione di ciascun lavoratore e indennità, proprio al fine di accorciare i tempi e partire, come si era detto in estate, a settembre. Oggi scopriamo che ci vorranno ancora mesi e questo è inammissibile“. Così invece Franco Rizzo Coordinatore provinciale Usb Taranto.

“Parliamo di percorsi formativi dal 2019 e ora il rischio è che slittino ancora, addirittura ai primi mesi del 2023..."

"Taranto non è sporca...", "la raccolta differenziata sta migliorando" - E' falso e ampiamente dimostrabile

domenica 16 ottobre 2022

Perchè per le pulizie scuole ai Tamburi si trovano i soldi e per le pulizie stradali in tutto il quartiere Tamburi NO?


Noi siamo molto contenti che l'Amministrazione comunale abbia adottato questo provvedimento di aumento delle ore per i lavoratori addetti alle pulizie aree esterne delle scuole dei Tamburi e per Farlo ha trovato chiaramente i soldi.

"Cresce il monte ore, per i 15 lavoratori impiegati nelle pulizie delle aree esterne delle scuole del quartiere Tamburi"

Quello che non concepiamo e non accettiamo che per 21 lavoratori (ex Pasquinelli), che operano anch'essi ora ai Tamburi, per una pulizia sicuramente più vasta, in tutto il quartere, non si trovino invece fondi e soluzioni per la continuità lavorativa per soli 4 mesi - atteso che, da impegni assunti da Comune e Amiu, a metà febbraio dovrebbero tutti e 21 tornare al loro vecchio lavoro, sull'impianto di selezione differenziata presso Pasquinelli. 

A questi lavoratori, che operano e sono in lotta per illavoro stabile da più di 10 anni, la risposta del Direttore gennerale del Comune e del Presidente dell'Amiu è solo e soltanto: LICENZIAMENTO DAL 15 DI OTTOBRE!

Questi licenziamenti non devono passare.

Domani, nell'incontro convocato per domani 17/10alle ore 11,30 dall'Arpal, via Tirrenia, di tutte le parti, vi deve essere la revoca della procedura di licenziamento.

Chiamiamo anche per questi lavoratori, anch'essi operanti per migliorare l'ambiente dei Tamburi l'intervento diretto, domani, del Sindaco Melucci e dell'Assessore all'ambiente Di Santo.

Tamburi, più ore per la pulizia delle aree esterne delle scuole

(Da CosmoPolis)

Cresce il monte ore, per i 15 lavoratori impiegati nelle pulizie delle aree esterne delle scuole del quartiere Tamburi

L'amministrazione Melucci, dopo un significativo confronto con le dirigenti scolastiche Antonietta Iossa e Giovanna Lato rispetto all'efficacia del servizio, ha deciso di estendere il contratto vigente per migliorare ulteriormente il lavoro degli operatori, comunque già accurato.

«Il nostro impegno per il quartiere Tamburi – ha spiegato il sindaco Rinaldo Melucci – è nella continua attenzione che prestiamo a tutte le attività che coinvolgono i suoi abitanti. Avevamo un bisogno, migliorare ulteriormente questo servizio di pulizia, e grazie all'impegno dell'assessorato all'Ambiente e degli uffici abbiamo offerto una risposta che soddisfa i cittadini e i lavoratori».

Con la delibera di giunta proposta dall'assessore Laura Di Santo, quindi, la direzione Ambiente procederà all'estensione del contratto prevedendo 2 ore giornaliere in più per ogni operatore.

«Questo provvedimento – ha commentato Di Santo – permetterà di migliorare sensibilmente la pulizia e la salubrità degli ambienti esterni delle scuole. Trattandosi di un intervento di intensificazione, inoltre, sarà ricompreso nei ristori ambientali previsti dal provvedimento di riesame dell'Aia».

venerdì 14 ottobre 2022

Un integralista leghista clericofascista contro immigrati, donne, aborto alla Presidenza della Camera

Lorenzo Fontana, deputato leghista noto soprattutto per essere un estremista di destra e un cattolico integralista, è il nuovo presidente della Camera dei deputati. 

E' conosciuto a livello nazionale per le sue posizioni ultraconservatrici su temi come l’aborto, l’eutanasia, i matrimoni tra persone dello stesso sesso e i diritti delle donne.
...quando la Lega Nord entrò nel Gruppo ENF (Europa delle Nazioni e delle Libertà) con il partito francese Front National di Marine Le Pen. Fontana fu uno dei principali promotori di quella che definì una «alleanza storica».
Sui suoi account social Fontana pubblica spesso foto di sante e di santi, oltre che dello stadio del Verona, e con questo pretesto il 25 aprile dice di festeggiare San Marco invece della Liberazione dal nazifascismo. È un sostenitore della famiglia tradizionale, che non concepisce al di fuori dell’unione tra un uomo e una donna, e negli anni ha partecipato regolarmente e attivamente a manifestazioni come il Congresso Mondiale delle Famiglie, che nel 2019 riunì a Verona i movimenti globali antiabortisti, antifemministi e anti-LGBT+.
Fontana è anche iscritto al “Comitato No194”, un’organizzazione che chiede l’abrogazione della legge (la 194 del 1978, appunto) che in Italia consente alle donne di avere la libertà – in determinate condizioni – di interrompere una gravidanza in sicurezza. Alle manifestazioni del Comitato No194 ha partecipato anche il partito neofascista Forza Nuova.
Nel 2018 aveva partecipato al “Festival per la Vita” – altra manifestazione antiabortista e anti LGBT+ – in occasione del quale aveva parlato dicendo che «quella per la vita è la battaglia finale» e che i «nostri popoli sono sotto attacco». In quell’occasione parlò anche di «inverno demografico», arrivando a citare uno dei temi su cui più si è speso, quello della denatalità: nel 2018 scrisse anche un libro sulla questione, intitolato La culla vuota della civiltà. All’origine della crisi (con prefazione di Salvini), in cui dice cose come «il destino degli italiani rischia l’estinzione». Fontana lega sempre la questione del calo della natalità a quella delle migrazioni intese come “invasione”, usando un linguaggio molto in voga nell’estrema destra, così come la presunta associazione fra Islam e terrorismo.
Fontana ha anche fatto campagna elettorale per il referendum sull’autonomia del Veneto, per rendere più permissive le leggi sulla legittima difesa, contro lo ius soli. Le sue idee lo hanno spesso avvicinato ai maggiori leader estremisti internazionali, come Marine Le Pen in Francia e Viktor Orbán in Ungheria. In passato fece il tifo per Donald Trump, per il Partito della Libertà Austriaco, nazionalista e di destra, e contro l’entrata della Turchia nell’Unione Europea. Esultò per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Nel 2016 inviò un videomessaggio al congresso di Alba Dorata, partito greco neonazista che nel 2020 è stato giudicato una «associazione criminale».
Prima dell’inizio della guerra in Ucraina aveva spesso sostenuto apertamente Vladimir Putin in Russia.
A Verona Fontana ha diversi legami con i gruppi dell’estrema destra cittadina e con l’integralismo cattolico. Partecipò ad esempio ad alcune iniziative di Fortezza Europa, associazione nata quando un gruppo di militanti della sezione veronese di Forza Nuova aveva deciso di sostenere Federico Sboarina (di cui poi Fontana divenne vicesindaco) alle amministrative del 2017. Festung Europa, “Fortezza Europa” in tedesco, era il termine impiegato dalla propaganda del Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale per indicare l’Europa nazista.

 

giovedì 13 ottobre 2022

Presidio/Assemblea questa mattina al Comune delle lavoratrici delle pulizie/ausiliariato degli asili comunali

Come in passato, solo la lotta deve pagare! Più ore, più salario, difesa della salute, internalizzazione basta più di 30 anni di precariato! Il Comune ha fissato un incontro per lunedì prossimo alle 10 presso l'assessorato alla Pubblica Istruzione.

Durante il presidio le lavoratrici hanno mandato un forte saluto solidale alle donne che in Iran, nonostante la peantissima repressione e assassinii, continuano la rivolta contro il regime dittatore reazionario. La battaglia delle donne per la libertà, contro ogni oppressione in ogni parte del mondo, è comune!