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sabato 29 dicembre 2018

Ilva - Per Mittal/Governo la "legge" consiste nella violazione della legge - LO SLAI COBAS SC AVVIA L'IMPUGNAZIONE DELL'ACCORDO DEL 6 SETTEMBRE

Come avevamo annunciato nell'assemblea del 5 dicembre, lo Slai cobas sc sta avviando l'impugnazione legale dell'accordo Ilva AS-ArcelorMittal-Sindacati firmatari.
L'accordo è un esempio lampante di come si sono usate le leggi al solo scopo di aggirarle.
In esso vi sono una serie di illegalità che metteremo in luce.
Depositeremo l'esposto, dopo averlo fatto esaminare dai nostri avvocati di Torino, Bonetto e Pellegrin, che saranno a Taranto il 7 gennaio 2019 per l'udienza delle nostre parti civili e testi al processo Ilva.

RIPORTIAMO UN BREVE PASSAGGIO DELL'ASSEMBLEA OPERAIA DEL 5 DICEMBRE:

Mittal è venuta a fare profitti, e questo nel sistema capitalista è "normale"; ma non può venire per fare come e peggio di Riva. Gli opèerai non si possono passare da un padrone che viola le leggi ad un altro padrone a cui si fanno le leggi ad personam, per cui la "legge" consiste nella violazione della legge.
L'accordo Ilva/ArcelorMittal/Sindacati del 6 settembre scorso è infatti non in applicazione alle leggi, ma fatto apposta per aggirare le leggi, costruendo parole e articoli atti a questo scopo.

In più l'accordo chiede ai lavoratori assunti dalla ArcelorMittal di firmare, come condizione obbligatoria, una conciliazione tombale. Ma anche questo è fuori dalle leggi.
La Mittal può chiedere una conciliazione rispetto alle materie di sua attuale competenza, mentre chiede una conciliazione per adempimenti che riguardano la precedente proprietà, vale a dire: l'operaio deve rinunciare ad una rivendicazione e una possibile vertenza di cui è responsabile l'Ilva AS e non la ArcelorMittal.
Inoltre, con questo tipo di conciliazione vengono ad essere oggetto di conciliazione questioni, attinenti alla salute, alla sicurezza, che sono diritti indisponibili, e hanno a che fare con reati penali.
Si tratta, quindi, di un meccanismo di estorsione ricattatoria, e non di una normale conciliazione.

Ma così di fatto la conciliazione diventa una attestazione che "io - Mittal - ti sto assumento in maniera illegale, ma tu firmi per darmi garanzia che non farai ricorso".
Pubblicato da tarantocontro alle 18:19 Nessun commento:
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A Radio Ondarossa lo Slai cobas sc parla del grave provvedimento del governo sui premi Inail: un grande favore ai padroni, una maggiore insicurezza per i lavoratori


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Si lavora troppo, si muore e ci si ammala

Data di trasmissione
Sabato 22 Dicembre 2018 - 11:12
[Lavoro] [sicurezza] [orario di lavoro] [condizione lavoro]
 ror-181222_1112-1141-Incidentilavoro
Durata 29m 1s
http://www.ondarossa.info/redazionali/2018/12/si-lavora-tropposi-muore-e-ci-si-ammala



Pubblicato da tarantocontro alle 17:31 Nessun commento:
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venerdì 28 dicembre 2018

La inaccettabile illegalità della legge sull'immunità penale - dall'assemblea Ilva-ArcelorMittal dello Slai cobas sc del 5 dicembre

L'immunità penale è gravissima ed è altrettanto grave che finora neanche la Corte Costituzionale abbia pronunciato la sua illegittimità.
Essa, a parte le varie denunce che già abbiamo fatto, che si possono concretizzare nella "libertà di delinquere" per i vecchi e ora per i nuovi padroni dell'Ilva, pone in atto due questioni che sono fortemente anticostituzionali:

Primo. Si è fatta una legge ad personam. Vale a dire, una legge che vale solo per un'azienda e non per tutte le aziende; non si è mai visto una legge che è targhettata solo per alcune precise persone. E' di fatto un venir meno dello stesso spirito della "Legge" che deve, almeno formalmente, riguardare tutte le persone che si trovano in quelle determinate condizioni indicate dalla legge.
Anche dal punto di vista del capitale, come possono accettare i padroni di un'altra fabbrica dell'acciaio che se accadono infortuni nella loro azienda rischiano (chiaramente molto poco) di essere condannati e perfino di andare in galera e invece i padroni dell'Ilva/ArcelorMIttal No? Anche questo pesa sul piano della concorrenza, e la stessa Corte di giustizia europea dovrebbe dire: basta con l'immunità penale.
Questo non può non pesare anche nel processo Ilva "Ambiente svenduto"; in cui i giudici dovrebbero decidere condanne per reati che ora sono depenalizzati per i padroni attuali

Secondo. Si è fatta una legge che istituzionalizza una discriminazione tra i lavoratori. Vale a dire stabilisce che un operaio dell'Ilva/ArcelorMittal è diverso da un operaio di un'altra fabbrica. Un operaio di qualsiasi altra fabbrica se subisce un infortunio, un danno può fare causa al suo padrone, invece un operaio dell'Ilva o dell'ArcelorMittal No; come sono diversi i cittadini di Taranto che subiscono malattie per l'inquinamento Ilva da altri cittadini di altre città.

Viene istituzianalizzato che ci può essere una fabbrica, una città al di sopra della legge, fuori legge. Una fabbrica, una città in cui sono sospesi i diritti costituzionali, democratici.

Questo non può essere accettato dai lavoratori, dai cittadini, dai democratici!
Pubblicato da tarantocontro alle 10:02 Nessun commento:
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giovedì 27 dicembre 2018

BUON ANNO AI PROLETARI - CHE I CAPITALISTI, I GOVERNANTI STIANO ATTENTI...!

Da "GLI AFFARI DEL SIGNOR GIULIO CESARE" di BERTOLT BRECHT

"...La capitale del mondo è costituita da alcuni edifici governativi in mezzo a sobborghi. Qualche sala riunioni, alcuni templi e qualche banca, circondati da un mare di case d'affitto decrepite, piene di miserabili. 
La capitale del mondo ospita, oltre a voi signori miei, soltanto disoccupati. L'occupazione cui si dedicheranno un bel giorno vi meraviglierà tutti. I capi della democrazia presto non saranno più in grado di far capire la ragione alle masse.
In queste condizioni serrate pure col pugno i vostri sacchi di soldi. Domani ve li porteranno via con tutto il pugno!..."
Pubblicato da tarantocontro alle 10:56 Nessun commento:
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mercoledì 26 dicembre 2018

Al bano .. merdoso opportunista omaggia Salvini l'antimeridionalista, vergogna!

Al Bano: «Salvini? Sta facendo un gran bel lavoro»

Al Bano: «Salvini? Sta facendo un gran bel lavoro»
Pubblicato da tarantocontro alle 19:09 Nessun commento:
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martedì 25 dicembre 2018

ALLA CONCLUSIONE DEL 50° DEL '68 INVITIAMO A LEGGERE LA RIVISTA LA NUOVA BANDIERA CHE PARLA DEL "MAGGIO FRANCESE" E ANNUNCIA, CON UNA CRONACA, IL 68/69 DEL MOVIMENTO DEGLI STUDENTI E DELLA CLASSE OPERAIA ITALIANA

E si avvicina il 1969...
Per richiederla - scrivere a pcro.red@gmail.com
RIPORTIAMO DALLA RIVISTA

 DALLA PRESENTAZIONE DEL MEETING SUL 68 FRANCESE 
L’anno 2018 segna l’anniversario dei 50 anni dalle rivolte del ‘68 che hanno scosso il mondo. Questi sollevamenti sono avvenuti nell’eco della più grande esperienza rivoluzionaria al giorno d’oggi, la Grande rivoluzione culturale proletaria cominciata nella Cina popolare nel 1966.
Nello stato francese questi avvenimenti hanno segnato il movimento operaio in generale con degli scioperi di più di 10milioni di salariati e il movimento maoista in particolare con l’emergenza di organizzazioni che si appoggiavano sul pensiero di Mao Tsetung...
La propaganda borghese vuole schiacciare ad ogni costo il grido “E’ giusto ribellarsi!”, e insiste oggi sui temi secondari, come lo spontaneismo o la liberazione sessuale.
Essa si adopera per dare un carattere piccolo borghese al ‘68.
Noi vogliamo segnare una linea di demarcazione con questa tendenza. Noi insistiamo sul ‘68 come un processo lungo, proletario e internazionalista...
Infine, il ‘68 non è un’eccezione o un momento unico nello stato francese.
Nella Cina popolare, evidentemente, ma ugualmente nelle lotte rivoluzionarie in India, nelle Filippine, negli Stati Uniti, in Messico, in Italia, nella Repubblica federale di Germania, nel blocco dell’Est revisionista, nella lotta risoluta nel Vietnam, in Giappone, in Turchia, nello stato spagnolo, in Scandinavia e in tutte le lotte antimperialiste rivoluzionarie...

DA NOTE SULLA CRONACA DEL LUNGO 68 ITALIANO
La cronologia, quasi quotidiana, delle lotte non può rendere appieno l’idea di cosa è stato il 68 per milioni di giovani se non si parla della grande trasformazione totale che lo ha attraversato e reso il “lungo 68” l’idra della possibilità di rivoluzione nei paesi imperialisti.
Il grido “E’ giusto ribellarsi!” - che portava la rivoluzione nella rivoluzione della Grande rivoluzione
Continua a leggere...»
Pubblicato da tarantocontro alle 19:05 Nessun commento:
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domenica 23 dicembre 2018

Se gli operai Ilva in cigs stanno male, gli operai ArcelorMittal non stanno affatto bene... E' necessario subito un'altra strada: organizzarsi con lo Slai cobas

Pubblicato da tarantocontro alle 09:22 Nessun commento:
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venerdì 21 dicembre 2018

Il bluff per gli operai Ilva AS in cigs - Cosa dicono i Liberi e pensanti, tipo Ranieri, e la Cub/Flmu che hanno detto che l'unica strada per i lavoratori in cigs era rivolgersi alla Regione per l'integrazione e non battersi per il rientro in fabbrica?

DALL'INCONTRO TENUTO DALLO SLAI COBAS CON FUNZIONARIO DELLA TASK FORCE REGIONALE

Vi sarà una prima formazione di 40 ore che svilupperà Ilva AS attraverso Fondo Impresa. Di queste 24 ore sono individuali, indirizzati a capire il profilo del lavoratore. Dopo vengono offerte 16 ore di “formazione tecnica” collettiva.
Queste 40 ore non saranno retribuite!

Poi vi saranno 210 ore di formazione (un paio di mesi) per 5 ore al giorno, dal lunedì al venerdì, gestite con fondi della Regione.
Queste verranno pagate 7 o 7,50 euro all'ora.
La Regione paga a conto e a saldo agli Enti, e così faranno gli Enti verso gli operai, salvo i pochi che riescono ad anticipare.
Questa formazione sarà in linea con l'analisi fatta dall'Ilva AS (funzionale a capire dove collocare i lavoratori).
La formazione potrà interessare 20/25 Enti. Ogni Ente al massimo gestirà 10 corsi formativi.
La Regione non dà delle linee di indirizzo per i corsi formativi, ma svolge solo un controllo.
Circa la finalizzazione al rientro presso la ArcelorMittal o al lavoro di bonifiche, questa è auspicabile ma - dice la Regione - “presupporrebbe una regia”. 

I TEMPI
Entro gennaio un avviso; poi 60 gg per approvare piani formativi; poi altri 60gg perchè i piani approvati siano “caricati” sul sistema. In tutto 4/5 mesi.

Quindi, chi si è illuso che almeno con i corsi vi era una forma di integrazione al reddito, si deve rassegnare che al massimo questa integrazione durerà per due mesi. 
Chi ha già fatto questo tipo di corsi - per esempio gli operai della Cementir - hanno detto che sono assolutamente inutili per una finalizzazione lavorativa (rientro in fabbrica), al massimo, se va bene, di forniscono conoscenze tecnico-scientifiche ad uso formazione personale...

1 200 lavoratori destinati da Ilva AS alle bonifiche non rientreranno nei corsi di formazione. Quindi i 200/ max 300 lavoratori saranno sempre gli stessi, non vi è rotazione.
Attualmente sono intorno ai 1700 lavoratori in cigs.

MA LA COSA DI MAGGIORE FREGATURA E' LA COSIDDETTA "INTEGRAZIONE ALL'INDENNITA' DI CIGS" ATTRAVERSO LAVORI SOCIALMENTE UTILI.

Intanto, la Regione sta ancora valutando e cercando le risorse, valutando anche di coinvolgere il governo.
I Lavori di "Pubblica Utilità" potranno durare due mesi, quindi l'integrazione, di appena il 10% dell'indennità cigs, si prenderà... solo per quei due mesi! 

In conclusione: 5 anni in cassintegrazione, con un reddito sempre più ridotto, massimo due mesi di formazione, e massimo altri due mesi di integrazione, per andare a "spalare fango" gratis per i Comuni, per una miseria di indennità...

E' UNA VERGOGNA!
E' UN'OFFESA ALLA DIGNITA' DI LAVORATORI CON 20/30 ANNI A VOLTE DI ESPERIENZA, QUALIFICAZIONE.
Pubblicato da tarantocontro alle 17:06 Nessun commento:
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Ieri buona Assemblea operaia su azioni per processo Ilva e contro accordo Ilva/AM/Sindacati

Comunicato stampa
Taranto
Assemblea operaia con buona partecipazione ieri alla sede dello slai cobas

1) Per preparare l’udienza del processo ‘ambiente svenduto’ del 7 gennaio 2019 - dove toccherà alle parti civili da noi organizzate: operai ilva/indotto – lavoratori cimiteriali e dell’area della zona industriale Tamburi – abitanti Tamburi/Paolo VI – familiari di morti per inquinamento – si è deciso che una delegazione numerosa parteciperà all’udienza.

2) Sulla questione dei cigs Ilva,per costruire tutti ricorsi e azioni legali possibili e necessarie con la mobilitazione contro l’accordo del 6 settembe Ilva/ArcelorMittal
si è deciso di:
a- far partire entro dicembre un esposto denuncia penale dello Slai cobas sc contro ArcelorMittal/governo/ sindacati firmatari  – simile a quello che portò al processo Ilva/Nuova siet che si concluse con una forte condanna a Riva e complici.
Per dare visibilità a questo esposto ci sarà un presidio alla direzione ArcelorMittal, alle portinerie, al Tribunale di Taranto nella seconda metà di gennaio;
b - impugnare l’accordo con un ricorso pilota da parte di operai non iscritti ai sindacati firmatari e quindi non vincolati ad accettarlo;
c - costruire un collegio legale nazionale a tutela dell’applicazione dell’art 2112 (violato in deroga dall’accordo), dello statuto dei lavoratori ed altre leggi esistenti sulla parità di trattamento sui posti di lavoro – A questo scopo vi sarà un convegno nazionale a Taranto nei primi mesi del prossimo anno;
d - sostenere tutti i ricorsi individuali da qualunque avvocato e sigla sindacale promossi contro  le discriminazioni in corso;
e - organizzare un ricorso collettivo di massa dei lavoratori messi fuori in interi reparti, per far posto a straordinari, spostamento di operai, terziarizzazioni con ingresso di ditte esterne.

info
parti civili processo "Ambiente svenduto"
comitato di lotta cassintegrati AS Ilva

Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
via Livio Andronico 47 (ang. via Polibio) Taranto - nuova sede
3475301704
21 dicembre 2018
Pubblicato da tarantocontro alle 11:38 Nessun commento:
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giovedì 20 dicembre 2018

Le feste di natale all'insegna della divisione dei lavoratori ex-Ilva

in assunti dai padroni indiani in AM e cacciati in cassintegrazione senza ritorno in AS Ilva

Grazie DI MAIO e M5Stelle... – siete riusciti a fare peggio dei governi Renzi Gentiloni!
Noi non siamo per la chiusura ma a DIMAIO dicono grazie anche i cittadini ambientalisti da cui ha raccolto i voti con la promessa che l'Ilva chiudeva e invece Di Maio ha
consegnato l'ILVA a padroni che – al di là delle parole -hanno interesse solo ai profitti.

Grazie sindacalisti cisl-uil-cgil... che avevate detto Nessun esubero e invece gli esuberi sono stati anche più di quanto ci si aspettava – Servi di Riva prima – dei Commissari dopo – dei nuovi padroni adesso - non vi smentite mai – anzi fate carriera con accordi- ricatto come questi – dopo Palombella divenuto sulla pelle dei lavoratori segretario nazionale UILM e uomo forte di tutti gli accordi con i padroni: non solo Riva, ma la buonanima di Marchionne e i nuovi padroni americani in questi giorni della FCA/Fiat.
Ora tocca a D'Alò cisl fare carriera nel sindacato al carro dell'ipervenduto e uomo dei padroni per eccellenza Bentivogli FIM

Grazie RIZZO USB... – che doveva essere l'alternativa di base dei lavoratori – che prometteva fuoco e fiamme e poi si è dimostrato l'ultimo arrivato dei Pompieri e per di più con massima ipocrisia Fotte e chiagne – magnificava l'accordo e ora corre a roma da di maio a lamentarsi delle ignobili discriminazioni che quell'accordo ha realizzato finora ai danni dei cassintegrati e delle terziarizzazioni infami che Mittal sapeva bene di realizzare, dato che le fa in tutti i suoi stabilimenti nel mondo

Ma si sbagliano padroni/governo/ sindacati servi dei padroni se pensano che la storia finisce qui!
Dove c'è oppressione c'è ribellione!- prima o poi
Senza giustizia – nessuna pace!

Nei paesi dove dominano i padroni - europei americani o indiani che siano - non c'è pace. Francia insegna!

Il nuovo anno è l'anniversario in Italia del glorioso Autunno caldo del 1969 – dopo la rivolta studentesca del 68.
Anche allora pensavano di tenere tutto sotto controllo all'insegna del profitto e dello sfruttamento,
non fu così - ebbero grandi scioperi, fabbriche occupate e lotta armata ebbero consigli di fabbrica con l'idea-forza del nuovo potere operaio e popolare!

Buon anno da
slaicobas per il sindacato di classe
circolo proletari comunisti
dicembre 2018/gennaio 2019
Pubblicato da tarantocontro alle 16:42 Nessun commento:
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GIOVEDI' ROSSI - Concludiamo oggi i video sulla vita di Marx -

La formazione su 'lotte di classe in Francia' riprenderà nel nuovo anno.

Buon 2019 dalla redazione della Formazione operaia


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mercoledì 19 dicembre 2018

USB un sit-in assolutamente inutile per mascherare l'infamia dell'accordo firmato che ha buttato fuori 2600 lavoratori dalla fabbrica e dato mano libera a padron mittal di fare tutto il cazzo che gli pare

Inutile dire che lo sciopero non lo ha fatto nessuno e la storia dei documenti è aria fritta.
Le cose che denuncia Rizzo erano scontate e le abbiamo denunciate prima in volantini e comunicati,
mentre Rizzo si affannava nell'assemblee a difendere l'accordo e a votare Sì al referendum vergogna!


Dal comunicato stampa di Usb - Una delegazione del sindacato Usb (Unione sindacale di base), con al seguito alcuni lavoratori dello stabilimento siderurgico di Taranto, oggi ha tenuto un sit in davanti al Ministero dello Sviluppo Economico e poi ha incontrato il Responsabile Unità Crisi d’impresa Giampiero Castano, per affrontare il tema dei criteri adottati da ArcelorMittal per le assunzioni e l’individuazione degli esuberi.
“Abbiamo chiesto al rappresentante del Ministero – sottolinea in una nota il segretario provinciale Francesco Rizzo – di farsi portavoce e di pretendere chiarimenti dall’azienda in merito alle scelte di selezione del personale che vanno in contraddizione con i principi stipulati nell’accordo. L’incontro é avvenuto contestualmente allo sciopero indetto nello stabilimento di Taranto dall’Usb proprio in merito a quanto denunciato e richiesto all’azienda, cioè la consegna della documentazione inerente i criteri di scelta del personale per verificare la correttezza dei criteri adottati“.
Sono state “commesse una serie di anomalie – sostiene Rizzo – e abbiamo le prove attestanti la condotta di alcuni capi che hanno abusato della facoltà di agire sui criteri di scelta dei lavoratori. Abbiamo documentato al Ministero alcuni casi di clamorose esclusioni e confermato che a più riprese abbiamo chiesto di verificare la documentazione attestante l’applicazione dei criteri previsti dall’accordo senza ricevere risposta alcuna. Stiano inviando una lettera al Mise e all’Inps facendo presente di non aver concordato nessuna attuazione di terziarizzazione in fabbrica“. Ci sono “casi – conclude Rizzo – di operai mandati a casa e sostituiti da personale in appalto dove la condizione economica gioca a favore dell’azienda, e quindi ha un minor costo del personale mentre il costo dei lavoratori ex Ilva viene scaricato sulle casse dello Stato“. 
Pubblicato da tarantocontro alle 09:30 Nessun commento:
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Domani - Chi c'era (e ancora e sempre lotta) racconta il 1968 a Taranto

Taranto il 68 come è realmente cominciato 50 anni fa e cosa è realmente stato
19 dicembre ore 18 c/o sede slai cobas via Livio Andronico, 47 (ang. via Polibio)

68 a Taranto... non è che l’inizio!

prima presentazione lettura di un 
controlibro/testimonianza

27 luglio 1968
"Siamo in 4 in via D'Aquino, con cartelli messi addosso tipo sandwich, contro la scuola di classe. Attiriamo lacuriosità, l'attenzione, ma non si va al di là.        Tranne due ragazze che invece si fermano, dialogano, si interessano. Questo ci incoraggia... e prepariamo l'altra iniziativa...
Il 68 comincia così a Taranto...".

Nella serata del 19 dic. anche video, testi, materiali... del 1968
Pubblicato da tarantocontro alle 08:58 Nessun commento:
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A Genova i sindacati offrono un'ancora ad ArcelorMittal per non riassorbire i lavoratori in cigs neanche nel 2023 - Non rispettano neanche l'accordo illegittimo che loro hanno firmato

Così si apprestano a fare per Taranto?

Lo Slai cobas sc dice:
 

NO ALL'IMBROGLIO DEI LAVORI DI PUBBLICA UTILITA'
QUAL'E' LA VERITA' SU TARANTO

ne parleremo domani giovedì 20 ore 17,30 presso la sede nuova v. Livio Andronico, 47 (ang. via Polibio)

SI AL RIENTRO DEI LAVORATORI CIGS NEI REPARTI E SERVIZI RIDOTTI
NO ALLA TERZIARIZZAZIONE
NO A CARICHI DI LAVORO, CUMULO DI MANSIONI, STRAORDINARI CHE METTONO A RISCHIO SICUREZZA E SALUTE
 

INFO da GENOVA: 
I sindacati soddisfatti dall'esito dell'incontro tecnico di Roma

Tavolo Ilva al Mise, Società per Cornigliano salvagente dei 474 dipendenti non assunti da Mittal

martedì 18 dicembre 2018

GENOVA - Società per Cornigliano sarà il salvagente dei 474 lavoratori dell'Ilva, che non verranno assunti direttamente da Arcelor Mittal. È questo l'esito dell'incontro tecnico sull'Ilva di Genova che si è tenuto quest'oggi a Roma tra sindacati, commissari, Regione Liguria, Società per Cornigliano e Arcelor Mittal.
"Anzitutto abbiamo chiesto che i lavori di pubblica utilità - spiega il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro - non siano rinnovati di anno in anno ma siano salvaguardati da qui al 2023, cioè alla conclusione del piano industriale di Mittal". Entro questo periodo i giganti dell'acciaio si sono impegnati ad assumere i lavoratori che eventualmente non abbiamo trovato una collocazione alternativa o accettato la buonuscita. "Solo se Mittal per qualche ragione non rispettasse i suoi impegni - dice Manganaro - entrerebbe in gioco Società Cornigliano con l'impegno economico che il governo ha garantito".
Intanto tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 2019 verrà emanato un bando per individuare la società che dovrà occuparsi della bonifica della ex centrale elettrica di Ilva: una volta individuata la società incaricata dei lavori non è escluso che alcuni dei lavoratori attualmente in cassa integrazione potranno essere, dopo una formazione ad hoc, impegnati in queste attività.
"Come Fim - spiega il segretario Alessandro Vella - abbiamo ribadito che per noi resta valido l'accordo dello scorso 6 settembre che vede Arcelor Mittal impegnata a riassorbire tutti i lavoratori ancora in amministrazione straordinaria. Bene il bando proposto da Ilva in AS ma vanno monitorati i tempi di realizzazione per evitare ulteriori allungamenti nei tempi sul tavolo resta comunque la criticità che tutte le proposte emerse oggi attualmente prive di risorse certe e di un piano con relativo cronoprogramma degli interventi".
Pubblicato da tarantocontro alle 08:07 Nessun commento:
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martedì 18 dicembre 2018

Tap: reati ambientali, in 16 gli indagati - BENE!

Tap, 16 indagati per reati ambientali
La Procura di Lecce ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 15 persone e all’azienda Tap, relativamente a reati ambientali che sarebbero stati commessi nella parte del cantiere in località "Le Paesane" di Melendugno e sul presunto inquinamento della falda e del sottosuolo nel del cantiere del microtunnel in località San Basilio di San Foca, marina di Melendugno , per la possibile perdita di sostanze pericolose , tra cui il cromo esavalente con l’ipotesi che l’area potesse essere stata contaminata con il cemento utilizzato da Tap durante i lavori, per via di una inidonea impermeabilizzazione del cantiere. Tra i sedici indagati a cui questa mattina è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini a firma del procuratore capo Leonardo Leone De Castris e il sostituto Valeria Farina Valaori, compaiono il country manager di Tap Italia Michele Elia, Gabriele Paolo Lanza, project manager di Tap in carica dal 15 marzo scorso. Tra gli indagati anche l’imprenditore di Veglie Lucio Mello , alla cui ditta Tap ha affidato i lavori del gasdotto e altri dirigenti e legali rappresentanti delle ditte che stanno prendendo parte ai lavori . La Procura non ha disposto il sequestro di ulteriori aree di cantiere perché dall’aprile scorso a San Basilio non si registrano più sversamenti di sostanze inquinanti. Nei giorni scorsi anche il cantiere in località Le Paesane è stato dissequestrato.Tutti gli indagati hanno venti giorni di tempo per produrre documentazione o memorie e presentare le controdeduzioni.
Pubblicato da tarantocontro alle 12:39 Nessun commento:
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Cemitaly come previsto un altro anno di cassintegrazione straordinaria - bene per il reddito... ma per il lavoro nessun futuro, nonostante quello che dice l'ingannapopolo della CGIL Bardinella

Ancora una volta arriva sul filo di lana la salvezza per i 67 lavoratori della ex Cementir di Taranto (ex sito industriale del gruppo Caltagirone), oggi Cemitaly appartenente al gruppo tedesco della Italcementi. Quest’oggi infatti, presso il ministero del Lavoro a Roma, è stato siglato l’accordo tra azienda e sindacati di categoria per un altro anno di cassa integrazione straordinaria. L’accordo segue l’intesa siglata con la Regione Puglia lo scorso 8 novembre a Bari (propedeutica per l’accordo odierno, in quanto la Regione ha preso l’impegno di contribuire al sostegno per completare il piano di recupero occupazionale), quando fu decisa la sospensione della procedura di licenziamento collettivo per i 67 lavoratori per cessazione totale dell’attività del sito industriale (di cui 57 lavoratori appartenenti alla categoria intermedi e operai e 10 alla categoria impiegati e quadri, corrispondenti all’intero organico aziendale). La proroga è stata concessa in base alle norme per le aree di crisi industriale complessa nelle quali è compresa anche 
la favola del piano industriale di Italcementi avvalorata da Governo e sindacati confederali è solo una manovra di scarico sulla finanza pubblica: Con i soldi di 5 anni di cassintegrazione a cui si aggiungono i fondi regionali si sarebbero potuti fare investimenti seri per dare lavoro e non assistenza ai lavoratori.
Ma questo lo sostiene solo da anni lo Slai cobas mentre dall'altra parte abbiamo avuto governo Renzi/governo Gentiloni - entrambi con l'inamovibile Bellanova - e ora il governo ingannapopolo Di Maio/Salvini.
La Cementir mostra in piccolo quello che succederà in grande con l'amministrazione straordinaria ILVA e i lavoratori cacciati dall'ArcelorMittal ora in cassintegrazione.
Questa è la vera "pacchia" per i padroni che non finisce mai!
In base all’accordo silgato oggi, Italcementi dovrà presentare entro il primo trimestre 2019 il piano industriale del gruppo, così come previsto dall’intesa in Regione lo scorso mese. E con il piano, dunque, si capirà finalmente quali saranno le prospettive industriali per il sito di Taranto, inevitabilmente legato alla produzione dell’ex Ilva, oggi ArcelorMittal Italia. Accanto alla proroga della cassa, inoltre, è statoconfermato l’intervento di formazione e di riqualificazione professionale dei lavoratori, con risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia. “Ovviamente
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lunedì 17 dicembre 2018

Ora tocca a noi

Le parti civili  del processo Ilva "Ambiente svenduto" devono presentarsi tassativamente il 20 dicembre alla sede nuova dello Slai cobas via Livio Andronico 47 Taranto (ang. via Polibio) – tel. 347-5301704 dalle 17.30 in poi
E' importante dato che il 7 gennaio tocca a noi parlare al processo Ilva e per quella data ci saranno sia gli avvocati di Torino che di Taranto.
Ma è importante vedere quello che dobbiamo dire e fare sin dal 20 dicembre.
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Usb ArcelorMIttal/Ilva - ma stiamo su "scherzi a parte"?

USB prima firma e poi si lamenta e si agita come una mosca in un bicchier d’acqua  dopo aver contribuito all’accordo ingannapoopolo ArcelorMittal - governo - sindacati.
Noi diciamo no allo sciopero da ‘scherzi a parte’, indetto da Usb da oggi al 19 mattina.
 
L’accordo va impugnato e fatto saltare e nei prossimi mesi questa situazoione alla luce dei fatti si produrrà.
Intanto muoviamoci.
Ci apprestiamo a scatenare una ondata di controlli su sicurezza e condizioni di lavoro in AM
Ci apprestiamo a lanciare l’esposto-denuncia e i ricorsi di massa degli operai attualmente in CIG per il rientro in AM
Ci apprestiamo a spiegare la vera natura degli incontri in Regione, quello che si è realmente detto, quello che si prepara.
 
Dopo aver esposto quello che intendiamo fare all’assemblea del 5 dicembre
il 20 dicembre dalle 18 in poi alla nuova sede Slai cobas di via Livio Andronico 47 (ang. via Polibio) Taranto tel. 3475301704 facciamo il secondo passo
 
Il 20 dicembre parliamo anche del processo in corso ambiente svenduto dove ora tocca allo slai cobas e alle parti civili da noi organizzate prendere la parola e portare nel tribunale la voce degli operai Ilva, lavoratori cimiteriali e cittadini Tamburi e Paolo VI che sono parte civile – questo avverrà il 7 gennaio presso la Corte d’Assise di Paolo VI.
 
A tutti gli operai interessati chiediamodi partecipare il 20 , far circolare la notizia, farsi sentire
 
Slai cobas sc 347.5301704
lo slai cobas non usa normalmente facebook o whatsapp
preferiamo le telefonate dirette le email e il contatto personale diretto
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Prima di tutto:organizzare un Comitato di lotta dei cassintegrati Ilva - Dalle conclusioni dell'assemblea del 5 dicembre scorso

"Cosa pensiamo di fare.
Ciò che servirebbe di più è in realtà una azione extralegale. Vale a dire che anche in pochi si cominci a costruire tra i cassintegrati un Comitato. Questo è già avvenuto in altre realtà. Non bisogna impressionarsi che all'inizio si è pochi. Il problema è che se per gli operai Ilva è sempre stata negli ultimi anni una situazione difficile per mettersi insieme, se non in alcuni momenti buoni di lotta che però non hanno avuto seguito; per i cassintegrati è ancora più complicato, non c'è più la fabbrica che vi tiene uniti.
Però è necessario. Un comitato che cominci a raccogliere, a vedersi periodicamente per decidere insieme i passi da fare, cosa fare, ecc..
Questa questione sembrava ad un certo punto, pochi giorni dopo l'operazione Mittal, che potesse avvenire perchè un centinaio di operai si erano visti davanti cigs alla portineria D anche su sollecitazione di operai interni; però poi questi, da Ranieri di Liberi e pensanti a Sibilla della Cub, hanno fatto cadere tutto col discorso: no, a noi non interessa rientrare al lavoro, ci interessa avere l'integrazione dalla Regione attraverso i Lavori socialmente utili.
Su questo indirizzo noi non eravamo e non siamo d'accordo, ma per dire che la prima questione è cominciare a riunirsi e noi faremo quello che è necessario, sarebbe bene che a metà gennaio ci
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sabato 15 dicembre 2018

Processo Ilva - il 7 gennaio parliamo noi alla Corte d'Assise

Parti civili (organizzate dallo Slai cobas per il sindacato di classe), nostri testi risponderanno alle domande dei nostri avvocati: Saranno presenti gli avvocati di Torino, Sergio Bonetto e Enzo Pellegrin, e l'avv. di Taranto Andrea Silvestre.

Per organizzarci ci vediamo GIOVEDI' 20 DICEMBRE ORE 18 presso la nuova sede via Livio Andronico, 47 - angolo via Polibio

Slai cobas sc
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Il bluff dell'integrazione agli operai Ilva in cigs - qual'è la verità...

ne parliamo dettagliatamente giovedì 20 dicembre ore 18 presso la nuova sede dello SLai cobas: via Livio Andronico, 47 (angolo via Polibio)
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venerdì 14 dicembre 2018

Taranto il 68 come è realmente cominciato 50 anni fa e cosa è realmente stato

19 dicembre ore 18 c/o sede slai cobas

via Livio Andronico 47 Taranto - ang. via Polibio

68 a Taranto... non è che l’inizio!
prima presentazione lettura di un 
controlibro/testimonianza
27 luglio 1968

"Siamo in 4 in via D'Aquino, con cartelli messi addosso tipo sandwich, contro la scuola di classe. Attiriamo lacuriosità, l'attenzione, ma non si va al di là. Tranne due ragazze che invece si fermano, dialogano, si interessano. Questo ci incoraggia... e prepariamo l'altra iniziativa...

Il 68 comincia così a Taranto...".
Nella serata del 19 dic. anche video, testi, materiali... del 1968
Per info: 3471102638  
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giovedì 13 dicembre 2018

Mittal ed esternalizzazione - Cisl e Cgil/ditte appaltatrici complici della "guerra tra poveri" in atto alla ArcelorMittal

I sindacati confederali da un lato denunciano la politica di terziarizzazione che la ArcelorMittal sta facendo; dall'altro nelle ditte appaltatrici si rivolgono alla stessa ArcelorMittal perchè vigili su questo andazzo.
La realtà è che Mittal e Ditte appaltatrici, come la Chemipul - ognuno per i loro interessi - fanno entrare nuovi lavoratori al posto di operai Ilva messi in cigs. La conseguenza è che: gli operai Ilva sono fuori dalla fabbrica e a reddito ridotto; gli operai delle ditte di appalto che da anni lavorano non vedono migliorate le loro condizioni di lavoro, in termini di aumento di ore e salari; e va avanti una oggettiva "guerra tra poveri" tra operai nuovi assunti e operai "storici" Ilva/appalto, di cui sono pienamente complici i sindacati che hanno firmato l'accordo Ilva/ArcelorMIttal che ha avviato questa brutta situazione.
Ora i sindacati confederali, Cgil, Cisl, dell'appalto "si lamentano", ma sono inutili e falsi, perchè chiedono proprio alla "capo intesta" della situazione di vigilare... E' come dire al grande truffatore di stare attento al piccolo truffatore. Così è solo una presa in giro per tutti gli operai.
SONO GLI OPERAI CHE DEVONO RIBELLARSI, SOOTTRAENDOSI A QUESTO GIOCO AL MASSACRO. 

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LA VERITA' SUI CIGS ILVA - PROCESSO ILVA ORGANIZZARSI PER IL 7 GENNAIO

L’ assemblea alla Biblioteca comunale di Taranto del 5 dicembre è andata bene  con partecipazione numerosa di parti civili e operai cassintegrati.
Sono state illustrate linee di azione sul piano legale – con il contributo attivo dei legali presenti – sia nei confronti del processo Ambiente svenduto – dove è cominciato finalmente l’intervento delle parti civili, sia nei confronti dello sciagurato accordo governo/arcelor mittal/ sindacati firmatari, sia sulle decisioni della Regione per i cassintegrati.
 
Abbiamo studiato le questioni, fatto inchiesta e incontri mirati in Regione e ora possediamo tutte le informazioni necessarie – che tutti nascondono e forniscono parzialmente -
per costruire insieme i fatti, all’esterno come all’interno di AM e Ilva AS, in Tribunale come in regione.
Per il tribunale ‘processo ambiente svenduto’ la data importante è il 7 gennaio.
 
Per il resto, prima cominciamo a fare le cose nella chiarezza e autonomia da tutti e meglio è.
Ne parliamo nuovamente con tutti gli interessati il 20 dicembre alla nuova sede Slai cobas – via Livio Andronico 47 Taranto – angolo via Polibio, dalle 17.30 in poi.
 
info tel. 347-5301704
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ArcelorMIttal a Parigi presenta i suoi piani per Taranto - Grande spazio sui mass media - Ma il problema sono sempre i fatti, non le parole

RIPORTIAMO OGGI LE NOTIZIE USCITE SU VARI ORGANI DI STAMPA NAZIONALI E LOCALI, PER FORNIRE SOPRATTUTTO AGLI OPERAI E ALLA POPOLAZIONE DI TARANTO UN'INFORMAZIONE,
MA DICIAMO SUBITO CHE FINORA LA POLITICA DELLA ARCELORMITTAL, ANCHE SUL PIANO SICUREZZA, AMBIENTE, INCIDENTI IN FABBRICA, E' STATA COME AI TEMPI DI RIVA E DEI COMMISSARI. 
MENTRE NEL RAPPORTO CON GLI OPERAI LA MITTAL AGISCE COME UNA LOGICA E METODI DA "DITTATORE" CHE DECIDE TUTTO, IN MANIERA SEMPRE UNILATERALE, SCAVALCANDO ANCHE DIRITTI SINDACALI.
QUINDI, NESSUNA FACILE ILLUSIONE. SEMPRE PIU' OCCORRE AUTONOMIA DI CLASSE DEGLI OPERAI DI ANALISI, GIUDIZIO, AZIONE, E SOPRATTUTTO AUTONOMIA DI ORGANIZZAZIONE DAI SINDACATI FIRMATARI DELL'ACCORDO DEL 6 SETTEMBRE. 

La Mittal lega la decarbonizzazione a politiche governative che difendano i padroni in Italia e in Europa e penalizzino le altre multinazionali dell'acciaio di altre nazioni nel mondo.
Si tratta di una "normale" guerra commerciale, in cui i governi sono sempre dalla parte dei profitti dei capitalisti (e mai a difesa dei diritti e condizione degli operai, come l'accordo Ilva ha dimostrato); una guerra in cui, come si dice, "il più sano ha la rogna", e la Mittal non può certo darsi medaglie di difensore dell'ambiente come già dimostrato negli altri suoi stabilimenti, dove vi sono state lotte di operai anche su questo terreno della sicurezza e salute.
Si tratta, poi, del fatto che i governi dei paesi imperialisti, in questo caso il nostro, per aiutare i padroni come Mittal, scaricano i costi sui lavoratori e le masse popolari. 

CON QUESTA COMPRENSIONE DI CLASSE, DI PARTE, VEDIAMO LE COSE DETTE DA MITTAL:  

(Dalla stampa) - ArcelorMittal sceglie il media day di Parigi per presentare i suoi progetti sullo stabilimento siderurgico di Taranto - la più grande acciaieria a ciclo integrale d'Europa - e lanciare la sua sfida ambientale e produttiva allo stesso tempo. Certo, i tempi non saranno brevissimi (il termine per abbattere dell'80 per cento le emissioni da uso di carbone è quello del 2050) ma ci saranno step intermedi (-40% nel 2030) che aprono spiragli importanti anche e soprattutto per lo stabilimento tarantino, a patto, è stato ribadito, che ci siano incentivi pubblici alla decarbonizzazione, coerenti con la difficile sfida tecnologica ad esso legata.
La frontiera è la decarbonizzazione: imposta dai trattati internazionali, sollecitata dai disastri provocati dai cambiamenti climatici, suggerita dalle nuove tecnologie. Ma, per fare l'acciaio utilizzando poco carbone, occorrono politiche governative di sostegno e l'armonizzazione dei sistemi
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GIOVEDI' ROSSI - Continuiamo i video sulla vita di Marx - altre 2 puntate

Sono realizzati dal PMLI per il 200° anniversario di Marx - La prossima settimana completiamo questo lavoro con l'ultima puntata e con testo rivolto agli operai e a tutti i compagni che stanno seguendo la formazione operaia on line.
La formazione su 'Lotte di classe in Francia' riprenderà nel nuovo anno.

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NoTap - Una battaglia lunga ma strategica

La manifestazione del 8 dicembre
Nei prossimi giorni potrebbero partire le attività per lo scavo del microtunnel che sarà lungo 1,6 chilometri: 800 metri in mare e 800 metri a terra (al momento i lavori per la realizzazione del gasdotto sono in corso in mare, dove si sta montando il palancolato; e nella zona di Masseria del Capitano, dove si sta realizzando il terminale di ricezione); il Tar del Lazio nei giorni scorsi ha di fatto sbloccato i lavori — fermi dallo scorso luglio — nel cantiere a San Basilio di San Foca di Melendugno.

Ma la buona manifestazione dell'8 dicembre scorso, con mille persone, mostra che governo, padroni delle ditte, Stato non possono affatto cantare vittoria; la battaglia è lunga ma diventerà inevitabilmente sempre più necessaria e di vero ostacolo ai loro piani.  

Questa lotta che va anche oltre la questione ambientale e territoriale, è una importante battaglia strategica antimperialista.

La Tap è interna alla guerra commerciale mondiale degli Usa - alla contesa Usa/Urss – con l'imperialismo italiano che si schiera con gli Usa di Trump.

(da altri articoli) - “E’ un’opera chiave, è un progetto che va portato avanti”, spiegano dal Dipartimento di Stato. Perché per Washington il Vecchio Continente non può dipendere solo da un’unica fonte di approvvigionamento, la Russia.
Ed è quello che accadrebbe se si puntasse solo sul progetto Nord Stream, il gasdotto che porta il gas russo in Germania attraverso il Mar Baltico, tagliando fuori tutti i Paesi dell’Europa orientale come l’Ucraina. Così dagli Usa arriva un chiaro messaggio: la sicurezza energetica dei nostri alleati è
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Pubblicato da tarantocontro alle 08:00 Nessun commento:
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Il sito nazionale "Resistenze" pubblica un articolo sulla situazione dei migranti di questo blog tarantocontro

www.resistenze.org - proletari resistenti - lavoro - 06-12-18 - n. 694


La situazione dei migranti a Taranto - Respingiamo insieme gli effetti devastanti del decreto sicurezza di Salvini

Taranto Contro | tarantocontro.blogspot.it

05/12/2018

Al momento, per fortuna, la Prefettura di Taranto non ha inviato disposizioni, che, in attuazione del decreto sicurezza razzista e anticostituzionale, potrebbero portare anche a Taranto e in provincia all'allontanamento dai centri di accoglienza e dagli Sprar per decine e decine di migranti con permesso di soggiorno umanitario, con la conseguenza nefasta di trovarsi da un giorno all'altro in mezzo ad una strada, resi da questo governo "clandestini".
La Prefettura sta monitorando la situazione.
E proprio ieri le associazioni hanno programmato per oggi un incontro in prefettura per allontanare questa assurda eventualità.

Intanto è prevedibile con il nuovo bando - che sarebbe proprogato di 4/5 mesi - un taglio del fondi (per "prendere alla gola" e impedire anche per questa via una minima accoglienza e assistenza ai migranti); fermo restando che è da 6 mesi che le associazioni non vengono pagate.

Tra i migranti c'è chiaramente preoccupazione. Molti soprattutto in provincia lavorano nelle campagne e quindi togliere loro ora l'alloggio vorrebbe dire togliere anche il lavoro.





Noi, dello Slai cobas sc, pensiamo che in primis i migranti devono essere protagonisti di una nuova stagione di lotta a Taranto - come è stata qualche anno fa per chiedere il diritto ai documenti e condizioni di vita dignitose in alcuni centri di accoglienza (lotta che è stata vincente) - E lo SLAI COBAS SC E' PRONTO A SOSTENERLI.

Pensiamo che le associazioni, a fronte di disposizioni illegittime del governo o eventualmente della Prefettura, debbano attuare una disobbedienza civile, come in altre città sta accadendo.
Pubblicato da tarantocontro alle 07:45 Nessun commento:
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