Al momento, per fortuna, la Prefettura di Taranto non ha inviato disposizioni, che, in attuazione del decreto sicurezza razzista e anticostituzionale, potrebbero portare anche a Taranto e in provincia all'allontanamento dai centri di accoglienza e dagli Sprar per decine e decine di migranti con permesso di soggiorno umanitario, con la conseguenza nefasta di trovarsi da un giorno all'altro in mezzo ad una strada, resi da questo governo "clandestini".
La Prefettura sta monitorando la situazione.
E proprio ieri le associazioni hanno programmato per oggi un incontro in prefettura per allontanare questa assurda eventualità.
Intanto è prevedibile con il nuovo bando - che sarebbe proprogato di 4/5 mesi - un taglio del fondi (per "prendere alla gola" e impedire anche per questa via una minima accoglienza e assistenza ai migranti); fermo restando che è da 6 mesi che le associazioni non vengono pagate.
Tra i migranti c'è chiaramente preoccupazione. Molti soprattutto in provincia lavorano nelle campagne e quindi togliere loro ora l'alloggio vorrebbe dire togliere anche il lavoro.
Noi, dello Slai cobas sc, pensiamo che in primis i migranti devono essere protagonisti di una nuova stagione di lotta a Taranto - come è stata qualche anno fa per chiedere il diritto ai documenti e condizioni di vita dignitose in alcuni centri di accoglienza (lotta che è stata vincente) - E lo SLAI COBAS SC E' PRONTO A SOSTENERLI.
Pensiamo che le associazioni, a fronte di disposizioni illegittime del governo o eventualmente della Prefettura, debbano attuare una disobbedienza civile, come in altre città sta accadendo.
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