Quello che occorrono ora sono le assemblee generali dei lavoratori Acciaierie/ìAppalto/cigs di Ilva AS per sottoporre ai lavoratori le proposte in campo e sulla base del loro consenso avviarle a livello aziendale/ cittadino/ e nazionale non appena si insedia il nuovo governo.
I punti essenziali verificati dagli incontri alle portinerie dallo Slai cobas riguardano
il salario - nel quale pesa il carovita/caro bollette/la riduzione del salario prodotta dalla cassaintegrazione - con forti differenze tra i lavoratori - a cui nell’appalto si aggiunge il ritardo nel pagamento dei salari dalle ditte in difficoltà per crisi di liquidità;
la messa in sicurezza del lavoro per gli attuali dipendenti di Acciaierie e appalti con un accordo innanzitutto in sede aziendale e successivamente in sede di governo e Mise,
un piano di rientro dei cassintegrati in Ilva AS.
Chiaramente questi obbiettivi vanno poi relazionati alla discussione nazionale da aprire e sostenere con la lotta dei lavoratori verso il nuovo governo.
In generale i lavoratori domandano una iniziativa di sciopero per tutta la fabbrica come quella del 6 maggio già in questo mese di ottobre per porre con forza la ricerca di una soluzione stabile per tutta l’ex ilva.
Sul fronte cittadino occorre una giornata per una assemblea pubblica operai e masse popolari cittadine per fare un punto comune sul fronte sicurezza, salute, ambiente a fronte di dati contraddittori e contrapposti sullo stato delle cose, anche questo crediamo vada organizzata nel mese di ottobre.
Infine le parti civili organizzate dallo Slai cobas nel processo "Ambiente svenduto" stanno organizzando e propongono un presidio di massa al tribunale per richiedere in forma urgente la definizione finale della sentenza a oltre un anno e 4 mesi dalla conclusione del processo, per mettere in campo le conseguenti misure di intervento e di risarcimento
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto
wa 3519575628
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