sabato 8 ottobre 2022

Lamenti e lacrime da coccodrillo dei sindacati confederali non cambiano la situazione degli operai

La Uilm, ma anche Fiom e Fim, non pongono negli incontri la richiesta di 'integrazione alla cassintegrazione (pur da loro accennata nel coordinamento nazionale Rsu di inizio estate); non pongono la fine o quantomeno forte riduzione della cassaintegrazione attraverso una riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga; nè pongono al governo la richiesta di prepensionamenti anche a fronte dell'amianto; dall'ultimo tavolo nazionale in cui i sindacati confederali hanno solo ascoltato nessuno sa nulla dei famosi "incontri aziendali" per verificare gli effettivi numeri di cassintegrati necessari; nessuno dei sindacati confederali pone la richiesta di aumenti salariali, l'azienda riceve miliardi per la sua crisi di liquidità, ma la crisi di reddito degli operai è solo oggetto di chiacchiere alla stampa.

Ora, basta! Ci si lamenta, ma ancora nessuna assemblea generale è stata fatta; nessuna iniziativa di lotta è stata fatta dopo il 6 maggio.

Quindi, "di che ti lamenti? Prendi il bastone e tira fuori i denti"...  


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