Un esposto su «Bari Servizi e Lavoro» srl fa scattare gli accertamenti in meritoa contratti e precariato. La società conta 32 dipendenti ed è del sindacato
Dai
rimborsi statali ai contratti di lavoro, dalla contabilità alla
gestione del personale e agli ammortizzatori sociali: l’attività della
«Bari Servizi e Lavoro srl», società controllata al 100% dalla Cgil e
specializzata nell’assistenza fiscale (il 73% delle quote è di proprietà
della Cgil Puglia e il 27% delle categorie della Cgil), finisce sotto la lente del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari. Questo dopo aver ricevuto un esposto dettagliato su presunte irregolarità nella gestione dei Caf dell’area barese su cui la Procura di Bari ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Nella denuncia, in particolare, si fa riferimento a contratti di lavoro precari che in più casi sarebbero sfociati in cause di lavoro presso il tribunale di Bari (alcuni anche in presenza di patologie gravi) e a «compilazione non necessaria di modelli 730 o Isee» per cui è previsto un rimborso da parte dello Stato (Agenzia delle Entrate e Inps). Un altro punto messo in evidenza dal documento è la «commistione tra alcune cariche della Bari Servizi e Lavoro srl e della Cgil con passaggi di contratti lavorativi». I Caf Cgil sono uffici di consulenza presenti nella gran parte dei comuni del Barese che occupano 32 dipendenti a tempo indeterminato e altri a tempo determinato in presenza di picchi lavoratovi. In regime di convenzione con la Cgil effettua servizi di compilazione del 730 o «Unico», Red, Detra, calcolo per tasse universitarie, Ici, successione, regolarizzazione di colf e badanti.
della Cgil Puglia e il 27% delle categorie della Cgil), finisce sotto la lente del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari. Questo dopo aver ricevuto un esposto dettagliato su presunte irregolarità nella gestione dei Caf dell’area barese su cui la Procura di Bari ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Nella denuncia, in particolare, si fa riferimento a contratti di lavoro precari che in più casi sarebbero sfociati in cause di lavoro presso il tribunale di Bari (alcuni anche in presenza di patologie gravi) e a «compilazione non necessaria di modelli 730 o Isee» per cui è previsto un rimborso da parte dello Stato (Agenzia delle Entrate e Inps). Un altro punto messo in evidenza dal documento è la «commistione tra alcune cariche della Bari Servizi e Lavoro srl e della Cgil con passaggi di contratti lavorativi». I Caf Cgil sono uffici di consulenza presenti nella gran parte dei comuni del Barese che occupano 32 dipendenti a tempo indeterminato e altri a tempo determinato in presenza di picchi lavoratovi. In regime di convenzione con la Cgil effettua servizi di compilazione del 730 o «Unico», Red, Detra, calcolo per tasse universitarie, Ici, successione, regolarizzazione di colf e badanti.
Tuttavia, non è la prima volta che la «Bari Servizi e Lavoro srl»
ha problemi con gli organici. L’ultimo caso è quello di un dipendente
del centro di Molfetta, Giuseppe Filannino, che era stato licenziato con
l’accusa di aver percepito 800 euro da una cliente per una pratica di
successione. Accertati i fatti, non solo il giudice del Lavoro di Bari,
Luigi Pazienza, ha disposto il reintegro immediato di Filannino, ma ha
chiarito che «la prova testimoniale offre un quadro probatorio alquanto
zeppo di contraddizioni e omissioni che sicuramente non può condurre
questo giudice ad affermare in modo convincente la sussistenza del fatto
nella sua dimensione empirica e soggettiva». Come conseguenza il
dipendente — ex portavoce provinciale dell’associazione contro le mafie
Libera (di don Ciotti) e fino al 2013 coordinatore della Camera del
Lavoro di Molfetta — ha presentato una denuncia penale alla procura di
Bari contro i soggetti coinvolti nel suo licenziamento. D’altronde le
difficoltà della società partecipata dalla Cgil si concretizzano anche
nella gestione giornaliera visto che i dipendenti sono in attesa di
ricevere i pagamenti degli stipendi arretrati da due mesi.
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