Insieme
ad altre 18 associazioni del territorio, abbiamo inviato un documento
al Prefetto di Taranto per chiedere che il decreto sulla
regolarizzazione dei migranti, in discussione in questi giorni, possa
diventare lo strumento per un intervento strutturale (e non temporaneo)
utile a garantire la salvaguardia della salute e la tutela dei diritti
delle persone attualmente in condizioni vulnerabili .
Di seguito il testo completo:
Oggetto: regolarizzazione immigrati decreto maggio
Le sottoscritte organizzazioni esprimono forte dissenso in merito alla bozza di testo in approvazione per la misura di regolarizzazione in oggetto.
I motivi sono di carattere etico, politico e pratico:
• non consideriamo una misura consona a uno Stato civile consentire la regolarizzazione di un numero imprecisato di persone per un periodo di tempo estremamente limitato, riconsegnando le stesse a una situazione di degrado e marginalità immediatamente dopo la scadenza della stagione della raccolta.
• Si esprime una profonda preoccupazione per le condizioni di vita delle persone oggetto del provvedimento in un momento di grave emergenza sanitaria. E’ necessario un intervento strutturale e
non temporaneo per assicurare la salvaguardia della salute delle persone attualmente in condizioni vulnerabili e per la popolazione tutta.
• Una regolarizzazione limitata ad alcuni settori lavorativi non consente l’emersione dalle condizioni di sfruttamento e di marginalità per gli altri stranieri attualmente impiegati nei centri urbani.
• Già in passato, in occasione di provvedimenti simili, si sono sviluppati fenomeni di ulteriore sfruttamento a carico delle persone straniere attraverso la vendita di contratti di lavoro falsi da parte di organizzazioni criminali. Consideriamo, quindi, che la procedura possa produrre effetti criminogeni.
Chiediamo, quindi, come già avanzato da centinaia di associazioni, sindacati e organizzazioni umanitarie, il riconoscimento di un permesso di soggiorno generalizzato per attesa occupazione, unico strumento utile a favorire l’emersione e sottrarre persone in stato di vulnerabilità a dinamiche di sfruttamento e riduzione in schiavitu’.
Si rappresenta, inoltre, una ulteriore grave problematica non presa in considerazione dal Ministero: come previsto dal Dl 113/2018, i titolari di permesso di soggiorno per protezione umanitaria, devono convertire il titolo di soggiorno in permesso per lavoro. Tale possibilità è oggi preclusa a causa dell’emergenza sanitaria. Moltissime persone non hanno potuto rinnovare i contratti di lavoro a tempo determinato; altre persone non hanno potuto portare a termine i tirocini formativi propedeutici alla contrattualizzazione.
Si chiede, pertanto, un provvedimento specifico che consenta anche ai cittadini stranieri con titolo di soggiorno per motivi umanitari, di convertire per attesa occupazione.
Babele aps, Campagna Welcome Taranto, Bottega del Mondo Equociqui, Associazione Ohana, SvegliArci Palagiano, Associazione Lo straniero, Peacelink, Arci Comitato Territoriale Taranto, Auser territoriale Taranto, Legambiente Taranto, Migrantes, Libera associazione contro le mafie, Chiesa Evangelica Valdese di Taranto, Ass. Giustizia per Taranto, Sud in movimento, Idea comune San Marzano, Partecipazione è cambiamento, ActionAid San Marzano.
Di seguito il testo completo:
Oggetto: regolarizzazione immigrati decreto maggio
Le sottoscritte organizzazioni esprimono forte dissenso in merito alla bozza di testo in approvazione per la misura di regolarizzazione in oggetto.
I motivi sono di carattere etico, politico e pratico:
• non consideriamo una misura consona a uno Stato civile consentire la regolarizzazione di un numero imprecisato di persone per un periodo di tempo estremamente limitato, riconsegnando le stesse a una situazione di degrado e marginalità immediatamente dopo la scadenza della stagione della raccolta.
• Si esprime una profonda preoccupazione per le condizioni di vita delle persone oggetto del provvedimento in un momento di grave emergenza sanitaria. E’ necessario un intervento strutturale e
non temporaneo per assicurare la salvaguardia della salute delle persone attualmente in condizioni vulnerabili e per la popolazione tutta.
• Una regolarizzazione limitata ad alcuni settori lavorativi non consente l’emersione dalle condizioni di sfruttamento e di marginalità per gli altri stranieri attualmente impiegati nei centri urbani.
• Già in passato, in occasione di provvedimenti simili, si sono sviluppati fenomeni di ulteriore sfruttamento a carico delle persone straniere attraverso la vendita di contratti di lavoro falsi da parte di organizzazioni criminali. Consideriamo, quindi, che la procedura possa produrre effetti criminogeni.
Chiediamo, quindi, come già avanzato da centinaia di associazioni, sindacati e organizzazioni umanitarie, il riconoscimento di un permesso di soggiorno generalizzato per attesa occupazione, unico strumento utile a favorire l’emersione e sottrarre persone in stato di vulnerabilità a dinamiche di sfruttamento e riduzione in schiavitu’.
Si rappresenta, inoltre, una ulteriore grave problematica non presa in considerazione dal Ministero: come previsto dal Dl 113/2018, i titolari di permesso di soggiorno per protezione umanitaria, devono convertire il titolo di soggiorno in permesso per lavoro. Tale possibilità è oggi preclusa a causa dell’emergenza sanitaria. Moltissime persone non hanno potuto rinnovare i contratti di lavoro a tempo determinato; altre persone non hanno potuto portare a termine i tirocini formativi propedeutici alla contrattualizzazione.
Si chiede, pertanto, un provvedimento specifico che consenta anche ai cittadini stranieri con titolo di soggiorno per motivi umanitari, di convertire per attesa occupazione.
Babele aps, Campagna Welcome Taranto, Bottega del Mondo Equociqui, Associazione Ohana, SvegliArci Palagiano, Associazione Lo straniero, Peacelink, Arci Comitato Territoriale Taranto, Auser territoriale Taranto, Legambiente Taranto, Migrantes, Libera associazione contro le mafie, Chiesa Evangelica Valdese di Taranto, Ass. Giustizia per Taranto, Sud in movimento, Idea comune San Marzano, Partecipazione è cambiamento, ActionAid San Marzano.
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