Reparto manutenzione Esami clinici sugli operai
Taranto - Era stata l' Unione sindacale di base (Usb) a
lanciare l' allarme per prima, nel dicembre scorso. Poi Fiom- Cgil e
in seguito gli altri sindacati. Denunciavano l' anomala percentuale
di lavoratori con patologie alla tiroide, tutti impegnati nel reparto
manutenzione- carpenteria dello stabilimento Ilva di Taranto e
chiedevano un' indagine epidemiologica. Qui, a metà maggio, è morto
Nicola D' Arcante, a soli 39 anni. Le denunce e le proteste hanno
raggiunto l' obiettivo. Dalla settimana prossima prende il via lo
screening, a spese dell' azienda, di tutti i circa 250 operai del
reparto, attraverso un protocollo messo a punto con l' ospedale
Miulli di Acquaviva delle Fonti dove saranno effettuate le analisi.
Nella prima fase, in una postazione mobile della Croce Rossa dentro
lo stabilimento, i lavoratori saranno sottoposti a normali esami di
laboratorio per accertare la presenza di eventuali patologie
tiroidee. Chi presenta valori non normali e mostra qualche segnale di
possibili malattie passa alla seconda fase nella quale scattano gli
approfondimenti clinici con l' agoaspirazione, consulto con l'
endocrinologo, esame citologico. Al terzo passaggio, tac e
scintigrafia arrivano solo coloro i quali hanno bisogno di una
valutazione clinica con diagnosi ed eventuale terapia. Ieri mattina,
durante una riunione tra azienda e sindacati, è stato messo a punto
il calendario. Lo screening, basato su esami fuori protocollo,
richiede il consenso dei lavoratori e durerà quattro settimane per
esaurire tutta la platea degli operai interessati. Positive le
reazioni dei sindacati all' iniziativa dell' azienda che ha
«finalmente» raccolto le richieste dei lavoratori sul sensibile
tema della salute in fabbrica. C. B.
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