Il
governo pensa ad un nuovo decreto, ma ancora una volta è solo per
favorire che i piani di Riva e di confindustria, di cui la Ministra
Guidi è diretta espressione, possano restare a galla, dopo che il
piano Bondi, che non era altro che 'fumo negli occhi' per
autopromuoversi, è stato sonoramente bocciato da chi è ancora
padrone del'Ilva. Un decreto per utilizzare i soldi sequestrati ai
Riva.
Noi
chiaramente siamo perchè tutti i soldi sequestrati di Riva vengano
utilizzati per risanare la fabbrica e per le bonifiche a Taranto, ma
Riva vuole cavarsela con i soldi sequestrati e non con l'impero dei
soldi che ha accumulato e nascosto nei paradisi fiscali, e vuole
comunque, da solo o in buona compagnia, continuare a fare profitti
con la fabbrica.
Sempre
più patetica intanto diventa la figura di un altro miracolato della
crisi Ilva, il subcommissario per l'ambiente, Ronchi, che, compare
di merenda di Bondi, vuole salvare la sua poltrona ora che quella di
Bondi è caduta. Ma Ronchi lo fa in forma abbastanza da 'politicante
straccione', da un lato dice sulla stampa che è dubbioso, vuole le
garanzie del finanziamento, dall'altro però appena incontra il
governo – scrive il Sole 24 Ore del 20 giugno 2014 - “Ronchi ha
chiesto di diventare commissario ambientale, perchè, specifica,
siamo ora nella fase in cui le opere di risanamento devono essere ora
eseguite e portate a termine, perciò serve un commissario che abbia
poteri effettivi e concreti”.
Insomma
Ronchi non lascia ma chiede di raddoppiare e lo vuole fare dando
assicurazioni certe circa la parte in cui vuole stare. E nello
stesso giorno dichiara che a Taranto l'aria è buona... quasi da
stazione termale.
Detto nel quadro di altre dichiarazioni: “L'Ilva è oggi
un'azienda in via di risanamento ambientale, con interventi tutti
definiti, progettati e in parte realizzati”...
Ad
occhio e croce, però, non sembra che il governo lo voglia
effettivamente confermare.
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