Dopo aver tenuti buoni per mesi e mesi i lavoratori, e fatto fare a Stato, governi e sostituti dei padroni tutto quello che volevano, in un balletto di piano ambientale che non si applica, piano industriale che non viene accettato neanche da chi lo ha ordinato e operai costantemente sotto ricatto su lavoro e stipendi, con le misure di sicurezza che saltano - tutte cose che meritavano non uno ma dieci scioperi e tempestivi per non fare dei lavoratori le vittime e i soggetti passivi della situazione, ora i sindacati confederali dichiarano un'astensione dal lavoro per l'11 luglio con manifestazione - o meglio sit in - a Roma; a meno che il governo non li convochi, cosa che è molto probabile che avvenga, in realtà.
Lo Slai cobas non aderisce a questo sciopero nè a questa manifestazione. Perchè non credibili e volti a sollecitare che ciò che padroni e governo fanno o dicono di fare si faccia realmente, caso mai con un altro decreto pro-azienda.
Noi pensiamo che se sciopero vi deve essere è per il "decreto operaio" sulla piattaforma che da tempo proponiamo ai lavoratori:
- nessun operaio deve andare a casa
- tutti gli operai devono essere impiegati nella messa a norma
- salari e diritti non si toccano
- la prima messa a norma è garantire la sicurezza degli operai
- in una fabbrica insalubre e nociva come l'Ilva non si può stare e lavorare per tanti anni ma 20 anni bastano, con estensione, quindi, a tutti dei benefici pensionistici,
- la salute è un diritto intoccabile per operai e cittadini, per cui servono visite mediche mirate, cure sanitarie gratuiti, ospedale e strutture d'emergenza, affidate ad Emergency, per fronteggiare la situazione.
O SI SCIOPERA E SI VA EVENTUALMENTE A ROMA PER QUESTO, ALTRIMENTI E' INUTILE SCIOPERARE E ANCOR MENO ANDARE A ROMA.
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