GENOVA - "...Il ministro Urso ha spiegato che "...Per ora si è chiusa la prima fase delle manifestazioni di interesse: “Lo
hanno fatto in 15, tre grandi player nazionali per l’intero asset
produttivo, 12 nazionali e internazionali per alcune parti”. Per
Cornigliano è tornata in auge l’ipotesi dello spezzatino, cioè un futuro
industriale indipendente dalle sorti di Taranto, in solitaria o più
probabilmente insieme agli altri impianti del Nord Italia, come ha
proposto ad esempio Marcegaglia. In un quadro del genere avrebbe ancora
più senso, dopo la chiusura dell’altoforno nel 2005, l’idea già al
vaglio di tornare a produrre rotoli d’acciaio a Genova con un nuovo
forno elettrico.
Ma il ministro Urso chiarisce: “Noi privilegiamo l’unica
assegnazione, che risponda al piano di rilancio produttivo nella
sostenibilità ambientale e ai requisiti occupazionali e sociali che sono
nella procedura”. E specifica: “La procedura è molto chiara e
trasparente, privilegia la vendita a un unico player o cordata perché
riteniamo che sia la soluzione migliore. Ovviamente nella fase
successiva queste manifestazioni di interesse dovranno essere
concretizzate con un piano industriale, finanziario, produttivo,
occupazionale, sociale e ambientale. Quando questo sarà fatto, entro
fine novembre, sarà possibile confrontare le proposte e trovare la
soluzione migliore. I lavoratori sanno che possono avere fiducia in
questo governo”.
E sulla possibilità che lo Stato resti in una quota di minoranza dentro
l'amministrazione Urso dice: "L'esperienza dello Stato in Acciaierie
d'Italia è stata fallimentare, chi ha concepito l'accordo di cinque anni
fa ha commesso per lo meno qualche errore con l'azienda che gestiva e
lo Stato che ci metteva i soldi, noi non lo faremo"
I sindacati
Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria ha commentato: "...Su ex Ilva che comprende i lavoratori di Acciaierie d’Italia in AS e Ilva in AS, abbiamo avuto conferma che l’ipotesi di realizzare un forno elettrico o un laminatoio a caldo a Genova può diventare realtà: è fondamentale mantenere compatto l’asset strategico dell’acciaio ma è giusto trovare soluzioni che permettano di sfruttare pienamente le potenzialità dello stabilimento di Cornigliano con le sue specificità come la banda stagnata..."
Critica nei confronti del ministro la posizione della Uilm Liguria con il coordinatore Antonio Apa: "Non è stato un grande portatore di idee e soluzioni. Serve un punto di equilibrio tra Taranto e Genova per quanto riguarda l'ex Ilva. L'errore è stato fatto all'inizio con un bando che non ha precisato i punti di cardine che dovranno seguire i gruppi che vogliono entrare nell'asset. Andavano discussi con il sindacato..."
Stefano Bonazzi, segretario generale della Fiom di Genova - “...Abbiamo affrontato anche il tema dell’Ilva e, alla nostra specifica richiesta di portare avanti una gara che veda anche investimenti consistenti su Genova, la risposta del Ministro è stata favorevole. Il ministro ha dichiarato in maniera esplicita, salvo la disponibilità dei futuri investitori, di forno elettrico e di laminatoio a caldo: sono prospettive importanti per un unico grande gruppo nazionale che noi crediamo debba rimanere e progredire.
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