Alle ulteriori due giornate di sciopero e presidi sotto Palazzo di città il Comune ha risposto col silenzio.
Peggio per loro! Questo non fa che acuire la rabbia e la ribellione delle lavoratrici di ausiliariato e pulizie degli asili comunali che ogni giorno devono affrontare carichi di lavoro, doppie mansioni, in appena 3 ore e 30, pretese, discriminazioni, per una miseria salariale, e in condizioni che mettono a rischio la salute e la sicurezza, dovendo fare le pulizie come il secolo scorso senza macchinari e attrezzature adeguate; per giunta quest'estate si sono viste scippare un mese di lavoro e di salario - che fine hanno fatto quei soldi già impegnati con una delibera di giunta per coprire un mese estivo?
Solo grazie allo stato di agitazione iniziato dai primi di settembre, allo sciopero del 7 ottobre e agli esposti fatti abbiamo fatto smuovere sia l'Ispettorato del lavoro che la nuova assessora ai servizi educativi, Federica Simili, che stanno facendo verifiche negli asili.
Allora, ora la mobilitazione continua, perchè vogliamo risultati! Lo Slai cobas non fa chiacchiere, ne si limita a mandare documenti e lettere. Noi lottiamo! In passato da soli abbiamo ottenuto dei miglioramenti. Di questo siamo orgogliose!
Il Comune/assessorato ha fatto sapere che ci incontrerà, ma dopo l'incontro con i sindacati confederali; ma questi sindacati non rappresentano affatto le lavoratrici, non denunciano e non sollevano mai le richieste necessarie, e vivono come parassiti sulla nostra lotta. Noi non ci stiamo!
Dai prossimi giorni: torneremo al Comune, e questa volta non sarà pacificamente; andremo all'Ispettorato del Lavoro per avere conto dei loro controlli; continueremo lo stato di agitazione verso la Ditta Servizi Integrati per aumenti salariali e difesa della nostra salute, attenendoci scrupolosamente al capitolato d'appalto, senza fare il di più che pretendono ma non ci tocca; faremo nello stesso tempo nuovi esposti!
NON GLI DAREMO TREGUA A COMUNE E DITTA!
Chi non vuole solo lamentarsi a vita, chi ha dignità e pretende rispetto venga con noi, si organizzi nello Slai cobas.
Questa nostra lotta è pienamente interna ad una battaglia nazionale contro il governo Meloni che invece che soldi per lavoro, salario minimo, no alla precarietà, soldi per la sanità, la scuola, usa i soldi pubblici per gli armamenti, per la loro guerra.
Ma tutto questo è una ragione in più per elevare la nostra lotta.
Lavoratrici e lavoratori asil - Slai cobas
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