lunedì 3 giugno 2013

ultim'ora Svolta Ilva, concesso l’uso degli impianti sequestrati Oggi il vertice dei ministri


LAPRESSE

Il gip ha dato il via libera alla  riapertura dell’area a caldo posta sotto sigilli lo scorso luglio
Il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha concesso all’Ilva la facoltà d’uso degli impianti dell’area a caldo sequestrati per inquinamento il 26 luglio 2012, pur confermando il sequestro. Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri del Noe di Lecce all’azienda e ai quattro custodi giudiziari.

Con il provvedimento il gip ha sciolto la riserva del gennaio scorso, quando aveva sollevato - stessa cosa aveva fatto anche il Tribunale di Taranto in funzione di giudice dell’appello - questioni di legittimità costituzionale su numerose norme della legge 231 cosiddetta “Salva Ilva”, che la Consulta ha ritenuto in parte inammissibili e in parte non fondate.

Il giudice ha inoltre confermato nel loro ruolo i custodi giudiziari degli impianti dell’area a caldo (Barbara Valenzano, Emanuela Laterza, Claudio Lofrumento e Mario Tagarelli), disponendo che i custodi stessi e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce eseguano una serie di controlli verificando i sistemi di monitoraggio e le emissioni degli impianti. Su queste ultime disposizioni è previsto che gli organi di controllo debbano relazionare a scadenze ravvicinate.

Nuova riunione dei ministri interessati, intanto, a Palazzo Chigi, per proseguire l’esame della situazione . Il gruppo di lavoro che da giorni sta esaminando l’intricata situazione dell’azienda di Taranto si incontrerà anche oggi pomeriggio per individuare una soluzione e giungere ad una chiusura già in vista del prossimo Consiglio dei ministri.

Ilva, gip concede l'uso dell'area a caldo
e dispone nuovi controlli sulle emissioni

Confermati i sigilli per la parte dello stabilimento finito nel mirino della magistratura lo scorso 26 luglio. A Roma una nuova riunione del Cdm. Il ministro Orlando presenta la relazione dell'Ispra con i ritardi nell'attuazione dell'Aia

TARANTO - Il gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha concesso all'Ilva la facoltà d'uso degli impianti dell'area a caldo sequestrati il 26 luglio 2012, pur confermando il sequestro e disponendo nuovi controlli sulle emissioni. Il provvedimento è stato notificato dai carabinieri del Noe di Lecce all'azienda e ai quattro custodi giudiziari. La decisione riguarda l'istanza presentata a gennaio dai legali dell'azienda. In quell'occasione il gip sospese la decisione rimettendo all'attenzione della Corte costituzionale i suoi rilievi riguardo alla cosiddettà 'legge salva-Ilva', che prevede appunto la possibilità di continuare a produrre e commercializzare i suoi prodotti nonostante i provvedimenti della giustizia. I carabinieri del Noe e i custodi giudiziari dell'Ilva (confermati nel loro ruolo Barbara Valenzano, Emanuela Laterza, Claudio Lofrumento e Mario Tagarelli), dovranno dunque effettuare nuove verifiche nelle aree a caldo del siderurgico, in particolare sui sistemi di monitoraggio e le emissioni degli impianti. Su queste ultime disposizioni è previsto che gli organi di controllo debbano relazionare a scadenze ravvicinate.

IL VERTICE A ROMA - La decisione del gip arriva mentre a Roma una nuova riunione dei ministri interessati,a Palazzo Chigi, è stata convocata per proseguire l'esame della situazione del siderurgico. Il gruppo di lavoro che da giorni sta esaminando l'intricata situazione dell'azienda di Taranto si incontrerà anche oggi pomeriggio per individuare una soluzione e giungere a una chiusura già in vista del prossimo Consiglio dei ministri. Il ministro Orlando presenterà la relazione dell'Ispra, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sullo stato degli interventi in fabbrica per l'esecuzione dei miglioramenti dettati previsti dall'Aia, l'autizzazione integrata ambientale. Il rapporto si annuncia negativo per l'azienda, così come preannunciato dal garante per l'Aia Vitaliano Esposito. L'ex magistrato, infatti, ha già riferito dei ritardi di Ilva riguardo su dieci punti del cronoprogramma.

LA RELAZIONE DEGLI ISPETTORI - Restano criticità nel rispetto da parte di Ilva delle prescrizioni dettate dall’autorizzazione integrata ambientale. Questo si legge nel documento degli ispettori dell'Ispra che la scorsa settimana hanno effettuato un sopralluogo nella grande fabbrica per verificare lo stato di attuazione degli interventi previsti dal cronoprogramma Aia. Gli stessi ispettori, però, si mantengono cauti nel definire le criticità come inottemperanze, questo alla luce delle richieste di proroga avanzate da Ilva, al momento rimaste senza risposta.

I RITARDI NELLA MESSA IN SICUREZZA - Tra le anomali indicate dai tecnici, in primo piano resta la mancata copertura dei nastri trasportatori, prevista entro lo scorso 27 gennaio. Quei tempi, secondo Ispra, restano significativamente superiori rispetti alle indicazioni dell'Aia. Nella relazione si specifica anche di aver stimato in un 20% l'attuale stato di avanzamento dei lavori sulla copertura dei nastri. Ritardi sono stati verificati anche nella chiusura di edifici in cui vengono movimentati materiali polverulenti. Altro aspetto negativo è quello della mancata eliminazione dello slopping, ovvero le emissioni di nubi di polveri rossastre dalle acciaierie, nonostante l’installazione di altri accorgimenti nella acciaieria numero due, proprio quella da cui lo scorso 27 maggio si è sollevato una imponente nube rossa.

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