mercoledì 1 ottobre 2014

Nelle carceri pugliesi e in particolare a Taranto si stà sempre peggio, la condizione dei detenuti è sempre più bestiale e origina giuste e rabbiose proteste. Ci accingiamo a riprendere l'iniziativa di lotta, dopo le inutili passerelle di parlamentari. Le guardie penitenziarie i cui sindacati stanno sempre a lamentarsi, non sono certo santi - un caso a Bari, ma quanti altri?

Un altro  detenuto si ribella contro le guardie carcerarie.

Perchè le fonti sono solo e sempre dei sindacati delle guardie penitenziarie e sentiamo solo la loro versione e i giornalisti non cercano mai di sentire anche i detenuti che finiscono per passare sempre
per 'pazzi' o tossici'?
Come sono realmente trattati i detenuti dalle guardie carcerarie ?

TARANTO – Due poliziotti penitenziari sono stati aggrediti da un detenuto all’interno del carcere di Taranto. Lo rende noto Erasmo Stasolla, segretario generale aggiunto della Fns Cisl ionica.
Ad agire, secondo il sindacalista, è stato “un trentenne tossicodipendente con evidenti segni di squilibrio psichico”.
Gli agenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 10 e di 15 giorni.
“Insistiamo – sottolinea Stasolla – nel riproporre la nostra vertenza riguardante almeno la conferma degli organici previsti, pari qui
a 357 unità a fronte delle circa 310 esistenti attualmente. La media delle aggressioni ai colleghi continua a salire a Taranto, e noi continuiamo a chiedere all’Amministrazione penitenziaria che vengano presi i giusti provvedimenti per fermare questo stillicidio”.

Il personale, aggiunge il segretario aggiunto della Fns Cisl, “è carente e con turni massacranti. Ciò determina situazioni di stress correlato ad assenze per malattia, senza tacere poi sui fatti che, a fronte della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tal genere di detenuti, per essere assistiti adeguatamente con servizi alla persona che ne salvaguardino la dignità, confluisce in strutture
carcerarie idonee a livello regionale determinando, così, altre problematicità”. L'auspicio del
sindacato “è che sia posta la parola fine ad episodi di aggressioni gratuite tanto dei detenuti costretti
a vivere in situazione di sovraffollamento”.

Bari, arrestato agente di polizia penitenziaria
dava denaro a usura

BARI – Un agente di polizia penitenziaria in aspettativa, Vito Zingaro di 55 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di usura ed estorsione. È ora ai domiciliari. Due i casi accertati dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bari, ma il sospetto è che l’uomo abbia avvicinato diversi imprenditori in difficoltà prestando loro piccole somme, tra i 2mila e i 4mila euro, restituite con interessi fino al 288% su base annua.

Le indagini hanno accertato che l’uomo, a partire da gennaio dello scorso anno, avrebbe prestato denaro a imprenditori in difficoltà economiche, anche in più occasioni, con l’obbligo di restituirle con rate mensili tra il 212% ed il 288% di interesse annuo.

L’uomo è accusato anche di violenza e minacce nei confronti di quegli imprenditori che non riuscivano a pagare e che venivano intimiditi con frasi come: "stai attento che dietro a me stanno altre persone"; "sei tu che ti devi preoccupare, non io"; "ti faccio passare un guaio"; "ti spacco la testa". In una circostanza l’uomo avrebbe commissionato a una delle vittime alcuni lavori di ristrutturazione della propria abitazione che avrebbe poi pagato parzialmente sottraendo dall’importo dovuto quello relativo al debito contratto dalla vittima. 

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