GENOVA - Uno sciopero indetto dalla Rsu dell'ex Ilva. A incrociare le braccia sono i lavoratori della torneria cilindri e della revisione appoggi che denunciano un sotto organico. Lo sciopero è stato indetto per due ore al giorno a partire da martedì 20 agosto. "La turnistica presentata a 18 turni non rispetta il numero dell’organico" spiegano le rsu. Lo sciopero riguarda l'ultima ora del primo turno e la prima del secondo fino a sabato: dalle 14 alle 16. "Si tratta di un reparto centrale perché qui vengono rettificati i cilindri che servono per laminare i rotoli - spiega Nicola Appice, coordinatore della Rsu Fim Cisl -. Abbiamo chiesto all'azienda di rivedere i turni altrimenti scatterà lo sciopero". L'azienda apre alla possibilità di rivedere la turnistica (lo sciopero poi è stato revocato - ndr).
"Siamo in attesa di una risposta - spiega ancora Appice - non si può chiedere ai lavoratori uno sforzo superiore a quello consentito, sono stanchi per tutto quello che hanno affrontato. In questi anni gli stipendi sono diminuiti, mancano i ricambi e abbiamo perso figure professionali che sono andati in altre realtà". I delegati denunciano la costante carenza di organico in reparto, ennesimo segnale di uno stabilimento in sofferenza in attesa di conoscere il proprio destino.
“Questo reparto sta soffrendo per più ragioni – spiega Nicola Appice, coordinatore Rsu Fim Cisl -. Ci sono meno persone di quelle che dovrebbero esserci e chi c’è si stanca di più perché è un lavoro faticoso. Qui la gente si ammala più facilmente e si ricorre spesso allo straordinario". “L’azienda ha comprato due macchinari nuovi, due rettifiche da quasi 2 milioni ciascuna – spiega ancora Appice -. Sostengono che basti un operatore ogni due macchine, ma è pericoloso. E poi il problema è che tutto il resto intorno funziona male”.
Lo sciopero interrompe di fatto il periodo di tregua tra azienda e sindacati favorito dal ripristino dei rapporti coi commissari straordinari nominati dal Governo. Il problema è che lo stabilimento, senza nessuna certezza per il futuro, si sta lentamente svuotando avvicinandosi alla soglia dei 900 lavoratori in organico”.
E A TARANTO
(Dal corriere di Taranto) - ...Situazione ancora peggiore, inevitabilmente, si registra nello stabilimento principale del gruppo Acciaierie d’Italia in A.S., vale a dire quello di Taranto, dove da mesi nell’area a caldo è in marcia un solo altoforno e, con esso, una linea nel reparto acciaieria e in quello dell’agglomerato. Ancora più drammatica la situazione negli impianti a valle dell’area a freddo, dove è in marcia soltanto il treno nastri due (mentre restano fermi tutti gli altri). Ai ritmi attuali, si stima che la produzione dell’intero 2024 oscillerà tra 1,9-2,2 milioni di tonnellate di acciaio.
Per il prossimo 11 settembre è stato già calendarizzato un incontro tra i sindacati e l’azienda per il monitoraggio sull’accordo del 26 luglio scorso, che prevede la Cigs per un numero massimo di partenza di lavoratori (con un solo altoforno in marcia) di 4.050, di cui 3.500 a Taranto... In base all’accordo, l’azienda riconoscerà ai lavoratori in Cigs un’integrazione salariale pari ad assicurare il 70% della retribuzione globale annua lorda (più premio e più tredicesima). Il periodo di validità della Cigs è di 12 mesi (a partire da marzo 2024), rinnovabile per altri 12 mesi dopo un nuovo esame congiunto tra azienda e sindacati...
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