venerdì 6 dicembre 2024

Hiab - la fabbrica chiude, ma la lotta - occupazione della fabbrica - comincia a pagare, anche se parzialmente - lotta che deve continuare info

da corriere di taranto


A distanza dall’ultimo vertice di due settimane fa, è tornato a riunirsi il tavolo consultazione in merito alla vertenza Hiab, che riguarda 102 lavoratori, apertasi a seguito della procedura di delocalizzazione (ex art. 9 CCNL, ex art. 1co. 224 e ss. l. 234/2021) avviata dopo l’annuncio della società di voler chiudere il sito di Statte, trasferendo per ora tutte le attività presso lo stabilimento di Minerbio.

Dopo una riunione preliminare tenuta al ministero delle Imprese e del Made in Italy di mattina, nel corso della quale sono stati esposti agli esponenti ministeriali gli aggiornamenti rispetto al piano di applicazione della 234/21 che interesserà il sito di Statte, nel pomeriggio l’incontro è continuato in ristretta tra le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici e l’azienda al fine di approfondire alcuni dettagli basati specificatamente sulle richieste avanzate da Fim, Fiom e Uilm lo scorso 19 novembre. La società ha inoltre confermato la possibilità per 25 lavoratori di trasferirsi su base volontaria nel sito di Minerbio e inserendo un’indennità di 10mila euro, così come la possibilità di usufruire per i lavoratori della mobilità interna volontaria non oppositiva che ricopra una copertura pari a 15 mensilità.

Rispetto a queste ultime, dopo ampia discussione, è stata accolta da parte di Hiab la richiesta di integrare totalmente (al 100%) il trattamento di Cigs, che dovrebbe avviarsi dal prossimo 1 gennaio 2025 per concludersi il 31 gennaio 2025, in modo tale da garantire ai lavoratori di percepire mensilmente un importo pari alla retribuzione netta che sarebbe spettata loro nel caso di regolare prestazione lavorativa (compresi la maturazione dei ratei, ferie e tredicesima). Così come vi sarà, a partire dalla emissione della prossima busta paga, la copertura del periodo relativo all’occupazione messa in atto dai lavoratori a difesa del sito.

Senza dimenticare i lavoratori delle aziende che ruotano intorno all’indotto della HIAB: la ditta delle pulizie, le aziende di trasporto, i fornitori di minuteria, le manutenzioni elettriche e di macchine speciali, la ditta addetta al taglio e quella addetta a trattamenti e verniciature speciali delle lamiere. Parliamo di un numero che oscilla tra i 50 e i 100 lavoratori che rischiano di avere anch’essi ripercussioni a seguito della chiusura del sito di Statte. 

“Come Fiom riteniamo importanti i progressi cui si è giunti oggi, anche se restano alcune distanze rispetto agli importi incentivanti proposti per l’esodo e i trasferimenti volontari dei lavoratori. Così come rileviamo positivamente che vi sarebbe una ulteriore manifestazione di interesse, dopo quella avanzata dai brasiliani di TKA, che sarà verificata dall’azienda in un incontro convocato ad hoc presso il comitato Sepac della Regione Puglia. La trattativa sindacale proseguirà la prossima settimana al fine di raggiungere una pre-intesa, prima dei necessari e doverosi passaggi che coinvolgeranno i ministeri competenti per sancirne la ufficiale efficacia” ha commentato al termine del vertice Patrizio di Pietro della Fiom cgil Taranto.

Il prossimo incontro è previsto per la prima decade di gennaio. Nel frattempo, in tutti gli stabilimenti si continuerà a lavorare

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