L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ha più volte stigmatizzato il ruolo di questa nave, così affascinante, in campo educativo e propagandistico per ragazzi e ragazze delle varie scolaresche che in alcune tappe hanno avuto anche l’occasione di visitare una vera e propria nave da guerra operativa come il fiore all’occhiello della Marina, la nave d’assalto multiruolo “Trieste”.
Tuttavia, dietro il paravento del Made in Italy e del fascino indiscusso del veliero si nasconde un altro intento propagandistico, forse ancora più strategico, in appoggio alle politiche in questo caso illegali del governo: tra l’8 e il 11 aprile infatti l’Amerigo Vespucci ha stazionato nel porto di Durazzo ed ha fatto da scenografia alle visite ufficiali del ministro Crosetto con l’omologo albanese e il premier in carica Edi Rama.
Non è una coincidenza la concomitanza tra questa visita e il recentissimo cambio di rotta, di 180 gradi rispetto alla funzione originaria dei due CPR “offshore” in Albania, Schengjin e Gjader, un pezzetto militarizzato di Italia in terreno estero.
Dopo il fallimento, decretato da varie sentenze giudiziarie, del primo folle tentativo, anche qui del tutto propagandistico, di utilizzarli come frontiera delocalizzata per i migranti, deportati qui direttamente dai gommoni o altre barche di fortuna, al fine di valutarne il diritto o meno all’asilo, in tempi super-abbreviati, oggi sono appunto diventati dei veri e propri campi di concentramento che ospiteranno dei deportati già destinatari di decreti di espulsione dal nostro paese.
Quando gli/le insegnanti o le famiglie accompagneranno i/le propri/e figli/e o studenti/esse all’interno di questa nave, dovrebbero ricordare loro anche questo ruolo propagandistico e in generale la politica dissennata del governo nei confronti dei flussi migratori.
Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
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