martedì 9 agosto 2022

I sindacati confederali in Acciaierie d'Italia sono penosi - La FIOM

Dalle dichiarazioni di Briganti della segreteria Fiom Taranto: “Nella vertenza ex Ilva vi sono stati troppi interventi del Governo... senza mai definire una vera e propria mission che potesse traguardare obiettivi chiari sia in termini ambientali che occupazionali. Infatti, ancora ad oggi non si conoscono i piani ambientale ed industriale necessari a garantire quel famoso processo di transizione ecologica che troppe volte viene annunciato ma che concretamente non trova spazio nella pratica... bisognerebbe discutere nel merito, avviando un focus specifico, per la risoluzione delle problematiche inerenti gli interventi e gli investimenti necessari per le manutenzioni ordinarie e straordinarie che continuano a subire ritardi e ad avere anche un impatto negativo sia dal punto di vista della sicurezza per i lavoratori che per l’ambiente...
Inoltre, andrebbe rivisto l’utilizzo della cassa integrazione troppe volte utilizzata per trarne un beneficio sull’abbattimento del costo del lavoro e che puntualmente vede rinviare interventi sugli impianti per assenza di personale o mancanza di ricambistica...
In questa fase di particolare criticità serve fare fronte comune su obiettivi chiari come l’avvio del processo di decarbonizzazione, che non può subire ulteriori ritardi, investimenti straordinari sulle manutenzioni, riduzione del numero dei lavoratori in cassa integrazione, garanzia occupazionale per i lavoratori di Ilva in AS e del mondo dell’appalto...
Taranto e i lavoratori attendono risposte certe sul futuro ambientale ed occupazionale e serve riprendere immediatamente il dialogo con tutti coloro che vogliono lavorare per garantire i due diritti costituzionali”
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La Fiom dice che gli obiettivi del governo non sarebbero chiari, quando più chiari di così non potrebbero essere: tanti soldi, sostegno ai piani produttivi dell'azienda e niente per gli operai in termini di mettere fine alla cassintegrazione, di difesa del salario, dei grossi problemi per la sicurezza e la salute. 

E' penoso e imbarazzante sentire sempre e solo da anni l'elenco dei problemi in fabbrica e nell'appalto e le lamentele per la non conoscenza dei piani ambientali e industriali, quando azienda e Mise questi "piani" li portano avanti e sono solo quelli rispondenti ai loro interessi, e quando hanno detto in tutte le salse che per una cosiddetta "transizione ecologica" - che comunque sarebbe molto parziale - ci vogliono 10 anni. 

D'altra parte, come abbiamo scritto nel volantino dato oggi alla fabbrica: la Fiom parla del futuro per non parlare del presente.

La realtà è che non sono riusciti nei Tavoli a strappare un minimo risultato sui problemi attuali per i lavoratori, e neanche ad ottenere risposte alle timide richieste decise dal coordinamento nazionale delle Rsu Fiom, Uilm, Fim.

Ma perchè dovrebbero ottenerle? La Fiom continua a parlare di "riprendere il dialogo", quando è così chiaro che dialogo non c'è e non lo si vuole da parte di azienda e governo; e se i sindacati confederali vanno ai Tavoli solo come "uditori", senza "sbattere" sui Tavoli neanche minime richieste per gli operai, senza disturbare i "manovratori" se non con le parole, cosa mai possono pretendere!?

Tutto questo ha stufato! 

Ed è criminale come ancora una volta, nonostante promesse di maggio, i segretati sindacali fanno dichiarazioni stampa ma continuano a non parlare coi lavoratori, a non fare assemblee generali, affinchè i lavoratori possano intervenire e decidere. 

A SETTEMBRE SI DEVE CAMBIARE STRADA! (RIPORTIAMO DAL VOLANTINO DELLO SLAI COBAS)

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